37

Legends of Runeterra, la recensione

È finalmente arrivato il momento di fare il punto sul nuovo titolo di Riot Games: ecco la nostra recensione di Legends of Runeterra

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   01/05/2020
Legends of Runeterra
Legends of Runeterra
News Video Immagini

La recensione di Legends of Runeterra è un punto d'arrivo ma anche d'inizio per il titolo di Riot, ambizioso progetto il cui percorso è in realtà appena cominciato. Parrebbe inutile tentare di scalfire il successo di Hearthstone anche solo per il gusto di rubarne una piccola parte di pubblico. Blizzard, nonostante i problemi e passi falsi sul titolo, non ultimo il doppio nerf a breve giro di vite per il Cacciatore di Demoni, mantiene saldo il primato. Il merito va a una fanbase estremamente solida ma anche a un sistema di gioco semplice e immediato che colpisce il cuore del target di riferimento. Magic, con una storia di gran lunga superiore alle spalle, aggiornamenti costanti e un sistema di gioco ben più profondo, infatti, non ha impensierito il colosso americano che anzi si è persino scrollato di dosso contemporaneamente Artifact e Gwent, che dalla sua invece usava l'originalità come arma vincente.

Guardando quello che il mercato ci ha raccontato negli ultimi anni non sembra proprio esserci spazio per un nuovo contendente: Riot però non è d'accordo, e dopo aver preso lo scettro dei MOBA con League of Legends ed essere già pronta a rubare giocatori professionisti dal panorama di Overwatch con il suo Valorant, si è decisa a portare a casa l'en plein con Legends of Runeterra, che da pochissimi giorni è uscito ufficialmente dalla fase di closed beta. Tempo di cambiamento?

La casa è dove si trova il cuore

Ci siamo innamorati di Legends of Runeterra fin dai primissimi attimi dopo l'apertura del client di gioco. Ad accoglierci abbiamo trovato artwork animati divinamente, colori vividi e un'interfaccia intuitiva che ci ha subito fatto sentire a casa. L'aria che si respira è più vicina a quella di Artifact rispetto a quella di Hearthstone, con una qualità dei menù e delle animazioni di interazione davvero di alto livello.

È una sensazione di leggerezza che si trascina per tutto il gioco, superando il lunghissimo e a volte anche un po' tedioso tutorial iniziale, sino ad arrivare alle partite dove la mancanza dell'interazione con le plance da gioco viene colmata dalla presenza dei piccoli Guardiani che ci fanno compagnia con movenze e versacci adorabili. Il Poro iniziale è la nostra mascotte preferita (vista la sua gratuità) ma il gioco ve ne mette a disposizione più di una decina tra cui scegliere, a patto ovviamente siate disposti a sborsare qualche euro per averle.

125Da65767Ba5Ab893106733 Bkit19 Gameplay Ss 03 Allmovstill001

Togliamoci subito ogni dubbio allora, parlandovi di un modello di gioco completamente free to play che punta a farvi acquistare principalmente i dorsi delle carte, le emote e altri abbellimenti grafici come le plance invece di spingervi a buttare soldi su soldi alla ricerca della tanto desiderata leggendaria mancante. Nei mesi in cui abbiamo giocato non abbiamo mai sentito la necessità di investire del denaro reale visto che il tempo speso in gioco è una valuta più che sufficiente per farvi voler bene da Riot, intenzionata com'è ad avere per ora più giocatori sui server che si divertano invece mucche da mungere per far cassa. Attraverso un bel sistema di esperienza è così possibile ottenere in maniera graduale e gratuita carte comuni, rare, epiche e Campioni, potendo scegliere addirittura quale Regione preferire.

Le Regioni si rifanno a quelle viste su League of Legends: c'è dunque Demacia con i suoi guerrieri dalle enormi statistiche e ideali per il corpo a corpo, Freljord dove Anivia e Ashe guidano le truppe del gelo pronte a congelare gli avversari, Noxus dove la brutalità la fa da padrone, Ionia, le Isole Ombra e Piltover e Zaun dove invece combo e trucchetti sono all'ordine del giorno. Chiude il cerchio la neo arrivata Bilgewater dove Nautilus, Fizz, Twisted Fate, Miss Fortune e Graves hanno dimora . L'introduzione di questa nuova regione ha portato già un deciso stravolgimento nel meta con l'aggiunta al gioco di nuove parole chiave. Prima di entrare nel dettaglio e parlarvi delle meccaniche di gioco però, chiudiamo il discorso monetizzazione storcendo il naso per quello che riguarda i prezzi. Anche se è vero che sono solo abbellimenti estetici, trovarsi a dover spendere 5 euro per un Guardiano o un dorso e ben dieci per un semplice campo di gioco ci sembrano un'esagerazione ma finché ci permetteranno di giocare così liberamente, si può comunque soprassedere sul problema.

125Da65766B855D815102449 Bkit19 Gameplay Ss 01 En Usmovstill001

Pronti a credere nel cuore delle carte?

