Anche se in futuro dovesse arrivare il momento in cui ci saranno in circolazione milioni di giochi di guida, la Formula 1 continuerà sempre a esercitare il suo fascino. Sarà forse che noi italiani abbiamo un po' tutti quanti il mito della Ferrari ben radicato nel nostro DNA, ma vedere quelle rosse sfrecciare sui circuiti di tutto il mondo non può che emozionare anche lo spettatore con poca passione per i motori. Un'emozione che anche quest'anno grazie a Codemasters e al suo F1 2019 possiamo tornare a vivere in prima persona, stavolta con un bel po' d'anticipo rispetto al solito. Per festeggiare i dieci anni della serie, l'azienda britannica ha infatti deciso di anticipare l'uscita di F1 2019 da agosto a giugno, rispondendo così a una richiesta a lungo fatta dai videogiocatori. L'arrivo del gioco nel bel mezzo del campionato di Formula 1 iniziato a marzo rende questo appuntamento ancora più meritevole di attenzione, anche alla luce delle novità annunciate dagli sviluppatori nei mesi scorsi. È quindi con estremo piacere che ci siamo messi al volante per occuparci di questa recensione di F1 2019, un gioco in grado di sorprenderci dove meno ce l'aspettavamo, anche se non esente da difetti. Vediamo tutto insieme.
Trofei PlayStation 4
Oltre a quelli che otterrete guidando la vostra monoposto, F1 2019 propone un totale di cinquantuno Trofei PlayStation. Il solito Platino viene accompagnato da due obiettivi di livello Oro, dieci Argento e trentotto Bronzo. Per ottenerli tutti è necessario darsi da fare attraverso le varie modalità del gioco, a partire soprattutto dalla Carriera e dal suo sistema di rivalità.
Formula 2 e Carriera
Se ci occupiamo della modalità Carriera dopo aver elencato tutte le altre è perché essa è fortemente legata a una delle novità principali di F1 2019: l'arrivo della Formula 2 e del suo intero campionato. Nelle varie modalità proposte dal gioco è infatti possibile prendere parte a una o più gare del campionato 2018 (il 2019 di Mick Schumacher arriverà tramite aggiornamento) della categoria minore, una sorta di fucina di talenti dove vengono misurate le abilità dei piloti emergenti intenzionati a cercare la gloria in Formula 1. Non a caso è infatti questo l'incipit della modalità Carriera, in cui siamo chiamati a vestire i panni di un pilota impegnato nel campionato di Formula 2. In realtà quest'ultimo non viene disputato per intero ma ci viene mostrato solo attraverso alcune fasi salienti, utili per definire rivalità e amicizie che ci porteremo nella stagione successiva in Formula 1 dove approderemo insieme a Lukas Weber, il nostro compagno di squadra, e Devon Butler, il nostro avversario più agguerrito.
In realtà, la scelta di mettere la Formula 2 all'inizio della Carriera fa anche da introduzione obbligata a questa categoria, sicuramente meno seguita rispetto alla Formula 1 ma in grado di riservare piacevoli sorprese. A partire dal tipo di vettura utilizzata, la stessa Dallara F2 2018 per tutte le squadre che rende quindi la sfida uguale per tutti i piloti, accompagnata da un diverso sistema di gestione dei punti e delle gare stesse. Ogni weekend è infatti composto da una singola sessione di prove e una di qualifiche, seguite dalla cosiddetta Feature Race, la gara più lunga con pit stop obbligatorio, e dalla Sprint Race, gara più corta con posizioni di partenza ribaltate. Non ci dilunghiamo oltre in dettagli tecnici e regolamentari, ma vi invitiamo semplicemente a dare una chance alla Formula 2 in F1 2019 anche nel caso in cui il suo arrivo non vi entusiasmi più di tanto. Così come nella realtà, l'uso di una vettura più rozza ma anche meno potente di una monoposto di Formula 1 può infatti essere utile anche per apprendere il sistema di guida del gioco. Tornando alla Carriera, una volta passata la fase introduttiva si accede come in passato alla scelta della scuderia tra tutte quelle presenti nella stagione 2019, rinnovando quindi la possibilità di partire subito alla grande con un contratto in Ferrari o altro team di alto livello. I nostri colleghi provenienti dalla Formula 2 si adatteranno scegliendo una scuderia in grado di competere con la nostra, portando così avanti un intreccio che ci permette anche di vedere le risposte che essi danno alle domande che gli vengono rivolte in sede d'intervista. In termini narrativi non siamo ai livelli di modalità simili viste in altri titoli sportivi, è bene dirlo, ma le aggiunte di F1 2019 aprono senza dubbio una strada interessante per quelli che saranno gli sviluppi futuri. Le nuove dinamiche permettono tra l'altro anche alle interviste della solita Claire di risultare un po' più varie rispetto al passato, anche se dopo un anno ci saremmo aspettati maggiori novità nell'interazione coi media. Per il resto, la Carriera rimane simile a quanto visto in F1 2018, con la presenza di punti esperienza accumulabili nelle varie sessioni di corsa per essere poi spesi nelle fasi di ricerca e sviluppo, stando attenti alle variazioni del regolamento.
