Kingdom Come: Deliverance - From the Ashes soffre di un difetto tipico dei DLC che provano ad arricchire il gameplay di un gioco con meccaniche amene: nonostante gli sforzi, riesce a trasmettere solo un senso d'incompletezza e di sostanziale inutilità. Qualcosa del genere l'avevamo vista con alcuni DLC di Fallout 4, che provavano a essere originali, risultando però soltanto posticci (non per niente il migliore era un DLC narrativo). Ma in cosa consiste From the Ashes? Sulla carta l'idea è buona: dopo un certo evento della campagna, Henry, il protagonista, viene nominato balivo di un villaggio distrutto, Pribyslavits, e si deve occupare di ricostruirlo. Il primo problema emerso dalla nostra prova è che non si tratta di un contenuto da fine gioco, ma da metà gioco. Ad esempio noi abbiamo avuto la sventura di provarlo con un salvataggio avanzato trovando pochissime difficoltà nel completare la missione di ricostruzione. Ma andiamo con ordine.
Ricostruire e gestire il villaggio
In From the Ashes Henry deve ricostruire il villaggio con negozi e altre attività riempendo sostanzialmente degli slot per gli edifici preimpostati (non si può scegliere dove costruire). Già qui emerge un problema: non è possibile costruire tutto, ma bisogna scegliere. Perché farlo però se alla fine dei lavori c'è ancora tanto spazio libero lasciato completamente inutilizzato? Stiamo parlando di casette di legno, non di grattacieli. Altro problema: dopo la ricostruzione, Pribyslavits finisce per contenere quasi tutte le attività ricreative di Kingdom Come: Deliverance, ma nessuna di esse è nuova. Insomma, c'è un'arena, ma è solo un'altra arena; c'è una postazione per l'alchimia, ma è come tutte le altre e così via. La ricostruzione in sé è un'attività che non richiede alcuna abilità specifica di gestione. Le cose da fare per riuscire sono due: spendere soldi e andare in giro a fare commissioni. Qui dovreste avere già capito perché giocare From the Ashes con un salvataggio avanzato è deleterio: se si dispone da subito di una grossa quantità di denaro, la ricostruzione è velocissima e nel giro di un paio d'ore si è visto davvero tutto ciò che il DLC ha da offrire. Giocandoci con una partita nuova, invece, il tempo di fruizione si prolunga un po' (ma non moltissimo). Le operazioni da svolgere sono sempre quelle, ma almeno richiedono più tempo perché si è costretti a fare più attenzione quando si va in giro e perché ancora si devono spendere soldi per le altre attività. Inoltre la rendita giornaliera data dal villaggio assume una maggiore rilevanza nell'economia di gioco.
Per certi aspetti From the Ashes non sembra essere un completo disastro e sulla carta ha qualche elemento interessante. Ad esempio è possibile costruire edifici di diversi stili in base all'architetto che si decide di assumere. Dopo la ricostruzione si ottengono delle risorse valide come dei nuovi cavalli e qualche oggetto più potente della media (acquistabile dai negozi). Inoltre ci sono le dispute, ossia Henry è chiamato a risolvere i problemi dei cittadini facendo delle scelte (sostanzialmente si tratta di dialoghi a scelta multipla). Il bello, però, finisce qui. Alla lunga si viene travolti dai tanti limiti che finiscono per ammazzare completamente anche gli elementi migliori: il diverso aspetto degli edifici non cambia nulla a livello di gestione e funzionalità degli stessi; le nuove risorse fanno piacere, ma sono superflue, mentre risolvere i problemi dei cittadini è un'attività fine a sé stessa che non ha alcun impatto sul resto del mondo di gioco. Insomma, dovreste aver capito cosa intendevamo a inizio articolo quando parlavamo di senso d'incompletezza e di sostanziale inutilità: From the Ashes sembra essere stato appiccicato al gioco, più che pensato per arricchirlo. Speriamo che i futuri DLC di Kingdom Come: Deliverance siano migliori.
Conclusioni
Sulla carta From the Ashes poteva essere un'ottima aggiunta a Kingdom Come: Deliverance, ma nella pratica il risultato è meno che mediocre. Ricostruire il villaggio richiede solo di spendere dei soldi e di fare da fattorini, senza che il gameplay sia arricchito da nuove quest o altri contenuti che valgano il poco tempo necessario per riuscire nell'impresa. Insomma, più che un'aggiunta meditata e voluta, From the Ashes sembra essere nato dalla volontà di integrare al gioco qualcosa di vendibile nel più breve tempo possibile. A rimanere più delusi saranno probabilmente proprio gli ultra appassionati di Kingdom Come: Deliverance, quelli cioè alla ricerca di qualche novità più sostanziosa. Purtroppo per loro si ritroveranno tra le mani un prodotto insipido e abbastanza inutile. Speriamo che i prossimi DLC siano migliori di questo.
PRO
- Qualche nuovo cavallo
- Interessante, finché non si capiscono i limiti
CONTRO
- Pochi nuovi contenuti e molto poveri
- Non aggiunge niente al gameplay, se non delle quest Bartolini