Hitman: Blood Money - Reprisal, la recensione di un classico stealth per iOS e Android

Specializzarsi con un determinato genere o con una specifica tipologia di prodotti è senz'altro una mossa intelligente, quando bisogna confrontarsi con un mercato estremamente saturo, affollato e competitivo. Ovviamente si tratta di un proposito che vale ben poco laddove manchino aspetti fondamentali come il talento, la capacità e l'esperienza, ma non è certo il caso di Feral Interactive.

Lo studio inglese si è posto l'obiettivo di elevare il mobile gaming attraverso la realizzazione di una serie di conversioni tanto importanti quanto ambiziose da PC e console; dapprima concentrandosi su strategici come i vari Total War, Tropico e XCOM, poi tentando la strada di esperienze più movimentate: da GRID Autosport ad Alien: Isolation, per arrivare infine a Hitman: Blood Money.

Il classico action stealth sviluppato da IO Interactive nel 2006 torna dunque su iOS e Android (con anche una versione Nintendo Switch in arrivo più avanti), forte di una serie di ottimizzazioni e miglioramenti rispetto all'originale. Riesce però a superare la prova del tempo? Ve lo riveliamo nella recensione di Hitman: Blood Money - Reprisal.

Storia e struttura

La storia alla base di Hitman: Blood Money - Reprisal utilizza l'espediente dei flashback per ripercorrere le gesta dell'Agente 47 attraverso tredici missioni ambientate in altrettanti scenari, per lo più all'interno degli Stati Uniti ma con un paio di capatine a Parigi e in Cile. A fronte di un briefing testuale piuttosto dettagliato, l'obiettivo del sicario è di volta in volta quello di eliminare uno o più bersagli per poi fuggire.

Purtroppo la narrazione viene affidata a sequenze video precalcolate che sono la parte più invecchiata del prodotto, sia per quanto riguarda la resa visiva (piena anche di artefatti da compressione) che i suoni, fra cui un doppiaggio in italiano che si conferma discreto per quanto concerne le voci principali, ma accusa cali evidentissimi quando si passa ai personaggi di contorno.

L'impianto action stealth è fondamentalmente lo stesso che si ritrova nell'ultima saga di IO Interactive, con mappe ampie e articolate, presidiate da diverse tipologie di guardie o civili che dovremo cercare di non allarmare nei nostri tentativi di accedere a determinate zone, quelle che possono darci l'opportunità di uccidere le nostre vittime nella maniera meno clamorosa possibile.

Pur presentando un'interfaccia che in molti casi richiede qualche tocco di troppo per confermare le operazioni, mera riproposizione dell'originale, questa versione mobile di Blood Money supporta i salvataggi su cloud e quindi condivide i progressi fra dispositivi differenti: è possibile iniziare la campagna su iPhone e proseguirla su iPad, ad esempio.

Gameplay e miglioramenti

Il primo incarico di Hitman: Blood Money - Reprisal, "Morte di un impresario", funge da tutorial rispetto alle meccaniche del gioco e mette in evidenza, fra le altre cose, la novità più rilevante di questa riedizione, ovverosia la modalità istinto. Introdotta da IO Interactive nei capitoli più recenti, tale abilità consente di individuare i bersagli e le interazioni più rilevanti, facilitando le cose.

Per il resto, in termini di gameplay il gioco sente inevitabilmente i suoi anni: l'azione stealth è basilare, così come le routine comportamentali dei PNG, che al livello di difficoltà normale reagiscono in maniera piuttosto rozza e lenta alla nostra presenza. L'interazione con l'ambiente è anch'essa regolata da soluzioni ampiamente superate, del resto stiamo parlando di un prodotto uscito anche su PlayStation 2.

La libertà d'azione costituiva già ai tempi un cardine della serie e, pur non raggiungendo le vette degli ultimi anni, sono parecchie le situazioni con cui ci troveremo ad avere a che fare, nonché gli approcci che potremo scegliere di adottare per raggiungere i nostri bersagli. Di certo un elemento chiave è il travestimento, previa eliminazione di un personaggio e l'occultamento del suo cadavere: meglio non lasciare tracce visibili.

I comandi touch vedono la presenza di alcune automazioni che tornano piuttosto utili nell'alleggerire il carico sui controlli, ad esempio la corsa che si attiva semplicemente premendo lo stick virtuale più a fondo, i salti e le arrampicate, nonché il sistema di aggancio automatico per la mira, che fornisce una certa sicurezza durante gli eventuali scontri a fuoco.

I lavori di Feral Interactive si sono finora distinti per la quantità di opzioni e personalizzazioni disponibili, e questa riedizione di Blood Money non fa differenza. È dunque possibile modificare i controlli in vari modi (disposizione delle icone, dimensioni, ecc.), attivare o disattivare determinati aiuti e naturalmente optare per un controller Bluetooth, così da avere un'esperienza più vicina a quella originale su console.

Si tratta di un grado di cura e attenzione encomiabili, che migliorano in maniera sostanziale l'accessibilità e permettono di giocare nella maniera che si preferisce, anche a seconda della situazione in cui ci si trova: i comandi touch funzionano molto bene, pur con qualche limite nelle interazioni di precisione (vedi la raccolta degli oggetti), mentre il controller elimina un po' della legnosità con cui il titolo inevitabilmente deve fare i conti.

Realizzazione tecnica

Come accennato in precedenza, sono le sequenze di intermezzo in CG a dare un'idea molto chiara di tutti gli anni che Hitman: Blood Money - Reprisal si porta sul groppone. Dopodiché, come accade di solito nelle remaster, la grafica in-game offre un colpo d'occhio sostanzialmente migliore pur pagando dazio anche qui sul piano delle geometrie e delle animazioni.

I modelli poligonali dei personaggi sono infatti molto spigolosi, i loro movimenti appaiono legnosi e le texture che ricoprono le varie superfici possiedono una risoluzione generalmente bassa. Ci sono momenti in cui il gioco riesce ancora a offrire degli scorci suggestivi, non c'è dubbio, ma in un momento storico in cui su iPhone arrivano anche conversioni dirette di Resident Evil Village e Assassin's Creed Mirage lo stacco risulta evidentissimo.

Per fortuna anche qui Feral ci ha messo una pezza, nel senso che le ottimizzazioni sono tante e tali da consentire al gioco di girare con il preset migliore e 60 fps stabilissimi su iPhone 14 Pro, senza neppure provocare il surriscaldamento del dispositivo: un'eventualità che purtroppo abbiamo riscontrato molto spesso negli ultimi tempi, e che qui non si verifica.

Qualche parola infine per il sonoro, che se da un lato può contare su di un accompagnamento musicale interessante, dall'altro paga dazio sul fronte degli effetti e del doppiaggio in italiano, che come detto risulta discreto quando si tratta di voci principali, ma scade nell'amatoriale spinto nel momento in cui si ascoltano alcuni dei comprimari.