Il gameplay
Quando arriva finalmente il momento di scendere in pista, F1 2019 si dimostra fedele alla filosofia abbracciata dalla serie negli ultimi anni. La larghissima scalabilità delle impostazioni di gioco permette infatti sia ai novizi che ai più esperti di trovare una propria collocazione tra gli aiuti vari, tra i quali ritroviamo controllo della trazione, aiuto in frenata, marcia suggerita e così via. Le numerose inquadrature disponibili permettono di trovare il proprio orientamento: per quanto ci riguarda stavolta abbiamo preferito usare la telecameraTV Pod, in quando anche rimuovendo l'elemento verticale dell'Halo la visuale da cockpit continuava a darci la sensazione di avere poco campo visivo. Da segnalare le modifiche all'interfaccia durante la gara, a nostro avviso più chiara e pulita rispetto all'anno scorso. Anche se le dichiarazioni di Codemasters parlavano di una fisica completamente riveduta, le sensazioni provate nel guidare le monoposto di F1 2019 sono state molto vicine a quelle dateci da F1 2018, permettendoci di fatto di sedere davanti al volante senza particolari patemi. Discorso un po' diverso per la Formula 2, dove l'uso di una vettura differente diventa tangibile. Anche se l'uso del controller continua a essere supportato, possedere un volante è diventato ormai un obbligo per godere pienamente di tutto ciò che F1 2019 ha da offrire, a partire dalle migliorie alla resa del force feedback che ogni anno gli sviluppatori ci propongono. Giocando un po' con le impostazioni dell'intelligenza artificiale dei piloti ci è sembrato di vedere un comportamento abbastanza adeguato ai livelli impostati, anche se per valutare eventuali magagne sono necessarie diverse ore di gioco. Per quanto riguarda la gestione delle collisioni, infine, qualche concessione ci sembra che venga ancora fatta sia nel danneggiamento delle auto che nella loro valutazione da parte dei commissari di gara.
La grafica: luci sull’EGO Engine
Quando in apertura parlavamo di sorprese, ci riferivamo principalmente al comparto tecnico di F1 2019. Nonostante l'avessimo data vicino al pensionamento già in sede di recensione di F1 2018, la versione 3.0 di EGO Engine riesce a meravigliare chi si avvicina al gioco di quest'anno, principalmente per la gestione delle luci rinnovata da Codemasters. Se da un lato è vero che i modelli restano sempre curatissimi e aggiornatissimi anche nei più piccoli dettagli, quest'anno sono infatti illuminazioni e riflessi a fare la differenza, sia sulle vetture che sugli elementi che compongono la pista. La maggiore differenza si nota nelle gare in notturna, dove effetti atmosferici e luci artificiali compongono un colpo d'occhio decisamente diverso rispetto a F1 2018, osiamo dire quasi ai limiti del salto generazionale. Passando alle gare di giorno il lavoro svolto sulla gestione delle luci diventa meno evidente ma comunque tangibile, soprattutto in momenti particolari come il tramonto nel modo in cui quest'ultimo illumina l'asfalto. Come conseguenza del lavoro svolto arriva anche un miglior contorno delle ombre, mentre sono stati quasi del tutto risolti i problemi di caricamento ritardato delle texture riscontrati in F1 2018. Su PlayStation 4 Pro non si ravvisano cali nel numero di fotogrammi al secondo, ma volendo fare i pignoli è possibile notare di tanto in tanto qualche problema di aliasing. Rispetto all'anno scorso non ci sono cambiamenti nei circuiti del campionato: le uniche modifiche al calendario 2019 riguardano infatti l'inversione tra i GP di Messico e Stati Uniti. Per quanto riguarda il sonoro, anche quest'anno ascoltare le monoposto direttamente in cuffia resta una sinfonia da non perdere. Confermati naturalmente al commento Carlo Vanzini e Luca Filippi, ormai di casa nella serie.
Conclusioni
La recensione di F1 2019 si conclude con una prevedibile promozione a pieni voti per il lavoro svolto da Codemasters, diventato ormai da tempo una garanzia quando si parla di racing game. Anche se le sensazioni alla guida restano prevalentemente quelle di un anno fa, le tante novità a contorno rendono F1 2019 un passaggio obbligato per tutti quanti i fan di Hamilton, Vettel e compagnia, arricchito da una Formula 2 più che determinata a non risultare come una semplice meteora in questa serie.
PRO
- Due mesi in più per giocare senza pagare dazio in termini di qualità
- Grafica al di là delle aspettative
- Modalità Carriera arricchita con le rivalità...
CONTRO
- ...ma non ancora al livello di altre produzioni sportive
- Ci sarebbe piaciuto vedere qualcosa in più nell'interazione coi media e nel post gara