Sebbene negli anni diverse produzioni abbiano lavorato per far vivere ai giocatori gli orrori della Grande guerra con il pad in mano, pochi di loro hanno dimostrato una vera e propria attenzione e cura nei dettagli come lo studio di sviluppo BlackMill Games e M2H. Dopo averci fatto combattere nelle trincee sul fronte occidentale in Verdun e in seguito alle sanguinose battaglie del fronte orientale in Tannenberg, gli sviluppatori indipendenti hanno deciso di spostarsi sul fronte italiano nel periodo storico tra il 1915 e il 1918.
Il nuovo videogioco sparatutto multiplayer, disponibile su tutte le macchine da gioco di nuova e vecchia generazione, porta lo stesso nome del fiume Isonzo sul quale ebbero luogo le dodici battaglie tra l'esercito italiano e quello austro-ungarico. Pur essendo un titolo esclusivamente orientato al multiplayer, come da tradizione per la serie, Isonzo vuole offrire un'esperienza realistica e farci percepire la fragilità delle numerose vite umane coinvolte come sintetizzò maestosamente il famoso poeta italiano Ungaretti.
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie
Distogliendo un attimo lo sguardo da questi caratteri e guardando fuori dalla finestra, chi scrive questa recensione può scorgere il monte Sabotino, uno dei baluardi difensivi per Gorizia accanto al fiume Isonzo. Come se non bastasse, oltre ad essere nato e cresciuto in queste zone, il sottoscritto ha dei parenti provenienti dal Carso, altro luogo dove persero la vita migliaia di soldati da entrambe le fazioni, dai quali negli anni ha appreso diversi aneddoti, racconti e storie tramandate da generazione in generazione. Possiamo dunque confermare con certezza che tutte queste ed altre ambientazioni sono state fedelmente riproposte nel videogioco realizzato da BlackMill Games e M2H.
Essendo stato questo territorio particolarmente segnato dagli orrori della Prima guerra mondiale, tutt'oggi molti appassionati organizzano delle rievocazioni storiche e continuano a studiare, preservare e diffondere i fatti, usi e costumi delle dodici battaglie dell'Isonzo. Era quindi fin troppo facile contattare uno di loro, un caro amico che ha contribuito con le sue conoscenze sulla Grande guerra per scrivere questa recensione e confermare l'ottimo lavoro degli sviluppatori fatto non solo sulle ambientazioni, ma anche sull'arsenale d'armi, costumi ed altri elementi che hanno caratterizzato queste battaglie.
Fatte queste doverose premesse, speriamo di aver catturato la vostra attenzione e vi invitiamo a proseguire con la lettura della recensione di Isonzo, il nuovo videogioco sparatutto firmato da BlackMill Games e M2H con il quale vogliono farci rivivere le cruente battaglie sul fronte italiano durante la prima guerra mondiale.
Cos'è Isonzo?
Prima di addentrarci in questa nostra recensione dobbiamo porci un importante quesito: che tipo di gioco è Isonzo e quali obiettivi si sono posti gli sviluppatori in fase di sviluppo? Domanda assolutamente fondamentale, perché a prima vista il gioco di BlackMill Games e M2H potrebbe sembrare un classico sparatutto, chiaramente non all'altezza dei grossi tripla A dei quali spesso sentiamo parlare. Innanzitutto si tratta di una produzione che possiamo definire senza troppi giri di parole un indie, quindi realizzata sicuramente con un budget contenuto, seppur da due diversi team di sviluppo che ormai godono di un buon grado di esperienza maturato con i precedenti capitoli della serie. Paragonare Isonzo ad un Battlefield 1 oppure al più recente Call of Duty: Vanguard è assolutamente fuori questione. Isonzo resta comunque un titolo multigiocatore in prima persona nel quale verremo schierati sul fronte italiano durante la prima guerra mondiale tra le file dell'esercito austro-ungarico oppure quello del Regno d'Italia. Ma come si contraddistingue rispetto a numerosi altri dello stesso genere? Ebbene, Isonzo non vuole semplicemente farci vivere un'esperienza "corri e spara" con le uniformi e l'arsenale della prima guerra mondiale. L'intero gioco è studiato per emulare, nei limiti di un gioco multiplayer, l'esperienza sul fronte. Si tratta dunque di uno sparatutto tattico e strategico, che premia il gioco di squadra e punisce ogni tentativo di impresa eroica personale. Il giocatore si sentirà piccolo e impotente davanti al fronte e dovrà agire con cautela per tentare di penetrare le linee nemiche in un'offensiva ben pianificata. Conquistare i punti cardine della mappa, come gli avamposti sopraelevati, i bunker con le postazioni per le mitragliatrici e i centri di comando per ottenere nuovi punti di respawn sarà cruciale per assicurarsi l'avanzamento del nostro plotone vero la vittoria.
