All'inizio Just Die Already non ci piaceva proprio. Avessimo dovuto scrivere un articolo basato sui primi minuti di gioco lo avremmo bollato come un Goat Simulator fuori tempo massimo (il designer è lo stesso) e con quattro anziani al posto della capra e avremmo chiuso la questione in modo rapido e indolore. Dovendo scrivere la recensione di Just Die Already abbiamo deciso però di dargli più tempo ed è successa una cosa strana: più giocavamo e più rimanevamo incastrati nelle sue strambe dinamiche. Andare in giro a spargere il caos per puro gusto anarchico si è rivelato davvero gratificante e il gran numero di cose da fare e da provare ci ha trattenuti oltre il dovuto. In questo il titolo di DoubleMoose somiglia moltissimo ai suoi protagonisti che non vogliono proprio saperne di morire, nonostante siano stati dati per spacciati dalla società.
Meccaniche di gioco
La premessa di Just Die Already è semplicissima: quattro vecchietti, due uomini e due donne, vivono in una casa di riposo, lontani dagli occhi della società, che li ha già dati per morti e li considera completamente inutili. I nostri scontrosissimi anti eroi però non ci stanno proprio a interpretare il ruolo che gli è stato assegnato e decidono di fuggire per iniziare a spargere morte e distruzione nella città in cui vivono.
Il gioco inizia dentro la casa di riposo, dove bisogna trovare un modo per evadere dalla propria stanza e farsi poi cacciare da un'infermiera decisamente incattivita. Nonostante l'ambiente sia molto piccolo, già possiamo assistere alle prime follie architettate dagli sviluppatori. Ad esempio aprendo il frigorifero veniamo fatti a pezzi da un granchio gigante, oppure avvicinandoci alla vasca dei pesci nella stanza accanto veniamo letteralmente divorati (del resto sono dei piranha). Quando parliamo di "essere fatti a pezzi" intendiamo letteralmente. I simpatici ottuagenari possono infatti perdere arti, testa e finanche il busto, pur continuando a vivere.
Proprio alla perdita degli arti sarà legata una delle attività del mondo esterno (per essere aperti alcuni cancelli richiedono che ci siano stati staccati determinati arti dal corpo), ma più in generale darà vita a dei momenti estremamente grotteschi e comici. Comunque sia, quando si vuole si può premere il tasto di respawn per far tornare tutti interi i vecchietti... nel cassonetto più vicino.
Fuggiti dalla casa di risposo dopo aver rovinato la festa agli altri ospiti, ci ritroviamo liberi di fare letteralmente quello che vogliamo. Una coppia di senzatetto ci spiega a grandi linee quali sono i nostri obiettivi: nessuno in particolare, ma volendo possiamo compiere una serie di azioni riportate nel registro di gioco, per sbloccare armi, medicinali e oggetti vari. Non si tratta di missioni vere e proprie, ma di far capitare cose mentre si esplora. Ad esempio dobbiamo perdere un certo numero di arti, oppure prendere la scossa più volte. In realtà ci sono anche obiettivi più specifici e complessi, come trovare determinati oggetti nascosti nello scenario, oppure sbloccare dei passaggi segreti, che richiedono la risoluzione di veri e propri puzzle. Come potete immaginare, alcuni obiettivi sono completamente folli.
Ad esempio ci viene richiesto di andare in giro per bagni pubblici alla ricerca di uomini nudi da "afferrare", oppure di saltare su delle strane pecore un certo numero di volte, o ancora di giocare una partita di calcio contro dei mitragliatori. Qualsiasi sia il nostro scopo nella vita, ogni volta che completiamo un compito vengono sbloccati degli oggetti che diventano acquistabili dai distributori automatici, la maggior parte dei quali sono subito disponibili, mentre altri richiedono la spesa dei biglietti che si ricevono esplorando (niente microtransazioni, tranquilli).
