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Immortals Fenyx Rising, recensione: Ubisoft sforna una delle sorprese dell'anno

La recensione di Immortals Fenyx Rising, il nuovo, sorprendente, gioco di Ubisoft Quebec che ci porta in una versione colorata e divertentissima della mitologia greca.

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   30/11/2020
Immortals: Fenyx Rising
Immortals: Fenyx Rising
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Alzi la mano chi pensa che il nome originale Gods and Monsters fosse molto più bello! Ecco questa è una delle pochissime cose negative che si possono inserire nella recensione di Immortals Fenyx Rising, il nuovo prodotto di Ubisoft Quebec. Lo studio responsabile del controverso Assassin's Creed Odyssey torna sul mercato a due anni di distanza con un progetto fresco e maledettamente interessante. Capace di sorprendere e divertire, senza mai tentare di fare il passo più lungo della gamba, Immortals Fenyx Rising è una delle grandi sorprese di quest'anno e di questo inizio di generazione, oltre che la conferma che in Ubisoft qualcosa sta davvero cambiando.

Una storia piena di grandi iDee

Immortals Fenyx Rising 3

Se siete tra coloro che hanno giocato qualche settimana fa la demo disponibile su Stadia, vi sarà apparso chiaro fin da subito come l'idea alla base di Immortals Fenyx Rising fosse quella di giocare con la mitologia greca e rigirarla su se stessa, così da creare un divertente canovaccio di siparietti al limite del cabaret. La problematica di quella frazione di titolo, estrapolata dalla sua totalità, era riscontrabile nel fatto che non faceva che trasformare gli eventi in una serie di situazioni al limite del trash, e più che una risata strappavano uno sguardo annoiato.

Per questo motivo la prima delle grandi notizie, parlando della sostanza di questo nuovo progetto di Ubisoft, è che invece la narrazione funziona, diverte, ben si amalgama allo spirito avventuroso e alla cifra stilistica. Che sia frutto di alcune revisioni dei testi o la semplice conoscenza del contesto e della totalità dell'intreccio narrativo, ciò che conta è che la storia di Immortals Fenyx Rising fila via liscia e deliziosa, con allegria ma senza disdegnare alcuni momenti di riflessione importanti. Il giocatore interpreta Fenyx, un essere mortale naufragato sull'isola d'Oro e probabile unico sopravvissuto della sua imbarcazione. Dopo aver preso coscienza della presunta morte del fratello, stimato guerriero greco, viene in breve tempo avvicinato da un ladro, che si rivelerà essere Hermes e che gli spiegherà cosa sta accadendo sull'isola. Tutti gli esseri umani infatti sono stati tramutati in pietre e la furia del titano Tifone sta pian piano trasportando il mondo nell'oblio. Anche gli altri Dei non sono pronti ad affrontarlo, tramutati ormai nell'ombra di loro stessi e privati della propria essenza, confinata nelle profondità delle cripte degli Inferi.

Gods  Monsters 4

Su questo presupposto tanto tragico quanto usuale si dipana poi una campagna della durata minima di una ventina di ore di gioco, che è possibile arrivare a raddoppiare volendo completare tutto il completabile. Quel che sorprende con forza della trama di Immortals Fenyx Rising è la sua capacità di non prendersi sul serio, di scherzare e prendere in giro la mitologia alla quale fa riferimento, ma senza per questo mancarle di rispetto. Al contrario, è invece capace di illustrare tanti dei sottotesti sociali e politici del pantheon greco, con una leggerezza e un piglio ironico davvero fuori dal comune. Il tutto condito da una coppia d'eccezione a narrare sullo sfondo, punzecchiandosi a vicenda e mettendo sul piatto forze e debolezze dei grandi della mitologia greca. Zeus e Prometeo sono infatti lì, costantemente presenti, il primo sempre controverso e pieno di sé, mentre il secondo vicino ai mortali e a Fenyx in questo caso specifico, come il mito narra da migliaia di anni. Il rapporto tra i due, e il modo nel quale questo si amalgama alle storie dei principali Dei da salvare e ad alcuni luoghi iconici, è certamente uno degli elementi meglio riusciti della produzione, che mette ben in chiaro un concetto fondamentale che Immortals Fenyx Rising ci ha trasmesso dal primo all'ultimo istante: il divertimento e la passione del team.

