Il nuovo iPhone di Apple arriva sul mercato in un momento a dir poco complicato per quanto riguarda il settore tecnologico, profondamente colpito da una crisi economica e geopolitica che ne ha scosso le fondamenta. Eppure la famosa resilienza di Apple, la capacità di proseguire per la sua strada rimanendo quasi impermeabile rispetto a ciò che le accade intorno, sembra aver mostrato il meglio di sé anche in questa occasione. Sì perché iPhone 14 Pro, il modello di punta del catalogo 2022-23 assieme al fratello Pro Max, si presenta sul mercato senza ritardi e senza correzioni nella sua "tabella di marcia" di novità e aggiornamenti rispetto al predecessore.
Sia ben chiaro: non stiamo parlando di un passo in avanti rivoluzionario, perché iPhone 14 Pro trasmette senza dubbio una sensazione di progresso lineare su una strada ben tracciata all'interno del processo evolutivo degli smartphone della casa di Cupertino. Ma allo stesso tempo si riescono a percepire in maniera distinta le differenze e le qualità uniche che delineano questo nuovo prodotto, con una serie di caratteristiche destinate con ogni probabilità ad essere riconfermate nel corso degli anni e ad accompagnare gli iPhone del futuro prossimo. Scopriamo quindi di cosa stiamo parlando nella nostra recensione di iPhone 14 Pro.
Scheda tecnica
All'interno della scheda tecnica di iPhone 14 Pro la componente più importante è senza dubbio il System on Chip, che con l'A16 Bionic costituisce un ulteriore passo in avanti rispetto al predecessore. Si tratta di un chip con processo produttivo a 4 nm, il primo in casa Apple, che può vantare 16 miliardi di transistor e la solita struttura a 6 core, suddivisi in 2 power core Avalanche a 3.46 GHz e 4 efficiency core Blizzard a 2.02 GHz. La GPU proprietaria a 5 core aumenta l'ampiezza di banda della memoria del 50% rispetto al predecessore. Il salto in avanti rispetto all'A15 non è sensazionale, ma comunque quantificabile attorno al 7% in single core, al 12% in multi core e al 10% sulla GPU. La RAM invece è rimasta a 6 GB seppure stavolta con le più veloci LPDDR5. Può sembrare un quantitativo modesto, soprattutto in relazione a valori doppi, se non tripli di qualche top di gamma Android, ma la realtà è che l'ottimizzazione tra hardware e software e l'eccellente gestione della memoria di iOS 16 rendono i 6 GB totalmente adeguati in ogni situazione al punto che non si avverte veramente mai la necessità di più memoria.
Assolutamente completa la connettività, mentre la funzione di SOS di emergenza tramite satelliti, annunciata con una certa enfasi durante il keynote di presentazione, non è disponibile sugli iPhone venduti in Europa. Peccato dover ritrovare ancora il connettore proprietario Lightning, che comunque alcuni insider ritengono possa essere ormai prossimo all'addio in occasione dei modelli del prossimo anno. Ovviamente confermata la certificazione IP68 che garantisce elevata resistenza a schizzi, polvere e all'immersione.
Scheda tecnica Apple iPhone 14 Pro
- Dimensioni: 147.5 x 71.5 x 7.9 mm
- Peso: 206 grammi
- Display:
- OLED Super Retina XDR da 6,1"
- Risoluzione 1179 x 2556 pixel
- Rapporto 19.5:9
- Densità 460 ppi
- Refresh rate a 120 Hz
- Luminosità tipica 1000 nit
- Luminosità di picco 1600 nit
- SoC: Apple A16 Bionic
- RAM: 6 GB
- Fotocamere posteriori:
- Wide 48 MP, f/1.8, dual pixel PDAF, OIS
- Ultrawide 12 MP, f/2.2, 120°, dual pixel PDAF
- Telephoto 12 MP, f/2.8, PDAF, OIS, 3x
- Fotocamera frontale:
- 12 MP, f/1.9, PDAF, OIS
- Connettività Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac/6
- Bluetooth: 5.3 con A2DP
- Sensori: Face ID, Accelerometro, Giroscopio, Bussola elettronica, Prossimità
- Colori:
- Viola Scuro
- Oro
- Argento
- Nero Siderale
- Batteria: 3200 mAh
- Memoria e prezzo:
- 6 GB RAM + 128 GB | 1339€
- 6 GB RAM + 256 GB | 1469€
- 6 GB RAM + 512 GB | 1729€
- 6 GB RAM + 1 TB | 1989€
Design
Il design dei prodotti Apple parte fin dalla sobria confezione, che mantiene forme e contenuti dei più recenti predecessori: un involucro piuttosto sottile e minimale in cartone che custodisce, oltre al telefono, poco altro. Nello specifico troviamo infatti soltanto la spilla per l'estrazione del carrello della Sim, il minimo indispensabile della manualistica, i soliti adesivi e il cavo Lightning. Non è ancora arrivato il momento di abbandonare il sistema di collegamento proprietario per Apple quindi, nonostante le sollecitazioni (tra i tanti) dell'Unione Europea in merito all'adozione dello standard USB-C, che comunque la casa di Cupertino ha già iniziato a installare sui più recenti iPad.
