È un po' una roba da "squali contro dinosauri" il concept alla base del nuovo gioco mobile di Foursaken Media, che ci proietta in un mondo post-apocalittico ormai deserto, in cui due fazioni si scontrano furiosamente per il controllo di ciò che resta delle risorse del pianeta: da una parte i Magi, creature legate alla magia; dall'altra i Mecha, potenti robot armati fino ai denti.
Utilizzando due layout differenti che cambiano in maniera sostanziale l'esperienza, rendendola più simile a uno strategico in tempo reale oppure a uno sparatutto in terza persona, potremo controllare l'una o l'altra fazione e cambiare liberamente l'unità selezionata mentre portiamo a termine missioni sempre più complesse, in cui l'imperativo è resistere all'assalto nemico e difendere la propria base.
Una formula sulla carta accattivante, ma in concreto funziona a dovere? Ve lo riveliamo nella recensione di Magic Vs. Metal.
Struttura: fra magia e tecnologia
Magic Vs. Metal (o Magia Vs Metallo, oppure ancora Magia contro Metallo, a seconda che lo si scarichi da App Store o Google Play) include un sostanzioso comparto single player in cui potremo scegliere se schierarci dalla parte dei Magi o dei Mecha, con due progressioni distinte e separate, e controllare tre differenti unità per parte.
Da un lato avremo l'Incantatrice, il Negromante e il Berserkr, rispettivamente una guerriera ranged, un evocatore e un tank inarrestabile; dall'altro il Nova, il Tecnomante e il Colosso, classi che riprendono le stesse caratteristiche delle controparti "magiche" ma nella forma di temibili combattenti di metallo, che anziché lanciare incantesimi sparano missili, proiettili e raggi laser.
Le prime missioni della campagna risultano banali, ma si tratta ovviamente di un espediente per introdurci in maniera molto graduale alle meccaniche del titolo di Foursaken Media, che dopo una prima serie di incarichi portati a termine ingrana la marcia e rivela appieno la propria natura tower defense, catapultandoci all'interno di scontri su larga scala che si fanno davvero impegnativi ed entusiasmanti.
Per poterli superare indenni dovremo impiegare le risorse accumulate per acquistare potenziamenti relativi alla nostra unità, alle truppe di supporto, all'arma principale e alla base: un meccanismo che a un certo punto mette inevitabilmente in campo dinamiche pay-to-win, anche se in realtà il modello free-to-play adottato per l'occasione ci è sembrato onesto e piuttosto permissivo, almeno nelle prime ore.
Gameplay: azione o strategia?
Come detto, Magic Vs. Metal consente di scegliere fra due layout che cambiano parecchio il gameplay. Giocando infatti con lo schermo in modalità portrait, dunque con il dispositivo in verticale, si utilizza un solo dito per indicare al nostro combattente dove andare ed eventualmente chi attaccare, mentre la visuale fornisce una panoramica del campo di battaglia non molto facile da leggere.
Francamente questa opzione ci è sembrata molto meno valida rispetto alla modalità landscape, con il dispositivo in orizzontale, che trasforma l'esperienza in un solido mix fra sparatutto in terza persona e RTS, con la possibilità di pilotare direttamente il nostro personaggio grazie a un doppio stick virtuale, con tanto di fuoco automatico quando inquadriamo un nemico nel mirino ma un sistema di cooldown che razionalizza la capacità di attacco.
Con truppe ostili sempre più numerose e ostiche che ci vengono incontro nel tentativo di distruggere la nostra base, ci troveremo non solo ad aprire il fuoco (o a lanciare incantesimi) per difendere la posizione, ma anche a sfruttare i punti azione che si ricaricano progressivamente per mettere in campo unità di supporto di vario genere, ad esempio torrette, automi, droni e vari tipi di colpi speciali o granate nel caso dei Mecha.
L'alternanza di queste opzioni offensive consolida il combat system, rendendolo parecchio sfaccettato e interessante, pur nella semplicità del breve corridoio in cui le due fazioni si danno battaglia. Ci sono infatti special che possono rovesciare le sorti dello scontro, ad esempio quella che consente di duplicare per alcuni secondi alcune unità di supporto, e che potremo equipaggiare al posto di altre manovre ritenute meno utili.
Realizzazione tecnica: un curioso mix
Non c'è dubbio che l'idea alla base di Magic Vs. Metal sia un po' fuori di testa, ma dal punto di vista tecnico e artistico il gioco la supporta in maniera convinta, anche qui con una netta superiorità della modalità in terza persona rispetto a quella da strategico puro. Se infatti le orde di minion che ci vengono lanciate contro possiedono un design confuso e impastato, alcuni personaggi spiccano e la qualità generale si mantiene alta, specie attivando il preset grafico ultra e i 60 fps.
Questo impianto, così bizzarro eppure a suo modo affascinante, viene coadiuvato da un commento sonoro finalmente in grado di spiccare, grazie non solo a un set di effetti convincenti, che valorizzano bene la furia della battaglia, ma anche a musiche di stampo cinematografico che aggiungono epicità alle sequenze, pur diventando a un certo punto ripetitive.
Conclusioni
Magic Vs. Metal è un curioso mix di generi e ispirazioni, un tower defense che può essere giocato come uno sparatutto in terza persona o come uno strategico in tempo reale puro, e che mette l'una di fronte all'altra fazioni composte da creature magiche o potenti robot nell'ambito di una lunga campagna single player focalizzata in particolare sulla progressione dei potenziamenti. Non dubitiamo che a un certo punto i meccanismi free-to-play prendano il sopravvento, ma per alcune ore il titolo di Foursaken Media saprà regalarvi un'esperienza diversa dal solito, spettacolare e divertente.
PRO
- Un mix talmente assurdo che finisce per funzionare
- Giocato in orizzontale è davvero solido e divertente
- Campagna corposa, tecnicamente solido
CONTRO
- Giocato in verticale diventa limitato e macchinoso
- I meccanismi pay-to-win entrano in azione a un certo punto