D'altronde che in Ubisoft Quebec ci siano parecchi fan di Zeus e compagnia è un dato di fatto. Due anni fa Assassin's Creed: Odyssey aveva messo in luce la volontà di raccontare la Grecia e i suoi miti, finendo però, almeno per chi scrive, per esagerare in quantità e senza raggiungere mai una qualità di scrittura davvero riuscita. Probabilmente la necessità di restare imbrigliati all'interno di alcune direzioni particolarmente obbligate come quelle di una serie importante come Assassin's Creed, non ha aiutato il team a sentirsi libero di testare e sperimentare. Immortals, nato dalla stessa passione ma libero da schemi pregressi, rappresenta invece la grande rivincita del team, che in tempo record è riuscito mettere sul mercato un titolo ben strutturato, onesto, e colmo di situazioni interessanti.

Tra puzzle, spade e frecce

Immortals Fenyx Rising

Se siete tra coloro che si aspettavano che Immortals Fenyx Rising fosse un clone di Assassin's Creed in miniatura, o al contrario un Breath of the Wild all'acqua di rose, potete cominciare a fare ammenda. La verità è che il nuovo titolo di Ubisoft brilla di luce propria, senza strafare o innovare con forza, ma mettendo insieme tutta una serie di elementi già noti, riadattandoli e amalgamandoli nel migliore dei modi.

Se dovessimo necessariamente racchiuderlo in un genere, questo Immortals si potrebbe definire come un puro action adventure. Questa definizione, ormai vaga e approssimativa, racchiude però l'essenza stessa di un'esperienza circoscritta ma mai banale, onesta fin da subito col giocatore, ma non per questo incapace di concedersi variazioni sul percorso e qualche guizzo interessante nel design.

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All'atto pratico il nostro obiettivo sarà quello di girovagare per la mappa in un open world decine di volte più contenuto di quello del precedente progetto del team, ma capace comunque di risultare abbastanza totalizzante, forte soprattutto della differenziazione delle sue regioni. Ognuna delle macro aree corrisponde ad una specifica divinità e questo si porta in dote caratteristiche particolari, elementi iconici della mitologia legata al personaggio e, in alcuni casi, anche qualche variazione in termini di biomi.

Nel corso dell'avventura saremo chiamati a riportare al loro antico fasto quattro tra le più importanti divinità greche: Afrodite, Atena, Efesto e Ares. Ognuno di questi, per opera di Tifone, ha perso la propria essenza e così anche le sembianze, tramutandosi chi in un albero, chi in un pollo. Non abbiamo intenzione di raccontarvi troppo di questo aspetto, perché il rapporto tra le divinità, il loro passato e le azioni di cui si pentono o che hanno dimenticato, sono alla base di tutta la ben riuscita narrazione del gioco. Quel che ci limiteremo a dire in questa sede è che progredire nelle missioni principali e aiutare gli Dei, significherà anche crescere e prosperare, recuperando nuovi gadget, facendo nuovo amicizie e accumulando materiali utili agli upgrade di Fenyx.

Giocando di ruolo

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È proprio l'aspetto ruolistico uno di quelli che, in maniera emblematica, rappresenta la solidità di Immortals Fenyx Rising. Il prodotto Ubisoft non ha intenzione di essere un gioco di ruolo fatto e finito, così come il fulcro della sua progressione non sta nell'accumulo di punti esperienza ed infiniti alberi di abilità. L'immediatezza di Immortals la si respira ovunque, anche nel design di ogni sua parte, capace di sorprendere per quanto genuino e divertente sia.

La personalizzazione, a partire da un editor del personaggio blando e con davvero poche opzioni, passando per il menù dell'inventario, gioca fortemente sul compimento delle attività in giro per la mappa. Questa è infatti disseminata di incarichi facoltativi, che vanno dalla semplice uccisione di nemici così da sbloccare forzieri altrimenti bloccati, passando per prove mitiche di corsa, di tiro con l'arco o alla raccolta di oggetti specifici come l'ambrosia. Una volta raccolto il numero di materiali richiesto, è possibile tornare alla sala degli dei e richiedere il relativo upgrade.