Modalità di gioco nelle diverse ambientazioni
Avere ben chiara questa idea di gameplay e struttura di gioco risulta fondamentale per affrontare le cruente partite multigiocatore di Isonzo. La principale modalità di gioco con la quale hanno voluto simulare la guerra di trincea tipica della Grande guerra si chiama Offensiva. In sede di recensione è stata anche l'unica modalità disponibile, ma come accaduto con gli altri titoli della serie, ci aspettiamo che vengano aggiunte in futuro anche altre modalità come il classico deatchmatch a squadre o il tutti-contro-tutti. La modalità Offensiva resta però il punto focale di Isonzo con la sua peculiare struttura pensata esclusivamente per un titolo di questo tipo.
All'interno del videogioco avremo a disposizione tre diverse ambientazioni, ispirate da altrettante fasi distinte della Prima guerra mondiale sul fronte italiano. Chi ha studiato un po' di storia saprà che il conflitto tra l'Impero austro-ungarico e il Regno d'Italia si è spostato dall'Isonzo, verso un altro fiume - il Piave. Questa pesante sconfitta, la "disfatta di Caporetto", permise alle forze austroungariche, con un importante aiuto dell'esercito tedesco, di penetrare le linee nemiche e avanzare diverse decine di chilometri verso Milano. Gli sviluppatori di BlackMill Games e M2H hanno voluto, dunque, replicare diversi scenari di guerra, molto distinti tra di loro nella conformazione del terreno e quindi anche strategicamente dal punto di vista militare. In particolare troviamo la Guerra di Montagna, ambientata nelle Dolomiti, la Strafexpedizion con due mappe dedicate a Cengio e Fior ed infine la Sesta battaglia d'Isonzo suddivisa in tre ambientazioni: Carso, Sabotino e Gorizia.
La modalità Offensiva ci pone quindi tra le fila di uno dei due eserciti contemplati dal gioco. Purtroppo non è presente anche quello tedesco, pur avendo svolto un ruolo fondamentale negli scontri rappresentati all'interno del videogioco. Capiamo però la volontà degli sviluppatori di creare due fazioni distinte, senza un terzo incomodo che avrebbe reso il bilanciamento più difficile. Per ogni ambientazione suddivisa in più mappe, saremo chiamati ad affrontare due o tre partite nelle quali ci sposteremo seguendo l'ordine cronologico dell'offensiva. Ad esempio nella Sesta battaglia d'Isonzo passeremo dal Carso al Sabotino per poi arrivare a Gorizia attraversando il fiume. Qualora l'esercito attaccante dovesse vincere una battaglia, nello scontro successivo avrà a disposizione una quantità maggiore di ticket per ritornare a combattere.
