Emergenza gameplay
Per quanto non propriamente originali, le premesse di Emergency Mayhem appaiono, perlomeno sulla carta, piuttosto interessanti: all’interno del caotico scenario di Crisis City, una città letteralmente allo sbando, l’utente deve mettersi al volante di tre diversi mezzi di pubblica utilità (un’auto della polizia, un camion dei pompieri ed un’ambulanza) e risolvere tutta una serie di emergenze nel minor tempo possibile. Un countdown campeggia infatti inesorabile in un angolo dello schermo, a segnalare la necessità di raggiungere la propria destinazione in fretta e furia e di completare i vari obiettivi al fine di prolungare il tempo a disposizione di un tot di secondi extra. Come è evidente, l’impostazione di base ricorda il già citato Crazy Taxy, complice anche la natura free roaming del prodotto Codemasters e la presenza di una grossa freccia ad indicare la direzione da seguire. Diversamente dal racing game Sega, però, in Emergency Mayhem non ci si limita a raggiungere in fretta una varietà di punti sulla mappa di gioco, ma è necessario completare tutta una serie di minigame che corrispondono ad altrettante situazioni di crisi che affliggono varie zone della città: il successo in quest’ambito porta all’accumulo di punti, alla riduzione del cosiddetto mayhem meter (che testimonia il livello di caos all’interno della città) e al già citato accrescimento del countdown.
La lunga lista di difetti di Emergency Mayhem comincia proprio dai minigame
Emergenza gameplay
Peccato che la -lunga- lista di difetti di Emergency Mayhem cominci proprio dai minigame, che possono apparire inizialmente piacevoli ma che ben presto svelano tutte le proprie lacune. Tanto per cominciare, i minigiochi sono troppo poco vari, risultando subito ripetitivi e portando l’utente letteralmente alla nausea; non solo, queste frazioni ludiche si distinguono anche per una pessima risposta ai movimenti del Remote e per un livello di difficoltà assolutamente sbilanciato, al punto da rendere alcune prove quasi ingiocabili. Da antologia, in tal senso, un minigame che richiede di usare un magnete per far percorrere ad un chiodo l’apparato digerente del malcapitato di turno: il puntamento tramite Remote risulta in questo caso talmente impreciso da impedire anche al più abile dei giocatori di avere successo senza sudare sette camicie. Insomma, che si tratti di spegnere un incendio, disinnescare una bomba o rianimare un ferito, Emergency Mayhem fallisce miseramente il proprio scopo.
Passato turbolento
Se il nome Emergency Mayhem non suona nuovo vi è un motivo ben preciso: il gioco è stato annunciato ufficialmente da Acclaim nel 2002, per poi venire congelato dal fallimento della compagnia. Temporaneamente “resuscitato” dall’intervento di THQ che se ne accaparrò i diritti e ne programmò lo sviluppo per Playstation 2 ed Xbox, venne annullato poco dopo, ed infine è stato preso in consegna da Codemasters che ne ha curato la realizzazione in esclusiva per Nintendo Wii.
May(hem) e poi may(hem)
Certamente i minigame non sono l’unico problema di Emergency Mayhem, che sembra fare di tutto per rendersi detestabile. Il prodotto Codemasters stupisce (in negativo) anzitutto per la povertà dell’offerta ludica: tutto ciò che si fa nel gioco si riduce a gironzolare per gli otto striminziti distretti cittadini, completando i sopraccitati minigiochi e subendo nel frattempo una valanga di missini-riempitivo che richiedono soltanto di passare da un punto A ad un punto B. Un panorama desolante, condito da bonus dagli effetti poco chiari e da alcune scelte degli sviluppatori totalmente contraddittorie: non si capisce ad esempio perché l’utente venga premiato quando investe dei pedoni, se è vero che il suo compito sarebbe quello di arginare il caos anziché fomentarlo. Aggiungiamo al tutto un sistema di controllo che impedisce di guidare decentemente il proprio mezzo ed apparirà chiaro come Emergency Mayhem sia un prodotto gravemente insufficiente dal punto di vista ludico. La situazione non viene certamente agevolata dalla realizzazione tecnica del prodotto, che non fa nulla per nascondere il fatto di essere stato concepito sei anni fa.
Emergency Mayhem sembra fare di tutto per rendersi detestabile
May(hem) e poi may(hem)
Graficamente, Emergency Mayhem avrebbe sfigurato anche su PlayStation 2, con il suo carico di polygon count risibile, texture slavate e personaggi privi di dettagli e dotati di animazioni legnose: non c’è il minimo accenno di cura nella cosmesi del prodotto Codemasters, che può tranquillamente essere definito come uno dei titoli visivamente più deludenti dell’attuale generazione. E si, anche il sonoro compie il suo dovere nell’affossare Emergency Mayhem, grazie ad effetti irritanti e musiche che costringono ad azzerare il volume dopo un paio di ascolti. Chiude questa piccola carrellata degli orrori una sezione multiplayer che non ottiene altro risultato se non quello di estendere la sofferenza a più di un giocatore...
Commento
Emergency Mayhem è un titolo doppiamente sfortunato, sia per il suo burrascoso iter produttivo, sia per la pessima messa in atto di una serie di idee sulla carta decisamente buone. Ciò si traduce in un prodotto tecnicamente primitivo e lacunoso dal punto di vista del gameplay, complici una struttura ludica approssimativa, un’estrema ripetitività di fondo ed un sistema di controllo davvero impreciso. Non si salva praticamente nulla in Emergency Mayhem, motivo per il quale il suo acquisto non può che essere sconsigliato.
Pro
- Idea buona sulla carta
- Minigame irritanti
- Gameplay che fa acqua da tutte le parti
- Tecnicamente davvero povero