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Gear.Club Unlimited 2 Tracks Edition, la recensione

La nostra recensione di Gear.Club Unlimited 2 Tracks Edition per Nintendo Switch, un racing game tra l'arcade e il realistico con poca concorrenza

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   30/08/2020
Gear.Club Unlimited 2
Gear.Club Unlimited 2

Non possiamo che iniziare questa recensione di Gear.Club Unlimited 2 Tracks Edition - disponibile dal 27 agosto - con una premessa sul rapporto tra racing game e console Nintendo. Nonostante la presenza di Mario Kart, spesso il gioco di corse più venduto delle varie generazioni (questa compresa), non si può certo dire che da solo possa placare gli appetiti di chi ama i racing game realistici (simulativi o arcade che siano).

Le console Nintendo sono storicamente carenti in questo contesto, e non hanno mai proposto titoli al livello delle eccellenze altrui. C'è una grossa differenza tuttavia tra il non raggiungere una certa qualità e non coprire affatto un genere. Su Nintendo Switch, non fosse stato per la presenza Gear.Club, sarebbe rimasto il solo Burnout Paradise Remastered (comunque una conversione di un vecchio gioco) a rappresentare la categoria.

Gear Club Unlimited 2 Tracks Edition 5

Oltre a questa situazione particolare, prima di proseguire nell'effettiva analisi del gioco, va spiegato il retaggio di Gear.Club. Gli sviluppatori del gioco, Eden Games (sono francesi, di Lione), sono specializzati nella realizzazione di giochi di corse: in passato hanno creato opere egregie, in particolare V-Rally e Test Drive Unlimited, uno dei primi - e tra i più riusciti - racing game open world. Gear.Club nasce come gioco mobile, e in quel contesto è tra i migliori in circolazione: il download è gratuito, i controlli apprezzabili, tecnicamente lodevole, soprattutto per quanto riguarda la varietà e complessità dei modelli poligonali delle vetture. A fine 2017 Eden Games ha convertito la sua opera, adattandola, su Nintendo Switch. Qualche mese dopo ne hanno realizzato un seguito, Gear.Club Unlimited 2; questa di cui stiamo parlando, è l'edizione (probabilmente) definitiva di quel gioco, con cinque nuove piste, tra cui la storica Le Mans, nonché nuove vetture, come la Ford GT40 MK I.

Da mobile a Switch

A parte le interessanti introduzioni di questa particolare edizione, che arricchiscono e ampliano l'offerta del gioco, ciò che ci preme illustrare - visto che non l'avevamo recensito all'epoca - è l'effettiva qualità del titolo. Che, in sostanza, è la versione definitiva del seguito di un adattamento di un racing game mobile: se nel 2017 era normale che Gear.Club mostrasse ancora un forte legame con l'edizione originale - tuttora disponibile gratuitamente - dal sequel ci saremmo aspettati un approfondimento di certe meccaniche, l'abbandono di altre e, più in generale, un totale adeguamento alle esigenze del mercato console. Non è andata così, ve lo diciamo subito; allo stesso tempo, non è un problema così devastante.

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Come abbiamo già detto, come titolo mobile Gear.Club è ben realizzato, da qualsiasi punto di vista. Nonostante i tanti acquisti (facoltativi) in-game e le facilitazioni al sistema di controllo, non è - concettualmente - un gioco di corse semplicistico, quanto piuttosto la versione mobile di un complesso racing game. Per farla breve, è un ibrido tra i due mondi; e lo è anche su Nintendo Switch. Iniziando a correre, il primo elemento che si nota sono le grandi facilitazioni concesse alla guida: ciò di cui bisogna preoccuparsi maggiormente è azzeccare la direzione della curva, perché a frenare e rallentare adeguatamente ci pensa la CPU. L'accelerazione non è automatica - di base - ma volendo si può inserire. D'altro canto, fortunatamente, è possibile rimuovere tutti questi aiuti.

In tutto ci sono tre sistemi di guida: quello automatizzato, quello professionale e una via di mezzo tra i due. Naturalmente, in caso di acquisto, vi consigliamo di iniziare subito con quello più complesso e difficile, l'unico in grado di garantire un'esperienza piuttosto profonda.

