La recensione di Mafia: Definitive Edition è uno di quei pezzi a cui si finisce inevitabilmente per conferire un valore particolare, specie se si rientra nella cosiddetta "vecchia guardia" dei videogiocatori che diciotto anni fa ha sperimentato per la prima volta l'avventura di Thomas "Tommy" Angelo come qualcosa di rivoluzionario, a suo modo.
Arrivato curiosamente dopo il remake del secondo episodio, disponibile dallo scorso maggio, il gioco rientra nell'ottica di una raccolta straordinariamente conveniente, Mafia Trilogy, che a fronte di un prezzo pari ad appena 60 euro consente di ripercorrere l'intera saga prodotta da 2K Games in una versione completamente ridisegnata.
Dicevamo però del significato speciale di questo primo capitolo, che all'epoca è stato in grado di proporre una narrazione sostanzialmente più matura e convincente rispetto ad altre produzioni similari, nonché di offrire un comparto tecnico all'avanguardia; il tutto nonostante una mappa ben distante dal concetto di open world, che di missione in missione si piega alle esigenze di una progressione lineare.
Ebbene, la Definitive Edition evita di toccare questo aspetto in particolare, dunque non ci consegna una Lost Heaven ridisegnata nelle proprie funzioni bensì unicamente nell'estetica e nella praticità di strade più ampie e popolate. Le differenze concrete si percepiscono in altri elementi, dal comparto narrativo al sistema di combattimento, che abbraccia le meccaniche third person shooter in maniera più convinta e coerente con la serie.
Storia
La storia che viene raccontata in Mafia: Definitive Edition non è cambiata rispetto all'originale del 2002, ma gli sviluppatori di Hangar 13 sono riusciti a valorizzare in maniera inedita i suoi personaggi aggiungendo dialoghi, sfumature e risvolti narrativi. Thomas "Tommy" Angelo è un tassista di Lost Heaven che un giorno viene coinvolto in un rocambolesco inseguimento e aiuta, suo malgrado, due uomini della famiglia Salieri a sfuggire ai propri inseguitori.
Giorni dopo, riconosciuto dai membri del clan Morello, l'uomo viene picchiato e inseguito ma riceve l'aiuto di Sam e Paulie, i mafiosi che aveva tirato fuori dai guai, che lo presentano al loro boss per farlo entrare nella famiglia. Inizialmente impiegato come semplice autista, Tommy impara velocemente come funzionano le cose, si lascia affascinare dai soldi e dal lusso che gli vengono garantiti, e diventa pian piano un punto di riferimento per qualsiasi genere di incarico.
La trama del gioco si apre tuttavia nel 1938, al termine della carriera malavitosa dell'uomo, costretto a dover chiedere la protezione della polizia perché qualcosa alla fine è andato decisamente storto. Le vicende che hanno segnato gli anni migliori della famiglia Salieri vengono dunque ripercorse da Tommy nel racconto che offre al detective Norman, pieno di tremende ammissioni di colpa fatte con l'unico scopo di salvare sua moglie e sua figlia.
Come detto, le cutscene di Mafia: Definitive Edition sono state completamente rifatte e vantano una direzione di stampo cinematografico, puntuale e precisa nel rigoroso rispetto dei tempi, che nella versione nostrana può contare anche sul supporto di un ottimo doppiaggio in italiano. Certo, le voci dei protagonisti sono cambiate ma Valerio Amoruso con la sua interpretazione di Tommy non fa rimpiangere Claudio Moneta, e in generale l'intero cast ha saputo dare il meglio.
Gameplay
Oltre al comparto narrativo, è il gameplay l'elemento che ha ricevuto maggiori attenzioni in questo remake. Se infatti l'originale Mafia utilizzava una visuale in terza persona ma finiva per adottare un gunplay da first person shooter, per la Definitive Edition si è pensato bene di armonizzare queste meccaniche prendendo come riferimento Mafia III e ridisegnando dunque l'intera esperienza, dall'interfaccia al sistema di copertura.
Il risultato finale è senz'altro piacevole e abbastanza moderno, dando vita ad alcune delle sequenze più impegnative di una campagna che si dipana attraverso oltre venti missioni man mano più complesse e sfaccettate. L'arsenale a disposizione del protagonista è discretamente ampio fra pistole, fucili, mitragliatrici e armi speciali, ma è stato introdotto anche un sistema di combattimento corpo a corpo basato su semplici meccanismi di attacco e contrattacco, con alcune finisher spettacolari.
La mancanza di rifinitura di determinati momenti, fra glitch più o meno evidenti (che immaginiamo però verranno sistemati con i primi aggiornamenti) e "incastri" vari, lascia un po' l'amaro in bocca e ci ricorda che quello che stiamo giocando è il remake di un titolo che ha quasi vent'anni sulle spalle. L'intelligenza artificiale dei nemici rientra nello stesso discorso: alcuni comportamenti sono convincenti, vedi quando cambiano posizione dietro un riparo per spararci da un punto differente; altri sono abbastanza inspiegabili, come quando procedono dritto per dritto incuranti delle pallottole.