Per quanto riguarda invece l'iPhone in sé, prendendolo in mano prima dell'accensione serve effettivamente il classico occhio esperto per saperlo riconoscere nel confronto con il 12 Pro e il 13 Pro, ovvero quelli che hanno introdotto l'ultimo sostanziale rinnovamento dell'aspetto estetico del prodotto. iPhone 14 Pro mantiene quindi intatta la forma "a mattoncino" senza modifiche sostanziali: tasti e connettori restano immutati e nelle stesse posizioni mentre il corpo della fotocamera posteriore, pur essendo sempre composto da un triplo sensore, aumenta la sua impronta occupando ancor più spazio sul retro.
A voler essere estremamente pignoli, ci sono delle differenze nelle dimensioni tra iPhone 14 Pro e 13 Pro, col primo che è più lungo in altezza di 0,8 mm, più spesso di 0,2 mm e più pesante di 3 grammi: nulla che si possa realmente percepire durante l'uso del telefono. La costruzione e l'assemblaggio sono, come da tradizione Apple, pressoché perfetti: il Ceramic Shield e l'acciaio inossidabile si uniscono nel corpo del prodotto in maniera impeccabile, offrendo una sensazione di compattezza e solidità ai vertici del mercato. Inutile girarci attorno: iPhone è uno dei pochi smartphone che trasmettono una sensazione realmente da top di categoria sotto qualsiasi punto di vista. La lavorazione opaca della scocca si rivela poi perfetta nell'opporsi alla permanenza di impronte e ditate, sottolineando il feeling premium che uno smartphone con un prezzo così importante deve possedere.
All'interno del capitolo design dobbiamo includere una delle novità più rilevanti del nuovo smartphone di Apple: l'addio al notch, la tacca in alto sullo schermo che era diventata anche una specie di segno distintivo degli iPhone stessi. Non pensate però che l'archiviazione del notch abbia significato però la presenza di un display interamente utilizzabile: la tecnologia ancora non consente di far scomparire del tutto elementi essenziali come la fotocamera frontale e i sensori di prossimità e di riconoscimento del Face ID nascondendoli sotto lo schermo, motivo per cui iPhone 14 Pro possiede una specie di capsula (o isola) che interrompe lo schermo per un'area leggermente più piccola del precedente notch, e comunque distaccata dal bordo superiore del pannello.
In realtà andando ad osservare con attenzione sotto a una forte luce ambientale è possibile scorgere senza grandi difficoltà quelli che sono due elementi separati: appunto i sensori, dentro una forma a capsula più piccola, e la selfie camera circolare. Questi due elementi sarebbero separati di qualche millimetro, ma Apple ha preferito "oscurare" quei pochi pixel di quella porzione di schermo unendo di fatto il tutto in un'unica forma. La trovata interessante, quella che dà effettivamente un sapore "tipicamente Apple", è ciò che è stato deciso di fare di questa area, che è stata appunto ribattezzata Dynamic Island.