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Guida e modalità

In generale il feeling del gioco, sia tattile che visivo, ci è piaciuto. La sensazione di velocità che dona è buona e, disattivando tutte le facilitazioni, propone una guida che si rivela un ottimo compromesso tra simulazione e arcade. Le sensazioni che danno macchine più o meno potenti sono ben diversificate, e bisogna aumentare progressivamente la propria abilità al volante per stare al passo con gli avversari. Se questo è indubbiamente un fattore positivo, non si può negare che le collisioni e l'interazione col terreno siano piuttosto superficiali. La differenza tra un circuito innevato, sterrato o asfaltato non è così permeante come avrebbe dovuto essere, e le collisioni, piuttosto che mandare fuori pista o segnare la fine di una gara, in certi casi sono addirittura consigliabili. Non ci sono guasti alle vetture, dopo un incidente (che nella realtà sarebbe stato mortale) si prosegue agilmente, e gli impatti con gli avversari a volte, se fatti al momento opportuno, possono garantire un vantaggio. Inoltre, ad aiutare ancora di più il giocatore, volendo si può mettere in pausa la corsa e mandarla indietro di qualche secondo, così da correggere gli errori senza dover ricominciare la gara.

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La modalità principale del gioco è la carriera e, nonostante il curriculum di Eden Games, non è open world. Si accede ai vari eventi da una mappa (abbastanza sgraziata), e l'iter è sempre quello: più gare si vincono, più soldi si fanno, più si possono comprare e migliorare macchine, più ardue e veloci diventano le competizioni. Lo sviluppo della vettura non richiede la minima comprensione ingegneristica, in sostanza non è possibile errare nell'evoluzione della macchina: si devono solamente migliorare certi aspetti al momento opportuno, aumentandone la qualità. Abbiamo scritto "devono" perché non è l'esperienza diretta a stimolare il desiderio per gli upgrade: sono proprio necessari per accedere a determinate competizioni. Tra i tipi di corsa più frequenti ci sono le sfide a tempo, i derby ("normali" corse con vetture, tutte presenti su pista) e quelle ad eliminazione, con un timer che ogni tanto esclude dalla gara l'ultimo posizionato, fino ad isolare il primo classificato.

Dal punto di vista grafico c'è una grossa disparità tra l'ottima qualità delle vetture e quella del paesaggio; disparità che diviene ancor più evidente giocando al televisore. Nonostante questo, utilizzare il dock è assolutamente preferibile: non solo per questioni di coinvolgimento, ma anche per godersi l'esperienza con un frame rate stabile. All'interno del dock Gear.Club viaggia a 30 FPS stabili, mentre in portabilità abbiamo notato qualche lieve scatto che, naturalmente, in un gioco di corse è molto fastidioso.

Il multiplayer è possibile sia dalla stessa console (in split screen), sia in locale con più Nintendo Switch, sia online, previa adesione o formazione di un club automobilistico: purtroppo, vista la momentanea assenza di avversari, non siamo stati in grado di testare quest'ultima modalità.

Gear Club Unlimited 2 Tracks Edition 3

Conclusioni

Multiplayer.it
6.8
Lettori (6)
8.5
Il tuo voto

Fosse uscito su un'altra console, vi avremmo subito sconsigliato l'acquisto di Gear.Club Unlimited 2 Tracks Edition. È un racing game simulativo con molte aperture al mondo arcade, dal buon sistema di controllo, che però non arriva neanche vicino alle vette del genere. Tuttavia stiamo parlando di Nintendo Switch: una console che, in questo campo, non è praticamente coperta. Foste così strani da amare i giochi di corse simulativi e da possedere solamente questa piattaforma, l'acquisto di Gear.Club Unlimited 2 è da prendere in considerazione. Esiste una versione mobile gratuita, con molti meno contenuti di questa e con varie semplificazioni, che però può suggerirvi ciò che trovereste in questo titolo che, al contrario, costa 49,99 Euro.

PRO

  • Buon sistema di controllo
  • Belli i modelli poligonali delle vetture
  • Vari gradi di profondità alla guida

CONTRO

  • L'ambiente e le collisioni definiscono poco la gara
  • Alcune fastidiose eredità dalla versione mobile
  • I paesaggi sono scarni
  • Senza dock, il framerate non è sempre stabile a 30 FPS