Tra le molteplici tematiche trattate nei videogiochi, negli ultimi mesi si sta facendo sempre più strada l'introspezione, un viaggio all'interno della psiche diviso tra ricordi, paure, incubi e speranze. Creare una storia che porti ad empatizzare con i personaggi non è affatto facile, ma molti sviluppatori hanno intrapreso questo percorso per portare al giocatore racconti sempre più originali e che si focalizzano sulla risoluzione anche di quei problemi che appaiono a volte insormontabili.
Per Bedtime Digital Games è stato sicuramente più semplice, forte del successo del primo capitolo di quella che è adesso a tutti gli effetti una saga, che ritorna sotto i riflettori con Figment 2: Creed Valley. In questa avventura abbiamo vestito nuovamente i panni di Dusty, l'incarnazione del coraggio della Mente, accompagnato ancora una volta dalla simpatica Piper, fidata compagna nelle pericolose missioni tra incubi e preoccupazioni.
In questa recensione di Figment 2: Creed Valley vi parleremo di come siamo tornati ad esplorare la Mente, ancora una volta attanagliata da angosce e tormenti in grado di creare veri e propri mostri da combattere per riportare la serenità. Ma non preoccupatevi se non avete giocato al primo Figment; questo capitolo è indipendente ed accoglie a braccia aperte i nuovi giocatori offrendo al contempo alcune chicche ai fan più affezionati.
Mente aperta o chiusa?
In questa avventura abbiamo vestito i panni di Dusty, colui che rappresenta il coraggio, pronto a combattere gli incubi che attanagliano la Mente, accompagnato anche stavolta da Piper. Quest'ultima, in Figment 2: Creed Valley, non si limita ad offrire supporto emotivo al nostro personaggio ma diviene un personaggio giocabile tramite l'introduzione della co-op locale, una delle novità più importanti per il titolo.
Come per il precedente capitolo ci siamo ritrovati a Creed Valley, una rappresentazione fantasy della mente umana abitata dai Pareri, buffi pupazzetti con cui interagire, e purtroppo suolo in cui si insidiano anche gli incubi e le paure sotto forma di mostri da combattere. Come vi abbiamo già anticipato, Figment 2: Creed Valley è un capitolo indipendente e la storia narrata non è legata a quella del primo gioco ad opera di Bedtime Digital Games; in questo modo potrete intraprendere questa avventura senza timore di esservi persi qualcosa di importante.
Seppur la Mente in cui ci troviamo appartenga ad un uomo diverso, stavolta alle prese con il troppo lavoro e con discussioni familiari sulle capacità economiche, il gameplay rimane fedele a Figment, mettendoci di fronte a combattimenti in mischia con gli incubi e i suoi scagnozzi e da enigmi ambientali da risolvere per poter superare le diverse aree di gioco. Per portare una ventata di aria fresca, in Figment 2: Creed Valley abbiamo potuto giocare con la possibilità di rendere la Mente aperta o chiusa a nostro piacimento, una meccanica in grado di ravvivare il mondo di gioco.
Questo meccanismo è il fulcro di tutta l'esperienza, capace di cambiare lo scenario sbloccando strade sbarrate e in grado di mutare i Pareri, i quali modificheranno la loro opinione aiutandoci a proseguire verso i boss. Per mantenere il ritmo di gioco serrato, il cambio tra mentalità aperta o chiusa è azionabile tramite specifici bottoni disseminati nella mappa di gioco, che abbiamo potuto attivare a nostro piacimento senza dover ricorrere a complicati schemi di comandi. Questo cambio di prospettiva inoltre non inficia in alcun modo sulla storia ma anzi è l'occasione per interagire con i Pareri e scoprire i diversi cambiamenti di opinione sulle tematiche presenti nel gioco, come i social o la musica ad esempio.
A tempo di musica
Oltre a mantenere la risoluzione di enigmi, anche i combattimenti con gli incubi alla fine di ogni livello rimangono immutati come struttura e a cambiare è solo la creatura da combattere. La peculiarità delle boss fight in Figment 2: Creed Valley risiede nella musica, e per musica non ci riferiamo al solo sottofondo durante il combattimento. Gli attacchi degli incubi sono infatti cadenzati dal ritmo della canzone da loro cantata, il che offre un ulteriore metodo per prevedere le loro mosse.
