Far Cry 5 - Ore di Tenebra: la recensione

Ubisoft ci chiede di ignorare per il momento l'apocalittico finale di Far Cry 5 e dedicarci a esperienze alternative, a cominciare da quella proposta da Ore di Tenebra. Questo primo DLC, disponibile al prezzo di 11,99 euro oppure incluso gratuitamente nel Season Pass, parte da un concetto affascinante, ovverosia prendere uno dei tanti comprimari della campagna del gioco base e renderli protagonisti di una storia, in questo caso specifico ambientata nel passato. Il personaggio che controlliamo nell'espansione è infatti Wendell Redler, il veterano che abbiamo incontrato durante una delle missioni a Hope County e che ci chiedeva, se possibile, di ritrovare i suoi accendini del Vietnam.

È proprio la sua esperienza in guerra a rappresentare il fulcro dell'esperienza, con un episodio in particolare in cui Redler viene abbattuto insieme alla sua squadra mentre esplora il territorio vietnamita a bordo di un elicottero, e si ritrova prigioniero dei Viet Cong. Dopo aver assistito all'uccisione a sangue freddo di un compagno, il protagonista riesce a liberarsi dalla gabbia in cui è rinchiuso in seguito a un attacco aereo delle truppe di supporto, quindi fugge quando sul posto arrivano nuove truppe ostili. Da questo punto in poi l'approccio è quello classico di Far Cry, con la possibilità di effettuare qualche eliminazione silenziosa usando una mazza, per poi procurarsi una pistola e cominciare a risalire la china.

Gameplay e struttura di gioco

L'obiettivo in Far Cry 5 - Ore di Tenebra è quello di raggiungere un punto di estrazione all'interno di una mappa dalle dimensioni relativamente contenute, cercando di riuscirci dopo aver salvato i tre compagni di Redler ancora dispersi (Joker, Moses e Yokel) e magari aver completato una serie di missioni secondarie, come liberare i prigionieri sud vietnamiti, distruggere le postazioni di contraerea, eliminare i comandanti nord vietnamiti, conquistare i campi controllati dalle truppe nemiche, far saltare gli altoparlanti della propaganda e naturalmente raccogliere gli otto accendini sparsi all'interno della mappa. Si può scegliere il modo in cui procedere, nel senso che non c'è un vero e proprio obbligo di dedicarsi alle quest secondarie ed è teoricamente possibile arrivare alla fine da soli, senza preoccuparsi di salvare nessuno, ma ciò chiaramente renderà l'esperienza ancora più inconsistente di ciò che è in realtà.

Il problema grosso di Ore di Tenebra sta infatti nella sua scarsa durata: l'espansione si completa nel giro di tre ore, con pochi acuti e poche novità rispetto a ciò che abbiamo già visto nella campagna originale, ambientazione a parte. Si entra in possesso abbastanza rapidamente di nuove armi, naturalmente legate allo scenario e all'epoca ma con un feeling identico e senza stacchi netti rispetto a quanto visto in Far Cry 5, e l'approccio furtivo oppure dirompente va a enfatizzare differenti tratti del protagonista, in una sorta di progressione alla Wolfenstein: The Old Blood che però non viene approfondita. Una novità concreta è rappresentata dalla possibilità di ordinare attacchi aerei contro degli obiettivi, ma solo quando la zona è libera da dispositivi di contraerea. Le similitudini con il gioco base sono ovviamente scontate, al netto di qualche differenza dettata anche dal fatto che non avremo chissà quanto tempo per sviluppare il personaggio, né per prestare attenzione alle pur presenti meccaniche legate alla caccia. Le dinamiche di liberazione delle basi e il completamento degli obiettivi sono però gli stessi, così com'è possibile sfruttare i compagni liberati come i mercenari di Hope County, con la possibilità di essere rianimati in caso di bisogno e fare altrettanto laddove serva.

Atmosfera, grafica e conclusioni

Ormai è abbastanza chiaro che realizzare le introduzioni in stile fumetto costa sostanzialmente meno che mettere insieme delle sequenze cinematiche, e Ore di Tenebra non fa eccezione in tal senso, raccontandoci l'incipit della storia di Wendell Redler, della sua prigionia e del suo riscatto, attraverso immagini fondamentalmente statiche e non granché ispirate. La grafica dell'espansione è tuttavia ottima, in linea con quella di Far Cry 5, con tantissimi dettagli e una grande cura per quanto concerne gli scenari, che alternano ampie distese verdi, zone rocciose, fiumi e piccoli insediamenti, questi ultimi però non bellissimi da vedere. Sono presenti cavi con cui spostarsi rapidamente, ma anche questa meccanica viene solo accennata e accantonata rapidamente, insieme alla necessità di muoversi in maniera rigorosamente silenziosa, magari eliminando i bersagli usando l'arco per non allertare i loro compagni.

Alla fine dei conti il grado di sfida non è straordinario, si riesce a combattere senza grossi problemi anche nelle situazioni di forte inferiorità numerica, complice l'esperienza fatta con gli adepti dell'Eden's Gate, e si arriva ai confronti finali senza grande sforzo, sbloccando a quel punto due modalità alternative per rigiocare l'espansione: Sopravvivenza, in cui si gioca con una salute diminuita e un inventario limitato; e Film d'Azione, che al contrario consente di ottenere slot supplementari per le armi e sferrare attacchi aerei anche laddove in teoria non si potrebbe. Interpretazioni alternative che dovrebbero servire a promuovere la rigiocabilità di questo pacchetto, inteso un po' come una sfida a completare il percorso portando a termine il maggior numero di missioni possibile, ma che si infrangono contro la generale mancanza di idee e i tanti, troppi aspetti poco valorizzati dell'espansione.