"Il giuramento nel giardino"
Dopo questa piccola parentesi, dovuta, è tempo di descrivere quanto gli Omega Force abbiano creato questa volta. Lo stile di gioco è rimasto invariato dai capitoli precedenti: siamo di fronte ad un hack'n'slash a missioni, racchiuse in uno story mode per dare la possibilità alla trama di evolversi. Si inizia quindi con la scelta di quale tra i tre regni rivivere i fasti e quale generale di questo impersonare tra quelli disponibili fin da subito. Le varie missioni a cui dovremo prendere parte saranno collegate tra loro da una parte narrativa (spesso introdotta da filmati in computer grafica di ottima qualità) prima, e successivamente da un breve briefing su quanto ci aspetta e dovremo fare per portare a termine il nostro obiettivo. L'azione vera e propria si svolge in terza persona, dove comanderemo il nostro alter-ego facendoci strada tra le centinaia e centinaia di nemici per riuscire a portare a termine la nostra missione. Due sono i tasti per colpire: quadrato per i colpi in successione per realizzare combo , e triangolo per la mossa caricata che conclude la conclude e ha un danno molto elevato. Con X faremo saltare il personaggio, mentre con i dorsali avremo la possibilità di parare o rialzarci immediatamente dopo essere stati sbattuti al tappeto. Potremo avere controllo sulla mappa ingrandendola o riducendola e visualizzare o meno i nomi e le barre di energia dei nostri avversari e compagni. Il tasto select influenza la tattica che le nostre guardie del corpo assumeranno, mentre start richiamerà il menù da cui potremo visualizzare la mappa nella sua grandezza totale e poter così vedere come sono posizionate le truppe. Il tasto Cerchio racchiude tutta la potenza da cui deriva il nome originale del gioco (Shin Sangoku Musou 3). Quando la barra sottostante l'indicatore dell'energia del nostro personaggio sarà al massimo, tramite la pressione di questo tasto scateneremo una successione di colpi veramente devastante (chiamato per l'appunto Musou) che spesso tenderà a polverizzare qualsiasi avversario vicino a voi. Ma non solo, nel caso la vostra energia vitale sia su livelli critici, diventando rossa, potrete scatenare la VERA potenza del vostro personaggio , preceduta da un effetto in stile Matrix, dove fuoco fiamme e fulmini faranno da contorno alla vostra combo per un tempo ancora prolungato, dandogli un effetto decisamente esaltante. Spesso le vostre missioni avranno come scopo l'uccisione del comandante nemico per essere portate a termine, stando attenti nel frattempo a non far morire il proprio, ma non sarà mai semplice; imboscate, assalti a sorpresa, rinforzi, tradimenti ed eventi a sorpresa saranno all'ordine del giorno, e vi costringeranno spesso a cambiare strategia di approccio o percorso stabilito per raggiungere il proprio obiettivo.
"Il Conquistatore"
Descritto così il gioco non appare nulla di originale o nuovo nel panorama videoludico moderno; ma nonostante tutto ha qualcosa che lo rende speciale e unico. Inanzi tutto il background storico e gli eventi storicamente veri che si susseguono, alimentano una atmosfera notevolmente originale. La caratterizzazione dei personaggi, sia graficamente nei bellissimi modelli 3d dai costumi dettagliatissimi e dalle numerose armi (che spaziano dalle classiche spade e spadoni, a tonfa, asce lunghe, archi multipli arrivando a ventagli e artigli per un totale di piu' di 100 armi), che psicologicamente nei rapporti tra protagonisti di diverse fazioni che daranno vita a scontri e cut-scene numerosissime, spesso in funzione di quanto voi farete durante la partita. Le modalità di gioco veramente numerose colmano nello story mode veramente apprezzabile. Composto di numerose missioni e bivi, influenzati dal raggiungimento di certi obiettivi, da finali multipli e raccontato proprio come un libro, accentuano l'immedesimazione del giocatore nel personaggio e lo rendono partecipe appieno della storia e dei suoi eventi. La meccanica di gioco potrebbe risultare semplice, ma è proprio qui che sta il punto di forza; una volta preso in mano il pad ci si mette dieci secondi a capire la meccanica di gioco e l'elevato numero di segreti e di extra sbloccabili ne aumentano la longevità a dismisura.
"La tigre di Jiang-Dong"
Graficamente il motore grafico fa il proprio lavoro, a modelli 3d bellissimi e dettagliati anche nelle animazioni non più legnose come nei capitoli precedenti, si affianca una realizzazione del paesaggio un po' povera e spoglia. Questo è dovuto principalmente al voler incentrare l'azione su un alto numero di sprites su schermo (che può raggiungere anche la cinquantina buona) senza rallentamenti, flickering e pop up di sorta, e alla grande dimensione che le mappe vogliono raggiungere. La modalità a due giocatori in split-screen aggiunge un notevole tocco di giocabilità e divertimento come è facile prevedere. E oltre agli extra, come già accennato, i vari elementi di gioco di ruolo, come il level up del proprio personaggio e dell'arma, le quest per ottenere oggetti extra e armi finali, nonchè l'edit mode per creare il proprio ufficiale e le proprie guardie del corpo aumentano decisamente l'appagamento che questo gioco può dare e la sua longevità. La colonna sonora è stata del tutto riscritta per l'occasione, con musiche orientaleggianti che tuttavia non si amalgamo perfettamente con il gioco ma spesso si è troppo presi dall'azione per farci caso; nulla da ridire sugli effetti sonori veramente , se mi si passa il termine, potenti ed esplosivi. Il parlato invece non è perfetto, non tutti gli attori sono all'altezza, sia nei filmati che durante il gioco.
