Il primo Ghostrunner ha ricordato al grande pubblico che il platforming in prima persona è un genere vivo e vegeto in cui c'è ancora tanto spazio per l'innovazione. Ghostrunner 2 ha una prima parte in cui viene perfezionato tutto ciò che c'era di buono nel primo capitolo per poi aprirsi, nella seconda metà, a una nuova struttura di gioco.
Sviluppato da One More Level ed edito da 505 Games, Ghostrunner 2 risulterà estremamente familiare ai fan del primo capitolo che saranno contenti di ritrovare il suo platforming preciso e ultraveloce. Tutto (o quasi) cambia una volta superate le sette ore, cioè quando oltrepasserete le porte di Dharma, la torre in cui l'umanità si è rifugiata dopo l'apocalisse. Nuovi nemici e nuovi interrogativi vi aspettano in questo capitolo, che si prende il suo tempo per insegnare ai novizi tutte le sue meccaniche per poi aprirsi come un fiore.
Quel che resta dei Ghostrunner
Ghostrunner 2 inizia un anno dopo il primo capitolo con un redivivo Jack che è sopravvissuto alla morte dell'Architetto, l'intelligenza artificiale che lo aveva guidato dopo il suo risveglio nel corso della prima avventura. Ora Jack è libero e al servizio dei Climber (gli scalatori), la fazione ribelle che ha guidato il colpo di stato contro ciò che rimaneva dei costruttori originali di Dharma e che ora sta cercando di imporsi come governo semi-democratico. Nel caos del crollo dei vecchi leader, però, una fazione dormiente chiamata Asura è riemersa e Jack si ritrova a dover fare i conti con il suo passato.
Composto da membri della prima generazione di Ghostrunner, il culto degli Asura sembra volersi frapporre tra la torre Dharma e il periodo di meritata pace che si è faticosamente conquistata. I loro piani, però, riguardano non solo l'ultimo bastione della civiltà, ma anche l'intera umanità e portano Jack a esplorare le terre desolate del mondo esterno. Dopo un grande evento traumatico, il protagonista si lancia all'inseguimento di uno dei leader degli Asura, ruba una motocicletta con tanto di turbo e si ritrova ben presto al di fuori della sicurezza della torre, sotto la luce cocente del sole e circondato, ancora una volta, di nemici e piattaforme su cui saltare.
Una moto e un mucchio di mutanti
Superato questo punto, Ghostrunner 2 cambia radicalmente ambientazione trasformandosi in un gioco esplorativo (sempre e comunque lineare) che vi vedrà percorrere le lande desolate al di fuori della torre a bordo di una moto super potente. Qui gli enigmi da superare prendono la forma di gigantesche sezioni di autostrada da percorrere a tutta velocità, andando sui muri laterali e sparando con i cannoni della moto. Ogni tanto un ostacolo vi sbarrerà la strada, per questo dovrete scendere dal mezzo e affrontare sezioni che ricordano molto le precedenti, ma sono piene di nuovi nemici: degli strani ibridi tra uomini e macchine progettati per sopravvivere nel mondo esterno avvelenato dall'apocalisse.
Il loro design non cambia radicalmente a livello di meccaniche, purtroppo, e questo è l'unico tasto davvero dolente se venite dal primo capitolo: le unità avversarie hanno qualche nuova aggiunta, ma è davvero troppo poco rispetto al primo Ghostrunner. Una volta all'esterno, poi, anche a livello narrativo le cose inizieranno a cambiare: altre figure emergeranno per gettare nuova luce sul passato di questo universo e sul suo futuro, dentro e fuori dalla torre. Nelle sezioni all'esterno il livello di difficoltà tanto dei combattimenti e del platforming cresce così come nelle sezioni nel Cyber Void, delle missioni che vi accompagnano nel corso di tutta l'avventura in cui Jack si collega a un mondo virtuale dove combattere, saltare ed esplorare come all'esterno, ma con un'atmosfera ancora più psichedelica.
Quando crederete di aver visto tutto nelle nuove sezioni all'esterno della torre, questo gioco saprà sorprendervi ancora una volta. Ci fermiamo per evitare spoiler, ma sappiate che l'intera esperienza di Ghostrunner 2 è un crescendo di tensione narrativa, platforming in prima persona adrenalinico e combattimenti da rifare ancora e ancora per diventare la macchina di morte definitiva. Le sezioni in motocicletta, poi, sono un piacevole miscuglio di nostalgia dei primi anni 2000 e innovazione di gameplay, il tutto con una grafica stellare che ogni tanto perde qualche frame quando l'azione si faceva più intensa.