La vera differenza che distingue Legends of Runeterra da Hearthsone è la mancanza quasi totale di casualità nelle carte. Le magie che distribuiscono colpi randomici sono pochissime e ancora meno quelle che vi permettono di lanciare incantesimi in grado di vincere da soli una partita. La sensazione insomma di avere il controllo del gioco è sempre preponderante rispetto alla fortuna, limitata come in ogni buon gioco di carte che si rispetti alla sola casualità della pescata. Una piccola accelerazione in tal senso è subentrata con Bilgewater ed alcune sue meccaniche di possibilità di pescare carte dal mazzo dell'avversario o di bruciarsi le proprie per accelerare alcune dinamiche ma ancora nulla di lontanamente paragonabile al vecchio e caro Yogg-Saron di Hearthstone.

La costruzione del mazzo è originale e segue regole proprie, con la possibilità di creare un deck di quaranta carte scegliendo fino a due regioni e mescolandone le componenti a piacimento. Fulcro dei mazzi saranno però gli eroi presi di peso da League of Legends e integrati semplicemente come carte più potenti in grado di evolversi, attraverso un'animazione estremamente curata e mai invasiva, dopo aver soddisfatto determinate circostanze. Ezreal vi chiederà di bersagliare per otto volte carte nemiche o Darius, ad esempio, di portare il nexus nemico a 10 punti vita restanti.

Image

Non preoccupatevi però, niente torri da abbattere, lane da difendere o minion da controllare (capito Artifact?) il gioco sarà tutto basato sull'abilità del giocatore, con la possibilità di attaccare e proteggere con tutte le creature del nostro schieramento. Creature e magie vengono lanciate attraverso classici costi di evocazione con una particolarità fondamentale e capace di rendere i turni sempre imprevedibili, accelerando o rallentando il ritmo in maniera inaspettata. Se finirete il turno senza utilizzare tutto il mana a disposizione potrete immagazzinare fino a tre unità per lanciare le magie il turno successivo. La meccanica funziona estremamente bene ed è indispensabile per garantire maggiori opzioni e varietà nelle partite. Un altra particolarità di Runeterra, questa volta ereditata in parte da Magic è la gestione della priorità. Questa passa da giocatore a giocatore ogni qual volta si gioca una creatura o si lancia un incantesimo lento dando sempre il modo di rispondere sul campo ad ogni pezzo giocato dall'avversario.

Esistono poi altri due tipi di incantesimi che possono essere invece giocati in qualsiasi momento del match, anche durante la fase di combattimento, differenziati in incantesimi a Raffica e Veloci. Ai secondi potremo rispondere con incantesimi aventi anch'essi la keyword Veloce mentre quelli definiti a Raffica lasceranno la priorità al giocatore che li ha lanciati. Il meccanismo sembra complesso da descrivere e non è nemmeno troppo immediato sulle prime battute ma vi assicuriamo che dopo averlo assimilato il gameplay risulta vincente e travolgente.

Modalità extra ce ne sono?

Una volta creati i vostri mazzi iniziali e imparate le basi avrete voglia di gettarvi nella mischia e fare qualcosa di più. Legends of Runeterra viene in vostro soccorso con le partite classificate, divise per rank in maniera identica a League of Legends, partendo cioè da Iron IV fino a ad arrivare a Master (noi per ora ci siamo arenati al Platino aspettando di capire come si stabilizzerà il meta con Bilgewater) e soprattutto con le spedizioni che vi permettono, per un costo abbastanza irrisorio, di costruirvi un mazzo da zero e cercare di arrivare a vincere più partite possibili ottenendo premi in base alle vittorie.

Image 1

Ogni settimana i forzieri di ricompensa vi daranno gettoni con cui partecipare gratuitamente e sarà anche possibile spendere 2000 cristalli per aprire le porte dell'arena. I cristalli vengono generati automaticamente ogni volta che otterrete la quarta copia di una carta specifica. Non esiste infatti la possibilità di distruggere carte in vostro possesso ma solo, eventualmente, di comprare gettoni per creare quelle mancanti con costi che vanno dai 3 euro per un eroe fino ai 10 centesimi per le comuni. Non si possono poi acquistare pacchetti con contenuti casuali, il cui ottenimento è invece relegato alla progressione del livello del giocatore. In futuro ci aspettiamo più modalità anche per quei giocatori che desiderano un'esperienza più leggera da un gioco di carte.

Image 3

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (1)
9.0
Il tuo voto

È facile lasciarsi rapire da Legends of Runeterra. I Campioni si ottengono piuttosto facilmente e il sistema di gioco vi permette di guadagnare una mole enorme di carte e cristalli semplicemente giocando poche partite al giorno. Alle varie ricompense si aggiungono anche premi giornalieri: un sistema insomma che fa di tutto per farvi tornare ripetutamente online a dare una sbirciate alle novità. Il sistema grafico è super intrigante ma è nelle meccaniche di gioco e nella limitata presenza della casualità che Runeterra brilla davvero. Se siete stufi di Hearthstone e cercate un nuovo prodotto su cui passare del tempo, il nostro consiglio è sicuramente quello di dare una chance alla nuova produzione Riot.

PRO

  • Art style incredibile
  • Grande Cura dei campioni e del lore
  • Meccaniche di gioco fresche e dinamiche
  • Vero free to play

CONTRO

  • Bilgewater ha introdotto qualche meccanica RNG di troppo
  • Le spedizioni potrebbero non bastare a chi non ama le classificate
  • Costi esagerati per plance di gioco e dorsi delle carte