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Half-Life: Alyx è il gioco che serviva al mondo per capire la VR

Half-Life: Alyx è un gioco importante non solo per la sua qualità, ma anche perché è quello che ci voleva per spiegare al mondo le potenzialità della VR.

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   10/12/2020
Half-Life: Alyx
Half-Life: Alyx
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Half-Life: Alyx non è solo un bel gioco, ma è soprattutto ciò che serviva alla realtà virtuale per essere desiderata e compresa dal mondo, inteso come quel pubblico potenziale che fino a quel momento l'aveva guardata intorpidito, rifugiandosi nei suoi pregiudizi per non ammetterne le potenzialità.

Half Life Alyx Art

Probabilmente il titolo di Valve ha smosso molto meno pubblico di quanto i produttori di visori sperassero, ma quantomeno ha raccolto e sedimentato in una vera e propria grammatica della VR tutte quelle esperienze che nel corso degli anni avevano provato a esplorare questa recente tecnologia, pur non avendo queste ultime grossi mezzi a disposizione per spingersi più in là della sperimentazione pura. Molti hanno aspramente criticato la scelta di Valve di lanciare un nuovo Half-Life, dopo più di dieci anni di silenzio, su di una piattaforma così poco diffusa, ma dopo averci giocato è stato evidente a tutti che le idee contenute nel prequel di Half-Life 2 non erano semplicemente applicabili a un prodotto "flat", per dirla come quelli che mangiano pane e VR tutti i giorni.

La saga prosegue

Half Life Alyx 01

La forza di Half-Life: Alyx è proprio quella di essere possibile nella sua forma finale e compiuta solo grazie ai visori, senza i quali non diverrebbe semplicemente "altro", ma proprio non esisterebbe, se non come simulacro di se stesso. Qualcuno sta provando a moddarlo e a convertirlo in un normale FPS, che non richieda cioè visori di sorta, svelando però ancor di più quanto sia insensato e, in un certo senso, ingiusto farlo. Privato di certe forme di interazione e dello sguardo diretto del giocatore nel suo mondo, Alyx sfiorisce, letteralmente, perdendo profondità e diventando molto meno coinvolgente. Si trasforma in un rush insensato con dei livelli fuori posto e dei nemici che sembrano aver frainteso la loro stessa esistenza. È vero che molti vorrebbero semplicemente poter giocare al nuovo Half-Life per dare un seguito all'esperienza troncata dopo Episode 2, ma se per farlo bisogna strappare la spina dorsale al gioco è meglio guardarlo su YouTube, almeno ci si svilisce ma non si commette un reato!

Storia

Half-Life: Alyx mette il giocatore nei panni di Alyx Vance, personaggio già visto in Half-Life 2. Figlia dello scienziato Eli Vance, un reduce dall'incidente di Black Mesa (vissuto in Half-life), è uno dei capi della resistenza anti Combine, che agisce nelle viscere di City17. I fatti raccontati dal gioco si svolgono cinque anni prima del ritorno di Gordon Freeman, ma riescono a cambiare le carte in tavola dell'intera serie, aprendo delle prospettive davvero interessanti, nonché molto discusse, per i futuri episodi (che si spera ci siano). Alyx deve salvare Eli prima che i combine lo portino a Nova Prospekt per interrogarlo. Riuscita nell'impresa, sarà il genitore a darle una nuova missione che le farà conoscere alcuni personaggi fondamentali e capire meglio la natura dell'invasione, fino alla sconvolgente chiusura che ha lasciato di stucco un po' tutti.

Gameplay

Half Life Alyx 9

La parte migliore di Half-Life: Alyx è comunque il gameplay, tra livelli progettati alla perfezione per sposare la realtà virtuale, puzzle ambientali di fattura pregevole e delle sparatorie appassionanti, queste ultime possibili grazie al sistema progettato da Valve e all'intelligenza artificiale dei nemici, decisamente sopra la media. Fondamentale però è l'interazione ambientale, il vero fulcro dell'esperienza, che offre la possibilità di toccare e muovere un po' tutto, utilizzando una grande quantità di oggetti per i fini più fantasiosi. Ad esempio si può deviare l'attacco di un headcrab brandendo una sedia, oppure si possono usare le porte per sorprendere i nemici, o ancora si possono afferrare munizioni al volo allungando la mano. Le reazioni a ciò che avviene durante l'avventura sono naturali e umanissime, verrebbe da dire, ma la cosa splendida è come sono supportate dal sistema di gioco, che riesce a prevederle e assecondarle in modo mai visto, mantenendo sempre un coinvolgimento altissimo.

Perché GOTY

Half Life Alyx 8

Anche se non è stato selezionato per concorrere per il premio GOTY dei Game Awards 2020, finendo relegato solo in quattro categorie secondarie, molti ritengono quello di Valve uno dei giochi migliori dell'anno, nonché tra i più coraggiosi nella sua scelta radicale di non appoggiarsi alle piattaforme più diffuse. Forse è proprio questo però ad averlo penalizzato, finendo per negargli l'appoggio del pubblico e di parte della stampa, dove le testate che seguono con interesse il mondo della realtà virtuale si contano sulle dita d'una mano. Peccato, perché sarebbe stato bello vederlo concorrere per dei premi più prestigiosi, ottenendo il lustro che merita e una vetrina che gli permetta di riaffacciarsi sulla piazza principale dell'industria.