"Nessuno vuole essere Robin" non è solo una canzone, ma anche un concetto preciso, che vale a maggior ragione nell'ambito di un universo di fantasia in cui ci viene consentito di impersonare letteralmente chiunque. Potendo vestire i panni di Batman o di una qualsiasi dei suoi aiutanti storici, cosa preferireste fare? In tal senso non c'è dubbio che il nuovo progetto di WB Games Montreal parta da una scommessa rischiosa.
Sì, perché nel mondo di Gotham Knights il Cavaliere Oscuro è morto (e no, per quanto suoni assurdo il finale di Arkham Knight non c'entra nulla: i due giochi sono ambientati in universi differenti), lasciando ai suoi pupilli il compito di proteggere la città, di diventare dunque i Cavalieri di Gotham raggiungendo finalmente l'età adulta: anche questo un concetto che per i supereroi è molto relativo, ma tant'è. Una scommessa, dicevamo, ma il team di sviluppo di WB Games Montréal è in grado di vincerla? Ve lo riveliamo nella recensione di Gotham Knights.
Storia: Batman è morto, viva Batman
La lunga sequenza introduttiva di Gotham Knights parte dalla fine... di Batman. Vediamo l'Uomo Pipistrello impegnato in un drammatico scontro con Ra's Al Ghul, resuscitato per l'ennesima volta e mai così pericoloso. Al punto che per l'eroe di Gotham non c'è nulla da fare: sconfiggere l'avversario ed evitare che conquisti la città richiede un sacrificio estremo, e Bruce Wayne non si tira indietro.
La sua scomparsa lascia chiaramente un enorme vuoto, ma anche questa eventualità era stata prevista: tramite un videomessaggio postumo rivolto a Nightwing, Batgirl, Cappuccio Rosso e Robin, Batman chiede ai suoi pupilli di collaborare per il bene di Gotham, fornisce loro un quartier generale (il Campanile), un pacchetto di tecnologie non all'avanguardia, ma sufficienti per portare avanti la missione, e naturalmente l'immancabile supporto del suo fedele maggiordomo, Alfred.
La storia di Gotham Knights esplora la perdita e la rinascita, lasciando il Cavaliere Oscuro sullo sfondo e lavorando piuttosto sul ricordo che i suoi amici (la sua famiglia, anzi) conservano di lui, sui valori che egli ha tramandato. Dick Grayson, Barbara Gordon, il redivivo Jason Todd e Tim Drake devono elaborare il lutto e al contempo ritrovarsi, attraverso sequenze che arricchiscono la trama e che abbiamo trovato molto ben scritte.
Ecco, la tradizione fumettistica insegna che i grandi autori sono in grado di rilanciare anche i personaggi meno interessanti; e qui c'era disperatamente bisogno di una sceneggiatura all'altezza delle ambizioni del gioco, che prende appunto un manipolo di "spalle", note magari alla nicchia degli appassionati di fumetti, ma non al grande pubblico, e gli consegna il ruolo di protagonisti nel disperato tentativo lenire la mancanza dell'Uomo Pipistrello.
Il difficile obiettivo è stato raggiunto? A nostro avviso sì, visto che la storia di Gotham Knights riesce a coinvolgere fin dalle prime battute e per tutta la durata della campagna, che abbiamo completato nel giro di venti ore pur lasciandoci dietro varie attività secondarie e la netta sensazione che, avendone il tempo, sarebbe bello rigiocare il tutto nei panni di ognuno dei quattro personaggi.
Ovviamente il grosso del merito va all'ambientazione e agli antagonisti che ci troveremo ad affrontare: da Harley Quinn a Mr. Freeze, da Clayface alla misteriosa e inquietante Corte dei Gufi, ma non solo. Figure molto ben rappresentate sullo schermo, grazie a una direzione precisa e inappuntabile, capace di valorizzare l'universo narrativo DC, le sue atmosfere e le sue peculiarità in maniera davvero convincente, pur arrivando a ribadire scelte che ancora ci lasciano un po' perplessi.
Struttura: il classico open world supereroistico
Probabilmente nessuno si aspettava che fosse proprio Gotham Knights a rivoluzionare il concetto di open world supereroistico e infatti il titolo di WB Games Montreal presenta da questo punto di vista una struttura di stampo tradizionale: una Gotham liberamente esplorabile, suddivisa in zone e distretti che presentano ognuno caratteristiche peculiari e, soprattutto, vedono la presenza di bande criminali differenti: dai freak ai malavitosi, dagli ispettori agli Artigli, passando infine per gruppi di poliziotti corrotti.
Girando per le strade avremo modo di visualizzare sulla bussola, oppure tramite l'immancabile Modalità Detective, la presenza di unità ostili impegnate ad esempio in un'aggressione, in uno scontro a fuoco, in una rapina ai passanti o in banca. Potremo quindi fermarci e prendere i criminali a legnate per "risolvere il caso", guadagnando punti esperienza e materiali utili ai fini del crafting per l'equipaggiamento, ma chiaramente saranno le missioni principali a restituire maggiori soddisfazioni.
