Divinity Original Sin 2 è uno di quei titoli che richiedono di togliersi il cappello, sedersi al tavolo e fissarlo negli occhi, con attenzione e rispetto. Se ne può parlare, se ne deve parlare, ma sempre con rispetto. Rispetto innanzitutto per il coraggio, da parte dei Larian Studios, di portare avanti un genere ormai apparentemente dimenticato - apparentemente, perché poi quando viene pubblicato un Divinity qualsiasi c'è la corsa su Steam al preordine. Rispetto per la gestione dell'evoluzione del titolo stesso: il piccolo team belga per quasi un anno intero ha spulciato tra le discussioni online dei propri giocatori, ha chiesto feedback, ha ascoltato attentamente, ed è infine intervenuto su singoli aspetti del gioco per perfezionarlo, ancora. Divinity Original Sin 2 ci ha già stupito circa un anno fa, quando gli abbiamo assegnato un 9.4 sonante, così tanto che l'avranno sentito anche in Belgio. Adesso, sul finire di un caldo agosto, si riparte per l'avventura in un mondo sconfinato, ma dov'è la vera novità? È nel poterlo fare comodamente seduti su console, pad della PlayStation 4 alla mano, senza che per questo il divertimento venga compromesso.
Ritorno a Rivellon: la trama di Divinity Original Sin 2 - Definitive Edition
A suo tempo Divinity Original Sin 2, ve lo abbiamo detto, ci ha entusiasmati. Prima ancora di volerne riesaminare le meccaniche, per vedere come siano stata adattate alle console di attuale generazione, Playstation 4 ed Xbox One, ci ha sorpresi per la sua trama. Se amate i giochi di ruolo alla Dungeons & Dragons, o gli RPG fantasy in generale, Divinity Original Sin 2 è uno di quei titoli che vi ruberà alla vita sociale per un bel pezzo - almeno un mese pieno, con le oltre 100 ore di gioco proposte, senza contare l'elevata rigiocabilità dell'intera avventura.
La narrazione inizia 300 anni dopo la conclusione degli eventi narrati nel primo capitolo della serie: siamo sempre a Rivellon, e la Source, il potere magico proibito, è vietato nonché temuto dalla maggior parte della popolazione. Di per sé non è magia proibita, ma il dono degli dèi di Rivellon a Lucian, il protettore del mondo dai pericoli del Void e dal regno del God King. Quando Lucian muore, poco prima dell'inizio degli eventi di Divinity, il Void si spacca e le sue creature fuoriescono invadendo Rivellon. Indovinate un po' chi sarà il prossimo possessore del Source così speciale da poter diventare la nuova divinità in stile Lucian e salvare ancora una volta il mondo intero? Esatto, proprio il nostro protagonista. Protagonista che prima di ogni altra cosa andrà debitamente creato da zero attraverso un ricchissimo editor, e quando lo definiamo in tal modo non lo diciamo così tanto per dire: le prime due ore di gioco possono benissimo essere trascorse alle prese con l'editor, soprattutto se si ha l'obiettivo di sviscerare tutte le sue offerte.
Innanzitutto è possibile creare il proprio personaggio da zero scegliendo tra cinque razze differenti - Elfi, Nani, Lucertoloni, Umani e Non-Morti- ognuna personalizzabile nell'aspetto fisico, nei tratti della personalità, nelle abilità principali e secondarie, nei talenti e chi più ne ha più ne metta; dopotutto Divinity è un RPG hardcore ai suoi massimi livelli. Se la creazione ex novo vi spaventa e preferite godervi la storia, potete anche scegliere uno dei protagonisti predisposti dagli sviluppatori, di cui potrete anche ascoltare la propria storia originale. Per noi è stato impossibile rifiutare il Non-morto risvegliatosi in un'epoca in cui la sua civiltà è completamente scomparsa, e tutti hanno paura o odiano il suo aspetto fisico. Tra l'altro la recitazione in lingua inglese e il carisma dei personaggi si mantiene sempre su ottimi livelli, un vero peccato che il titolo non sia stato doppiato o almeno sottotitolato in lingua italiana, anche se comprendiamo che il costo dell'operazione sarebbe stato particolarmente significativo.
RPG dalle infinite possibilità
La profondità dell'editor di Divinity Original Sin 2 è totale, a volte quasi dispersiva, e ha già fatto la felicità di tutti gli amanti degli RPG hardcore isometrici su PC. Ma non pensiate che proseguendo nell'avventura questo sia l'unico aspetto curato della produzione: Divinity è una serie dove l'attenzione per il dettaglio è riscontrabile in ogni dungeon, in ogni linea di dialogo, in ogni accento del doppiaggio. Hai i suoi difetti, ma mai come in questo caso diventano assolutamente marginali rispetto all'opera nel suo complesso, e del resto se fosse stato altrimenti non avrebbe vinto innumerevoli premi e riconoscimenti, né sarebbe riuscito (un RPG isometrico!) ad arrivare dignitosamente anche su console, dove il pubblico è ben diverso. E proprio al mondo del console gaming ha pensato probabilmente Larian Studios, quando ha deciso di rivedere i livelli di difficoltà e di aggiungerne di nuovi. Al momento dell'avvio di una nuova partita è possibile scegliere tra Explorer Mode, Classic Mode, Tactician Mode e Story Mode. Le prime tre erano già presenti su PC, e rappresentano rispettivamente i livelli facile, medio ed esperto, pur con i dovuti ribilanciamenti degli ultimi mesi. La Story Mode è invece nuova, ed è pensata per chi vuole sedersi sul divano e godersi un mondo fantasy dall'inizio alla fine senza rimanere bloccato da qualche parte per l'impossibilità di risolvere un enigma, o di combattere un nutrito gruppo di nemici con un party che non è stato in precedenza adeguatamente sviluppato.
