Ritmo animale
Andando a riempire una lacuna magari non di gravissima entità ma comunque presente nell’offerta ludica di Gamecube, Donkey Konga si presenta all’utenza Nintendo come uno dei rhythm game di più semplice assimilazione mai visti. Com’è ovvio, il gameplay del titolo Namco si basa sull’utilizzo dei bongo quali strumenti di percussione da suonare coerentemente con le indicazioni che scorrono sul video. La schermata di gioco di Donkey Konga presenta infatti una striscia orizzontale sulla quale vengono visualizzate a ritmo di musica una serie di quattro diverse icone relative alle altrettante azioni eseguibili tramite la periferica: il cerchio giallo corrisponde ad un colpo al bongo sinistro, il rosso a quello destro, il viola richiede una battuta simultanea di entrambi, mentre infine il simbolo dentato azzurro chiama il giocatore ad un battito di mani, recepibile attraverso un microfono installato all’interno del bongo. La presenza di versioni allungate delle medesime figure coincide poi con la richiesta di ripetere forsennatamente lo stesso gesto, risolvendosi in poderose rullate sui bongo o in serie costipate di applausi. Come da tradizione, l’azione fisica relativa ad una particolare icona va effettuata con quanto più tempismo possibile, basandosi sul passaggio di uno dei cerchi colorati di cui sopra all’interno di un disco trasparente. Maggiore il senso del ritmo dimostrato, maggiore l’elargizione all’utente di monete d’oro, sfruttabili per sbloccare i diversi bonus resi disponibili dal gioco. Questi si risolvono in minigiochi, in particolari effetti sonori per i bongo e in versioni più difficili dei 31 brani di cui è composto il soundtrack di Donkey Konga. Che, per inciso, dimostra una selezione di tracce che lascia spazio a qualche perplessità. Non solo per la fattura non originale dei pezzi (tutte le canzoni sono infatti cover non sempre riuscitissime), ma anche per la discutibile attinenza di alcuni di questi con la periferica e lo stile del titolo Namco. Insomma, suonare Oye Como Va, Para Los Rumbreros o la Danza Ungherese No. 5 coi bongo ha un certo senso, cosa che difficilmente si può dire per brani come All The Small Things o Tubthumping. Tuttavia, è facile passare sopra a certi difetti considerando sia il target decisamente ampio a cui si rivolge Donkey Konga, sia il fattore divertimento offerto dal prodotto Nintendo, generalmente su livelli sempre alti.
Music choice
La tracklist di Donkey Konga potrebbe forse essere criticata per la qualità di alcuni suoi pezzi, ma non certo per la sua varietà: il prodotto Nintendo conta infatti ben 31 canzoni facenti parte ad una buona serie di generi e stili diversi. Vi sono dunque brani di pop e rock moderno (Canned Heat di Jamiroquai, Alright dei Supergrass, Lady Marmelade di Li’l Kim, Aguilera, Mya e Pink), vecchie glorie della scena anni ’70-80 (I Want You Back dei Jackson 5, September degli Earth Wind And Fire, 99 Red Baloons di Nena) oltre ad evergreen quali Don’t Stop Me Now dei Queen e Back For Good dei Take That e melodie latinoamericane. Non mancano poi alcuni piacevoli excursus nella musica classica e diverse musiche tratte direttamente dal mondo videoludico di Nintendo.
Mucchio selvaggio
Giocare a Donkey Konga è divertente, e parecchio anche. Graziato da una fruibilità che definire immediata è quasi riduttivo, il titolo Namco riesce a catturare subito l’utente coinvolgendolo in percussioni e battiti di mani ai quali diventa davvero difficile resistere. Laddove la qualità di alcuni brani della tracklist possa essere messa in discussione, lo stesso non si può dire della strutturazione degli stessi per quanto riguarda la disposizione su schermo delle icone relative alle azioni da compiere sui bongo, sempre decisamente azzeccata. Coi suoi tre livelli di difficoltà selezionabili, Donkey Konga garantisce sia divertimento per i giocatori meno esperti sia una notevole sfida per coloro che volessero spingersi negli stage più avanzati. Certo, come la stragrande maggioranza dei rhythm game, il prodotto Nintendo non fa della modalità single player il proprio punto di forza, anzi: tuttavia presenta una serie di opzioni multigiocatore interessanti, capaci di renderlo un divertente party game. Le modalità Sfida e Battaglia permettono a due utenti di affrontarsi in una sorta di survival mode e in una competizione a chi fa il miglior punteggio, con tanto di bonus coi quali aumentare il proprio vantaggio a scapito dell’avversario. C’è poi la Sala Prove, aperta a un massimo di quattro giocatori, nella quale è possibile lanciarsi in particolari jam sessions, e i tre diversi minigiochi sbloccabili, non propriamente esaltanti ma comunque utili a dare ulteriore varietà al titolo. Ad ogni modo, comunque, Donkey Konga si rivela un rhthm game ben riuscito, che forse meritava qualche attenzione in più a livello di tracklist e di appeal grafico, non fondamentale in un prodotto del genere ma qui di una pochezza stilistica non indifferente.
Commento
Donkey Konga è tutto ciò che ci si potrebbe aspettare da un rhythm game di stampo Nintendo, ovvero un gioco che fa dell’immediatezza e del semplice divertimento i suoi due più grandi punti di forza. Strutturato per poter essere apprezzato da un bacino d’utenza quasi universale, Donkey Konga è il tipico titolo da tirare fuori in presenza di familiari o amici per lanciarsi in bongate e battiti di mano collettivi, grazie anche ad una serie di interessanti opzioni multiplayer. Divertente ed accattivante, il prodotto Nintendo soffre però di una selezione di brani non sempre azzeccatissima e di una cosmesi fin troppo minimalista e dal valore artistico discutibile, elementi che tuttavia non gli impediscono di imporsi come un ottima scelta per gli appassionati del genere.
- Pro:
- Divertente ed immediato
- Fruibile da chiunque
- Ottimo come party game
- Contro:
- Alcuni brani non convincenti
- Grafica ridotta ai minimi termini
- Poco longevo in sinlge player
Dopo tappetini, chitarre, tastiere, batterie, piatti da DJ, maracas e chi più ne ha più ne metta, il genere dei rhythm game si arricchisce di una nuova bizzarra periferica di gioco. Grazie all’opera congiunta di Namco e Nintendo, infatti, anche Gamecube ora può vantare un plasticoso strumento col quale potersi lanciare nei più disparati accompagnamenti musicali. Signore e signori, date il benvenuto a Donkey Konga e ai suoi bongo…