Riunitisi nel Campanile, la location che fa da snodo alle vicende di Gotham Knights, i quattro eroi raccoglieranno indizi utili alla creazione di dossier che potremo consultare per avviare gli incarichi base della campagna, che come detto ruotano attorno al ritorno di Harley Quinn, Mr. Freeze e Clayface, nonché alla scoperta della misteriosa e inquietante Corte dei Gufi: una società segreta in cui militano persone ricche e senza scrupoli, determinate a controllare Gotham tramite l'eliminazione di bersagli specifici grazie alle abilità assassine dei letali Artigli.
La gestione di queste situazioni avviene in maniera del tutto simile a Batman: Arkham Knight o Marvel's Spider-Man: il nostro personaggio entra nell'edificio di turno e - dopo un breve caricamento - si trova a esplorare un'ambientazione inedita, magari con qualche puzzle da risolvere o con scene del crimine da analizzare, nell'ambito di una sorta di minigame deduttivo simpatico ma decisamente accessorio.
La navigazione all'interno della città avviene a piedi, tramite rampino e un meccanismo di planata che cambia a seconda del personaggio (il mantello per Batgirl, un aliante per Nightwing, la magia per Cappuccio Rosso e il teletrasporto per Robin), ma per le lunghe distanze meglio saltare in sella alla Batcycle, la moto di Batman che compare istantaneamente quando la richiamiamo. Hackerando alcuni droni potremo inoltre sbloccare i punti di spostamento rapido verso tutte le zone di Gotham, facendoci trasportare sul posto da un Batwing compatto, diciamo così.
In tale frangente Arkham Knight faceva meglio, consentendoci di proiettare rapidamente il personaggio dopo ogni aggancio col rampino e di planare verso la meta, senza dover sempre ricorrere alla Batmobile. In Gotham Knights tali meccanismi risultano un po' limitati, e in generale abbiamo apprezzato solo le soluzioni adottate per Batgirl, che non a caso si presenta in tutto e per tutto come la versione femminile del Cavaliere Oscuro, costume incluso.
La modalità cooperativa
Un'avventura corale come Gotham Knights non poteva esimersi dall'includere una modalità cooperativa, aperta dal principio alla partecipazione di due giocatori. Accessibile dal menu principale, la co-op tiene traccia del progresso dell'utente che ospita la partita e permette di affrontare in coppia qualsiasi missione, principale o secondaria. Alcuni aspetti di questa feature si rivelano spigolosi, ad esempio bisogna capire in autonomia dove si sia cacciato l'altro eroe sulla mappa laddove utilizzi il viaggio rapido, ma in generale è molto divertente prendere a ceffoni i malviventi di Gotham in stereo. Certo, la mancanza di interazioni come ad esempio le mosse di gruppo sembra suggerire che questa feature non sia davvero centrale nell'ambito dell'esperienza, il che tradisce un po' il concept di partenza del titolo di WB Games Montreal.
Gameplay: un freeflow modificato
Lato gameplay, l'esperienza di Gotham Knights eredita ovviamente il sistema di combattimento freeflow inventato da Rocksteady Studios per la serie Batman: Arkham, brevettato da Warner Bros. e preso in prestito, se così vogliamo dire, da Insomniac Games per Marvel's Spider-Man. Gli scontri sono divertenti, gli impatti resi bene e c'è un'ottima varietà nel repertorio dei personaggi, che dispongono ognuno di caratteristiche differenti.
Batgirl, ad esempio, è una combattente equilibrata e rapida, Nightwing mette in risalto le proprie doti acrobatiche durante gli scontri, Robin si comporta come una sorta di ninja e va a nozze con le azioni stealth, mentre Cappuccio Rosso si lancia a testa bassa, pistole alla mano, affrontando di petto qualsiasi avversario. Sbloccare le abilità richiede il superamento di determinate sfide, in particolare quelle appartenenti alla categoria Cavaliere: si tratta in pratica dei requisiti che un difensore di Gotham dovrebbe sempre possedere.
Come dicevamo, c'è un ottimo repertorio a disposizione dei protagonisti e soprattutto viene concessa la libertà di approcciare ogni situazione in maniera differente. Entrati in un covo, potremo procedere accovacciati, disattivare i dispositivi di sicurezza ed eliminare tutti silenziosamente (le meccaniche stealth vantano tolleranze eccessive, in verità) oppure combattere a viso aperto, tirando un colpo a destra e uno a manca, coprendo automaticamente le distanze come accade appunto con il freeflow.
Purtroppo gli sviluppatori non hanno mantenuto le manovre di cattura ed eliminazione dagli appigli, che nella serie Batman: Arkham (così come in Marvel's Spider-Man) permettevano di sfoltire le fila nemiche trovando il tempismo giusto per far fuori i singoli criminali, divertendosi un bel po', ma i risvolti ruolistici aggiungono in questo caso una valanga di costumi, personalizzazioni estetiche ma anche armi con effetti elementali legati a fuoco, elettricità, ghiaccio e corrosione.
