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Marvel vs. Capcom Fighting Collection: Arcade Classics, la recensione della collezione più attesa dai fan dei picchiaduro 2D

È una delle compilation più attese dai fan dei picchiaduro 2D, un pezzo di storia videoludico in sette atti e il miglior modo di giocare un capolavoro mai dimenticato: l'abbiamo recensita per Switch.

RECENSIONE di Christian Colli   —   11/09/2024
Artwork di Marvel vs. Capcom Fighting Collection: Arcade Classics
Marvel Vs. Capcom Fighting Collection: Arcade Classics
Marvel Vs. Capcom Fighting Collection: Arcade Classics
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Nel 1996 poteva succedere che un adolescente appassionato di videogiochi e fumetti Marvel si facesse il giro di tutte le sale giochi di una città a caso, tipo Trapani, in cerca del cabinato di X-Men Vs. Street Fighter: vedere gli eroi mutanti darsele di santa ragione con i lottatori di Street Fighter Alpha era un sogno che si avverava, in un glorioso trionfo di pixel e gettoni. Poteva succedere che quell'incontro segnasse anche le scelte future negli acquisti delle console, perché Dreamcast non ce l'aveva nessuno, ma non scendeva a compromessi quando si convertivano titoli come Marvel Vs. Capcom 2, un altro sogno bagnato che per un fan di picchiaduro e fumetti diventava pure un system seller.

La recente Marvel vs. Capcom Fighting Collection: Arcade Classics ci ha riportato alla memoria quei giorni spensierati, un tuffo nel passato tanto agognato e anche un po' improvviso che include ben sette giochi, compreso un picchiaduro a scorrimento poco conosciuto (The Punisher). Nel pacchetto c'è insomma la storia della trionfale collaborazione tra Capcom e Marvel prima che esplodesse nello stragiocato e strafamoso Marvel Vs. Capcom 3: un percorso lineare e graduale, e anche accidentale, impreziosito da netti miglioramenti alla giocabilità, funzionalità online e piccoli grandi extra.

I giochi nella compilation

Come abbiamo detto, la compilation rappresenta un percorso evolutivo - e considerando la massiccia presenza di X-Men, ha pure senso - che segna indelebilmente gli anni '90 degli ultimi, grandi picchiaduro 2D sviluppati in casa Capcom. L'inizio, in ordine cronologico, non è esattamente dei più sfolgoranti ma la compagnia giapponese l'ha comunque incluso nel pacchetto per amor di completezza.

The Punisher è un picchiaduro a scorrimento del 1993
The Punisher è un picchiaduro a scorrimento del 1993

The Punisher esce nel 1993 e diventa subito un grande successo arcade. Capcom ripropone la formula dei suoi Final Fight e Captain Commando, rappresentando fedelmente il personaggio di Frank Castle, antieroe Marvel senza poteri, ma con un'immensa esperienza militare. Nel gioco, il Punitore combatte orde di nemici per arrivare a Kingpin, passando sopra i cadaveri di scagnozzi come Bushwacker o Mosaico, affiancato da Nick Fury (quello originale, naturalmente, non la versione più recente di Samuel L. Jackson).

Il picchiaduro, diviso in stage e a scorrimento come da tradizione, si distingueva per la violenza sopra le righe, lo stile fumettoso fedele agli albi Marvel con tanto di onomatopee, e una tecnologia inedita che permetteva di schierare fino a dieci sprite nemici contemporaneamente. Il gameplay è abbastanza classico: attacchi concatenabili, mosse speciali che consumano l'indicatore della vita, oggetti da raccogliere per guarire o aumentare il punteggio, armi da mischia e da fuoco a consumo. Un arcade d'altri tempi, duro e puro.

X-Men: Children of the Atom è il picchiaduro 2D con cui tutto ha avuto inizio
X-Men: Children of the Atom è il picchiaduro 2D con cui tutto ha avuto inizio

Uscito alla fine del 1994, X-Men: Children of the Atom è una grande prova che precede persino Street Fighter Alpha e per questo motivo è più vicino, nel gameplay, all'iconico Super Street Fighter II Turbo. Capcom riunisce nel roster dodici mutanti Marvel, inclusi i due boss Fenomeno e Magneto, e aggiunge per buona misura un Akuma segreto da combattere soddisfacendo certi requisiti. Nonostante la sua apparente semplicità e il roster contenuto, X-Men: CotA include alcune importanti novità al gameplay che Capcom riprenderà in misura maggiore o minore nei suoi titoli successivi.

