L'Anno della Fenice di Hearthstone prosegue con la recensione de L'Accademia di Scholomance, seconda espansione del 2020 per il gioco di carte targato Blizzard dopo Ceneri delle Terre Esterne. Un anno iniziato per la verità in modo un po' turbolento dopo l'arrivo della nuova classe Cacciatore di Demoni, salutato da tutti con entusiasmo ma accompagnato da grossi problemi di bilanciamento nelle settimane successive al suo debutto. I membri del Team 5 si sono quindi visti costretti a intervenire a più riprese coi nerf per arginare la forza eccessiva di alcune carte, riportando un po' d'ordine nel meta preso d'assalto da Illidan Grantempesta. Un'esperienza che secondo i game designer Alec Dawson e Dave Kosak ha fatto maturare negli sviluppatori la volontà di essere più proattivi nella gestione del meta, per evitare problematiche analoghe in futuro.
La speranza comune a tutti è ovviamente che quando accaduto dopo Ceneri delle Terre Esterne non debba succedere di nuovo per L'Accademia di Scholomance, o per lo meno che possa esserci solo qualche piccolo aggiustamento fisiologico in modo da preservare il divertimento di Hearthstone sin dai primi giorni di vita dell'espansione. Dopo una settimana esatta dall'arrivo sulla piazza del nuovo gruppo di carte de L'Accademia di Scholomance, andiamo a vedere com'è cambiato Hearthstone coi primi mazzi che si sono affacciati dopo la sbustata collettiva avvenuta il 6 agosto scorso.
Le novità dell’espansione
Come ormai da tradizione per tutte le espansioni di Hearthstone, L'Accademia di Scholomance introduce nel gioco centotrentacinque nuove carte. L'idea alla base di questo nuovo set raccoglie l'ambientazione del popolare dungeon di World of Warcraft, Scholomance, prima che diventasse il luogo dannato casa del mago Kel'Thuzad divenuto lich. Si tratta quindi di una vera e propria scuola di magia, popolata da studenti più o meno ligi al dovere alle prese con magie di ogni tipo. Rispetto a Ceneri delle Terre Esterne, L'Accademia di Scholomance si presenta quindi con un tono più leggero e spiritoso. Una contrapposizione voluta espressamente da Blizzard, per dare alle nuove carte un taglio più scherzoso rispetto al serio Demon Hunter.
Per quanto riguarda le dinamiche di gioco, in teoria la novità più grande introdotta da L'Accademia di Scholomance è la presenza di alcune carte bi-classe. Come abbiamo già avuto modo di vedere qualche settimana fa, si tratta di carte che possono essere usate nei mazzi di due classi differenti, come per esempio la Ladra di Bacchette. Questa può essere usata sia dal Ladro che dal Mago, fondendo la dinamica combo della prima classe per attivare la possibilità di rinvenire una magia della seconda, dando così a Valeera la possibilità di ottenere una magia di Jaina durante una partita. Anche se le carte bi-classe aggiungono senza dubbio un tocco di imprevedibilità a ogni partita, a colpirci maggiormente in modo favorevole sono stati gli Studi. In questo caso stiamo parlando di magie dal costo in mana pari a uno, grazie alle quali è possibile rinvenire una carta di un certo tipo, riducendo il costo in mana della carta dello stesso tipo che andremo a giocare successivamente. Anche se a scriverlo sembra uno scioglilingua mal riuscito, in realtà il funzionamento degli Studi è semplice e aggiunge ai vari mazzi che possono farne uso delle dinamiche d'interazione molto interessanti. La carta di tipo Studio più gettonata che abbiamo visto in questi giorni è la Studi sui Primordi di Mago e Sciamano, che permette di rinvenire un servitore con Danni Magici. Anche Studi sull'Atletica del Guerriero con la possibilità di rinvenire un servitore con Assalto ci è sembrata abbastanza interessante, ma non escludiamo che con l'evolversi del meta anche le altre carte di questo tipo possano trovare il loro spazio.
