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Mario Party Superstars, la recensione del Re dei party game per Nintendo Switch

Ecco la nostra recensione di Mario Party Superstars, un omaggio ai primi titoli della serie, con l'introduzione dell'online e la vocazione per il multiplayer locale

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   28/10/2021
Mario Party Superstars
Mario Party Superstars
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Mario Party Superstars arriverà venerdì 29 ottobre su Nintendo Switch: si tratta del secondo gioco della serie ad approdare sulla console ibrida, dopo Super Mario Party del 2018. Quest'ultimo è anche il capitolo più venduto della saga, con più di quindici milioni di unità piazzate - prima di lui, nessuno aveva mai oltrepassato i dieci milioni di copie. La sua carica tuttavia si sta lentamente spegnendo e così Nintendo ha pensato di farne uscire un seguito: non un sequel diretto, bensì una collezione ammodernata di classici del passato... con l'aggiunta dell'online.

Mario Party è una serie nata tra il 1998 e il 1999 su Nintendo 64 e ha diffuso i party game a livello internazionale. Il capostipite venne sviluppato da Hudson Soft, società che per gran parte è stata assorbita da NDcube, una software house nipponica di proprietà Nintendo, che dal 2010 è l'autrice unica dei party game aziendali. Non citiamo la storia della serie inutilmente, bensì la ripercorriamo proprio perché Mario Party Superstars è un omaggio ai primi capitoli per Nintendo 64: molti dei minigiochi provengono da lì, tutti e cinque i tabelloni presenti derivano da Mario Party, Mario Party 2 e Mario Party 3. La "nostalgia" relativa alla prima console tridimensionale Nintendo non è forte come quella per NES e SNES (non è un caso che non sia mai uscito un Nintendo 64 mini), tuttavia questa piattaforma, nonostante abbia perso il duello commerciale con PlayStation, negli anni ha acquisito progressivamente prestigio. Il fattore nostalgia non è mai dominante, non abbiate paura: chi ha vissuto quei capitoli all'epoca troverà dei piacevoli "amarcord", ma il titolo è confezionato perfettamente per essere apprezzato anche - e soprattutto - da una clientela che li ignora totalmente.

In effetti, dubitiamo che la vera ragione d'essere di Mario Party Superstars risieda nella nostalgia: quella è piuttosto la facciata. NDcube ha scelto questa via per attingere a un repertorio vastissimo di minigiochi estremamente validi (selezionandone cento, circa), sostanzialmente sconosciuti al di fuori degli appassionati: i tre giochi iniziali, infatti, non hanno superato, sommati, i sette milioni di copie. Vista la distanza temporale, per quelli che li ricordano, scatta appunto "l'effetto nostalgia", piuttosto che l'effetto riciclo.

C'è un'altra ragione per cui aveva senso pubblicare Mario Party Superstars: sfruttare fin dal lancio la modalità online e slegarsi dalle unicità della console Nintendo. Sì, avete capito bene: se Super Mario Party sfruttava al massimo le specificità dei Joy-Con, Mario Party Superstars punta tutto sulla versatilità di Switch. I minigiochi non usufruiscono dei sensori di movimento, ma sono giocabili da chiunque in qualsiasi maniera: con la console in portabilità, in modalità da tavolo, inserita nel Dock, con il Pro Controller, con un singolo Joy-Con, con più di una console (in locale) per raddoppiare gli schermi.

Come è andata? Scopriamolo nella recensione di Mario Party Superstars.

Mario Party

Mario Party Superstars: l'ambientazione vi ricorda qualcosa?
Mario Party Superstars: l'ambientazione vi ricorda qualcosa?

Non conosceste Mario Party, si tratta sostanzialmente di un gioco da tavolo coi personaggi Nintendo (che sono dieci, in questo particolare capitolo e per quanto abbiamo provato dubitiamo ce ne siano alcuni da sbloccare). Nella modalità principale si gioca sempre in quattro, indipendentemente da quanti siano gli utenti guidati dall'IA o dagli umani. I tabelloni di Mario Party Superstars sono cinque e anche in questo caso senza possibilità di sbloccarne altri. Ogni tabellone è ricco di imprevisti e, in base alla complessità, consente un approccio più o meno strategico alla partita. Al proprio turno si può consultare la mappa del tracciato, così da pianificare i successivi spostamenti, e alla fine si tira un dado (dalla classica forma cubica, ma con dieci facce) per capire di quante caselle si sposterà il personaggio.

L'obbiettivo del gioco è ottenere più Superstelle degli avversari: queste ultime si comprano durante il tragitto e la casella in cui risiedono varia nel tempo. Si possono anche rubare attraverso i Boo e ci sono oggetti speciali che ne facilitano il raggiungimento, come i Tubi Dorati. Alla fine della partita, inoltre, vengono concesse delle Superstelle bonus che possono ribaltare la classifica: al giocatore più sfortunato, ad esempio. Le monete necessarie ad acquistarle, che costituiscono un fattore importante anche nel determinare la graduatoria finale, si vincono finendo sulle caselle blu, attraverso dei fortunati imprevisti o semplicemente vincendo i minigiochi.