Si torna nei bassifondi
Il fascino di Ghostrunner sta anche nella sua ambientazione post apocalittica illuminata dai neon e piena di elementi cyberpunk, non ultimo il protagonista stesso e la sua katana. L'immensa torre Dharma fa il suo ritorno con ancora più luci e piattaforme improbabili in cui sfoggiare le nostre doti di cyber parkour. Se il primo Ghostrunner era difficile e veloce, questo capitolo fornisce qualche aiuto in più a chi gioca, ma non accenna a rallentare, anzi, grazie a un bilanciato mix di piattaforme e combattimento, il potenziale per assistere a speedrun ancora più epiche c'è tutto.
Chi si aspettava un rifacimento completo di tutti gli asset resterà deluso, almeno nella prima parte dell'avventura. Molte piccole cose sono prese a piene mani dal primo capitolo ma, visto che l'avventura è ambientata praticamente negli stessi luoghi già visitati in precedenza, si tratta di una scelta che capiamo e non ci ha dato per niente fastidio. Grazie all'aggiornamento del sistema degli strumenti (tra cui ci sono l'invisibilità e l'utilissimo shuriken) e al ritorno del pulsante per rallentare il tempo e cambiare traiettoria in aria, le sezioni a base di salti e combattimento non annoiano mai e presentano sempre quella variazione e quell'aumento di difficoltà necessari a mantenere la sfida costante.
Vanno ad aggiungersi al vostro arsenale anche tre mosse finali dalla ricarica molto lenta fondamentali per eliminare un nemico inaspettato o per sopravvivere all'attacco di un boss. Queste si sbloccano nel tempo e sono selezionabili tramite un menù con poche voci e intuitivo. A far loro compagnia, poi, c'è il sistema dei potenziamenti acquistabili con una valuta di gioco che si ottiene al completamento di ogni livello e la cui quantità è dettata dalle proprie performance. Divise in sette categorie, queste migliorie passive vanno a influenzare l'agilità, le combo, gli strumenti, le parate e la spada andando a comporre un puzzle altamente personalizzabile col quale adattare il gameplay alle proprie esigenze.
L'aumento della memoria RAM del Ghostrunner (ovvero gli spazi a disposizione per equipaggiare le modifiche) è dettato dal raccoglimento di un collezionabile viola. Dopo alcuni potenziamenti potrete usare più migliorie contemporaneamente e costruire l'assassino perfetto per ogni situazione. Queste migliorie si possono scambiare in qualunque momento, ma è possibile acquistarle solo da un chiosco nella base delle operazioni di Jack. Legare un aspetto così chiave per la progressione a un collezionabile che bisogna ricordarsi di andare a cercare (non c'è backtracking quindi quelli lasciati indietro sono persi) non ci è piaciuto molto, ma ogni livello è sufficientemente pieno di questi potenziamenti da non trasformare la meccanica in un ostacolo.
Salta, affetta, muori, ripeti
In Ghostrunner 2 si muore parecchio. Questo perché basta un colpo per uccidervi e riportarvi all'ultimo checkpoint. I caricamenti, però, sono talmente rapidi che il flusso di gioco è una continua sfida adrenalinica in cui non si può mai stare fermi. Le vostre incredibili capacità di parkour, infatti, sono pensate per creare la macchina di morte definitiva e, facendo pratica ancora e ancora, riuscirete a uscire illesi da ogni livello.
È qui che sta la magia dell'esperienza. I checkpoint sono frequentissimi (uno ogni due o tre minuti), ma sbattere la testa contro una particolare sezione, che richiede un tempismo e una gestione delle abilità perfetti per essere completata, causa anche un'enorme soddisfazione una volta completata.
Conclusioni
Ghostrunner 2 (fatta eccezione per la ripetitività dei suoi nemici) è una masterclass sulla creazione di un sequel. Prima si dà ai fan una versione migliorata e ampliata di tutto ciò che ha reso grande il capitolo precedente e poi si punta sull'innovazione, tanto di gioco quanto di narrativa. Il platforming in prima persona è preciso e rapido, la grafica è piena di dettagli e accattivante e il combattimento è frenetico e richiede una precisione diabolica. La frustrazione c'è, si muore parecchio e in certe sezioni c'è quasi il rischio di tirare il controller contro il monitor. La soddisfazione di portare a termine il segmento perfetto tra salti, parate e colpi di katana, però, è immensa e ci ha spinti a volerne sempre di più. Non serve conoscere il capitolo precedente, ma chi lo ha fatto ne trae un'esperienza arricchita da citazioni e rimandi. Con un'atmosfera ben curata e rifinita, Ghostrunner 2 è un'avventura che si farà ricordare da chi ama i giochi frenetici e con una bella storia da raccontare.
PRO
- Ambientazioni curate
- Parkour adrenalinico e veloce
- Combattimenti ad alto rischio che danno soddisfazione
- Introduzione della motocicletta a metà avventura
CONTRO
- Nemici poco vari e simili al primo capitolo
- Qualche calo di frame nelle situazioni più dense