L'ultima novità per le carte riguarda la nuova abilità Impulso Magico. Giocando un servitore che porta con sé questa parola chiave, dopo aver lanciato una magia è possibile fargli guadagnare un bonus personalizzato. Tale bonus è però legato a una singola magia, per cui anche lanciandone più di una non si va a effettuare nessun cumulo. Piazzando la combo al momento giusto l'Impulso Magico può dare al giocatore la spinta di cui ha bisogno, ma all'atto pratico questa novità de L'Accademia di Scholomance si presenta a nostro avviso come la meno appetitosa del pacchetto.
Il meta e le nuove carte
Se da un lato una settimana è ancora poca per valutare appieno l'impatto di una qualsiasi espansione sul meta di Hearthstone, dall'altro si tratta di un intervallo di tempo sufficiente a farsi quantomeno un'idea di quello che vedremo nei prossimi mesi salvo veri e propri stravolgimenti. Nel momento in cui scriviamo, le impressioni fornite da L'Accademia di Scholomance sono senza dubbio positive. In particolare, il meta sembra in questo momento veramente ricco di alternative, con diverse nuove opzioni sia per quanto riguarda gli archetipi sia per le classi che popolano Hearthstone.
Rileviamo innanzitutto il raggiungimento della piena maturità da parte del Libram Paladin, che si arricchisce notevolmente grazie all'arrivo di carte come Primo Giorno di Scuola (due servitori casuali da un cristallo di mana a costo zero), Benedizione dell'Autorità (+8/+8 a un servitore, che non può però attaccare l'eroe avversario nello stesso turno) e altre ancora. Subito alle spalle del Paladino troviamo il Mago, sicuramente la classe che in questo momento beneficia maggiormente delle novità de L'Accademia di Scholomance in termine di varietà di mazzi presenti. Se l'Highlander Mage è sempre duro a morire, si è affermato con prepotenza anche lo Spell Damage Mage grazie alle caratteristiche dell'espansione, che con la presenza di magie dal costo basso e carte generate casualmente vanno a nozze con altre carte già presenti come Chenvaala e Gigante di Mana. Tra i mazzi legati a Galakrond va per la maggiore quello dello Stregone, arricchitosi con la nuova espansione delle dinamiche legate ai Frammenti d'Anima (in comune col Cacciatore di Demoni) usabili sia per curarsi che per infliggere danno. Anche se in giro c'è chi già chiede a gran voce il nerf del Guardian Druid, dobbiamo dire che la velocità del meta attuale rende questo mazzo particolarmente letale solo nel momento in cui le carte pescate girano davvero nel modo giusto.
Il fatto che non abbiamo tirato in ballo le altre classi non vuole dire che non ci siano alternative interessanti anche per esse, rendendo di fatto il meta attuale di Hearthstone un cantiere aperto con tante potenzialità. L'effetto collaterale di tutto ciò è rappresentato dalla quantità di polvere richiesta per creare eventuali carte mancanti dopo la sbustata iniziale: per quanto ci riguarda dopo il generoso pacchetto relativo al preorder abbiamo dovuto integrare le buste con un'ulteriore aggiunta di pacchetti acquistati per provare un po' tutto quello che ci interessava tra i primi mazzi venuti fuori. Oggi più che mai, vale quindi la pena valutare attentamente come si spendono le proprie risorse.
Conclusioni
Concludiamo la recensione de L'Accademia di Scholomance con la consapevolezza che non è sempre necessario tirare fuori novità eclatanti per aggiungere il giusto sale a Hearthstone. Pur senza portare con sé elementi particolarmente originali, la nuova espansione del gioco di carte di Blizzard riesce infatti a centrare pienamente il suo obiettivo principale, aprendo le porte a un meta (almeno per ora) vario e a delle dinamiche di gioco particolarmente divertenti grazie al design delle sue carte.
PRO
- Tanti mazzi nel meta attuale
- Il design generale sembra piuttosto solido
- Tono scherzoso e divertente
CONTRO
- Assenza di novità particolari
- Provare tutti i mazzi è molto costoso