Benvenuti e mettetevi comodi, state per leggere la recensione di Gran Turismo 7, ultimo capitolo di una serie storica che, dopo la parentesi competitiva di GT Sport, ritorna alle origini abbracciando nuovamente la sua formula più classica e amata.
Dopo tutti questi anni, lanciare Gran Turismo 7 è come tornare a casa dopo un lungo viaggio. Per chi ha vissuto la serie fin dalle origini l'effetto è davvero straordinario, e non è solo colpa della nostra nostalgia: il gioco lo fa apposta, rimarca il peso storico della faccenda, e ti teletrasporta a dieci, quindici, venticinque anni fa, a seconda di quando siete entrati in contatto per la prima volta con Gran Turismo. È un tuffo nel passato, ma composto dalla tecnologia più avanzata. I nuovi arrivati, i più giovani, non si disperino: Gran Turismo 7 pensa anche a voi, per non dire soprattutto a voi. Polyphony Digital ha creato un prodotto iniziatico perfetto, in grado d'introdurre con estrema efficacia al mondo dell'automobilismo anche i meno esperti.
A poche ore dalla scadenza dell'embargo, Sony ha pubblicato un'importante patch correttiva (versione 1.04) che riguarda numerosi aspetti nel bilanciamento e nell'esperienza. Abbiamo provato il gioco sia prima che dopo l'aggiornamento e le impressioni che seguono tengono in considerazione i cambiamenti introdotti.
Il ritorno della carriera
Come i suoi illustri predecessori, Gran Turismo 7 ruota attorno a una mappa principale che racchiude in una sola schermata tutti i contenuti offerti dal gioco. È uno splendido angolo di mondo, un mondo immaginario dove si respirano tutt'insieme profumi asiatici, mediterranei e americani, e al centro di questa perfetta cartolina, nel verde di un docile bosco europeo, sorge un rinomato ed elegante café, nonché cuore della nuova modalità carriera di Gran Turismo 7. Non si tratta di una semplice schermata: come ogni funzione di GT7, il locale è perfettamente renderizzato e al suo esterno è possibile scorgere la vettura che staremo utilizzando in quel momento, parcheggiata all'ombra degli alberi ad alto fusto che ondeggiano stancamente al vento. Cambia anche l'illuminazione, e a volte potremo godere della stessa atmosfera anche in quelle che sembrano calde serate estive, colorate da eleganti luminarie esterne e profumate di sedili in pelle e sigari toscani.
Gran Turismo 7 è anche questo: di olio motore tra i menù ce n'è ben poco, quando sei lontano dalla pista sei un ricco amatore che parla con professionisti e leggende del settore, possibilmente sorseggiando Chardonnay dell'annata migliore. In pista le cose cambiano, ma non come pensereste. Gran Turismo 7 non prova a farti sentire un pilota, per una volta non viene utilizzato questo inganno poiché lo status della serie è oramai talmente consolidato che non ne ha più bisogno. In Gran Turismo 7 si è proprio dei giocatori di Gran Turismo, alle prese con la campagna di Gran Turismo. Prima di molte gare, o mentre cercheremo di prendere le diverse patenti che ci permetteranno di correre a livelli superiori, ci interfacceremo spesso con campioni internazionali e locali di GT Sport, persone vere con un nome, un cognome, un volto e spesso buoni consigli.
Gradisce un GT Café?
Attraverso il Gran Turismo Café avremo accesso a più di novanta gare letteralmente à la carte, divise tra eventi singoli e campionati, che si alterneranno di tanto in tanto con semplici richieste dedicate alle nuove funzioni che si andranno a sbloccare, come fare una foto nella modalità Scapes o cambiare per la prima volta l'olio alla propria vettura. Le gare proposte dal Café andranno a popolare quella che sulla mappa è rappresentata come una sorta di Colosseo, dove troverete tutti i circuiti del gioco e relative competizioni, anche di nuove.
Solitamente, se non si tratta di un campionato, la sfida è composta da tre gare singole che ci permetteranno di sbloccare altrettante vetture a tema, si inizia con le auto Giapponesi compatte, si prosegue con le hot hatch europee, è poi la volta di tre Camaro diverse e così via, salendo lentamente di classe e velocità.
Quando avremo collezionato le tre auto, queste ci verranno descritte nel dettaglio e attraverso cenni storici dall'esperto di turno, solitamente una figura legata all'industria automobilistica. Anche le vetture con le quali visiteremo il Café potranno attirare l'attenzione dell'esperta clientela del locale, come Chris che ci ha appena raccontato del retaggio prezioso della nuova Mustang.