Anche in questo secondo capitolo, gli scontri con gli incubi sono ottimamente realizzati senza mai cadere in una difficoltà estrema ma che richiedono solamente una buona prontezza di riflessi per schivare gli attacchi e sferrare colpi con la nostra spada di legno al momento giusto. Tale valutazione può essere estesa anche agli enigmi e rebus, ancora più complessi rispetto a Figment, ma mai in grado di farci cadere nella frustrazione per risolverli.
In questi due aspetti si notano maggiormente i passi avanti compiuti dagli sviluppatori, capaci di rendere più stimolante la progressione dell'avventura senza alzare troppo l'asticella della difficoltà. Il flusso di gioco scorre infatti fluido, lasciandoci gustare la narrazione ed il nostro percorso per riportare la pace nella mente offuscata dai piccoli e grandi problemi che a volte la vita ci para davanti.
Un cervello fantasy
Creed Valley rappresenta, in sostanza, il cervello umano, chiamato in gioco più elegantemente Mente, ma disegnato ovviamente in chiave fantasy e cartoonesca. Lo stile delle mappe di gioco riprende fortemente quanto visto nel primo capitolo, ma grazie ad una maggiore presenza di enigmi, le aree che ci siamo trovati ad attraversare sono risultate artisticamente più complesse e ricche di dettagli, creando una cornice deliziosa tra colori pastello e oggetti fantasiosi.
Seppur apprezzabili nella loro originalità, il pattern di colori e le ambientazioni in generale si fanno a volte ripetitivi, ed il vero cambio di scenario si ha solo alla fine dei livelli cardine del gioco. Questo non ne inficia la piacevolezza a schermo ma ne determina solo una scarsa varietà che stona con il grande lavoro compiuto invece sulle tante tipologie di enigmi che Figment 2: Creed Valley è in grado di offrire.
Una volta presa dimestichezza con l'ambiente diviene infatti piuttosto intuitivo come procedere verso la fine dell'area; questo purtroppo non ha offerto grandi sorprese al cospetto di rebus anche nelle fasi più avanzate ma solo una risoluzione più veloce data la padronanza assorbita nei livelli precedenti.
Liberare la mente
Lo scopo di Dusty e Piper è quello di aggiustare la Bussola Morale dell'uomo protagonista di questo racconto, e nel farlo ci siamo ritrovati a riflettere sulle tematiche che questo gioco ha deciso di portare a schermo. È molto facile farsi trarre in inganno dall'aspetto giocoso di Figment 2: Creed Valley, così ricco di colori, di pupazzetti simpatici e di boss cantanti, ma sotto questa patina cartoonesca vi è molto di più di ciò che può sembrare.
Tramite i ricordi, sbloccabili proseguendo nell'avventura, vengono mostrate le difficoltà che l'uomo sta affrontando, dai litigi in famiglia all'assenza dovuta dal troppo lavoro, situazioni reali che potrebbero affliggere qualsiasi persona. In Figment 2: Creed Valley, oltre a mostrare come i problemi possono trasformarsi in incubi tali da offuscare il nostro umore e giudizio, vi è anche il coraggio di saperli affrontare e riportare pace e tranquillità nella propria vita.
Bedtime Digital Games ha dunque trovato anche in questo secondo capitolo il giusto bilanciamento su come affrontare particolari tematiche senza sprofondare in qualcosa di estremamente serio e tenendo sempre in primo piano la leggerezza del gameplay con cui è stato creato.
Conclusioni
Figment 2: Creed Valley fa della semplicità la sua forza, mantenendo una formula di gameplay già rodata, senza concedersi rischi che avrebbero potuto compromettere l'equilibrio di gioco. Nonostante una maggiore attenzione agli enigmi ambientali e agli scontri con i boss, il gioco scorre fluido senza incappare in frustranti impedimenti, lasciandoci scoprire senza interruzioni la storia che Bedtime Digital Games ha voluto raccontarci. L'avventura di Dusty e Piper ci ha messo di fronte ad alcune tematiche importanti mantenendo però uno spirito giocoso in grado di rendere piacevoli le circa sei ore di gioco che ci sono volute per completarlo. Purtroppo, alla fine dei conti, il non aver azzardato qualcosa di nuovo pesa sull'esperienza generale, che rimane piacevole ma senza particolari guizzi creativi.
PRO
- Il gameplay è piacevole e leggero
- Vi è una buona varietà di enigmi e boss
- Le tematiche affrontate fanno riflettere
CONTRO
- Alcune aree risultano esteticamente ripetitive
- Gli enigmi e le boss fight sono troppo facili