Si inizia nel buio più totale, senza un indizio, senza un'idea di quanto stia accadendo. I primi minuti di Disco Elysium sono un grande monologo interiore di un essere senza identità, senza volto, che cerca di autoconvincersi a non ritornare alla realtà, dove lo aspettano solo delusioni. Il viaggio del nostro protagonista è però già stato affrontato una volta e sappiamo che ne vale assolutamente la pena. Ecco la nostra recensione della versione PS5 di Disco Elysium The Final Cut.
Si torna indietro
Disco Elysium The Final Cut è da poco disponibile in versione PlayStation 4, PS5 e Google Stadia, con le versioni Nintendo Switch, Xbox One e Xbox Series X|S attese per l'estate 2021. Quello appena uscito, inoltre, non è un porting diretto dell'edizione PC base del gioco di ZA/UM, ma ne è una sua versione potenziata, una Final Cut che aggiunge vari extra.
Facciamo però un passo indietro e cerchiamo di inquadrare meglio Disco Elysium, un titolo sì noto ma che potrebbe essere sfuggito dai radar dei videogiocatori dediti puramente al mondo console.
Noi siamo un poliziotto, un detective incaricato di risolvere un caso di omicidio. Peccato che questo non lo sappiamo, all'inizio. Il nostro personaggio senza nome si risveglia in una stanza di un hotel, dopo una notte passata a bere e forse a fare di peggio, con la probabile volontà di farla finita una volta per tutte. In un certo senso ci siamo riusciti, perché al risveglio non abbiamo un singolo ricordo della nostra vita e starà a noi giocatori decidere come plasmare la nostra nuova identità. Non saremo da soli, però, perché le nostre "statistiche" saranno al nostro fianco.
Disco Elysium è un gioco di ruolo, ma se tutto quello che visualizzate quando sentite queste parole è The Witcher o Dragon Age Origins, avete sbagliato strada. Disco Elysium è un gioco investigativo, un gioco di dialoghi (interiori o reali che siano) dove la violenza è costante, ma solo come conseguenza di una discussione o come fallimento di un tiro di dadi (ci torniamo a breve).
Quello che dovremo fare, quindi, è sviluppare le nostre statistiche, ovvero definire quali caratteristiche mentali e fisiche ci contraddistinguono, capendo ben presto che non si tratta solo di un numeretto sullo sfondo di un menù secondario. Spieghiamo: avete potenziato la Logica, l'Empatia e la vostra Autorità? Molto bene, nel mezzo di un dialogo con un personaggio non giocante tutti i vostri tratti si inseriranno nel discorso, vi daranno suggerimenti, probabilmente anche contrastanti, come se nella vostra mente vi fossero tante persone che urlano una sopra l'altra e cercano di uscire. Ovviamente la scelta finale spetta sempre a voi.
Non tutto è unicamente condizionati dai dialoghi, in ogni caso. Come ogni buon gioco di ruolo vi è un lancio di dadi al quale pagare dazio e le probabilità di riuscita dipendono sia dal livello della statistica associata (condizionata anche dai vestiti che indosserete), sia da una serie di tratti che potrete apprendere nel corso dell'avventura, i quali concedono bonus (e malus) per certe situazioni.
La forza di Disco Elysium The Final Cut è ovviamente nella qualità della scrittura, che non si tira indietro di fronte a nessun argomento, indipendentemente da quanto è scomodo e complesso da trattare. Non avremo a che fare solo con dramma e sofferenza, però: ZA/UM è stata infatti in grado di miscelare il lato più oscuro dell'umanità con quello più assurdo e comico, che vi farà scappare qualche risata.
Buona la seconda?
Come già detto, però, la qualità di Disco Elysium è nota e, se volete approfondire ancora di più la questione, potete leggere la nostra recensione originale. Ora, siamo qui per capire se l'arrivo su console (e più precisamente su PS5) abbia fatto bene o male a Disco Elysium.
Prima di tutto, dovete sapere che la The Final Cut è disponibile come upgrade gratuito per tutti i giocatori PC che già possiedono il gioco. Nessuna necessità di riacquistarlo o anche solo di comprare un DLC. Quali sono però le novità?
Disco Elysium The Final Cut propone nuovi personaggi, nuove missioni, una nuova area, ma anche nuovi vestiti e nuove cutscene. Una delle novità più interessanti sono le Political Vision Quest, si tratta di quattro missioni opzionali che si escludono a vicenda: attivarne una significa perdere le altre. Non sono fondamentali per la comprensione della trama principale, ma permettono di approfondire ancora di più la storia politica della città e di incontrare i già nominati nuovi personaggi. L'idea degli sviluppatori è di permettere ai giocatori di dare sfogo a una delle ideologie politiche alle quali il personaggio si è affiliato nel corso dell'avventura.
Ricordiamo inoltre che, rispetto alla primissima versione (uscita a fine 2019), la The Final Cut include anche la modalità hardcore (rilasciata a inizio 2020) che rende l'esperienza ancora più complessa, aumentando sì i bonus ma rendendo ancora più pressanti i malus.
