Di gestionali e city builder ne abbiamo visti a bizzeffe in questi "primi anni" di storia videoludica: ogni possibile ambientazione è stata scandagliata, testata, sfruttata e prosciugata. Di conseguenza, non è facile per i nuovi arrivati riuscire a trovare uno spazio nel mercato che giustifichi la propria presenza. Molti hanno fallito, ma alcuni ne sono usciti vincitori; a provarci, questa volta, è Frozenheim, opera prima del piccolo team di Paranoid Interactive che tenta di dare nuovo lustro alla più che ricorrente (specialmente negli ultimi anni) cultura norrena, cercando una via di mezzo tra mito e realtà.
Vediamo se hanno raggiunto le porte del Valhalla o se verranno scortati ai cancelli di Hel in questa recensione di Frozenheim.
Guerra e prosperità
Il gioco, lo si accennava, è un city builder che equipara elementi gestionali e combattimenti in tempo reale. L'obiettivo è far prosperare il proprio insediamento all'interno di una regione occupata anche da altri clan. Le modalità di gioco sono varie e diversificate, ma il più delle volte il traguardo finale è dato dall'annientamento di ogni comunità nemica presente. Per fare ciò, si può agire alla "vecchia maniera", creando un potente esercito con cui assaltare direttamente le mura nemiche, oppure chiedere aiuto agli dei (dando, così, inizio al Ragnarök, un evento che distruggerà tutti gli insediamenti nemici), ma non prima di aver conquistato il loro favore attraverso il controllo di ogni singola pietra runica presente sulla mappa. Il giocatore si deve ricordare, però, che questo rimane comunque un gestionale fortemente incentrato sulle risorse e sul benessere del proprio centro cittadino.
È tanto importante prepararsi alla battaglia quanto prendersi cura dei propri coloni, altrimenti possono insorgere e danneggiarci dall'interno, attraverso la diserzione, il furto o l'abbandono; un morale alto è fondamentale per tenere queste schegge impazzite a bada il più a lungo possibile. Quindi, l'equilibrio si dimostra ancora una volta (come nella maggior parte dei titoli di questo genere) la costante da seguire, ma senz'altro non è l'unica.
Il gioco, comunque, permette di approcciarsi alla partita nel modo che si preferisce, seguendo la strategia che sembra più adatta al momento e tenendo in considerazione il territorio che circonda il proprio piccolo podere iniziale. Questo, almeno, durante le partite personalizzate o quelle online. Se, invece, scegliete di seguire la campagna messa a disposizione dagli sviluppatori, vi ritroverete ad affrontare le saghe di leggendari guerrieri nordici.
Tali brevi storie, divise in quattro capitoli ciascuna, vi metteranno a vostro agio con le dinamiche di gioco e le quattro classi che vi si sviluppano all'interno. Infatti, durante le proprie partite, è possibile scegliere (costruendo un determinato edificio, la sala degli anziani) quale strada intraprendere: quella del Clan del Corvo, dell'Orso, del Cervo o del Lupo.
Ciascuna classe permette di sviluppare un albero delle abilità unico, sbilanciato verso un determinato approccio al gioco (il Lupo è più aggressivo, l'Orso dedicato interamente alla difesa, il Cervo allo sviluppo, mentre il Corvo all'esplorazione). Insomma, ogni partita ha il potenziale di rivelarsi completamente differente rispetto alla precedente.
Vichinghi, ancora una volta
Se vichinghi, divinità norrene, rune e asce ormai vi lacerano l'anima anche solo a sentirle, Frozenheim è venuto in vostro soccorso... per darvi il colpo di grazia con le sue stesse mani. Chi, invece, non è ancora "satollo" di esperienze di questo tipo, troverà un mondo di gioco molto particolare, anche se fortemente legato all'iconografia contemporanea che si è sviluppata attorno a questo sottoinsieme culturale.
Oltre alle solite divinità (Odino, Loki, Bragi, tra gli altri, che "appaiono" solo come nomi legati alle benedizioni che si possono invocare presso i templi), troviamo pietre runiche, strutture lignee dal gusto nordico, drakkar (o, meglio, dreki) che solcano i mari, berserker furiosi. Insomma, tutto ciò che ha conquistato il pensiero comune relativo a questo particolare periodo della storia nord-europea.