Accanto alle attività nella mappa principale, il mondo è poi disseminato di altri luoghi, chiamati Cripte, che funzionano come veri e propri mini dungeon. Questi giocano un ruolo fondamentale, perché oltre ad essere fondate su una serie di regole fisiche e logiche ben precise, rappresentano anche una fonte di un materiale fondamentale per il gioco: il fulmine di Zeus. Tramite l'accumulo e l'utilizzo di questo oggetto, è possibile aumentare la resistenza di Fenyx. Questa caratteristica è alla base del gameplay, fatto di planate controllate, arrampicate, scatti e abilità. Ognuna di queste azioni consuma resistenza, finché non vi ritroverete stanchi e impossibilitati a proseguire, donando al titolo quel minimo di attenzione alla progettualità delle prossime mosse, senza però diventare logorroico e dispersivo.

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I puzzle ambientali e logici, basati su una fisica basilare e lasciando da parte soluzioni troppo cervellotiche, filano via lisci che è un piacere, richiedendo un pizzico di ragionamento e regalando comunque soddisfazione al termine della mini quest. Questa volontà di non stressare e frustrare il giocatore non si è tramutata nel mancato estro o nella ripetizione pedissequa di sempre le stesse attività. Quasi tutte le cripte hanno infatti un elemento chiave da sfruttare, che viene riadattato per tutta la durata dell'incarico e che difficilmente vedrete riutilizzato nello stesso identico modo in un'altra.

Quel che sorprende davvero, al netto di alcuni luoghi ovviamente più riusciti di altri, sono le quattro cripte principali (così come una fase finale della quale non vogliamo assolutamente parlarvi), e sono quelle legate specificatamente agli Dei. In questi casi la situazione si fa più particolareggiata ed impegnativa, arrivando a mettere in gioco dungeon che possono durare anche fino ad un'ora e che alternano puzzle a combattimento nudo e crudo.

In questi casi il gioco mette insieme una serie di caratteristiche apprese nel tempo, le rigira su se stesse e le adatta anche visivamente e in termini di design al dio di riferimento e alla lore che lo contraddistingue. È in questi momenti che viene fuori davvero tutto l'estro del team: capace di giocare con le forme, i colori, i pesi, le distanze, il vento, così come tanti altri elementi districandosi con maestria tra tutti questi dettagli.

Sistema di combattimento

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Un buon action adventure deve necessariamente portarsi in dote anche un ottimo combat system, pena la noia e la frustrazione. Che i ragazzi di Ubisoft Quebec siano bravi da questo punto di vista già lo sapevamo. Assassin's Creed: Odyssey faceva del combattimento e dell'amalgama con le abilità speciali il suo reale punto di forza.

Immortals Fenyx Rising riparte da lì, dall'immediatezza e dalla frenesia, attento a dosare le bene le proprie carte e a non strafare anche in questo caso Gli elementi fondamentali restano l'attacco leggero e pesante, sempre demandati al dorsale e al grilletto destro; così come la parata, che si attiva con una pressione dei due dorsali contemporaneamente. La combinazione di questi elementi con le abilità mitiche, le quali vengono attivate sfruttando la resistenza e senza mai poterne abusare, genera su schermo una danza capace di appagare il giocatore che ne abbia appreso bene le dinamiche.

Ogni nemico ha dalla sua delle caratteristiche uniche. Che siano semplici soldati, fino ad arrivare a ciclopi, cerberi e gorgoni, l'obiettivo è sempre quello di caricare la barra dello stordimento del nemico grazie ad attacchi pesanti o abilità preposte, per poi continuare a picchiarlo una volta stordito.

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Per rendere il tutto ancor più chiaro e delineato, gli sviluppatori hanno pensato bene di dividere le armi in due specifiche categorie, alle quali si affiancano gli archi per gli attacchi a distanza. Con la pressione del dorsale destro si attiva infatti l'utilizzo della spada, demandata agli attacchi leggeri ma inanellati in rapida successione. Tramite il grilletto invece avrete modo di scaricare sul nemico la potenza della vostra ascia, più lenta ma utilissima per aumentare velocemente lo stordimento dell'avversario.

Semplice, immediato, ma non per questo privo di profondità. La presenza di un feedback dei colpi esponenzialmente migliore del passato per il team, così come la scelta di non perdersi in un sistema di loot cervellotico e dispersivo, ha spinto Immortals alla sobrietà, che come ormai avrete capito è l'elemento cardine di tutta la produzione. Trovare nuove armi, così come nuovi pettorali o elmi, significa semplicemente andare a modificare il perk speciale che si vuole avere attivo in quel particolare momento. Senza per questo intaccare i valori di forza e difesa che restano invece generici per la categoria scelta e che vengono innalzati di volta in volta alla Sala degli Dei, spendendo alcuni particolari frammenti.