Tutto ciò vale anche durante la guida, quantomeno con le impostazioni di default: le auto della polizia ci daranno il tormento solo se scegliamo di impostare la difficoltà originale, e allo stesso modo il comportamento del nostro veicolo diventerà più nervoso se scegliamo l'opzione simulativa in luogo dell'approccio arcade. Fa piacere avere questa libertà di scelta, nonostante come detto lo scenario sia meramente funzionale all'azione e non goda di vita propria.
Struttura
Le mancanze di Mafia: Definitive Edition risiedono dunque nella sua struttura, che si rifà all'originale limitandosi ad abbellire determinati aspetti dell'esperienza senza però aggiungere contenuti o spessore. Dunque sì, è possibile scassinare le portiere di un'auto o rubarla ai proprietari quando sono fermi al semaforo, ma si tratta di azioni fini a se stesse, che nel concreto non portano a nulla: la mappa di Lost Heaven è liberamente esplorabile ma offre ben poco al di là di ciò che accade nelle singole missioni, e così anche la modalità Free Ride lascia il tempo che trova.
Allo stesso modo, la durata della campagna del gioco è grossomodo identica rispetto all'originale, dalle dieci alle dodici ore a seconda di quanto ci si intrattiene o degli inevitabili game over durante gli incarichi più complicati, quando bisogna affrontare davvero un gran numero di avversari, l'energia vitale ci viene sottratta con una facilità disarmante e le munizioni sembrano non bastare mai.
Trofei PlayStation 4
Sono in tutto quarantaquattro i Trofei ottenibili in Mafia: Definitive Edition. La maggior parte di essi si sblocca semplicemente completando le missioni della campagna, ma ci sono diversi achievement legati ad azioni particolari: pagare una multa alla polizia, resistere all'arresto, scassinare le portiere di un certo numero di automobili, rubare una determinata quantità di veicoli, trovare tutti gli oggetti collezionabili, e così via.
Realizzazione tecnica
Abbiamo giocato il titolo su PS4 Pro, e purtroppo la differenza rispetto al provato di Mafia: Definitive Edition su PC è davvero evidente. Al di là del frame rate, che su console si limita ai 30 fps ma quantomeno non soffre di cali e risulta ben temporizzato, la distanza in termini di effettistica è molto netta specialmente durante le scene diurne, quando la città assume un inevitabile aspetto piatto e sovraesposto. Si nota inoltre un pop-up evidentissimo ai bordi della strada quando si percorrono vie di campagna.
Di sera, per fortuna, tutto migliora in maniera sostanziale e anche l'atmosfera ne trae grande vantaggio, mentre ci rechiamo in auto con la radio accesa (e le stesse due stazioni disponibili) verso il prossimo obiettivo, scrutando le numerose pozzanghere per la strada che evidenziano il grande protagonista del motore grafico utilizzato per il remake da Hangar 13: la screen space reflection.
Si tratta di un effetto in genere molto pesante, ma che viene utilizzato in Mafia: Definitive Edition con una disinvoltura straordinaria. E così, anziché utilizzare delle banali cubemap per dare l'illusione dei riflessi, il gioco rispecchia effettivamente lo scenario nelle pozze d'acqua e sui pavimenti lucidi, fornendo in alcuni casi un assaggio di ciò che potremo ammirare su PS5 e Xbox Series X con il ray tracing.
Dell'ottimo doppiaggio in italiano abbiamo già parlato, ma è il comparto sonoro nella sua interezza a spiccare davvero, grazie a una straordinaria colonna sonora orchestrale completamente reincisa, a cui sono stati aggiunti diversi brani legati alle atmosfere degli anni '30.
Conclusioni
Mafia: Definitive Edition è un ottimo remake, capace di valorizzare in maniera importante la componente narrativa del gioco originale, donando uno spessore inedito ai personaggi e modernizzando il gameplay quel tanto che basta per renderlo piacevole e coinvolgente, sebbene tutt'altro che rivoluzionario. I limiti di questo progetto risiedono nella struttura, che appare fondamentalmente invariata e ci propone dunque una mappa liberamente esplorabile ma ben distante dal concetto di open world, al mero servizio di una progressione lineare. Ciò detto, chi ricorda con affetto il primo Mafia troverà in questa Definitive Edition un'esperienza intensa e avvincente, fedele al passato ma con lo sguardo rivolto al futuro.
PRO
- Ottimo remake, valorizza storia e personaggi originali
- Gameplay rifinito e modernizzato
- La grafica vanta alcuni elementi di grande impatto...
CONTRO
- ...ma anche qualche svarione
- La struttura è quella originale, ormai datata
- Diversi glitch più o meno evidenti