Si tratta fondamentalmente di una brillante integrazione tra hardware e software che ha consentito alla capsula di prendere vita, diventando un elemento attivo dell'interfaccia d'uso dello smartphone. Con un eccellente lavoro grafico e con animazioni ad hoc perfettamente disegnate infatti, quello spazio solitamente immobile prende vita in base all'applicazione in uso, diventando quindi uno strumento di interazione e di visualizzazione di informazioni. Cerchiamo di spiegarci con qualche esempio: in alcuni casi sono soluzioni puramente estetiche, utilizzate per segnalare in maniera più chiara ed evidente un'azione. Quando si preme sul tasto di accensione per bloccare il telefono, la capsula si allarga un pochino mostrando un lucchetto; simile l'effetto anche quando si agisce sull'interruttore per passare dalla modalità silenziosa a quella con suoneria attiva, con un'apposita animazione che segnala graficamente questo passaggio.
Ma la Dynamic Island è anche qualcosa di più: ascoltando musica o un podcast, nel momento stesso in cui si esce dall'applicazione, la capsula si allarga per mostrare la copertina di ciò che si sta ascoltando e un elemento grafico associato; tenendola premuta un istante questa si espande ulteriormente mostrando i controlli principali per mettere in pausa, skippare il brano o andare avanti/indietro di 15 secondi, o ancora per attivare AirPlay. Mappe invece fornisce le indicazioni di percorso, mentre attivando un timer si può osservare il tempo scorrere, mettere in pausa o disattivare. Memo Vocali consente di osservare la registrazione in corso e interromperla.
Sono numerose le maniere in cui Apple ha voluto sfruttare la Dynamic Island quindi, sia con le semplici notifiche di sistema come il Face ID, sia le attività come le chiamate in arrivo, sia l'integrazione più complessa e articolata con applicazioni. È chiaro che siamo ancora agli inizi, per cui è necessario osservare se e come gli sviluppatori di app terze parti intenderanno sfruttare questa possibilità grazie alle nuove API messe a disposizione da Apple. Solo il tempo potrà quindi dirci se la Dynamic Island riuscirà ad andare oltre ad un'affascinante soluzione estetica diventando effettivamente un elemento integrato dell'interfaccia di uso comune, ma le premesse sono perlomeno interessanti, e nella nostra esperienza siamo stati stimolati ad interagire con essa in maniera assolutamente naturale fin dall'inizio.
Certamente non si tratta di un elemento di interruzione di cui è facile dimenticare l'esistenza facilmente: pur occupando un'area più piccola del notch, il fatto di essere posizionato più in basso e quindi più "all'interno" dello schermo lo rende oggettivamente maggiormente distraente soprattutto in situazioni particolari, come la visione di video a pieno schermo.
Display
iPhone 14 Pro monta un pannello OLED 6.1" da 120 Hz denominato Super Retina XDR con risoluzione 1179 x 2556 pixel e rapporto 19.5:9. La densità raggiunge i 460 ppi e sono supportati gli standard Dolby Vision e HDR10. Si tratta di uno schermo che conferma le eccezionali qualità e buona parte delle caratteristiche dei precedenti modelli, raggiungendo livelli al vertice della categoria per quanto riguarda l'accuratezza dei colori e la profondità dei neri.
Dove c'è stato un passo in avanti ulteriore è nella luminosità, che Apple dichiara essere capace di toccare i 1000 nit in condizioni standard che diventano 2000 in condizioni di forte luce ambientale all'aperto e 1600 di picco in HDR: si tratta di valori che pongono iPhone 14 Pro sul trono sotto questo punto di vista, offrendo quindi una luminosità ampiamente superiore a qualsiasi concorrente in ambito Android. Nell'uso quotidiano, lo schermo riesce a convincere davvero in ogni situazione, mentre le già conosciute True Tone e Night Shift gestiscono temperatura del bianco e luce blu in base alla luce ambientale e all'ora del giorno.
Tra le novità di questo nuovo iPhone va necessariamente segnalato il supporto alla tecnologia LTPO, che costituisce un fattore fondamentale per permettere la presenza di un refresh dinamico in grado di passare da 1 a 120 Hz in base al contenuto visualizzato. Sappiamo bene che negli ultimi anni nel mercato degli smartphone c'è stata un'autentica corsa al valore massimo di refresh, a fronte degli effettivi benefici nella fluidità delle immagini riprodotte e la velocità di risposta agli input. Ma un refresh alto comporta anche un maggiore consumo energetico, ed è per questo che la tecnologia di aggiornamento dinamico ha consentito di non sprecare risorse in situazioni in cui non è necessario: un conto è giocare a uno shooter competitivo, un altro è leggere un testo sullo stesso schermo. Un display LTPO capace di scendere fino a 1 Hz è necessario poi per sostenere l'AOD, o Always on Display, che appunto in sostanza è la presenza di uno schermo attivo sempre e che non si spenga del tutto, permettendo di leggere informazioni come l'ora, le notifiche e molto altro anche senza dover per forza "svegliare" il telefono.