Il sistema di controllo è abbastanza tradizionale, con tre tasti delegati ai pugni e tre ai calci, e i movimenti della leva in rotazioni o cariche consentono l'esecuzione di mosse speciali e super mosse che attingono all'indicatore X-Power. Le novità suddette includono la possibilità di direzionare alcuni attacchi, come i raggi ottici di Ciclope, e altre manovre sofisticate per l'epoca come i followup dopo un lancio, le controprese e le capriole di recupero, oltre ai super salti e a primitive combo aeree. Nella sua semplicità e immediatezza, resta ancora oggi un picchiaduro 2D da manuale.

Marvel Super Heroes introduce una dinamica di gioco insolita con le Gemme dell'Infinito
Marvel Super Heroes introduce una dinamica di gioco insolita con le Gemme dell'Infinito

Nel 1995 arriva in sala anche Marvel Super Heroes, praticamente X-Men: CotA ma con meno mutanti: tornano infatti solo Wolverine, Psylocke, Magneto e Fenomeno, mentre il resto del roster, che conta tredici personaggi, include Avengers come Captain America e Iron Man e villain del calibro di Doctor Doom e Thanos, il boss finale, oltre a un cammeo segreto di Darkstalkers sotto forma di Anita, la piccola amica di Donovan.

Il gioco, che si ispira alla famosa Saga dell'Infinito, ripropone le dinamiche di X-Men: CotA con una controversa aggiunta al gameplay sotto forma delle Gemme dell'Infinito. Le Gemme possono essere raccolte dai giocatori come in un picchiaduro a scorrimento e conferiscono effetti bonus dipendenti dal tipo di Gemma raccolta: potenziamenti all'attacco o alla difesa, rigenerazione della salute, variazioni agli attacchi speciali e così via. È un sistema insolito che rende le partite sicuramente più caotiche e imprevedibili, pertanto è stato accantonato quasi subito, ma rappresenta un esperimento interessante ripreso, molti anni dopo, in Marvel Vs. Capcom: Infinite.

X-Men Vs. Street Fighter segna l'inizio della serie Versus
X-Men Vs. Street Fighter segna l'inizio della serie Versus

Classe 1996, X-Men Vs. Street Fighter è il vero punto d'inizio: è in questo momento che Capcom, a fronte di uno straordinario successo, fiuta le potenzialità del crossover tra licenze. Perché come in un grande crossover estivo a fumetti, i mondi dei mutanti Marvel e quello dei combattenti Capcom collidono in un picchiaduro che è invecchiato benissimo. Capcom attinge ai roster di X-Men: Children of the Atom e Street Fighter Alpha per un totale di diciassette personaggi giocabili che includono eroi iconici come Ciclope, Ryu, Ken, Wolverine e il segretissimo Akuma ma non il boss finale, un gigantesco Apocalisse.

La novità più eclatante è certo il sistema tag con cui si forma una squadra composta da due personaggi: ciascuno possiede il suo indicatore di salute e il giocatore ne controlla in campo soltanto uno ma può richiamare l'altro in qualsiasi momento per sostituirlo. A quel punto, il personaggio in panchina recupera lentamente la salute recentemente perduta. Il gameplay, che mette in scena le dinamiche dei titoli precedenti, tra super salti, combo aeree e quant'altro, ruota tutto intorno allo strategico sistema tag e alle funzionalità relative: il giocatore può attingere all'indicatore Hyper per contrattaccare con uno scambio, scaricare le Hyper Combo in faccia al nemico o combinare quelle dei due personaggi in un unico attacco devastante che prende il nome di Variable Combination.

Marvel Super Heroes Vs. Street Fighter è il titolo meno popolare della Collection
Marvel Super Heroes Vs. Street Fighter è il titolo meno popolare della Collection

Appena un anno dopo, Capcom ci riprova con Marvel Super Heroes Vs. Street Fighter, in realtà un mega riciclo dei titoli precedenti che include pochi personaggi inediti rispetto ai roster di riferimento, perlopiù decisamente bizzarri come le varianti segrete Shadow, Dark Sakura o Mech Zangief, per non parlare dell'assurdo Norimaro, un personaggio che non rappresenta nessuna delle due compagnie, ispirato a un comico giapponese (Noritake Kinashi) che pertanto non è mai stato giocabile nelle localizzazioni occidentali. Almeno fino ad ora.