Commento Finale
In definitiva Dynasty Warrior 4 è un ottimo gioco, ma non un must-buy. Se la semplicità nella meccanica di gioco può incentivare, è anche vero che la sua ripetitività e monotonia alla lunga possono stancare chi non si faccia prendere appieno da tutto ciò che fa di contorno al gioco. I suoi punti di forza che risiedono in un background strutturale veramente saldo, nel gran numero di personaggi e armi disponibili, nella varietà di modalità di gioco e nei numerosi extra sbloccabili, possono essere dei punti deboli in mano a giocatori meno smaliziati. Pur essendo migliorabile sotto molti punti di vista, risulta un gioco appagante e complesso ma non troppo difficile. Chi ha già giocato ai precedenti capitoli della saga si troverà di fronte a sostanziali novità, come 3 personaggi nuovi, restyling dei precedenti, missioni nuove o vecchie modificate, sistema di gestione del personaggio diverso, nuove implementazioni come macchine da guerra e d'assalto, un motore grafico più solido e vari accorgimenti per rendere il gameplay più fluido. Tuttavia mi sento di consigliare con riservo l'acquisto a tali possessori in quanto potrebbero non essere soddisfatti di queste novità, essendo il gameplay sostanzialmente identico e trito e ritrito dal secondo episodio. Il voto finale si riferisce a chi non abbia mai avuto occasione di provare un gioco di questa saga in tutte le sue sfaccettature, a chi voglia divertirsi con un ottimo hack'n'slash e a tutti gli appassionati della saga che amano i personaggi e la loro storia. Per chi invece ha già avuto esperienze con altri titoli Koei il voto va abbassato a 6.5.
N.B.: La versione in nostro possesso e qui recensita è in lingua inglese. Per il mercato Italiano ne è stata presentata una totalmente tradotta nella nostra lingua.
- Pro:
- Story molto profondo e intrigante
- Un sacco di extra e sbloccabili
- Background affascinante
- Contro:
- Meccanica di gioco ripetitiva
- Sonoro non all'altezza
- Nulla di nuovo o originale
"Questi sono gli eventi che saranno conosciuti ai posteri come "Il Romanzo dei Tre Regni"
Spade, archi, frecce, lance, fuoco, fulmini, venti, tempeste, torri, castelli. Eroi, cavalieri, maghi, coraggio, lealtà, vendette, amori, battaglie, vincitori e vinti. Decisamente sono tutti elementi che potremmo ritrovare in qualsiasi romanzo o videogioco fantasy, e nemmeno troppo originale a voler essere pignoli. Ma come la mettiamo se tutto ciò appartiene alla storia, quella vera? La cosa si farebbe interessante.. si, decisamente. E così è. Siamo a cavallo del 3° secolo A.C. quando la Cina non era ancora stata unificata ed era suddivisa in varie province dominate da signori locali, residui di antiche dinastie ormai decadute. In questo quadro fatto di continue battaglie, insurrezioni, di carestie e povertà, tre uomini compirono i primi passi con l'intento di unificare il regno in un solo grande stato. Ognuno mosso dai propri motivi, chi per brama di potere e e grandezza, chi per dare al proprio popolo una stabilità economico e politica e chi semplicemente per consolidare i propri antichi territori ormai devastati da continue ribellioni. Contemporaneamente tutti rincorrevano il proprio sogno, finendo inevitabilmente per scontrarsi, ma dando così inizio a tre grandi dinastie, tre grandi regni. L'ambizioso CAO CAO creò l'impero di SHU stabilendosi a nord della Cina ma architettando di prendere con la forza tutto il resto della non ancora nazione; a lui si oppose il coraggioso e valoroso LIU BEI padre della dinastia WEI che affiancato dal leale stratega ZHUGE LIANG divenne il più acerrimo nemico di CAO CAO. Tra questi a fare da terzo incomodo stava la dinastia WU comandata prima da SUN JIAN e in seguito da suo figlio SUN QUAN eredi del grande generale SUN TZU, posta a sud del territorio. Un secolo fatto di grandi battaglie, scontri navali, tradimenti e alleanze; dove un gran numero di valorosi comandanti avrebbe scritto un piccolo pezzo di storia. A noi tutto questo (che meriterebbe un grande approfondimento, ma non è questa la sede) è pervenuto sotto forma di romanzo, scritto da Luo Guanzhong, chiamato per l'appunto "Il Romanzo dei trei regni". Ovviamente, trattandosi di prosa scritta, il tutto è stato enfatizzato dando più spessore ai vari protagonisti e alle loro relazioni, che alle battaglie o agli eventi storici. E ancora una volta la Koei ci teletrasporta in questo magico mondo concendendosi licenze videoludiche , come potremmo chiamarle, rendendoci protagonisti di questa meravigliosa saga.