Finalmente l'AOD, già da anni diffuso in ambito Android, arriva quindi anche nel mondo Apple, e lo fa proprio nel modo che ci aspetta dalla casa di Cupertino: semplice, immediato, diretto, senza tanti fronzoli. Non ci sono possibilità di personalizzazione, perché di fatto l'AOD di iPhone 14 Pro è realizzato attraverso una netta diminuzione della luminosità dell'intero schermo, che quindi entra in una sorta di modalità risparmio energetico riducendo al massimo il refresh, con la luminosità che comunque si adatta a quella dell'ambiente per mantenere la leggibilità necessaria. Tale soluzione consente di poter visualizzare sul display non solo ora, data, notifiche e simili, ma anche informazioni relative ad applicazioni attive, come per esempio le indicazioni del navigatore, preservando batteria.
In ogni caso lo schermo non resta proprio sempre acceso, perché il telefono è in grado di rilevare le situazioni in cui non esiste tale necessità - per esempio quando lo si tiene nella tasca dei pantaloni, o in borsa, o messo faccia in giù sul tavolo - spegnendolo del tutto. Questo comporta che l'impatto sulla batteria è sì percepibile (attorno a un 10-15% di consumo extra rispetto all'AOD disattivato) ma non determinante nel modificare le abitudini d'uso per la stragrande maggioranza delle persone: la giornata intera di uso normale si raggiunge sempre comodamente.
Fotocamera
A una prima vista il comparto fotografico di iPhone 14 Pro potrebbe sembrare molto simile a quello del predecessore, sostanzialmente perché la collocazione degli obiettivi è identica con solamente un leggero aumento delle dimensioni generali. In realtà i miglioramenti sono parecchio più sostanziosi, destinati a farsi apprezzare sia dall'utenza interessata solamente al point and shoot sia ai più esperti e appassionati di fotografia. È soprattutto la fotocamera principale a segnare un progresso vista l'introduzione di un nuovo sensore da 48 MP che per la prima volta si allontana dai 12 MP che per anni sono stati una sorta di "tetto" per le fotocamere degli iPhone. Ma nuovo è anche il cosiddetto Photonic Engine, il nome che Apple ha usato quest'anno per battezzare tutto il sistema di elaborazione delle immagini e che ovviamente poggia sulle qualità del SoC A16 Bionic, espandendo ulteriormente la tecnologia del Deep Fusion.
La camera principale da 48 MP con apertura f/1.78 e lunghezza focale di 24 mm, lo si capisce fin da subito, è un sensore in grado di catturare molta più luce rispetto al passato, così da scattare foto generalmente migliori soprattutto in condizioni di scarsa luminosità. Va fatta però subito una precisazione: le foto ottenute normalmente attraverso l'app avranno comunque una risoluzione di 12 MP attraverso la tecnologia del Pixel Binning, tramite la quale quattro pixel vengono uniti assieme per diventare uno, di superficie maggiore e di conseguenza capace di catturare più luce. Per sfruttare al massimo le capacità della lente è perciò necessario attivare la modalità Apple ProRAW dalle impostazioni di sistema, per avere così un interruttore nell'app su cui poter agire in base alle proprie necessità.
In RAW è possibile scattare effettivamente a 48 MP, quindi con un grande beneficio in termini di dettaglio e garantendo più ampie possibilità di editing in post produzione. È chiaro che il rovescio della medaglia sta nelle dimensioni dei file, che in questo caso possono pesare tra i 60 e i 75 MB, motivo per cui generalmente è più sensato scattare a 12 MP e usare il RAW per situazioni particolari o per foto "importanti".