Il gameplay è praticamente identico a X-Men Vs. Street Fighter: due personaggi per squadra, un round soltanto, e la possibilità di scambiarli al volo durante il combattimento. Marvel Super Heroes Vs. Street Fighter, forse il titolo meno noto della compilation, introduce una funzionalità importantissima che diventerà centrale nella serie: la Variable Assist. Questa tecnica permette di richiamare il partner per un breve momento, durante il quale eseguirà una certa mossa speciale prima di tornare in panchina. La Variable Assist permette di prolungare le combo, prendere l'avversario alla sprovvista e interrompere i suoi attacchi, una semplice aggiunta che cambierà tutto.

Marvel Vs. Capcom: Clash of Super Heroes è la svolta nella serie Versus
Marvel Vs. Capcom: Clash of Super Heroes è la svolta nella serie Versus

Nel 1997 la serie Versus sembrerebbe giungere al suo apice, ma nessuno sospetta che questo climax sia solo l'inizio di una deriva che avrà un successo spropositato tra gli amanti dei picchiaduro. Capcom abbandona la prudenza e si gioca il tutto per tutto: niente più licenze specifiche, ora è (quasi) tutta la Marvel contro (quasi) tutta la Capcom: il roster include molti lottatori a fumetti già visti nei precedenti titoli ma anche combattenti Capcom completamente nuovi per la serie, come la mascotte Mega Man, Strider Hiryu, Jin Saotome da Cyberbots e Captain Commando dall'omonimo picchiaduro a scorrimento.

Sebbene il gameplay resti idealmente immutato rispetto ai titoli precedenti, Marvel Vs Capcom: Clash of Super Heroes introduce una variante della Variable Assist sotto forma di una pletora di personaggi cammeo che include eroi del calibro di Thor lato Marvel oppure Arthur da Ghosts'n'Goblins lato Capcom. Il gioco sceglie questo terzo partner casualmente per ogni giocatore e la sua funzione è identica a quella del titolo precedente: richiamato sullo schermo, esegue un attacco e sparisce, conferendo al giocatore ulteriori possibilità ma con un pizzico di incertezza. Entra in gioco anche una nuova dinamica di gameplay chiamata Variable Cross che permette di attaccare l'avversario con entrambi i personaggi della squadra per un breve periodo di tempo.

Marvel Vs. Capcom 2: New Age of Heroes è uno dei picchiaduro 2D più amati di tutti i tempi
Marvel Vs. Capcom 2: New Age of Heroes è uno dei picchiaduro 2D più amati di tutti i tempi

La compilation si chiude con uno dei titoli più amati di tutti i tempi, un successo clamoroso e una vera e propria pietra miliare del genere. Marvel Vs. Capcom 2: New Age of Heroes è un punto di arrivo e un nuovo inizio, con un roster impensabile di cinquantasei (56!) personaggi che includono tutti quelli proposti nei giochi precedenti più nuove leve come SonSon e Amingo lato Capcom o Cable e Marrow lato Marvel. Il titolo uscito nel 2000 combina anche sprite 2D e spettacolari scenari 3D con un'effettistica all'avanguardia e animazioni straordinarie a scapito di una definizione sensibilmente più bassa. La realtà è che il gioco è talmente caotico, sfavillante e veloce che neanche si notano le sbavature.

Marvel Vs. Capcom 2 infatti permette di formare squadre composte da tre personaggi e rifinisce il sistema Variable Assist del titolo precedente: il giocatore sceglie una versione α, β o γ di ogni personaggio, determinando il tipo di Assist a ogni richiamo. Come se ciò non bastasse, una nuova tecnica permette di forzare l'avversario allo scambio - magari richiamando in combattimento un personaggio che sta recuperando in panchina per dargli il colpo di grazia - e le Hyper Combo possono essere combinate in una devastante super mossa tripla oppure lanciate in sequenza e temporeggiate per buona misura. In virtù di queste aggiunte e manovre, Capcom snellisce anche il sistema di controllo, che ora propone due calci e due pugni invece di tre, stabilendo uno standard per i giochi a venire.

Un pacchetto perfetto?

