Torniamo con la recensione di Drawn to Life: Two Realms, finalmente pronti al verdetto definitivo sulla produzione di Digital Continue, pubblicata proprio oggi da 505 Games su dispositivi mobile, Nintendo Switch e PC. Il nome dovrebbe evocare in voi alcuni ricordi piacevoli: erano gli anni del Nintendo DS, e il nuovo franchise noto come Drawn to Life mostrava al giocatore tutte le potenzialità del pennino della console portatile. Si trattava di avventure vissute a colpi di stilo, creatività e colori. Questo nuovo capitolo cerca di restare fedele all'anima originaria della serie, ma portandola anche un po' più in là dal punto di vista delle idee e della sua potenzialità.
Struttura
Partiamo dalla struttura di Drawn to Life: Two Realms, cioè dal modo in cui è stata organizzata l'avventura principale da Digital Continue; avevamo iniziato ad analizzare questo aspetto nel provato. Una volta che avrete acquistato il titolo, ripartirete dalla nota (o forse no, ma si entra presto in confidenza) città di Rapoville. Si tratta di un mondo simpatico in cui vivono altrettanto simpatici esserini, a metà tra gattini e rape. Ancora una volta, questa realtà è messa in pericolo dall'oscurità.
Molto presto quindi viene sbloccato il secondo "reame" del gioco (che si chiama Drawn to Life: Two Realms per un buon motivo), e cioè quello di Belleville. Qui vivono gli esseri umani, del tutto ignari dell'esistenza del mondo di Rapoville: il passaggio tra i due mondi è consentito solo a coloro che siano in possesso del Libro dell'Immaginazione. Una bella fortuna per il protagonista della storia, che ne riceve uno dopo pochi minuti dall'inizio dell'avventura.
Drawn to Life: Two Realms oscilla continuamente tra Rapoville e Belleville: a seconda delle esigenze della trama, il giocatore passa dall'uno all'altro, non sempre secondo la sua volontà. Deve poi completare ora le missioni delle rape ora degli esseri umani, in modo da accontentare un po' tutti quanti; questi obiettivi a breve termine si sommano tra loro per costituire quelli a lungo termine. Il compito finale sarà infatti sconfiggere il cattivone di turno che vuole dominare entrambe le realtà. La possibilità di esplorare due mondi di diversi, con una discreta dose di libertà nell'esplorazione, rappresenta forse la principale novità all'interno della serie.
Gameplay
Cardine di Drawn to Life: Two Realms sono le possibilità creative legate al gameplay. Nell'uno e dell'altro mondo, infatti, sono presenti vari livelli, ognuno dei quali va portato a termine sfruttando appieno le meccaniche, che oscillano tra il platform e il puzzle game. Prima che finiate in confusione, vi spieghiamo nel dettaglio come stanno le cose.
I livelli sono piccoli, ma molto densi e realizzati con estrema cura: nessun dettaglio è insomma fuori posto, o affidato al caso. Alcuni giocatori saranno subito in grado di individuare il percorso adatto, ad una prima occhiata; ma proseguendo nell'avventura servirà più tempo. L'obiettivo principale è arrivare dal punto A (a sinistra) al punto B (sulla destra), quest'ultimo costituito da una porta dimensionale. E per far ciò dovrete affidarmi al platforming, cioè saltare da una piattaforma all'altra, scendere, risalire, rimbalzare sui nemici, e molto altro ancora.
Questo però non basta, perché speso il punto di arrivo presenterà vari tipi di ostacoli da aggirare o rendere innocui. Ed è qui che entrano in gioco le meccaniche da puzzle game: bisognerà sfruttare gli elementi ambientali a proprio vantaggio; più avanti saranno richiesti accessori o particolari oggetti da raccogliere in altri punti del livello, per esempio tramite l'eliminazione di un determinato nemico (rubini e altre pietre preziose possono aprire porte altrimenti invalicabili). È bene notare come, salvo rari casi, Drawn to Life: Two Realms non presenti forme di violenza. Tutto è dolce e coccoloso, e i nemici prendono le forme di giocattoli animati (si chiamano proprio "giocattoli", nel contesto del titolo). Anche questo aspetto rende la produzione di Digital Continue semplicemente perfetta per i più piccoli.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit
- Processore: Amd Ryzen 5 1600 - 3.2 GHz
- Scheda video: EVGA GeForce GTX 1070 con 8 GB
- Memoria: 16 GB di RAM
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 10
- Processore: Intel Core i3-2125, AMD Phenom II X4 965
- Memoria: 4 GB di RAM
- Scheda video: GeForce GT 130, Radeon HD 4850, Intel HD 3000
- DirectX: Versione 9.0a
- Memoria: 2 GB di spazio disponibile
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows 10
- Processore: Intel Core i3-2125, AMD A8-5600K
- Memoria: 4 GB di RAM
- Scheda video: GeForce 9800 GTX+, Radeon HD 5770, Intel HD 520, Radeon HD 7560D
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 2 GB di spazio disponibile
Creatività e personalizzazione
Creatività e personalizzazione sono due elementi fondamentali di Drawn to Life: Two Realms; i fan del franchise riscopriranno le peculiarità che l'hanno reso subito riconoscibile sin dagli anni del Nintendo DS. Il protagonista, ad esempio, va creato da zero tramite un editor di disegno molto curato e ricco di possibilità. Non è che siate costretti ad essere Michelangelo: per i più pigri sono presenti dei modelli precaricati, che in caso poi si potranno colorare a piacimento. Idee buffe e bizzarre saltano fuori in ogni dove, basti notare che chi scrive ha portato a termine l'avventura impersonando uno scheletro con cappello, tutto realizzato nei colori giallo e viola. Lo stile prima di tutto.
Più avanti, proseguendo nell'avventura, le possibilità aumentano, con sticker per personalizzare la propria creazione e anche con nuovi oggetti con cui arredare il mondo di gioco, o da consegnare agli altri NPC. Mike ha bisogno di un nuovo orologio? Si torna nell'editor e si realizza da zero l'orologio a proprio piacimento, lo si colora, lo si personalizza; oppure, se si ha fretta, si sfrutta il modellino già fornito da Drawn to Life: Two Realms, al più colorandolo. Nulla è mai definitivo, potrete tornare sui vostri disegni in ogni momento tramite il menù di pausa. Drawn to Life: Two Realms è chiaramente indirizzato (anche) a chi ama disegnare, ma non si tratta di un gioco esclusivo per gli artisti.
Conclusioni
Semplicemente perfetto per i più piccoli ma molto piacevole anche per gli adulti, Drawn to Life: Two Realms rappresenta un gradito ritorno all'interno dell'attuale panorama videoludico. Arriva senza particolari ambizioni, senza fare la guerra a nessuno; propone un mondo di gioco colorato, pacifico e finalizzato a sviluppare la creatività degli acquirenti, a valorizzare la loro fantasia. La narrazione è piacevole, benché non troppo longeva, e il gameplay presenta spunti interessanti, anche se in rari casi arriva davvero a brillare. L'acquisto dovrà tenere conto di queste caratteristiche; tuttavia vi consigliamo di rischiare, in caso di indecisione, dato che il prezzo proposto dagli sviluppatori è più che mai onesto.
PRO
- Stimola la creatività del giocatore
- Trama piacevole
- Interessanti i livelli da modificare
CONTRO
- Spesso sin troppo semplice
- Non particolarmente longevo
- Possibilità legate al multiplayer non avrebbero guastato