Mario Party Superstars: Stazione Spaziale, uno dei tabelloni tratti da Mario Party 2
Mario Party Superstars: Stazione Spaziale, uno dei tabelloni tratti da Mario Party 2

Dei minigiochi parleremo più dettagliatamente nel paragrafo successivo, per ora limitiamoci a dire che ce n'è almeno uno alla fine di ogni turno. A proposito di turni, Mario Party Superstars prevede una notevole personalizzazione: nel numero di giri della partita (che, se troppo lunga, può essere anche ripresa in un secondo momento), nella presenza o meno delle Superstelle finali (e nelle eventuali modalità di elargizione), nella natura e nella difficoltà stessa dei minigiochi che verranno sorteggiati. La modalità principale del gioco, quella di cui abbiamo parlato finora, è esperibile anche online.

I tabelloni di Mario Party Superstars, come dicevamo, sono soltanto cinque; un numero che avrebbe potuto essere superiore, anche considerando che si tratta di ammodernamenti di plance del passato. Non abbiamo niente da ridire tuttavia su quelle selezionate: dall'Isola Tropicale di Yoshi alla Terra del Terrore, sono lodevoli sia per il level design che per il graduale aumento della complessità. Ci dispiace un po' per l'assenza di una plancia iconica come Western Land di Mario Party 2, e in generale è poco comprensibile perché NDcube si sia limitata ai tabelloni per Nintendo 64, considerando che i minigiochi provengono anche dall'era GameCube.

Minigiochi

Mario Party Superstars: Peach ha appena vinto una partita nel 'suo' tabellone
Mario Party Superstars: Peach ha appena vinto una partita nel "suo" tabellone

Senza minigiochi, Mario Party non funzionerebbe affatto: sono loro a dare dinamicità alla partita, a renderla più gradevole. L'apporto dei tabelloni, di fatto, risiede nel donare un contesto visivo, narrativo e parzialmente strategico alla sequenza di minigiochi. Questi possono essere tutti contro tutti, due contro due, uno contro tre: non possiamo lamentarci né del numero (un centinaio) né della varietà di quelli selezionati, come scritto poc'anzi provenienti sia dagli episodi per Nintendo 64 che da quelli per GameCube.

Alcuni - pochi - forse sono ripetitivi, ed essendo una collezione è un peccato, ma vengono ampiamente bilanciati da quelli che, da soli, consentono di divertirsi per ore. Dei minigiochi che necessiterebbero soltanto di un piccolo approfondimento e di una diversificazione delle caratteristiche (in Mario Party tutti i protagonisti hanno le stesse funzionalità, indipendentemente dal peso o dall'altezza) per funzionare come prodotti a sé stanti. Non sono tanti, ma arricchiscono grandemente l'offerta di Mario Party Superstars. Ci riferiamo in particolare ai titoli sportivi, non per gusto personale quanto per la profondità degli stessi. L'hockey, il calcio coi goomba al posto delle porte, ma soprattutto il beach volley: quest'ultimo è una spanna sopra ogni altro minigioco, una singola partita può durare anche un quarto d'ora (selezionando il punteggio massimo) e consente di battere, saltare, schiacciare (direzionando il tiro) e perfino di fare muro.

Mario Party Superstars: in questo minigioco bisogna modificare il volto di Bowser per farlo somigliare a quello al centro
Mario Party Superstars: in questo minigioco bisogna modificare il volto di Bowser per farlo somigliare a quello al centro

Proprio perché il vero fulcro di Mario Party non è la modalità principale, ma sono i minigiochi, è possibile esperirli anche al di fuori dei tabelloni: basta recarsi al (sorpresa!) Monte Minigiochi. Qui ci sono varie modalità, come una corsa sui carrelli che termina dopo cinque turni e vince chi ha collezionato più monete. C'è anche la possibilità, molto più semplicemente, di sceglierli e giocarli liberamente, selezionando regole e partecipanti. La catalogazione è varia, e può differenziarsi in base al contenuto ("sportivi", appunto), alla data di creazione ("GameCube") o alla difficoltà degli stessi. La gara di resistenza online (vince chi, in un susseguirsi di minigiochi, non sbaglia) sembrerebbe donare ulteriore longevità all'esperienza, ma non siamo riusciti a testarla abbastanza da garantirvelo.

Archivio e grafica

Mario Party Superstars: uno dei minigiochi tre contro uno
Mario Party Superstars: uno dei minigiochi tre contro uno

È quasi comico sostenerlo considerando il gigantismo e le dimensioni del gioco citato, ma per certi versi Mario Party Superstars è il Super Smash Bros. Ultimate della saga: non solo perché ripropone alcuni dei migliori minigiochi del passato, ma anche per alcune velleità archivistiche ed antologiche, perfino apprezzabili, che però risultano quasi ridicole paragonate all'opera mastodontica di Masahiro Sakurai.