Mappa graduale
Il processo di crescita è molto graduale. Dopo le prime vittorie potremo finalmente accedere al concessionario riservato alle auto nuove, oltre a quello dedicato alle vetture usate (ma non meno preziose e rare!), e successivamente si sbloccheranno le prime modifiche sport che ci daranno accesso a centraline, marmitte, filtri e freni più performanti, oltre ai diversi treni di gomme. Ci vorrà qualche ora prima di accedere a parti meccaniche più intriganti, e maggior dedizione per arrivare a sbloccare il tuning estremo che permette di aggiungere nitro, implementare le quattro ruote sterzanti, o semplicemente comprare un motore o una carrozzeria nuova.
Queste parti sono necessarie perché come nella realtà certe modifiche saranno permanenti, e nel corso del gioco potremo aver bisogno o semplicemente volere la stessa vettura ma di una categoria differente, o costruita attorno a un altro tipo di velocità e di bilanciamenti.
Patente e libretto
Ancora qualche vittoria e sulla mappa spunterà anche GT Auto, un'officina vista mare dove fare manutenzione alle vetture e personalizzarne la carrozzeria, processo che con il medesimo editor potremo applicare anche alla tuta e al casco del nostro pilota.
Ben presto le sfide del Café, o le nuove gare che saranno spuntate tra i Circuiti Mondiali, inizieranno a richiedere il conseguimento di determinate patenti, immancabili anche in questo Gran Turismo e sempre meglio concepite, spiegate e premiate. Continuando a giocare e ammassando auto in garage verrà sbloccata anche la modalità missioni: sei diverse ambientazioni che faranno da scenario a sfide già viste in passato ma non meno divertenti, come superare un numero prestabilito di auto prima del traguardo, rimanere in scia di un avversario per il numero sufficiente di secondi e altre gare, che non fanno mai male.
Zero caricamenti
Lentamente, ma correndo sempre più velocemente, Gran Turismo si riempie di cose da fare. Potresti giocare un'ora senza scendere nemmeno una volta in pista, semplicemente lavorando sulla calibrazione della vettura, cambiarle l'olio, visitare il concessionario dell'usato per vedere se c'è qualcosa di nuovo e prezioso. È straordinario anche solo caricarlo per lasciare andare in automatico le immagini di Scapes, che inseriranno le nostre vetture poligonali su scenari reali come già ha fatto più volte lo stesso Gran Turismo, ma con risultati decisamente superiori. Tutto poi è super veloce, colorato da una colonna sonora composta da un numero folle di pezzi: scegli quel che vuoi fare e lo farai in pochissimi secondi.
IA ancora debole?
Senza nemmeno considerare le essenziali modalità online, che non avevamo ancora sbloccato, fin qui Gran Turismo 7 ci stava davvero appassionando, al punto da iniziare a parlarne come il probabile Gran Turismo perfetto. Peccato che ancora una volta ci si ritrovi davanti a delle scelte di design alquanto bislacche, che forse non danneggeranno tutti gli acquirenti del gioco allo stesso modo, ma che fanno davvero male in un prodotto che aveva tutte le carte in regola per soddisfare ogni nostra necessità. Ogni gara ha delle caratteristiche e delle regole precise, ed è contrassegnata da un valore che indica la potenza media delle vetture che parteciperanno, in modo da far capire all'utente quante possibilità ha di vincere al netto delle sue abilità alla guida. Il problema è che il valore medio è utile, ma ce ne vorrebbe anche uno massimo, per evitare di farci scendere in pista con un bolide che riduca in cenere ogni avversario dopo un solo giro.
Hot Chili!
È vero che questo è un problema comune di tutti i Gran Turismo classici e che potenziare troppo una vettura può renderla anche molto difficile da tenere in pista, ma perché non scalare le vetture della IA in modo da colmare il gap con il giocatore? O appunto mettere un limite, che è poi quel che avviene nella modalità Sport di Gran Turismo 7, dove tra l'altro sono attive anche diverse penalità qui del tutto assenti, e che scoraggiano l'utente a sbattere gli avversari fuori pista, o tagliare le curve.
Per ovviare a questo limite, il gioco introduce delle gare Hot Chili con regole più stringenti e una IA più aggressiva, ma sono una minoranza; non sarebbe stato meglio creare una difficoltà apposita? A questo bisogna aggiungere una selezione iniziale della difficoltà che non sembra avere alcune impatto sul gameplay della carriera. A peggiorare le cose, questa necessità di regalare costantemente nuove vetture al giocatore, fortunatamente non così estrema come in altri giochi, pensando di fargli un favore ma rovinandogli di fatto il piacere di sudarsela fino in fondo.
Rettilineo finale
Questo non vuol dire che non ci sia un elemento di sfida, nonostante tutto la progressione resta estremamente piacevole anche grazie a una IA piuttosto basilare ma che ha fatto innegabilmente dei passi in avanti. Ma non è abbastanza, soprattutto alla luce di una scalabilità verso il basso o verso l'alto praticamente inesistente.