Modalità Offensiva
Come funziona però la modalità Offensiva una volta scesi sul campo di battaglia? Ogni partita è composta da 48 giocatori, 24 per ogni esercito. Qualora dovessero esserci degli slot liberi, questi verranno occupati da dei bot per garantire un buon bilanciamento nel numero dei giocatori. Nei match online ci sarà un esercito che dovrà portare a termine un'offensiva, mentre l'altro dovrà cercare di arginarla. L'obiettivo degli attaccanti sarà quello di avanzare, passando tra le buche scavate dall'artiglieria nemica, il filo spinato e le pericolose trincee dove avranno luogo dei cruenti combattimenti corpo a corpo. Sulla mappa saranno presenti dei punti chiave nemici, quindi l'esercito attaccante sarà chiamato a conquistarli con la superiorità numerica, oppure facendo detonare un ordigno. Una volta conquistati gli obiettivi il fronte si sposterà, finché gli attaccanti non esauriranno tutti i ticket messi a loro disposizione per i respawn. Tra i due eserciti sulla mappa troverete anche vari punti d'interesse, come dei luoghi dove posizionare il filo spinato, dei mortai o dei centri di comando dai quali potranno essere chiamati gli interventi dell'artiglieria o un bombardamento con il gas.
Raccontata in questo modo, l'Offensiva potrebbe ricordare fortemente la modalità Corsa della serie Battlefield, se non che questo gioco prevede anche un ribaltamento degli schieramenti, con i difensori che verranno chiamati ad attaccare. Quando gli attaccanti vengono fortemente respinti, l'esercito in difesa avrà l'occasione per mettere in pratica una controffensiva e tentare di riprendere i punti persi in precedenza. Questo rende le partite molto dinamiche, perché entrambi gli eserciti verranno chiamati sia a difendersi che ad attaccare.
Come già anticipato in precedenza, il gameplay è molto tattico, perché è veramente facile morire. Nella maggior parte dei casi il nostro alter ego perderà la vita con un singolo colpo ben piazzato. Risulta quindi fondamentale muoversi piano, con cautela e cognizione di causa per non consumare inutilmente i ticket della propria fazione. In determinate partite potreste decidere di fermarvi accanto ad un mortaio per sparare colpi verso le linee nemiche, in altre vi troverete fermi vicino ad una mitragliatrice per impedire ai soldati avversari di superare un particolare punto strategico. Insomma, un gameplay a volte molto stazionario, come di fatto lo era anche la Grande guerra, ma non per questo meno divertente.
Ci sono chiaramente anche dei momenti nei quali bisogna agire e partire alla carica. Anche in questo caso però conviene farlo ragionando con la testa e soprattutto collaborando con gli altri giocatori. Prima di tentare un'avanzata ci siamo trovati più volte a dover attendere affinché ci raggiungessero altri soldati per poi attaccare insieme, magari con la copertura di un cecchino dalle retrovie e qualche colpo d'artiglieria per spiazzare il nemico. Ci siamo poi diretti verso il primo posto sopraelevato per garantirci una buona posizione tattica dalla quale pianificare il prossimo attacco e così via.
Combinando gli elementi sopra descritti si ottiene una struttura di gameplay piuttosto solida, almeno dei punti cardine determinati dagli sviluppatori. Isonzo resta comunque un gioco poco competitivo, perché i giocatori hanno un'enorme libertà d'azione. Questo rende le partite molto imprevedibili ed in alcuni casi anche parecchio confusionarie. Il gameplay viene influenzato anche dal rapporto giocatori/bot presenti in partita, dalla bravura dei giocatori stessi e dalla capacità dei plotoni di organizzarsi e coordinarsi nelle diverse fasi del match. Se a prima vista questo aspetto potrebbe sembrare esclusivamente negativo, dall'altra parte possiamo dire che essendo le partite molto diverse tra loro, abbiamo apprezzato tanto l'imprevedibilità dello scontro.
Classi e Arsenale
Le classi di fanteria presenti in Isonzo sono storicamente accurate e rispecchiano le forze in campo schierate dai due eserciti in quel determinato periodo storico. Per entrambe le fazioni troviamo gli ufficiali, assaltatori, ingegneri, alpini, cecchini e i fucilieri. Ogni soldato appartenente ad una classe può portare con sè un'arma primaria, una secondaria, una o più abilità, un equipaggiamento specifico e diversi attrezzi disponibili per tutti. Ad esempio le bende per curarsi o la troncatrice per spezzare il filo spinato sono presenti in tutte le classi. I due eserciti hanno armi diverse, ma può accadere che un'arma sia disponibile sia per una fazione che per l'altra. Anche questo risulta essere verosimile, in quanto in quegli anni era piuttosto comune che eserciti di diverse nazioni avessero armi provenienti da altri paesi.
