La recensione di DOOM Eternal per Nintendo Switch ci ha dato modo di sperimentare nuovamente l'incredibile fascino della formula sparatutto messa a punto da id Software, che con questo nuovo episodio sembra aver raggiunto la piena maturità in un'orgia di scontri a fuoco, esplosioni e scatti veloci.
Si tratta tuttavia anche di una maniera per curiosare fra i risvolti tecnici di una conversione tanto ambiziosa, resa ancora una volta possibile grazie al talento e alla precisione degli sviluppatori di Panic Button, che accettando degli inevitabili compromessi hanno compiuto probabilmente loro impresa più straordinaria.
Gameplay
Cominciamo però dal gameplay, che è il tratto più caratterizzante di DOOM Eternal anche su Nintendo Switch. Senza badare troppo alla storia, che vede il DOOM Slayer affrontare le truppe demoniache stavolta sul pianeta Terra anziché su Marte, e che si pone come un mero espediente per dar vita a nuove, furiose battaglie, possiamo dire che il gioco si presenta in perfetta forma sulla console ibrida giapponese.
Il passaggio ai 30 fps naturalmente si percepisce, non c'è dubbio, e finisce per togliere un po' di precisione alle nostre manovre in velocità. Tuttavia la possibilità di attivare i comandi via giroscopio, che convenientemente non sostituiscono gli stick analogici ma li integrano, dandoci modo di regolare al volo la mira specie nei tiri di precisione, ci mette una pezza e riduce sostanzialmente questa mancanza.
L'approccio run & gun rimane la colonna portante di DOOM Eternal: il gioco ci vede danzare all'interno degli scenari mentre mettiamo a segno i nostri colpi e cerchiamo di evitare il fuoco nemico, inanellando violentissime finisher una dopo l'altra e cambiando al volo l'arma sulla base della situazione e delle munizioni disponibili, elemento quest'ultimo gestito in maniera molto intelligente già al livello di difficoltà intermedio.
Sul fronte dell'arsenale, rispetto a DOOM le novità non sono tantissime ma la caratterizzazione di ogni singolo strumento è anche stavolta ottima. Alcune armi sono state sostituite da modelli differenti che però vantano funzioni simili (vedi il cannone pesante e la balista), altre hanno ricevuto un piacevolissimo upgrade (vedi la doppietta, che ora include un gancio per afferrare i nemici e ridurre la distanza prima di sparare a bruciapelo). C'è inoltre l'inedito Crogiolo, la letale spada di luce che tuttavia richiede a ogni colpo l'impiego di una ricarica.
Rispetto all'espansione The Ancient Gods - Part 1, la campagna di DOOM Eternal risulta certamente più ariosa e interessante, alternando agli immancabili combattimenti delle stuzzicanti sezioni platform. Grazie alla presenza del doppio scatto, che si integra perfettamente con il doppio salto, avremo modo di produrci in lunghe sequenze in cui ci spostiamo da un appiglio all'altro, raccogliendo eventualmente dei boost a mezz'aria per ricaricare le manovre. Talvolta queste fasi risultano frustranti, ma portarle a termine con successo restituisce un gran bel senso di soddisfazione.
L'elemento della portabilità su Nintendo Switch rappresenta infine un extra di grande valore per un prodotto del genere. Giocare con DOOM Eternal portandosi dietro la console un po' ovunque (ma serve una connessione per la registrazione degli sbloccabili, occhio) è davvero appagante e il display integrato maschera bene gli inevitabili limiti della grafica in termini di dettaglio e pulizia.
Realizzazione tecnica
Veniamo quindi alla realizzazione tecnica, che rappresenta senza dubbio l'aspetto più interessante della conversione realizzata da Panic Button. In generale le sensazioni che il gioco trasmette sono simili a quelle dei precedenti lavori di riduzione effettuati dal team texano, ma è chiaro ed evidente che il tempo extra richiesto dallo studio ha dato i suoi frutti, traducendosi in un'esperienza più rifinita.
I compromessi a cui gli sviluppatori sono dovuti scendere risultano ben visibili laddove si giochi in modalità docked. La risoluzione è chiaramente stata abbassata, con una soluzione dinamica che nelle fasi più complesse tende a impastare parecchio gli elementi, restituendo l'inevitabile sensazione di una scarsa pulizia. Nelle inquadrature ravvicinate, anche in situazioni tranquille, si nota l'uso di texture a bassa definizione.
Il passaggio dai 60 fps originali ai 30 fps si percepisce, è chiaro, ma non sacrifica troppo l'esperienza grazie alla generale stabilità del frame rate. Si vedono dei rallentamenti solo durante le cutscene, dove probabilmente lo scaler non interviene in maniera aggressiva, ma per il resto si danza e si spara che è un piacere, esattamente come sulle piattaforme più potenti.
Insomma, il succo di DOOM Eternal non è stato diluito eccessivamente e ha mantenuto il proprio eccellente sapore. Una considerazione importante, se pensiamo che quest'ultimo capitolo della serie id Software è tecnicamente quello più complesso e vanta una direzione artistica molto convincente, accompagnata da una colonna sonora che anche sulla console portatile Nintendo non si tira indietro e coinvolge fin dalle prime battute.
Conclusioni
DOOM Eternal per Nintendo Switch si pone probabilmente come la migliore fra le conversioni impossibili realizzate finora da Panic Button. Complici le tempistiche particolarmente diluite, infatti, il team di sviluppo ha potuto rifinire con la dovuta attenzione tutti gli aspetti dell'esperienza, riuscendo nella non banale impresa di consegnarci un prodotto coinvolgente, divertente e spettacolare, che accetta certamente dei compromessi sotto il profilo tecnico ma non per questo viene snaturato. Anzi, in portabilità molti di questi aspetti neppure li noterete, impegnati a farvi strada fra orde di demoni nell'ambito della nuova, entusiasmante missione di morte del DOOM Slayer.
PRO
- La massima espressione del gunplay run & gun
- Belle armi, tanti nemici, interessante sistema di potenziamento
- Comparto tecnico e artistico di alto livello...
CONTRO
- ...sebbene su Nintendo Switch si scenda a inevitabili compromessi