Durante la carriera non è possibile cambiare praticamente nulla della difficoltà, se non scegliendo una gara personalizzata dove però alcune opzioni, come quelle relative ai danni meccanici, non forniscono alcun feedback ai piloti. Non abbiamo problemi a rinunciare ai danni estetici, capiamo i tanti motivi della loro assenza e ci possiamo tranquillamente far bastare una fiancata graffiata, ma i danni meccanici non possono mancare, specialmente se esistono come opzione ma una volta attivato non sembrano portano a nulla di radicale. Nella carriera, le cose inizieranno a farsi davvero impegnative verso la fine, quando il gioco avrà già imboccato il rettilineo finale.
GT Sport
Le competizioni vere le troverete ancora una volta nella modalità Sport, che in Gran Turismo 7 rappresenta di fatto l'endgame del gioco. Qui è dove il gioco Polyphony Digital entra nel vivo, trasmette le emozioni più forti, spinge al tuning più preciso e quando sei in testa fa pompare il cuore oltre i limiti di guardia. Quando entri in Sport, capisci che la carriera fino a quel momento non è stata altro che un training, un lungo percorso per arrivare a competere online e ad alti livelli.
Una volta finita la carriera, Sport diventerà anche l'unica vera fonte di crediti, a patto di non volerne acquistare attraverso classicissimi microtransazioni. Se cercate un approccio più casual, c'è sempre il classico multiplayer, molto ben organizzato con le sue lobby dinamiche nonché ricco di opzioni. Sono scivoloni inaspettati che non permettono a Gran Turismo 7 di splendere come dovrebbe e meriterebbe.
Ruote sulla pioggia.
Come handling il gioco ha fatto ottimi passi in avanti nell'aerodinamica, nella distribuzione del peso della vettura, nell'azzerare la scivolosità innaturale presente in GT Sport, nel differenziare ogni singola vettura in modo da garantirgli caratteristiche meccaniche ma anche caratteriali.
Al volante, Gran Turismo 7 è davvero il miglior Gran Turismo possibile anche per merito di condizioni meteorologiche finalmente all'altezza delle aspettative. La pioggia è davvero realizzata bene, ed è fantastico capirne l'intensità nel comportamento della vettura, nel rumore e nelle vibrazioni del DualSense, sfruttato divinamente e con effetti ad altissima definizione. Anche il vento cambia la scenografia, con i nuvoloni di polvere o di pneumatici al limite che si diraderanno lentamente verso la direzione in cui soffia. GT7 però non sembra prendere in considerazione eventuale sporco sulla pista, ben visibile graficamente ma non dinamico, incapace d'influire sia sulle vibrazioni che sul modello di guida.
Showcase su gomme
Graficamente, Gran Turismo 7 è migliorato in modo notevole rispetto ai primissimi trailer. Le vetture sono realizzate come sempre in modo impeccabile, nettamente le migliori in circolazioni, ed è stato fatto un ottimo lavoro a bordo pista, con tanti elementi in movimento e una più che buona quantità di dettaglio generale. Il gioco risparmia all'orizzonte, anche se a volte questo orizzonte si fa particolarmente vicino, con alcuni macro dettagli inaccettabili in un gioco cosi tanto curato ed elegante. Anche le nuvole, nonostante siano generate attraverso la matematica e dati atmosferici reali, non convincono totalmente, ma il colpo d'occhio è sempre garantito e là dove conta davvero Gran Turismo 7 è puro spettacolo.
Il ray tracing è un extra al quale non si poteva rinunciare in un gioco incentrato su lucidissime carrozzerie, ma per non danneggiare il gameplay questo sarà attivabile soltanto in tutti quei momenti e modalità nei quali non saremo direttamente alla guida, quindi nei replay e nelle cut-scene, come anche nei secondi e nelle inquadrature che anticipano le partenze di ogni gara. Lo stacco si nota graficamente, ma il più delle volte soprattutto nel framerate.
Conclusioni
Anche se con degli evidenti limiti, era dai tempi di PlayStation 2 che non vedevamo un Gran Turismo tanto convincente. Con il pad o con il volante, qui guidare è un sogno. La carriera è molto ben congegnata, peccato solo che non sia personalizzabile in nessun modo, e che regali macchine così frequentemente. Tutto in fondo è superlativo, tranne qualche scivolone grafico e questa maledetta IA che oramai resta unica e insopportabile zavorra. Eppure, nonostante questo, il divertimento è garantito. Giocare a GT7 è come entrare in un club dove si può discutere di motori, scambiarsi livree e gareggiare, insieme a milioni di altri appassionati. Un pacchetto unico ed extralusso irresistibile per ogni appassionato di motori.
PRO
- Tantissimi contenuti
- La modalità Sport!
- Carriera ben congegnata
CONTRO
- IA migliorata ma non abbastanza
- Le gare migliori arrivano alla fine...
- Difficoltà poco scalabile