Cimentarsi con la recensione di DOOM 3: VR Edition rappresenta un piacevole viaggio nel passato per chi ha vissuto il periodo di lancio del titolo sviluppato da id Software, pubblicato nell'ormai lontano 2004, con tutto ciò che ha rappresentato per il franchise e per il panorama videoludico in generale.
Parliamo infatti di un episodio per molti versi atipico, un vero e proprio showcase tecnologico che portava su PC soluzioni visive straordinarie e le miscelava a un gameplay meno frenetico rispetto agli esordi, orientato verso atmosfere horror, con tanto di jumpscare e fasi esplorative pensate per rendere l'ambientazione sci-fi davvero protagonista dell'avventura.
Ebbene, l'esperienza di DOOM 3 è ora disponibile anche su PlayStation VR con una versione in realtà virtuale che include anche le due espansioni, ovverosia Resurrection of Evil e The Lost Mission, per dar vita a un pacchetto particolarmente corposo e interessante. Oppure no?
Storia
La storia di DOOM 3: VR Edition si pone come un reboot rispetto ai primi due episodi della serie e non è legata neppure all'inedito lore creato a partire dal capitolo del 2016. Parliamo dunque, a tutti gli effetti, di una parentesi peculiare e isolata nell'ambito del franchise targato id Software.
Ci troviamo nel futuro, all'interno di una stazione costruita sul pianeta Marte per studiare nuove tecnologie essenziali per una rapida colonizzazione, su tutte il teletrasporto. Gli esperimenti in tal senso danno però degli esiti inaspettati, aprendo letteralmente le porte dell'Inferno e facendo piombare l'intero insediamento nel caos.
Starà a noi fermare l'avanzata dei demoni, nei panni di un coraggioso space marine armato fino ai denti ma ben distante dalla feroce inarrestabilità del DOOM Slayer.
Gameplay
Come accennato in apertura, DOOM 3 ha rappresentato per la serie una sorta di variazione sul tema, anche e soprattutto sul fronte del gameplay. Non aspettatevi infatti il frenetico approccio in stile run & gun dei recenti DOOM e DOOM Eternal, bensì un'esperienza più lenta e ragionata, con un numero limitato di nemici da affrontare contemporaneamente.
Meccaniche che in questa versione per PlayStation VR sono state ulteriormente addolcite, aumentando munizioni e kit medici in giro per i livelli al fine di rendere la sfida più accessibile nel nuovo contesto della realtà virtuale e consentendoci anche di utilizzare la torcia per illuminare le zone buie senza doverla alternare al fucile, così da poter sparare in qualsiasi momento.
Controlli
Abbiamo giocato DOOM 3: VR Edition su PS5, riscontrando però subito un intoppo: il gioco non è compatibile con il DualSense e richiede un controller DualShock 4, che viene utilizzato in questo caso non solo per i suoi dispositivi di input fisici ma anche e soprattutto per il giroscopio integrato, che consente di gestire la mira sebbene in maniera un po' maldestra.
L'alternativa di lusso è rappresentata in questo caso dall'AIM Controller, in grado i garantire senz'altro una maggiore precisione e un senso di coinvolgimento superiore nell'ottica dell'azione, mentre i singoli controller Move non sono supportati, né tantomeno è possibile mirare semplicemente usando gli stick analogici.
Un peccato, considerando la quantità di opzioni disponibili al fine di regolare l'esperienza a seconda della propria sensibilità. Si può infatti optare per un movimento fluido oppure per i tradizionali "scatti" orizzontali dall'ampiezza personalizzabile (15 gradi, di default), attivare o meno l'autoricarica delle armi, impostare la mano dominante e finanche l'altezza del personaggio, ma determinati aspetti rimangono vincolanti.
Non soffrendo di motion sickness, abbiamo optato per i controlli normali pur limitandone un po' la sensibilità, così da diminuire la velocità di rotazione, ottenendo alla fine un discreto compromesso. Certo, per molti versi ci troviamo comunque di fronte a un'implementazione della VR basica, con il nostro personaggio rappresentato visivamente solo con le mani e nessuna trovata particolare.
Realizzazione tecnica
Come detto, nel 2004 DOOM 3 era in grado di offrire un impatto visivo inedito e straordinario, grazie soprattutto all'avanzato sistema di illuminazione garantito dall'id Tech 4, sapientemente utilizzato al fine di arricchire il gameplay con situazioni inedite e interessanti, specie per la serie. Diciassette anni dopo, quella stessa grafica sente ovviamente tutto il peso del tempo e non è stato fatto molto per rinfrescarla.
Le performance di DOOM 3: VR Edition su PS5 sono del tutto identiche a quelle di PS4 Pro, mentre su PlayStation 4 standard la risoluzione è stata ulteriormente ridotta al fine di mantenere stabile il frame rate, elemento ovviamente fondamentale per una qualsiasi esperienza in realtà virtuale. Niente da dire invece sul sonoro, che è stato migliorato e offre ora una buona resa tridimensionale dei suoni.
Conclusioni
DOOM 3: VR Edition è un'edizione completa dello sparatutto di id Software, che include le due espansioni e viene proposta a un prezzo decisamente accessibile. Se dunque avete amato il gioco ai tempi dell'uscita originale vi farà senz'altro piacere riviverne l'esperienza in realtà virtuale, sebbene senza particolari acuti o soluzioni sofisticate. La grafica di DOOM 3 è infatti inevitabilmente invecchiata e il gameplay è stato adattato al nuovo contesto solo in maniera superficiale, dando vita a un compromesso un po' al ribasso.
PRO
- DOOM 3 e le due espansioni a un prezzo accessibile
- La realtà virtuale rinnova il coinvolgimento
- Atmosfere e gameplay hanno ancora qualcosa da dire...
CONTRO
- ...ma la conversione appare un po' basica
- Tecnicamente sente tutto il peso dei suoi anni
- Solo DualShock 4 e AIM Controller supportati