Tutti gli armamenti presenti sono stati realizzati con estrema cura, sia dal punto di vista estetico sia dal loro comportamento sul campo di battaglia. Gli sviluppatori però si sono presi anche delle libertà, ad esempio i fucili non possono essere ricaricati a meno che il caricatore non venga svuotato del tutto. Si tratta però di una scelta applicata più dal punto di vista del bilanciamento di gioco che per una svista in termini di veridicità storica. Il numero totale di armi ci ha soddisfatto con diverse opzioni ben distinte disponibili per le varie classi di soldati.
Giocando con una determinata classe accumuleremo i punti esperienza per far sbloccare nuove armi, equipaggiamenti e bonus. Inoltre, avanzando di livello avremo la possibilità di accedere a nuove divise e pezzi di armatura, che in alcuni casi vanno a potenziare il nostro soldato. La progressione è ancora una volta fedele allo sviluppo dell'arsenale avvenuto in quegli anni. Partiremo, infatti, con un equipaggiamento del 1915 per poi ottenere elementi approdati negli anni successivi dello scontro. Avere un livello più alto, quindi anche una maggiore esperienza, vi farà ottenere dei vantaggi sul campo di battaglia. Come già discusso in precedenza, questo potrebbe avere delle ripercussioni sul bilanciamento delle partite, soprattutto quando ci si ritrova ad affrontare una squadra decisamente meglio livellata della nostra. Il gioco contiene una discreta quantità di divise ed altri elementi esclusivamente estetici. Gli appassionati della prima guerra mondiale però potrebbero rimanere delusi per il fatto che gran parte di questi elementi sia a pagamento attraverso delle microtransazioni.
L'utilizzo delle diverse classi è fondamentale dal punto di vista strategico per l'esito degli scontri. All'ingresso in un match ogni classe, tranne quella del fuciliere, avrà a disposizione degli slot limitati. Questo è importante per il bilanciamento della partita, perché non ci potranno essere troppi ufficiali oppure troppi cecchini, che andrebbero indubbiamente a rovinare l'esperienza di gioco. I soldati di ogni classe dovranno cercare di sfruttare i propri bonus e abilità per aiutare l'intera fazione. Ad esempio l'ufficiale può chiamare sul campo di battaglia l'artiglieria o il bombardamento gas. L'ingegnere può costruire mitragliatrici fisse, mortai e posizionare il filo spinato. L'alpino ha il binocolo per segnalare i soldati nemici agli altri compagni di squadra. La combinazione di questi elementi, uniti ad un buon posizionamento tattico e una gestione delle fasi offensive e difensive porterà la fazione alla vittoria.
Collaborazione difficile
Come avrete capito, in Isonzo è fondamentale collaborare con il resto della squadra per raggiungere l'obiettivo designato. Questo è sia un grande pregio del gioco, ma anche un forte difetto. Purtroppo il titolo non permette di impartire degli ordini o chiedere aiuto in modo pratico, sfruttando l'interfaccia di gioco e i comandi presenti. Ad esempio non è possibile chiamare un ingegnere affinché posizioni il filo spinato in un determinato punto, se non usando la chat vocale. L'ufficiale può impartire degli ordini, ma questi saranno solamente delle semplici indicazioni di direzione d'attacco o difesa. Ci sarebbe piaciuto avere più elementi da questo punto di vista, come l'ormai classico "ping" per indicare un punto, un nemico o una mitragliatrice avversaria ai compagni di plotone. Vista l'importanza dell'organizzazione nella modalità Offensiva, dei comandi specifici per la comunicazione tra le diverse calassi avrebbero aiutato indubbiamente a migliorare la gestione della fazione aggiungendo una componente strategica più marcata. Potrebbero infatti capitarvi delle partite nelle quali i giocatori non seguono gli ordini degli ufficiali, creando caos e confusione che faciliteranno non poco l'avanzata avversaria.
