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Gunbird Special Edition

Con Xbox 360, PlayStation3 e Revolution in arrivo, abbiamo finalmente la certezza che il futuro tecnico dei videogame sarà spettacolare. Quale momento migliore, dunque, per rivangare il passato con Gunbird?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   10/06/2006
Gunbird Special Edition
Gunbird Special Edition

Arcade perfect per due, grazie

Gli sviluppatori del team Psikyo hanno confezionato un pacchetto senza troppi fronzoli: il giocatore si trova a scegliere se giocare con Gunbird o Gunbird 2, con le uniche possibilità di centrare lo schermo, regolare il livello di difficoltà e selezionare la visuale normale (con due bande nere ai lati), "wide" (deformata per riempire la TV) o orizzontale (da giocare rigorosamente con la testa inclinata...).
Gunbird, esattamente come il suo sequel, vi permette di controllare un personaggio a scelta tra quelli disponibili, tutti diversi per velocità e potenza di fuoco. Dunque è possibile optare per una soluzione “agile”, in grado di districarsi anche nelle situazioni più problematiche, quando il fuoco nemico riempie letteralmente lo schermo, o per una “pesante”, in cui l’alter ego è più lento nei movimenti ma ha la possibilità di distruggere sul nascere qualsiasi minaccia. Eliminare i veicoli ostili ci permetterà di raccogliere dei power-up e delle smart bomb, entrambi fondamentali per il successo nel gioco: i primi potenziano in modo graduale le nostre armi, aggiungendo eventualmente missili o ampliandone la portata, e si “resettano” all’inizio di ogni stage (o quando perdiamo una vita, naturalmente). Le seconde hanno il compito di toglierci dai guai nel momento in cui ci è impossibile scansare gli attacchi: una volta lanciate, annullano il fuoco nemico e si producono in un attacco di elevata potenza, anch’esso diverso a seconda del personaggio (e con un diverso tempo di attivazione, da tenere in debita considerazione). Alla fine di ogni stage bisogna affrontare un boss, pilotato da tre strambi personaggi (che nel sequel assumono le fattezze del Trio Drombo di Yattaman: una cosa voluta? Boh), che ogni volta non manca di cambiare forma dopo una prima sconfitta.
Gunbird 2 è identico all’episodio precedente quanto a struttura, ma si differenzia da esso sotto diversi punti di vista. Il numero di personaggi selezionabili è ovviamente maggiore, con alcuni di essi addirittura nascosti, e si ha a disposizione un utile attacco extra, utilizzabile tenendo premuto il tasto di fuoco per poi rilasciarlo. La cosmesi del gioco è molto più evoluta, e la cosa si nota soprattutto nelle animazioni, decisamente più fluide, o negli effetti speciali delle smart bomb. Gunbird 2 è anche molto più difficile di Gunbird, ma per i motivi sbagliati: spesso, infatti, bisogna ricorrere necessariamente alle bombe perché le traiettorie del fuoco nemico non lasciano scampo. Solo qualche occasionale rallentamento, voluto o meno, ci permette di uscire indenni da attacchi altrimenti letali.

Giudizio tecnico

Trattandosi della perfetta conversione di due coin-op vecchi di qualche anno, è difficile valutare la realizzazione tecnica di questa Special Edition di Gunbird confrontandola con gli altri titoli per PS2 attualmente disponibili. Volendo tornare con la mente indietro nel tempo, si può dire che la grafica dei giochi è ben fatta (in particolare quella del secondo episodio) e sicuramente funzionale a quella che è la loro struttura. Ovviamente non c’è confronto con quello che siamo abituati a vedere oggi… Le musiche, che in molti titoli del genere fanno la differenza, in questo caso non trasmettono emozioni particolari e si limitano ad accompagnare l’azione senza disturbare. Il sistema di controllo è immediato e abbastanza preciso: si può usare lo stick analogico sinistro del Dual Shock 2 senza problemi ed è presente persino un tasto per il fuoco automatico, piuttosto comodo. Entrambi i giochi offrono un buon livello di sfida, ma non sono molto longevi per via dello scarso numero di stage.

Commento

Gunbird Special Edition è il classico prodotto per nostalgici e per chi ha voglia di cimentarsi con un videogioco propriamente detto, caratterizzato da un approccio immediato e che può offrire qualche ora spensierata. Non c’è molto da aggiungere: la grafica dei giochi è simpatica ma è impossibile paragonarla a quella delle attuali produzioni per PS2, le musiche sono funzionali all’azione e la longevità globale non è altissima visto lo scarso numero di stage a disposizione (ma si tratta pur sempre di coin-op, quindi è normale). Consigliato agli amanti degli shoot’em up vecchia maniera.

    Pro:
  • Immediato e divertente
    Contro:
  • Ha senso solo per i nostalgici
  • Difficoltà mal calibrata in Gunbird 2

Il progresso tecnologico ha letteralmente trasformato i videogame, tanto che a molti di essi l'appellativo di "gioco" va stretto. Purtroppo non si va avanti senza lasciarsi qualcosa dietro, e nella fattispecie i prodotti che oggi affollano il mercato dell'intrattenimento elettronico hanno perso molte delle caratteristiche proprie del videogioco. È un po' come passare da spettatore ad attore nel teatrino digitale che quotidianamente abbiamo la passione di allestire: nei nuovi action game ci si identifica con il protagonista, che spesso vanta una libertà di movimento maggiore persino della nostra, e si vive l'esperienza in prima persona. Anni fa, invece, ci si limitava a controllare i movimenti di uno sprite spesso piccolo e limitato nelle azioni, prestando attenzione al "quadro completo" e ai contorni di ogni oggetto presente sullo schermo. Il discorso è ancor più valido per gli shoot'em-up, che non a caso faticano a trovare una giusta collocazione nell'attuale mondo dei videogame, e continuano a presentarsi nelle proprie vesti classiche, senza nessun cambiamento rilevante. È più che mai il caso di Gunbird, che in questa Special Edition viene riproposto nei suoi due capitoli per la gioia di grandi e piccini.