Questo gestionale non è il solito gestionale sandbox, o almeno non lo era inizialmente visto che da qualche tempo il gioco è stato arricchito da una modalità pensata proprio per colmare questa apparente lacuna, e di cui parleremo più avanti. Frostpunk di cui leggete la recensione è diverso perché c'è una narrativa che lega ogni scenario, e il giocatore deve arrivare alla fine di ciascun capitolo superando ostacoli prestabiliti, che si ripetono ad ogni partita in modo quasi identico. Eppure non è un problema, questo perché Frostpunk, come il più piccolo Banished, si avventura su meccaniche survival che rendono ogni partita una sorta di puzzle da decodificare. Ok, probabilmente le prime volte andrà tutto male, ma ogni volta avremo appreso qualcosa di nuovo che ci consentirà di andare un po' più avanti nella partita successiva, consentendoci di sopravvivere più giorni di prima. Lo scopo? Arrivare alla fine dello scenario con una comunità ancora unita, e non sarà così facile.
Gestionale e survival
Un'esperienza simile all'offerta tipica del genere d'appartenenza, ma anche sufficientemente diversa per calibrare il gameplay su nuove frequenze. Negli altri giochi, per esempio, si punta ad avere sempre più cittadini, più strutture, mentre in Frostpunk già rimanere stabili è una discreta vittoria, né ci sono soldi da spendere e chiedere in prestito. Il mondo ghiacciato, in rovina, che fa da sfondo alle peripezie dei nostri poveri sopravvissuti, è un cimitero letale che propone temperature estreme e dalle quali è necessario difendersi. L'epicentro del gameplay, per chi non avesse seguito sviluppo e debutto della versione uscita nell'aprile del 2018 su piattaforme Windows, è New London, nuovo conglomerato di disperati in fuga da una lenta ma inesorabile glaciazione, costruito attorno a uno scalcinato reattore a vapore che concede energia e, cosa più importante, calore. Per questo motivo, in Frostpunk si costruisce a raggiera, dislocando i diversi edifici a partire dal reattore centrale, e allontanandosi progressivamente. Durante la drammatica epopea, le temperature si faranno nemmeno così lentamente più estreme, rendendo necessario costruire mini reattori da dislocare lungo il territorio e migliorare le case dei sopravvissuti, per renderle più calde e confortevoli. È possibile anche attivare il riscaldamento negli edifici pubblici, in modo da ridurre al minimo il rischio di malattie, ma tutte queste diavolerie a vapore sono tanto indispensabili quanto problematiche. Per sopravvivere, trovare e raccogliere abbastanza carbone il cui consumo s'impennerà velocemente, fare lo stesso col cibo e con tutti gli altri beni di prima necessità, saranno richiesti nuovi abitanti che conseguentemente porteranno a nuovi problemi da risolvere.
Umano e politico
Un aiuto lo si può trovare esplorando il resto delle terre ghiacciate. Per farlo sarà necessario costruire diverse strutture, oltre a togliere un po' di manodopera alla città per farne una carovana. L'esplorazione avviene muovendo le pedine sulla mappa, e aspettando che la spedizione arrivi a destinazione. Una volta sul posto, verrà mostrata una schermata con del testo che descriverà gli eventi o i ritrovamenti del caso, o ci metterà davanti a un bivio tattico che potrebbe portare a nuove sorprese, positive come negative. Esplorando sarà possibile trovare nuovi sopravvissuti e tecnologie, addirittura allestire campi base per estendere ulteriormente la ricerca. Attraverso la ricerca, oltre a dozzine di scoperte in grado di migliorare ogni aspetto dell'insediamento, sarà naturalmente possibile ottimizzare le capacità delle carovane munendole di slitte per esempio, in grado di velocizzare drammaticamente gli spostamenti iniziali tra la neve. Avanzando nel gioco, Frostpunk ci permetterà addirittura di costruire enormi automi, utili per sostituire gli abitanti nei lavori più pericolosi. Ma Frostpunk è divenuto famoso anche e forse soprattutto per le sue enormi scelte morali che pone all'utente: lavoro minorile o no? Come comportarsi davanti a un malato terminale? Cosa fare con i corpi dei defunti, seppellirli o conservarli nella neve? Facile rispondere no a qualcosa che nella nostra società sarebbe a dir poco aberrante, ma a volte si è costretti dalla situazione, inoltre certe scelte a prima vista impopolari potrebbero rivelarsi in futuro piuttosto vantaggiose. Frostpunk è questo drammatico scivolo di ghiaccio che porta sempre a situazioni più tese delle precedenti, e noi siamo chiamati a frenare il più possibile questa caduta, concedendo al popolo abbastanza tempo per indossare il paracadute che li salverà, almeno per un altro giorno.
Intatto e veloce
La versione console appare subito immacolata. Buona la qualità grafica, senza tentennamenti per gran parte del gioco il frame rate, anche se quando la nostra città inizierà ad allargarsi emergerà qualche inoffensiva incertezza. La peculiare struttura di Frostpunk, soprattutto la sua mappa dai confini netti, gli permette di rimanere comunque sempre "leggero", di non consumare avidamente memoria, rendendo anche piuttosto facile il passaggio da mouse e tastiera a joypad. La traduzione in italiano e la presenza di tutti gli aggiornamenti usciti su PC fino ad oggi, inclusa una più che discreta modalità sandbox (che potrà essere settata sulla creatività o sulla sfida, con tanto di randomizzazione nell'esplorazione a migliorarne la rigiocabilità), rendono questa nuova versione di Frostpunk un passaggio obbligatorio per tutti gli amanti dei gestionali.
Conclusioni
Già apprezzato su Pc, Frostpunk sbarca su console pressoché intatto. Non è Civilization, ovvero un gestionale pensato per la rigiocabilità, ma non è quello il suo scopo. Qui bisogna lottare ogni giorno, e solo dopo prosperare... a patto che sia rimasto in vita qualcuno.
PRO
- Affascinante
- Disturbante
- Modalità sandbox!
CONTRO
- Piuttosto lineare nello svolgimento