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Dragon Ball Z: Kakarot + A New Power Awakens Set, la recensione per Nintendo Switch

La recensione di Dragon Ball Z: Kakarot + A New Power Awakens Set, il gioco col quale CyberConnect2 porta la saga di Goku anche su Nintendo Switch col primo DLC.

RECENSIONE di Christian Colli   —   23/09/2021
Dragon Ball Z: Kakarot
Dragon Ball Z: Kakarot
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Uscito su un po' tutte le piattaforme all'inizio del 2020, Dragon Ball Z: Kakarot si è rivelato una piacevolissima sorpresa. Con lo sviluppatore che aveva alle spalle c'erano pochi dubbi: CyberConnect2 è noto per la passione che riversa nei suoi prodotti, perlopiù ispirati a popolari manga e anime, sempre rispettosi delle fonti e curatissimi dal punto di vista tecnico.

Dragon Ball Z: Kakarot non aveva fatto eccezione, al netto di alcune importanti spigolosità. Come potete leggere nella nostra recensione per PlayStation 4, il gioco è probabilmente tra i migliori adattamenti videoludici dell'opera di Akira Toriyama e mischia in modo divertente un sistema di combattimento in tempo reale con la progressione da GDR in uno scenario open world.

A quasi due anni di distanza, Bandai Namco ha deciso di portare l'esperienza anche su Nintendo Switch: scoprite com'è andata nella nostra recensione di Dragon Ball Z: Kakarot + A New Power Awakens Set.

La conversione per Switch

Dragon Ball Z: Kakarot, Goku e Vegeta in versione Super Saiyan God Super Saiyan
Dragon Ball Z: Kakarot, Goku e Vegeta in versione Super Saiyan God Super Saiyan

Per chi non lo sapesse, Kakarot è il nome Saiyan di Son Goku, ma anche il sottotitolo del gioco CyberConnect2 che ripercorre la trama di Dragon Ball Z dall'arrivo di Radish sulla Terra alla battaglia contro Majin Bu, raccontandola attraverso dialoghi e cinematiche che, nella maggior parte dei casi, ricalcano fedelmente quanto visto e ascoltato in TV. È possibile scegliere tra il doppiaggio in inglese e quello in giapponese - ovviamente il secondo è nettamente migliore - mentre la colonna sonora ripropone le musiche originali e molteplici arrangiamenti.

Grazie al versatile Unreal Engine 4 e al cel shading, lo sviluppatore è riuscito a ridisegnare le scene più iconiche della serie animata con uno stile fedelissimo a quello di Toriyama. Le sequenze d'intermezzo coi dialoghi a finestra sono un po' meno curate, le animazioni più rigide, e fanno una cattiva pubblicità a un impatto visivo decisamente migliore per la stragrande maggioranza del tempo, grazie a modelli poligonali dettagliati e animati ottimamente soprattutto durante i combattimenti.

Dragon Ball Z: Kakarot è davvero bello da vedere, e dobbiamo ammettere che su Nintendo Switch non ha perso il suo smalto, al netto di qualche rallentamento sporadico e un sensibile effetto pop-up sulle lunghe distanze. La conversione restituisce l'esperienza nella sua interezza, sebbene l'immagine risulti un pelo più sporca a causa di un anti-aliasing meno marcato. Abbiamo testato il titolo CyberConnect2 sia sul TV che in modalità portatile: nel primo caso raggiunge una risoluzione di 1600 x 900, nel secondo scende a 1120 x 630. In entrambi i casi, tuttavia, il gioco gira a 30 fotogrammi al secondo abbastanza stabili e le rare perdite di frame difficilmente inficiano il gameplay. Chiunque abbia giocato la versione originale, però, accuserà sicuramente un certo senso di pesantezza mentre si vola o si combatte. È chiaro, però, che questa conversione è dedicata a chi non ha ancora giocato Dragon Ball Z: Kakarot nelle sue forme precedenti, e in questo senso dubitiamo che un fan di Dragon Ball che possiede Switch possa restare deluso.

Il mondo di Toriyama

Dragon Ball Z: Kakarot, Beerus in una scena
Dragon Ball Z: Kakarot, Beerus in una scena

Akira Toriyama ha sempre mostrato solo spizzichi e bocconi del mondo in cui si svolgono le sue storie, ma Dragon Ball Z: Kakarot le riunisce quasi tutte in un unico open world. I fan riconosceranno i luoghi in cui si sono svolti i momenti più iconici, spesso contrassegnati da cartoline che si aggiungono a una sconfinata lista di collezionabili da trovare e raccogliere. CyberConnect2 ha attinto all'immaginario dell'autore, sotto la sua attenta supervisione, per disegnare un mondo coerente e dettagliato, ma meno interattivo di quanto avremmo voluto. In effetti non è un vero e proprio open world: potete spostarvi da una regione all'altra, se contigue, altrimenti dovrete viaggiare rapidamente da una zona all'altra usando la mappa del mondo. Ci sono tante cose da fare e da vedere, ma si ha costantemente l'impressione di essere in un gigantesco sandbox che serve perlopiù a prolungare la caccia coi collezionabili.