Questa scelta, così come il feedback generale del sistema di combattimento, non nascondiamo che in più di un'occasione ci ha ricordato il passato di God of War, complice anche la telecamera lontana e l'immediatezza nel combattimento. Siamo certi che quell'impostazione sia stata tra le fonti di ispirazione di Ubisoft Quebec. Allo stesso modo crediamo lo sia stato per quanto riguarda i boss, tanti in termini di numero ma forse non tra gli elementi più riusciti della produzione.

Un mondo pieno di colori

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Concludiamo questa lunga recensione di Immortals Fenyx Rising parlando della sua cifra stilistica e del suo aspetto tecnico. Nello specifico noi lo abbiamo giocato e completato nella sua versione PS5, ma potendo testare brevemente anche quella PC.

Il mondo ricreato in gioco è bello, coloratissimo e molto ben ispirato dal punto di vista del design. È chiaro che la scelta narrativa di limitare la presenza umana lo rende meno "vivo", ma parliamo pur sempre di un open world svariate volte meno esteso di qualsiasi altro dei mondi aperti creati da Ubisoft.

Quel che davvero sorprende, permettetecelo, è trovarci finalmente di fronte ad un titolo tecnicamente ben realizzato, che arriva sul mercato pulito ed esente da bug di sorta. Questo è possibile anche e soprattutto per un aspetto largamente toccato nel corso di questa recensione: la limitata esperienza, nella sua forma più positiva. Immortals non esagera sotto nessun aspetto. È sempre coerente con sé stesso ed onesto col giocatore e questo ha permesso al team di dedicare il giusto tempo alla pulizia di un codice che pare quasi d'altri tempi.

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Ad affiancarsi ad un lato tecnico quindi interessantissimo, che su PS5 gira nella sua modalità performance ad un frame rate elevato e solido, possiamo trovare anche un doppiaggio in italiano ben fatto e capace di rendere bene la cifra stilistica ironica ma allo stesso tempo appassionata.

Non fate l'errore di considerarlo tecnicamente scarno. Immortals ha dalla sua una scelta artistica particolare e certamente meno adatta a mettere in mostra i muscoli. Ma tutto il ben di dio che si muove a schermo richiede risorse e queste sono state ben spese dal team, almeno per quanto riguarda la generazione appena iniziata.

Se dovessimo proprio andare a ricercare un difetto, certamente potremmo ritrovarlo nell'intelligenza artificiale. Purtroppo da questo punto di vista il gioco non brilla ed è fin troppo facile riuscire ad aggirare i nemici più forti per evitare lo scontro diretto, andando a ripetere decine di volte gli stesso percorsi per farli tornare al proprio luogo di spawn e provare un attacco furtivo.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery uPlay, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Multiplayer.it
8.5
Lettori (72)
8.4
Il tuo voto

Immortals Fenyx Rising è stata una grande sorpresa, ve lo abbiamo detto in ogni modo. Siamo certi che il compito di Ubisoft sarà difficile e che la ricezione da parte del pubblico non si rivelerà per nulla semplice. Questo non esclude che il nuovo titolo di Ubisoft Quebec sia riuscito e capace di regalare qualche decina di ore di pure divertimento e sorrisi, condito da una sfida mai frustrante ma non per questo banale. È forse qui che Immortals Fenyx Rising ci ha convinti di più: nella sua attenzione nei confronti del giocatore, evitando di strafare e colpendo nel segno. Il tutto unito ad una campagna colma di ironia ma anche di sottotesti interessanti, capace di parlare ai più piccoli e anche al pubblico più maturo. Crediamo sia fondamentale premiare davvero progetti di questo tipo. Il nostro ruolo è anche quello di provare ad imbrigliare il mercato verso l'estro e la creatività e, in quest'ottica, il lavoro di Ubisoft Quebec è una ventata d'aria fresca in un modo produttivo standardizzato e stantio. Una vera delizia. Premiarla è il minimo che possiamo fare, il resto sta a voi.

PRO

  • Divertente e stimolante
  • La narrazione di Zeus e Prometeo è esilarante
  • L'amalgama tra puzzle, action ed esplorazione è incredibilmente ben bilanciata
  • Tecnicamente è un gioiello
  • Non abbiamo incontrato un singolo bug

CONTRO

  • Un briciolo in più di sfida e bilanciamento, avrebbe reso il tutto perfetto