Gli avversari che ci troveremo ad affrontare sono molto numerosi, con alcune fazioni che comprendono ognuna tipologie differenti di guerrieri; ma sono in particolare le boss fight a risaltare: Harley Quinn, Dr. Freeze, Clayface e gli altri cattivi ci coinvolgeranno in scontri davvero spettacolari, variegati e discretamente impegnativi, cosa quest'ultima assolutamente non scontata. Ci troveremo inoltre a dover sopravvivere a prove particolari quando seguiremo le tracce della Corte dei Gufi.
Durante i nostri test abbiamo utilizzato quasi esclusivamente Batgirl, ma basta recarsi al Campanile per cambiare personaggio e continuare la storia senza problemi. Naturalmente il gioco cerca di tenerci al passo degli aggiornamenti sbloccati fino a quel punto elargendo oggetti e punti esperienza gratuitamente qualora si passi a un altro eroe, altrimenti il sistema di progressione e i suoi risvolti RPG ci avrebbero messi in situazioni ben poco piacevoli, alle prese con avversari troppo forti per il nostro livello.
Costumi e personalizzazioni
C'è un ambito in cui Gotham Knights eccelle senza alcun dubbio, ed è quello del fanservice. I protagonisti hanno infatti accesso a una quantità enorme di costumi, ognuno dei quali personalizzabile per quanto concerne il set di colori e il design di maschera, simbolo, guanti e stivali, dotati naturalmente di statistiche diverse. Utilizzando i materiali raccolti potremo costruire questi set e smantellare quelli che non ci servono, facendo lo stesso con armi da mischia e da lancio, queste ultime dotate di effetti elementali che potremo sfruttare contro determinati nemici, come già detto. C'è poi la questione delle mod, anch'esse smantellabili e potenziabili per essere poi assegnate ai singoli componenti.
Grafica e sonoro: grande arte, poca tecnica
Come saprete, Gotham Knights non include una modalità grafica a 60 fps e ciò rappresenta senza alcun dubbio un'enorme delusione, visto che a differenza di A Plague Tale: Requiem ci troviamo in primo luogo di fronte a un gioco d'azione, in secondo luogo a una produzione tripla A, con tutte le risorse necessarie per poter implementare una caratteristica che i possessori di PS5 e Xbox Series X consideravano ormai come consolidata.
Possiamo comprendere la decisione di caricare il gioco visivamente e tecnologicamente al punto da rendere impossibile farlo girare a più di 30 fps, ma al di là della mancanza di un'effettistica che possa giustificare tutto questo, continua a risultarci incomprensibile il fatto di non voler rinunciare alla risoluzione per ottenere una maggiore fluidità. A maggior ragione se poi i 30 fotogrammi sono tutto fuorché stabili: il titolo di WB Games Montreal gira a fatica, rallentando spesso e volentieri anche in maniera molto vistosa.
Un vero peccato, perché sul piano artistico è stato fatto un gran lavoro relativamente a personaggi e ambientazioni, nemici e animazioni (quelle delle finisher assolutamente spettacolari); e ce ne siamo resi conto, mai come in questo caso, grazie al photo mode: ogni istantanea di Gotham Knigths ha la stoffa del wallpaper, e passerete un bel po' di tempo a creare i vostri scatti personalizzati, grazie alle opzioni disponibili e agli splendidi filtri inclusi nel pacchetto. Qui sopra potete vedere degli esempi: che ve ne pare?
Qualche considerazione infine sul comparto sonoro, che può contare da un lato su di una colonna sonora convincente, funzionale, capace di accompagnare nella maniera migliore possibile ciò che viene mostrato di volta in volta sullo schermo; dall'altro su di un doppiaggio in italiano che in alcuni frangenti appare un po' troppo "cartoonesco" (vedi Barbara Gordon) ma sa farsi perdonare grazie a un livello interpretativo sempre ottimo. Unica nota stonata un Batman anonimo: ci sarebbe piaciuto sentire di nuovo il Balzarotti in quelle vesti.
Conclusioni
Gotham Knights offre un'esperienza action RPG a base open world che farà impazzire i fan dei personaggi DC, pur poggiando su presupposti narrativi controversi: esistono due universi videoludici in casa Warner Bros., ma in nessuno di essi Batman è vivo. Superato questo scoglio, la storia si rivela godibile e i personaggi ben scritti, il sistema di combattimento è un derivato del freeflow focalizzato sulle abilità e sulle peculiarità dei singoli eroi, la cooperativa diverte ma non appare imprescindibile. Ci sono tanti nemici e ottimi boss fight, nell'ambito di una struttura che sul fronte delle attività appare piuttosto tradizionale ma ricca di contenuti. Visivamente il gioco è uno spettacolo ma quando si muove barcolla, tradendo una serie di scelte tecniche che definire discutibili è poco: che peccato.
PRO
- Sistema di combattimento freeflow solido e variegato
- Personaggi ben differenziati, storia coinvolgente
- Ottimi boss fight, tanti nemici diversi
CONTRO
- Su PS5 e Xbox Series X gira solo a 30 fps e con cali vistosi
- Open world di stampo tradizionale
- Modalità cooperativa divertente, ma accessoria