In un contesto in cui la serialità dei videogiochi finisce sempre con l'innescare l'eterna disputa tra innovazione e tradizione, la serie Football Manager ha sempre avuto l'enorme fortuna di trovarsi al riparo da un certo tipo di critiche, anche a fronte dell'elevata somiglianza che ha contraddistinto tutti gli ultimi capitoli del franchise. Da un lato, questo è avvenuto sicuramente perché il genere dei manageriali si affaccia su di un pubblico più maturo, affezionato alla sostanza anziché alla forma. Dall'altro, invece, dobbiamo ammettere che il prodotto di Sports Interactive ha ormai conquistato la soglia della perfezione assoluta, ecco perché è comprensibile che lo studio britannico abbia preferito, negli ultimi tempi, apportare piccoli miglioramenti piuttosto che grandi rivoluzioni.
La community si è dimostrata sorprendentemente paziente, anche se nell'ultimo anno solare si dev'essere fatta sentire, almeno osservando come Miles Jacobson, grand guru di Football Manager e studio director di Sports Interactive, sia corso ai ripari con un lungo post volto a delineare il futuro della serie, con la grande promessa di un deciso cambio di passo a partire dalla prossima edizione, che arriverà nel 2024. Quello di quest'anno è dunque un capitolo di raccordo, che però non rinuncia a proporre alla platea degli appassionati un buon numero di novità che nella recensione di Football Manager 2024 andremo ad affrontare una per una, nel tentativo di rispondere alla domanda che probabilmente sta ronzando nella testa di ogni allenatore virtuale: vale la pena mettersi in panchina quest'autunno, o tanto vale prendersi un anno sabbatico lontano dai campi?
Le novità dell'esperienza partita
Viste le premesse gettate dallo stesso Jacobson, era inevitabile avvicinarsi a Football Manager 2024 con ben poche aspettative, anche se a dire il vero sono diverse le novità che fanno il loro esordio quest'anno. Dall'introduzione degli intermediari a quella del ruolo del terzino invertito, dai miglioramenti applicati all'IA degli allenatori a quelli dedicati al match engine, c'è la netta sensazione che ancora una volta Sports Interactive sia riuscita a proporre un manageriale sostanzialmente migliore del precedente, anche se dobbiamo ammettere che il primissimo impatto con la nuova fatica del team londinese, come ormai vuole la tradizione, è stato alquanto scoraggiante.
Anche questa volta, infatti, il nuovo Football Manager conserva pedissequamente ogni aspetto dell'interfaccia di gioco, oltre al desolante editor per la creazione dell'allenatore, semplicemente non all'altezza di un franchise di questo blasone. Questo deriva direttamente dal match engine, ovvero il motore che regola la simulazione di gara, risalente al lontanissimo 2017, e che verrà messo in pensione proprio a partire dal 2024 col passaggio a Unity. Nonostante la transizione sia imminente, Sports Interactive non ha però rinunciato ad apportare alcuni piccoli miglioramenti, che riguardano non solo l'IA dei calciatori - propensi adesso ad effettuare dei movimenti più coerenti e ad interagire meglio coi compagni, creando spazi per gli inserimenti - ma anche il lato squisitamente tecnico dell'esperienza partita.
Ci sono bastate pochi match per notare dei netti progressi in tutto il campo delle animazioni, che adesso si sviluppano in modo più fluido, specialmente quando un giocatore riceve palla spalle alla porta e deve girarsi. Anche la fisica del pallone ci è sembrata migliore, del resto Sports Interactive ha spiegato di averla completamente rivista per renderla più realistica, e l'impressione è quella che gli sforzi dello studio siano andati a segno. Specialmente nei rimpalli, da sempre una delle note dolenti di Football Manager, la sfera si comporta adesso in maniera più coerente, e interagisce meglio anche nei vari contatti coi modelli dei giocatori, che rimangono però insufficienti su tutta la linea, a causa della loro totale arretratezza.
Anche a fronte di tutte queste novità, l'esperienza partita offerta da Football Manager 2024 rimane lontana anni luce dai traguardi tecnici raggiunti da altre simulazioni sportive. È vero, per chi ancora non riesce a rinunciare alla visuale in 2D queste saranno frivolezze, ma la serie ha un disperato bisogno di aggiornare la sua componente grafica agli standard attuali del mercato, ecco perché la speranza è quella di assistere ad una concreta rivoluzione col passaggio a Unity nel 2024.
I nuovi strumenti in mano al tecnico
Non c'è molto da dire sui contenuti offerti dalla nuova edizione, che si dividono come di consueto tra Carriera, Carriera Online e Fantasy Draft, i cui salvataggi, adesso, possono essere trasferiti da Football Manager 2023, una funzionalità attesa da tempo dalla community, e finalmente disponibile a partire da quest'anno. Oltre al trasferimento dei salvataggi, c'è un altro dettaglio interessante relativo all'inizio di una nuova partita, che adesso include la scelta tra tre diverse nuove modalità legate al tipo di database utilizzato all'inizio della simulazione. Prendendo ad esempio il trasferimento di Harry Kane al Bayern Monaco, avviando la modalità Classica troveremo l'attaccante inglese già tra le fila dei bavaresi, mentre nella nuova modalità Mondo Reale questo si trasferirà in Germania solo durante il calciomercato, esattamente nel giorno in cui è avvenuto realmente il suo passaggio dal Tottenham.