Comparto tecnico
Infine dobbiamo parlarvi anche del comparto tecnico di Isonzo, che come logico aspettarsi da un gioco realizzato con un budget contenuto, non rappresenta certamente il suo punto di forza. Nonostante questo, la qualità visiva è stata migliorata di molto rispetto agli altri titoli della serie e complessivamente l'abbiamo trovata più che gradevole. La qualità delle texture con i dettagli impostati al massimo è ottima, ma qualche modello poligonale in più ci avrebbe migliorato indubbiamente il colpo d'occhio. Gli sviluppatori hanno aggiunto tante piccole animazioni, che rendono il movimento del nostro soldato molto meno macchinoso. In generale il nostro spostamento sulla mappa, sia negli spazi chiusi che quelli aperti, è piuttosto fluido a meno di qualche piccola incertezza o bug, che probabilmente verranno risolte con i futuri aggiornamenti.
Talvolta può capitare per una frazione di secondo che il fucile si incastri in una parte dell'ambientazione, oppure un calo di frame rate quando appaiono su schermo diversi effetti visivi come un'esplosione o la presenza delle fiamme. L'intelligenza artificiale dei bot ha fatto dei passi in avanti, ma in alcune situazioni presenta ancora delle grandi difficoltà. Ci è capitato infatti che tutti i nostri bot rimanessero bloccati da un filo spinato, pur avendo l'attrezzo per poterlo rimuovere.
Per realizzare le mappe di gioco gli sviluppatori si sono recati sui luoghi dove avvennero le varie battaglie, cercando di replicare poi la conformazione del terreno all'interno del videogioco. Conoscendo queste zone, possiamo dirvi che la controparte videoludica è piuttosto fedele alla realtà. Gli sviluppatori si sono concessi delle libertà nella creazione delle mappe per rendere il gioco più bilanciato. Nella mappa di Gorizia, ad esempio, troviamo la stazione posizionata in una parte più vicina al fiume rispetto alla sua locazione dell'epoca. Complessivamente le aree giocabili sono veramente ben fatte, con tanti percorsi da poter seguire, suddivisi in diverse trincee, buche, aree coperte di vegetazione ed altri elementi complessivamente disposti intelligentemente.
Conclusioni
Nel mare degli sparatutto multiplayer, Isonzo riesce ad emergere proponendo un'esperienza di gioco diversa. La facilità con la quale si muore, unita allo sforzo di dover organizzare il plotone per sfondare le linee nemiche, rendono il gameplay di questo gioco molto particolare ed in certi versi anche impegnativo. Non per questo però risulta essere meno divertente, soprattutto per il fatto che ogni partita può prendere una piega molto diversa, rendendo l'esperienza di gioco sempre fresca e incalzante. Gli appassionati dell'arsenale dell'epoca troveranno pane per i propri denti, potendo mettere le mani sui fucili, granate e lo storico equipaggiamento utilizzato dai due eserciti presenti nel gioco. Peccato che molti elementi estetici, sicuramente apprezzati dalla community di appassionati, siano disponibili esclusivamente a pagamento. Ottima anche la realizzazione delle varie ambientazioni. Trovarsi davanti alle Tre Cime di Lavaredo o sulle sponde del fiume Isonzo ci ha veramente stupito per la fedeltà con la quale questi scenari sono stati realizzati. I passi avanti compiuti sulla parte tecnica ed artistica sono dunque evidenti, permangono però ancora delle incertezze come l'intelligenza artificiale dei bot non sempre all'altezza. La problematica più grande però resta il bilanciamento nelle partite, che a seconda della presenza o meno di giocatori, dall'esperienza che essi hanno con le varie classi e l'organizzazione strategica sul campo di battaglia, può variare anche di molto andando in alcuni casi a rovinare l'esperienza.
PRO
- Ambientazioni realistiche e ben strutturata
- Gameplay sorprendentemente vario orientato alla strategia e non all'azione sfrenata
- Classi, armi e equipaggiamenti storicamente accurate
CONTRO
- Difficoltà nell'organizzare la fazione per contrastare il nemico
- Partite a volte sbilanciate
- L'intelligenza artificiale dei bot ha delle difficoltà