Il tocco di Toriyama si sente anche nelle Storie secondarie, missioni opzionali temporanee che scompaiono se proseguite troppo nella campagna principale. Esse aggiungono poco all'esperienza, ma sono simpatici siparietti che ricompensano il giocatore con punti esperienza, Sfere Z, ricette, Emblemi e tanto, tanto fanservice. Purtroppo la struttura di queste missioni, meno curate rispetto alla campagna, è davvero molto ripetitiva, ma completarle serve a migliorare le cosiddette Comunità. Divise in varie categorie, esse sono scacchiere sulle quali disporre gli Emblemi, medaglioni raffiguranti i vari personaggi della saga. Le combinazione di Emblemi giuste sbloccano i bonus delle Comunità in una sorta di minigioco a incastro.

Combattere come Goku

Dragon Ball Z: Kakarot, Freezer in una scena di A New Power Awakens
Dragon Ball Z: Kakarot, Freezer in una scena di A New Power Awakens

Dragon Ball Z: Kakarot è un titolo adatto a tutti quelli che vogliono rivivere la storia di Goku in un videogioco. Il sistema di combattimento non è originalissimo, ma è intuitivo e permette di rivivere le spettacolari battaglie viste nell'anime. La base è infatti molto semplice, ma col tempo si imparano le combinazioni che consentono di schivare, contrattaccare, sfondare le difese e così via, ma anche di lanciare i famosi attacchi speciali visti nell'anime. Kakarot si impara a giocare in pochi minuti e i primi combattimenti possono sembrare una passeggiata, ma i boss sono abbastanza impegnativi e richiedono un minimo di preparazione, soprattutto ora che nella versione Switch è possibile aumentare (o diminuire) il livello di difficoltà.

Il titolo CyberConnect2 non è un picchiaduro 3D, ma un GDR in terza persona con combattimenti in tempo reale e, in questo senso, svolge il suo lavoro in maniera onesta. Forse avremmo preferito una gestione più articolata dei personaggi di supporto che ci faranno compagnia durante gli scontri, aiutandoci in modo diverso a seconda della categoria cui appartengono, e ai quali possiamo ordinare di eseguire determinati attacchi strategici oppure sferrare devastanti tecniche combinate che prendono il nome di Combo Z. Purtroppo i lottatori giocabili sono soltanto una manciata: ci ritroveremo a controllare spesso Goku, Gohan, Vegeta e pochi altri mentre guerrieri come Tenshinhan, Yamcha o Crilin rimarranno semplici personaggi di supporto per tutto il gioco. Tra una saga e l'altra, infatti, ci sono i cosiddetti Intervalli durante i quali si può comporre il gruppo a piacere e girare per il mondo in cerca di Storie secondarie o altre sfide. Per saperne di più vi rimandiamo alla nostra recensione originale che descrive più approfonditamente le dinamiche e i contenuti di Dragon Ball Z: Kakarot.

Il DLC incluso nella versione Switch

Dragon Ball Z: Kakarot, un combattimento
Dragon Ball Z: Kakarot, un combattimento

Completata la campagna, non ci sono tantissimi i contenuti extra da affrontare oltre alla sconfinata Enciclopedia Z da completare trovando i collezionabili, ed è per questo che Bandai Namco ha prodotto una serie di DLC a pagamento. La versione Nintendo Switch include il primo che, intitolato Il risveglio di un nuovo potere, era stato diviso in due parti, pubblicate rispettivamente ad aprile e a novembre 2020. Il terzo DLC, intitolato Trunks, il guerriero della speranza, non è compreso nella versione di lancio per Switch. In tutta onestà, i tre DLC sono abbastanza deludenti sia come spessore, sia come contenuti aggiuntivi: il primo ripercorre a modo suo la storia dei film La battaglia degli dèi e La resurrezione di "F" in un susseguirsi di scontri con boss ripetitivi e poco ispirati che sbloccano nuove tecniche e trasformazioni. Considerato però il costo eccessivo che aveva ogni singolo DLC, non ce la sentiamo di criticare troppo questo piccolo extra gratuito nella nuova versione per la console ibrida Nintendo.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 59,99 €
Multiplayer.it
7.8
Lettori (5)
7.2
Il tuo voto

Dragon Ball Z: Kakarot non era un titolo perfetto e ci sono diverse spigolosità che Bandai Namco dovrebbe limare in un eventuale sequel e che sono rimaste in questa conversione per Nintendo Switch, ma è innegabile che ci troviamo di fronte a un prodotto realizzato con un affetto immenso nei confronti dell'opera di Akira Toriyama e che si rivolge specialmente ai suoi fan. Il DLC incluso in questa versione e i pochi contenuti extra sono aggiunte del tutto trascurabili per chi ha già giocato a Kakarot sulle altre piattaforme, ma se amate Dragon Ball e possedete soltanto Switch dovreste prendere in considerazione l'acquisto.

PRO

  • La conversione per Switch è stata realizzata con cura
  • Piccole aggiunte come il livello di difficoltà modificabile
  • I DLC "Il risveglio di un nuovo potere" 1 e 2 sono inclusi nel prezzo

CONTRO

  • Perde qualche fotogramma e soffre di un aliasing e un pop-up più marcati
  • È lo stesso gioco uscito più di un anno fa senza miglioramenti particolari
  • Considerata la qualità dei DLC, potevano anche includere quello di Trunks