È possibile spendere le monete collezionate nell'area iniziale del gioco, nel negozio di Toad o in quello di Kamek. Qui potete acquistare più adesivi (utilizzati per comunicare con gli avversari), ma anche e soprattutto delle musiche d'archivio, originali e riarrangiate, provenienti dai vecchi Mario Party. Non solo, è stata inserita anche una piccola enciclopedia della quale è possibile comprare le pagine: tutto ciò che otterrete, tuttavia, è una breve cronistoria, relativa al solo Mario Party, di un determinato personaggio. Waluigi, ad esempio: un'immagine, una celere descrizione del carattere, i giochi della serie in cui è apparso. Ripetiamo, non ci sentiamo né di lodare né di stroncare quest'approccio: fatto sta che entrando in questo territorio è impossibile non relazionarsi con Super Smash Bros., e relazionandosi a Super Smash Bros. in quest'ambito chiunque uscirebbe non solo sconfitto, ma devastato.

Mario Party Superstars: sovrascrivere le tracce di neve degli avversari è molto divertente, ma state attenti a non farvi beccare dalle sfere altrui
Mario Party Superstars: sovrascrivere le tracce di neve degli avversari è molto divertente, ma state attenti a non farvi beccare dalle sfere altrui

A livello sonoro il titolo propone molti riarrangiamenti di melodie del passato: non osa più di tanto, ma lo promuoviamo appieno. Le musiche selezionate celebrano la leggerezza del gioco, divertendo senza stancare. Dal punto di vista tecnico non possiamo che apprezzare quanto fatto. In particolare abbiamo gradito la cura riposta nella ricostruzione di certi materiali (come i biscotti nella Torta di Compleanno di Peach): tuttavia, come sempre, questa serie non svetta per ambizione grafica. I personaggi Nintendo appaiono qui nella versione più standard possibile, sia come modellazione poligonale, sia come complessità delle animazioni. Rispetto ad altre produzioni dell'azienda, Mario Party è sicuramente più anonimo.

Multiplayer offline e online

Mario Party Superstars: si può giocare con ogni tipo di Switch, con più di una console, con qualsiasi pad disponibile
Mario Party Superstars: si può giocare con ogni tipo di Switch, con più di una console, con qualsiasi pad disponibile

Mario Party Superstars, come ogni altro episodio della saga, trova pieno compimento soltanto attraverso la modalità multigiocatore: se da solo è un titolo al massimo discreto (al massimo), in multiplayer si esalta, e migliora, come pochi altri. Aiutano gli imprevisti del tabellone, aiuta molto la natura dei minigiochi: sono abbastanza intuitivi e strutturati (in media) da divertire un principiante, e da non annoiare un giocatore esperto. Da questo punto di vista, non possiamo che lodare Mario Party Superstars: rinuncia alle specificità dei Joy-Con (come i motion control, o il sensore a raggi infrarossi) per rendersi giocabile con ogni pad, in ogni situazione e modo possibile con Switch.

Selezionando dalla schermata iniziale "gioco online", è possibile esperire ogni modalità come se fossimo offline. Anche le monete raccolte in una partita gestita da un altro utente diventano spendibili nel proprio file di salvataggio. Il tutto funziona molto bene, ma la qualità finale dell'esperienza dipenderà -ovviamente- dalla vostra connessione e quella dei vostri compagni di gioco. Tutto ciò fermo restando che l'esperienza principale di Mario Party rimane quella in locale, con tre amici sul divano ed eventuali - e probabili - offese reciproche. In quest'ottica, l'assenza (per ora) di una chat vocale, rende il multiplayer online ancora più distante da quello offline.

Aggiungiamo un ultimo dettaglio: sono state inserite due sezioni, all'interno di Monte Minigiochi, fatte appositamente per giocare online da soli: con "da soli" intendiamo senza amici in locale, ma anche senza amici online. Si chiamano "Sopravvivenza" e "Sfida del giorno", e consentono di sfidare gli avversari concentrandosi sulla rincorsa al record, così da approfondire le sfumature dei vari minigiochi.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (24)
7.4
Il tuo voto

Tralasciando le velleità archivistiche, che impallidiscono se paragonate a quelle di Super Smash Bros. Ultimate, e tralasciando l'effetto nostalgia, che coinvolgerà una percentuale irrisoria di utenti, Mario Party Superstars è un party game molto riuscito. Rinuncia a sfruttare le unicità dei Joy-Con (come i sensori di movimento) per rendersi godibile in qualsiasi modo, con qualsiasi controller: ed è la cosa più importante, visto che, come sempre, questo gioco dà il massimo di sé attraverso il multiplayer offline. L'online ci è sembrato funzionale: peccato per il mancato supporto di una chat vocale. Avremmo gradito qualche tabellone in più, ma in generale la selezione di minigiochi è ottima. Se vi piace giocare in multiplayer locale, magari con persone o familiari poco esperti, potrebbe essere ideale alle vostre esigenze: più di Super Mario Party, probabilmente.

PRO

  • In multiplayer è divertentissimo
  • I minigiochi sono tanti (100) e ingegnosi
  • Si può giocare con qualsiasi pad, in qualsiasi modo

CONTRO

  • Avremmo gradito qualche tabellone in più
  • Da soli, nonostante l'online, non ve lo consigliamo
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