Non è la sola novità già evidenziata dal menù console di Divinity Original Sin 2: giocando tra le opzioni della schermata iniziale è possibile individuare l'apposita sezione dedicata alla regolazione del 4K e dell'HDR, per godere appieno del meraviglioso mondo fantasy del titolo sulla propria TV. Meraviglioso, certo, eppure pur sempre non all'altezza del dettaglio grafico raggiunto su PC, e questa è una considerazione scontata; meno scontato è invece sottolineare che qui Larian Studios avrebbe potuto impegnarsi un po' di più. Non che Divinity sia brutto da vedere in TV, sia chiaro, ma soprattutto su PlayStation 4 Pro è impossibile che non si potesse fare leggermente di meglio a livello tecnico, pur sempre a fronte di una fluidità generale eccellente e di caricamenti ridossi al minimo. Sono piccolezze, va detto, ma quando si ha di fronte quasi la perfezione restano solo le piccolezze da fare presente.
Trofei PlayStation 4
Divinity Original Sin 2 - Definitive Edition rappresenta una vera e propria sfida per i Cacciatori di Trofei. Ha il suo bel Trofeo di Platino, ma portarselo a casa sarà tutto tranne che un'impresa semplice, e soprattutto richiederà un'ammontare di ore elevatissimo. Stiamo parlando di un titolo che di per sé offre un'avventura principale da circa 100 ore di gioco, e che ha una difficoltà tarata verso l'alto rispetto alle altre produzioni contemporanee. Tenendo presente tutto ciò, alcuni trofei richiedono di completare il gioco a tutte le difficoltà presenti, comprese le più elevate; inoltre bisognerà portare a termine precise side quest secondarie, e molte volte eseguire azioni irripetibili nel mondo di gioco. Mai come in questo caso una bella guida e tantissima pazienza sono gli ingredienti fondamentali, se ambite a sbloccare tutti i Trofei.
L’edizione per console
La fruizione di Divinity Original Sin 2 su console è meno intuitiva di quella PC, ma il porting non ha indebolito la solidità del titolo: bastano pochi minuti di gioco per abituarsi ai comandi (in questo aiutano anche i tutorial completamente rivisti) e tutto diventa chiaro. La gestione del party, dei combattimenti e dell'intero inventario tramite gamepad è stata studiata in quello che ci è sembrato il modo migliore possibile: quasi tutti i menu possono essere richiamati rapidamente a schermo con la combinazione di R2-L2 e del pad, e fruiti rapidamente senza percorsi troppo astrusi. Immediati anche i combattimenti a turni che contraddistinguono la serie: la difficoltà non è certo quella di memorizzare i tasti di attacco, di difesa e di gestione del proprio turno, quanto la profonda offerta delle azioni di gioco tra magie, offensive fisiche, strumenti, debolezze, resistente e influenze dell'ambiente circostante. Su console il titolo è stato pensato anche per offrire un'esperienza multigiocatore locale (e online) il più possibile immediata: basta impugnare un secondo controller e chiunque può unirsi alla partita in corso tramite split screen, ma senza condividere i progressi della narrazione. Un modo per giocare insieme, ma ognuno nel proprio mondo, forse anche per non compromettere col più piccolo errore l'esperienza di chi porta avanti la sua avventura fantasy nel mondo di Rivellon.
Se invece preferite partecipare online alla stessa partita potete decidere di hostare il vostro mondo o di unirvi a quello di altri sconosciuti nella rete: non abbiamo potuto ancora provate la feature per carenza di partecipanti, ma non abbiamo dubbi che funzioni in modo efficace come già su PC. Da ultimo Divinity Original Sin 2 porta con sé su console anche una modalità Arena completamente rinnovata e la possibilità di sfidare un amico in combattimento a turni sfruttano un unico pad, che passa di mano in mano tramite scambio di controller (modalità Hot Seat). Nella modalità Arena sono presenti sfide per giocatore singolo o multiplayer cono 16 personaggi, tra cui alcuni inediti come Malady, Zandalor e Radeka, neanche a dirlo con abilità e capacità esclusive. Le modalità di gioco spaziano dal Deathmatch classico in cui i partecipanti vengono spinti gli uni contro gli altri finché non ne resterà soltanto uno, fino al Kill the King, in cui la squadra deve proteggere un giocatore specifico; il tutto viene complicato dalla presenza dei Mutatori che modificano i parametri durante gli scontri o conferiscono momentaneamente abilità specifiche.
Conclusioni
Divinity Original Sin 2 - Definitive Edition è un titolo che ogni amante del fantasy, degli RPG, o degli hardcore isometrici "vecchio stile" della gloriosa era PC non possono neanche lontanamente pensare di farsi sfuggire. I ragazzi di Larian Studios hanno creato quello che a conti fatti è un capolavoro, un titolo mastodontico dalla longevità elevatissima, dai contenuti di cui non si riesce a scorgere la fine, e dalla cura quasi maniacale. Come se non bastasse hanno continuato ad accudire amorevolmente la propria creatura, fino all'arrivo su console, dove si mostra di nuovo al mondo nel pieno delle sue forze e con un discreto numero di contenuti inediti o rivisti. È la vostra occasione di scoprire il mondo di Rivellon: non fatevela scappare.
PRO
- Un titolo mastodontico, profondissimo
- Dialoghi estremamente curati
- Un porting su console praticamente eccellente
CONTRO
- Forse graficamente si poteva fare qualcosina di più
- Alcune quest sono meno ispirate di altre