Diamo però una brutta notizia: il gioco non è stato tradotto in italiano. Se non avete una buona (o meglio ancora ottima) conoscenza dell'inglese, lasciate perdere. Viene perlomeno in aiuto il doppiaggio (sempre in inglese) che dà ritmo alla lettura e rende più leggero approcciare l'enorme mole di testi. Rispetto alla versione originale, vi sono molte più linee di dialogo doppiate, compreso un narratore: il protagonista è comunque ancora silenzioso.
Il vero pregio del doppiaggio è però la sua capacità di caratterizzare ogni personaggio in modo ancora più profondo. ZA/UM ha giocato perfettamente con gli accenti, in particolar modo, che permettono di vivere in modo più diretto le differenze culturali ed etniche del mondo di gioco. Dobbiamo però segnalare alcuni bug che, di tanto in tanto, eliminano il doppiaggio all'interno di un dialogo: per fortuna si tratta di un problema saltuario e legato solo a singole frasi e non intere discussioni.
Parliamo però del lato tecnico. Disco Elysium è un videogioco che, pur puntano quasi ad essere un libro interattivo, non mette da parte il lato visivo: l'opera di ZA/UM ha uno stile grafico unico, divinamente realizzato; ogni area è sempre nuova, fresca e interessante da esplorare. Ora, su PS5, possiamo farlo a 4K e 60 FPS. Potreste aver letto in rete che il gioco ha problemi prestazionali: segnaliamo però che l'opera è già stata patchata (versione 1.1); l'update ha praticamente risolto tali problemi. Un calo di frame potrebbe sempre capitare di tanto in tanto, ma nulla che pregiudichi l'esperienza complessiva.
Ora, parliamo dell'elefante nella stanza: il sistema di controllo. Prima ancora di dire una singola parola a riguardo, sottolineiamo subito che mouse e tastiera sono sempre la scelta migliore per questo tipo di giochi e con Disco Elysium non è diverso. Quanto comoda (o scomoda, se preferite) è l'interfaccia in versione console? Non troppo, in teoria. Il menù e le azioni non ambientali (ad esempio usare cure o lo zoom) sono ben assegnati ai tasti del DualSense: Disco Elysium non richiede troppi pulsanti per essere gestito, quindi mappare i controlli non è stata un impresa improba.
Il problema è l'interazione con il mondo di gioco. ZA/UM non ha optato per la soluzione più diretta, ovvero lasciare il puntatore nel gioco e assegnarne il movimento alla levetta destra. Tale soluzione è dopotutto una versione castrata del sistema PC ed è lenta e imprecisa da usare.
Gli sviluppatori hanno deciso di permettere al giocare, indipendentemente dalla posizione del personaggio, di passare da un elemento all'altro - tra i vari selezionabili a schermo (porte, PNG, oggetti...) - inclinando la levetta destra nella giusta direzione. Purtroppo il sistema può risultare un po' scomodo quando vi sono molti elementi in una piccola area. Inoltre, anche nel caso nel quale si identifichi subito l'oggetto corretto, la pressione del tasto X non dà sempre il via all'interazione. Alle volte è necessario premere più volte prima che l'azione venga registrata e in alcun casi il personaggio semplicemente si posiziona nelle vicinanze dell'oggetto (tramite un pathfinding un po' lento a reagire), senza però attivarlo. Fortunatamente, è già stata annunciata una patch (la 1.2) che dovrebbe risolvere tutti i problemi indicati i questa recensione: al momento della stesura, però, non è ancora disponibile quindi non possiamo commentare sulla bontà delle correzioni attese.
Non è un limite quanto più una mancanza l'implementazione del DualSense su PS5. Il controller dispone di funzioni di feedback aptico e grilletti adattivi, ma non sono quasi stati usati (esempio, i grilletti vibrano quando raggiungi il limite di zoom, ma non è una funzione centrale nell'esperienza). Niente di grave, ma di certo sarebbe stato interessante vederli implementati in modo serio.
Conclusioni
Disco Elysium è un capolavoro, ma questo si sapeva da tempo. The Final Cut è la sua versione definitiva, con nuovi contenuti che altro non fanno se non aumentare il valore del pacchetto. La versione PS5 può godere di risoluzione e frame rate massimi, ma deve fare i conti con un sistema di controllo da rifinire. Era inoltre un'ottima occasione per allargare il bacino d'utenza proponendo una traduzione italiana: così non è stato. Perlomeno possiamo goderci un doppiaggio ampliato di primo livello che rende ancora più profondo e credibile il mondo di gioco. In conclusione, la versione PC rimane la scelta migliore ma, se disponete solo di una PS4 o di una PS5, Disco Elysium rimane comunque un gioco da vivere.
PRO
- Doppiaggio ampliato e di alta qualità
- 4K su PS5
- Tutta la qualità già confermata, più nuovi contenuti
CONTRO
- Alcuni bug sonori e di interazione (pre-patch 1.2)
- Il controller è più scomodo del mouse