Infine, la Realtà Alternativa ci getta in panchina al 30 giugno, alla chiusura della stagione 2022/2023, senza che i trasferimenti che hanno movimentato l'estate siano presi in minima considerazione. Quest'ultima opzione offre l'opportunità di plasmare la sessione di mercato senza alcun vincolo, e non abbiamo dubbi in merito al fatto che verrà ben accolta dalla maggior parte della community di Football Manager. Una grande novità la si registra tra le licenze: dopo anni di corteggiamento il team inglese è riuscito ad ottenere la possibilità di integrare le prime tre divisioni giapponesi, a partire dalla J1 League. Per quanto riguarda l'Italia, sono presenti tutti i calciatori, ma mancano diverse squadre di Serie A e B. Qui potete trovare l'elenco completo delle licenze. Naturalmente, Sports Interactive non si è fermata a queste novità, ma propone nell'edizione di quest'anno un pacchetto di nuove dinamiche di gestione che in alcuni casi abbiamo apprezzato, ma che in altri non sono riuscite a convincerci del tutto.
Non possiamo che cominciare dagli intermediari, dei nuovi attori che Sports Interactive ha scelto d'introdurre con il chiaro scopo di facilitare il mercato in uscita della squadra governata dall'utente, ma che a conti fatti si rivelano essere poco più che pure figure di disturbo, esattamente come nella vita reale. Gli intermediari sono sostanzialmente degli agenti, assunti dal direttore sportivo, che hanno il compito di scovare delle offerte per uno specifico calciatore, che magari non rientra più nei piani del tecnico.
Come accade però troppo spesso nel calcio reale, anche in Football Manager 2024 gli intermediari sembrano agire con l'unico fine di intascarsi la loro comoda commissione, proponendo delle offerte al ribasso inaccettabili per la società, e quasi offensive per i giocatori ed i loro agenti, che infatti non la prendono mai troppo bene quando cercano di essere venduti in questo modo. Se la loro introduzione poteva rivelarsi una soluzione geniale all'annoso problema del mercato in uscita, solo in alcune rare occasioni gli intermediari hanno saputo davvero toglierci le castagne dal fuoco.
Schemi e obiettivi
L'edizione di quest'autunno dà inoltre il benvenuto a un nuovo sistema per la gestione dei calci piazzati, volto a semplificare - e, in parte, ad automatizzare - il processo per la creazione degli schemi dedicati alle situazioni di palla inattiva. In Football Manager 2024, attraverso il nuovo editor degli schemi, potremo decidere la filosofia alla base di ciascun scenario offensivo e difensivo, mentre ci penserà l'IA a scegliere poi chi disporre in campo, in base alle capacità dei calciatori. Difesa a uomo o a zona? Calci d'angolo a rientrare o a uscire? E quanti giocatori vogliamo portare in avanti, per una palla inattiva a nostro favore? Completato un breve questionario, sarà il sistema stesso a proporre un rudimentale schema basato sulle nostre preferenze, anche se questa non è mai la soluzione ottimale, dato che poi in partita basta sostituire gli interpreti migliori per far scivolare nel caos i calci piazzati.
In generale, il sistema facilita tantissimo il lavoro degli allenatori virtuali, che adesso non devono più disegnare manualmente le traiettorie di movimento di ogni atleta, tuttavia è necessario comunque lavorare alacremente nella creazione di schemi efficaci, dato che appunto quello generato dall'IA espone la squadra a gravi lacune. Abbiamo invece apprezzato su tutta la linea la possibilità inedita di fissare degli obiettivi individuali per i calciatori, con l'obiettivo di incentivarne le prestazioni in campo.
Non si tratta di semplici sfide, ma di una dinamica nuova di zecca per l'interazione con i membri della rosa, che potrebbero ad esempio chiedere di mantenere una promessa relativa al contratto se segnano abbastanza gol, oppure di ricevere lo status di titolare in cambio di prestazioni migliori. Insomma, proprio una di quelle piccole modifiche che rendono il manageriale di Sports Interactive più profondo edizione dopo edizione, anche senza l'arrivo di grandi rivoluzioni.
Conclusioni
Football Manager 2024 è una delle edizioni più conservative della storica serie di Sports Interactive, tuttavia l'azienda ha dimostrato grande coerenza, scegliendo di apportare piccole innovazioni che hanno reso migliore e più profonda la simulazione, prima della grande rivoluzione fissata per il prossimo anno. Vale allora la pena tornare a vestire i panni dell'allenatore anche a fronte di queste poche novità, o è meglio attendere la nuova generazione di manageriali firmata dallo studio inglese? La risposta dipende solo ed esclusivamente da quanto riuscirete a stare senza un Football Manager quest'anno, cosa che per molti appassionati è molto più facile a dirsi che a farsi. L'essere disponibile su tanti tipi di servizi in abbonamento (Game Pass, Apple Arcade, Netflix) potrebbe aiutare ad aggirare questo problema e consentire a molti di godere delle novità di quest'anno senza preoccuparsi del prezzo di copertina.
PRO
- È il manageriale definitivo, l'ultimo della sua generazione
- Un buon numero di novità, anche se di discreto impatto
- Interessante l'introduzione delle tre modalità di gioco
CONTRO
- Gli intermediari non funzionano come ci saremmo aspettati
- I miglioramenti tecnici sono evidenti, ma non sono abbastanza