La grande duttilità di questa nuova fotocamera principale è stata sfruttata da Apple anche per rendere disponibile un nuovo zoom 2x, che appunto sfrutta il sensore da 48 MP ritagliando la parte centrale dell'immagine e ingrandendola di conseguenza quanto necessario. Questo zoom rappresenta un'ottima soluzione per i ritratti, con un effetto bokeh molto naturale e piacevole.
Che dire quindi delle prestazioni di questo obiettivo? Ottime, senza dubbio. Al di là dei Megapixel, gli iPhone sono stati da sempre una sorta di punto di riferimento per quanto riguarda la fotografia su smartphone per l'equilibrio tra hardware e software nella produzione di immagini equilibrate e realistiche, e in questo caso siamo di fronte a una perfetta applicazione di tale premessa. Gli scatti sono luminosi, con colori fedeli e con la giusta saturazione e contrasto, ricchi di dettagli e con un'ottima gestione del bilanciamento del bianco.
È però forse nelle condizioni con scarsa luce ambientale che iPhone 14 Pro sorprende maggiormente, perché la camera principale accompagnata dal Photonic Engine e l'A16 lavorano assieme per catturare ed elaborare quanta più luce possibile mantenendo un'alta definizione senza alzare troppo il valore ISO.
Per quanto riguarda gli altri sensori, ovvero l'ultra wide e il tele 3x, i cambiamenti sono più sottili. La prima è nuova e migliorata nelle caratteristiche rispetto al predecessore, pur mantenendo la risoluzione da 12 MP: si tratta di una 14 mm con f/2.2 che garantisce scatti leggermente migliori rispetto al passato, sempre comunque di ottima qualità soprattutto in condizioni di luce adeguate.
La lente zoom è invece rimasta invariata, e in ogni caso molto convincente per gli ambiti di utilizzo a cui è chiamata.
La selfie camera mantiene anche in questo caso i 12 MP con lenti f/1.9 23mm più luminose e l'aggiunta tutt'altro che comune della stabilizzazione ottica: pienamente soddisfacenti gli scatti, molto dettagliati e accurati nei colori.
Per quanto riguarda i video, iPhone 14 Pro si conferma come uno strumento eccezionale in grado di restituire risultati al vertice del settore. Tutte le camere possono registrare fino a 4K con 60 FPS e con una straordinaria consistenza tra i diversi sensori: le registrazioni sono eccellenti, ricchissime di dettagli, contrastate e con colori perfetti e ben stabilizzati.
La novità di quest'anno è legata all'inedita modalità Action, che in pratica garantisce una stabilizzazione ulteriormente migliorata grazie ad una combinazione tra stabilizzatore ottico ed elettronico attraverso un marcato crop dell'immagine. Questo determina un calo della risoluzione massima, che si ferma a 2.8K, e un generale relativo restringimento dell'inquadratura: proprio per questo motivo, malgrado la modalità sia utilizzabile con tutte le camere posteriori, la situazione ideale è quella di sfruttare l'ultrawide così da avere un'area di registrazione abbastanza ampia. Comunque anche in questa situazione le riprese sono di altissima qualità sotto ogni punto di vista.
Batteria
La batteria di iPhone 14 Pro garantisce un minimo aumento di capacità rispetto al 13 Pro, nell'ordine del 3%, raggiungendo quindi i 3200 mAh. Come detto in precedenza, questo minimo ampliamento riesce solo in piccola parte a compensare il costo in termini energetici dell'AOD, ma in ogni caso l'autonomia complessiva rimane più che adeguata.
La velocità di ricarica invece non è certamente un argomento che sta particolarmente a cuore ad Apple, che non si è mai confrontata su questo terreno con i produttori di smartphone Android che invece, soprattutto negli ultimi tempi, hanno fatto una sorta di gara per garantire le prestazioni più alte.
Ecco quindi che iPhone 14 Pro conferma i 20 Watt via cavo, che significa la possibilità di passare da zero al massimo in 100 minuti circa: gli algoritmi di Apple che gestiscono il processo rallentano la ricarica nell'ultimo 15% di capacità, appunto al fine di preservare la vita della batteria.
Prestazioni
Le prestazioni di iPhone 14 Pro si attestano ovviamente su livelli altissimi, anche se oramai da tempo è complicato percepire gli effettivi incrementi di potenza dei nuovi SoC visto che raramente questi vengono messi alla frusta dalle applicazioni o dalle condizioni d'uso. In ogni caso, l'A16 Bionic come già detto rappresenta un miglioramento non drastico rispetto all'A15, e i benchmark testimoniano passi avanti tra il 7 e il 15% a seconda delle situazioni.