Tutti i giochi nella Marvel vs. Capcom Fighting Collection: Arcade Classics hanno un valore storico non indifferente, anche quelli meno conosciuto o giocati, ma è chiaro che Marvel Vs. Capcom 2 rappresenta il gioiello della corona. È ancora oggi uno dei titoli più giocati a livello competitivo ma i titoli che lo hanno preceduto, pur nella loro relativa semplicità, hanno qualcosa da dire e questa Collection li ripropone con una qualità sfavillante. Ogni titolo incluso nel pacchetto esiste in due versioni, giapponese originale e inglese, con gli aggiustamenti del caso: Norimaro, per esempio, sparisce nel roster della versione localizzata di Marvel Super Heroes Vs. Street Fighter.

La modalità Museo include illustrazioni e musiche di ogni gioco
La modalità Museo include illustrazioni e musiche di ogni gioco

Ogni titolo è altamente personalizzabile. Una nutrita schermata di opzioni iniziale permette di modificare l'esperienza, andando addirittura a impostare il numero di gettoni "virtuali" a partita, il livello di difficoltà, la velocità del timer o la disponibilità dei personaggi segreti, oltre al sistema di controllo e all'assegnazione dei tasti, che include le famigerate scorciatoie per i giocatori più casual. Una seconda schermata di opzioni, accessibile dopo aver selezionato ogni gioco, consente di cambiare il formato dello schermo e le illustrazioni nell'eventuale cornice, oltre agli immancabili filtri grafici che sono tanti e, naturalmente, includono un'imitazione del nostalgico CRT.

Tra le aggiunte più interessanti spiccano sicuramente la modalità Museo, in cui è possibile riascoltare ogni singola traccia musicale o ammirare le illustrazioni promozionali dei vari giochi, e la schermata delle Medaglie, praticamente una sorta di elenco di achievement per gli amanti dei collezionabili e dei traguardi. La modalità di allenamento è poi completissima e include hitbox, simulazioni di latenza, dati a vista e moltissime opzioni che permettono ai giocatori più navigati di impratichirsi alla perfezione.

La modalità di allenamento è robusta e ricca di opzioni
La modalità di allenamento è robusta e ricca di opzioni

Infine, la modalità online, selezionabile prima di passare alla scelta del gioco, garantisce partite praticamente perfette grazie al netcode rollback, anche se dobbiamo premettere di aver giocato principalmente su Nintendo Switch (a proposito, l'esperienza è naturalmente più gradevole, visivamente, in portabilità e su schermo OLED neanche a dirlo) e prima dell'uscita ufficiale del titolo: abbiamo trovato meno partite ma è filato tutto liscio.

Purtroppo il pacchetto Capcom presta il fianco a due note dolenti, una opinabile e l'altra un po' meno. Il prezzo è sicuramente impegnativo per una compilation di titoli d'altri tempi, anche se questa è una valutazione assolutamente soggettiva a fronte di svariate considerazioni: per qualcuno, per esempio, il solo Marvel Vs. Capcom 2 vale il biglietto d'ingresso.

L'altra nota dolente è invece più oggettiva e riguarda il singolo slot di salvataggio rapido condiviso per tutti i giochi: si tratta di una funzionalità accessoria e del tutto facoltativa ma che purtroppo risulta assai limitata poiché ogni quick save andrebbe a sovrascrivere il precedente, indipendentemente dal gioco. Una sbavatura di poco conto che macchia però una riproposta in grandissimo stile.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (13)
7.5
Il tuo voto

Marvel vs. Capcom Fighting Collection: Arcade Classics è una di quelle compilation fatte col cuore, che non possono mancare nella libreria di ogni amante dei picchiaduro 2D che si rispetti. Sono titoli che hanno fatto la storia nel bene e nel male, riproposti fedelmente e con una pletora di opzioni che permettono di personalizzare enormemente l'esperienza. Le schermate aggiuntive, come il Museo e la modalità di allenamento, oltre a una modalità online con tanto di sistema a rank e rollback per garantire un'esperienza praticamente perfetta, completano un quadro intaccato soltanto da un prezzo significativo e una sbavatura nell'inclusione di un comodo ma unico slot per il salvataggio rapido. Detto questo, se amate il genere, vi siete persi questo pezzo di storia videoludica o volete soltanto tuffarvi nel caldo abbraccio della nostalgia, sapete sicuramente cosa fare.

PRO

  • Marvel Vs. Capcom 2... più sei picchiaduro che hanno fatto la storia
  • Tantissime opzioni per personalizzare l'esperienza
  • Netcode rollback in una robusta modalità online

CONTRO

  • È soggettivo ma il prezzo può essere impegnativo
  • Un solo slot per il salvataggio rapido