Per il resto siamo completamente liberi di fare ciò che vogliamo, compreso andarcene in giro senza una meta precisa, tanto per vedere cosa può accaderci e con cosa possiamo interagire, rubando magari qualche veicolo (motorette, schiacciasassi, moto d'acqua, tanto per citarne alcuni) per rendere il tutto ancora più caotico. Vagabondando per la città finiremo inevitabilmente per raggiungere e sbloccare le varie aree che la compongono, come il porto o il giardino zen.
Gameplay
Se dovessimo descrivere il gameplay di Just Die Already in modo stringato, useremmo senza indugi l'espressione "caos controllato": all'inizio si è un po' spaesati e si gira senza sapere bene cosa fare, ma piano piano il design stesso del mondo guida il giocatore verso i suoi segreti, svelandogli che in realtà ciò che sembra casuale proprio non lo è. Si finisce così a scalare palazzi, combattere contro dei praticanti di arti marziali, correre su delle moto d'acqua, finanche pescare in modo quasi spontaneo, rimanendo stupiti ogni volta del livello di interazione concesso. Proprio l'interazione con il mondo di gioco è gestita in modo semplice e brillante: gli anziani possono afferrare e usare gli oggetti di gioco con una delle due mani (o con entrambi in caso di peso eccessivo).
Naturalmente il tipo di interazione cambia a seconda dell'oggetto: ad esempio una spada ci permetterà di portare dei letali fendenti, mentre una bacchetta magica di lanciare palle di fuoco. Ci sono anche degli oggetti con delle funzioni più determinate, come le chiavi, che vanno semplicemente utilizzati al momento giusto (con delle porte... ma non c'era da specificarlo).
Se vogliamo Just Die Already è un crescendo: inizia lento e diventa velocemente un parco giochi in cui le attrazioni non sembrano finire mai. Ad aiutare a comunicare questa sensazione, che si fa più forte mano a mano che passa il tempo (soprattutto in modalità cooperativa), ci pensano le dimensioni del mondo di gioco, fortunatamente ridotte.
Sembrerà un paradosso, ma in questo modo la densità dell'azione diventa altissima e sembra sempre di essere circondati da cose da fare o da luoghi da esplorare, siano essi alti palazzi o le zone interne di un parco. Nemmeno a dirlo, Just Die Already dà il meglio di sé giocando insieme a degli amici. Da notare che è supportato il cross play tra tutte le piattaforme, caratteristica non scontata per una produzione così piccola.
Naturalmente Just Die Already ha anche dei problemi, il primo dei quali la mancanza di rifiniture. In certi casi non è chiaro cosa sia voluto o cosa sia frutto di qualche bug. Data la natura del gioco dopo un po' non ci si fa molto caso, ma certi bug emergono abbastanza prepotenti, come ad esempio delle persone che volano o dei personaggi che diventano improvvisamente immortali. Fortunatamente non stiamo parlando di un gioco molto costoso, quindi la tolleranza è necessariamente più alta. Certo, un po' di pulizia in più non avrebbe guastato, ma complessivamente toglie poco a quello che è un prodotto scanzonato e anarchico, su cui si torna spesso anche se non si sa mai bene perché.
Conclusioni
Just Die Already è caos controllato, un concerto jazz di follie ludiche che si sommano creando un tessuto di gioco armonico e a suo modo appassionante, soprattutto se vissuto insieme a qualche amico. Di base è un Goat Simulator più meditato, ma con l'identica filosofia di fondo: il giocatore viene chiamato a sperimentare e a esplorare, per rendersi conto che ciò che sembra puramente casuale in realtà non lo è. Manca di molte rifiniture, è innegabile, ma visto il prezzo a cui viene venduto non ce la sentiamo di penalizzarlo troppo. A suo modo è un'esperienza liberatoria, soprattutto dopo aver giocato a tanti open world immensi che però non hanno molto da dire.
PRO
- Molti oggetti da sbloccare e segreti da scoprire
- Mondo aperto piccolo ma molto denso
- Giocato in quattro è caos puro
- Costa poco
CONTRO
- Manca di qualche rifinitura
- Se non vi è piaciuto Goat Simulator...