Al di là dei numeri e dei discorsi un po' fini a sé stessi però, è evidente come iPhone 14 Pro sia uno smartphone con una dotazione tecnica di straordinario spessore, capace di rispondere alle richieste dell'utente sempre in maniera perfetta e senza sbavature o rallentamenti. A tale fine, un ruolo molto importante è rivestito da iOS 16, un sistema operativo ormai maturo e che sfrutta appieno l'hardware che ha a disposizione.
Videogiochi
Abbastanza inutile parlare della resa nei videogiochi sullo smartphone più avanzato di casa Apple: sappiamo benissimo da anni quanto il SoC di Cupertino garantisca prestazioni eccezionali, al vertice della categoria, e ovviamente l'A16 non fa eccezione facendo segnare risultati al top con qualsiasi titolo attualmente disponibile su App Store.
Abbiamo usato come riferimento i soliti Genshin Impact, Asphalt 9, Call of Duty Mobile e Diablo Immortal, oltre ad alcuni dei giochi più graficamente spinti su Apple Arcade come Gear Club Stradale e in nessun caso iPhone 14 Pro ha mostrato la minima difficoltà.
Ottima anche la dissipazione del calore, che mantiene sempre temperature del tutto sopportabili anche sotto stress.
Esperienza d'uso
Con iPhone 14 Pro sembra di trovarsi di fronte alla summa del processo di raffinamento operato da Apple a partire da iPhone 12 Pro, che introdusse il nuovo design e i riferimenti stilistici poi portati avanti successivamente. Utilizzando il nuovo smartphone di Apple si percepisce un misto tra familiarità dell'esperienza e l'effettivo carattere innovativo legato a elementi molto evidenti come l'Always On Display e la Dynamic Island che si integrano perfettamente nel pacchetto offerto da iOS 16.
In generale usare iPhone 14 Pro significa apprezzare al meglio l'ecosistema della casa di Cupertino, con prestazioni eccellenti in qualsiasi ambito senza nessun tipo di rallentamento o incertezza. Certamente il fattore prezzo è sempre stato un elemento di discussione e particolarmente divisivo, ma oggettivamente gli smartphone con la mela morsicata godono di una qualità costruttiva, di una coerenza nell'esperienza complessiva e una tenuta del valore nel corso del tempo che sono ancora un punto di riferimento per l'interno settore degli smartphone.
Estremamente importante poi il supporto nel corso del tempo, basti pensare che iOS 16 può essere installato dagli iPhone 8 in poi, quindi su telefoni di 5 anni fa. Allo stesso tempo è rilevante sottolineare come le condizioni economiche dell'attuale periodo storico, nello specifico la debolezza dell'euro rispetto al dollaro, abbiano spinto Apple a proporre un listino per quest'anno ulteriormente ritoccato verso l'alto raggiungendo cifre davvero impegnative, che partono da 1339€ per i 128 GB e raggiungono i 1989€ per quello da 1 TB.
Conclusioni
Multiplayer.it
9.3
iPhone 14 Pro rappresenta un ulteriore raffinamento alla già eccellente offerta del suo predecessore, introducendo alcuni elementi particolarmente attesi, come l'Always on Display, e proponendo una novità come la Dynamic Island che trasuda "Apple" da tutti i pori e di cui siamo curiosi di scoprire le ulteriori evoluzioni nei mesi a venire. Inoltre il rinnovato impianto fotografico, soprattutto per la camera principale da 48 MP, costituisce un notevole passo in avanti destinato a interessare soprattutto gli appassionati, che troveranno nelle loro mani uno strumento ancora più potente e versatile. È l'iPhone più evoluto, uno smartphone premium sotto ogni punto di vista che sintetizza la visione della casa di Cupertino nella maniera più efficace e convincente. E non è poco.
PRO
- Schermo eccellente e incredibilmente luminoso
- Finalmente l'Always on Display
- Prestazioni brillanti a tuttotondo
- Fotocamere al vertice del settore
CONTRO
- Resiste il connettore Lightning
- Prezzo ancora più elevato del solito