Pur non essendo esattamente scarno di contenuti e oggetti, non si può di certo dire che gli sviluppatori abbiano messo a disposizione così tanti elementi da fornire una costante sorpresa a ogni partita. Vincendo anche solo una di queste, è difficile che vi sfugga qualche elemento di gioco che non sia strettamente legato alla scelta del clan. Ciò non significa che il gioco sia ripetitivo in sé (poc'anzi stavamo proprio dicendo che la varietà d'approccio permette di seguire vie differenti), ma che manca di una profondità contenutistica che gli avrebbe sicuramente giovato, considerando il mercato agguerrito nel quale si vuole posizionare. Una manciata di edifici, mezza dozzina di unità e qualche benedizioni sono a malapena sufficienti oggigiorno per accendere l'interesse in un giocatore, specialmente se navigato.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 11
- Processore: Intel Core i7-10700
- Memoria: 16 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce RTX 3070
- DirectX: Versione 12
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 10
- Processore: Dual Core 3.2 GHz
- Memoria: 4 GB di RAM
- Scheda video: GeForce GTX 660, Radeon R7 265 o equivalente con 2 GB di VRAM
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 5 GB di spazio disponibile
Puntare tutto sul comparto grafico
Ciò che manca al gioco nella sua varietà, gli sviluppatori hanno cercato di compensarlo con un comparto grafico di alto livello. Considerando la natura indipendente del progetto, è interessante vedere come sia stato privilegiato questo aspetto, con un incontro tra direzione artistica e team tecnico decisamente gradevole. Il gioco è estremamente suggestivo, specialmente nel passaggio da una stagione all'altra, durante il quale assistiamo al mutamento radicale del panorama (con conseguenti implicazioni nel gameplay, tra cui difficoltà di movimento nella neve alta o tempeste di fulmini durante l'autunno), visto letteralmente sotto una nuova luce. Proprio quest'ultima è la principale contribuente del colpo d'occhio generale, andando a trasformare costantemente l'esplorazione della mappa di gioco (per esempio, quando ci si addentra in una fitta foresta con le proprie unità, il territorio si fa oscuro, lacerato solo da alcuni sprazzi di raggi solari che si fanno spazio fra le fronde degli alberi).
Tuttavia, per quanto a livello grafico il gioco si difenda egregiamente rispetto la concorrenza, è a livello musicale che dà il meglio di sé. La colonna sonora che accompagna le nostre scorribande nordiche è quanto di più incalzante e azzeccato si potesse concepire, con un buon dosaggio di epicità e solennità. Peccato che queste qualità vengano minate dagli stessi sviluppatori, spinti non si sa da quale forza maligna a voler inserire a tutti i costi scene d'intermezzo non renderizzate e missate in maniera orripilante, con ritmi e movimenti di macchina aberranti. Per non parlare della non proprio limpidissima pulizia, che porta spesso a cali di frame apparentemente immotivati o a bug che, pur non essendo eccessivamente rilevanti, risultano sicuramente fastidiosi e, soprattutto, si sarebbero potuti evitare con un po' di attenzione in più. Tutti elementi che sviliscono irrimediabilmente l'immagine generale che si viene a creare attorno al gioco.
Conclusioni
Frozenheim non sarà la nuova perla splendente dei city builder, ma il tentativo è quantomeno apprezzabile. Il gioco si difende discretamente dalla concorrenza che lo circonda, pur con alcune perplessità che minano il godimento di un'esperienza altrimenti superba. Certo, non prova in alcun modo a rivoluzionare il genere, ma non è una colpa che si può attribuire a chiunque, anche a chi non è visibilmente interessato a fare ciò. Anzi, considerando chi prima di Frozenheim ha tentato e fallito, il risultato non è neanche tra i più tragici.
PRO
- Efficace nella sua struttura
- Colonna sonora formidabile
- Comparto visivo di alto livello
CONTRO
- Manca varietà contenutistica
- Le scene d'intermezzo se le potevano risparmiare
- Tecnicamente un po' sporco