Prima di scrivere questa recensione di Marvel's Avengers per PlayStation 4 Pro abbiamo terminato la campagna single player in una decina di ore o poco più, quindi abbiamo dedicato un bel po' di tempo ai contenuti aggiuntivi che completano il pacchetto e che si possono giocare sia da soli, sia in compagnia di amici o sconosciuti tramite un semplice sistema di matchmaking.
L'ambizioso titolo prodotto da Square Enix e sviluppato da Crystal Dynamics ci ha presi alla sprovvista: lo abbiamo seguito per mesi come fossimo sulle montagne russe, tra silenzi assordanti e annunci entusiasmanti, salvo approcciarlo con un certo scetticismo dopo una beta non proprio brillante. Per capire meglio l'analisi che seguirà, vi invitiamo a leggere il nostro provato di qualche giorno fa, a tutti gli effetti la prima parte di questa recensione che serve a chiudere il cerchio sui nostri ragionamenti e a farvi capire, speriamo, se valga la pena acquistare Marvel's Avengers al lancio oppure no.
La Chiave dell'Estinzione
Multiplayer Edizioni pubblicherà entro ottobre anche un romanzo, scritto da Greg Keyes, che farà da prequel alle vicende raccontate nel gioco. Intitolato Marvel's Avengers: La Chiave dell'Estinzione, il racconto narrerà alcuni importanti antefatti, delineando meglio certi personaggi che avranno un ruolo fondamentale nel gioco Crystal Dynamics. Ne La Chiave dell'Estinzione, gli Avengers dovranno vedersela con lo Zodiaco, un team di super criminali che hanno ottenuto i loro poteri grazie a un antico, micidiale manufatto.
La campagna single player
Durante i titoli di coda non abbiamo potuto fare a meno di pensare che se Crystal Dynamics riuscirà a mantenere la sua promessa di sostenere questo progetto con gli aggiornamenti che dovrebbero puntualmente prolungare la storia, allora Marvel's Avengers potrebbe considerarsi già un mezzo successo, e questo al netto dei tanti problemi che hanno fatto capolino prima, dopo e durante il finale. Una conclusione un po' affrettata, a dire il vero, forse perché non conclude davvero nulla dato che la storia continua subito nelle missioni dell'Iniziativa Avengers e proseguirà in futuro man mano che lo sviluppatore aggiungerà nuovi eroi al cast. Ironicamente, le ultimissime battute sono tra i momenti meno riusciti di una campagna che a tratti raggiunge vette altissime. Gli sceneggiatori di Marvel's Avengers meritano un plauso non tanto per aver imbastito una narrativa discreta, quanto per aver compreso questi eroi così iconici che abbiamo schernito per mesi, considerandoli pallide imitazioni degli attori che li hanno interpretati nei film Disney, e che invece hanno saputo reggersi sulle loro gambe dall'inizio alla fine.
Già nel giro di poche missioni i dialoghi, le interpretazioni e il doppiaggio italiano ci avevano conquistato, aiutandoci ad abituarci meglio al character design assolutamente anonimo. Nelle cinematiche d'intermezzo e negli scambi durante le missioni, gli Avengers che conosciamo nei film e nei fumetti riprendono vita in questo videogioco, condividendo quei tratti così umani e caratteristici che li hanno resi gli idoli di intere generazioni. Se Captain America e Thor ne escono più sacrificati per via della loro presenza marginale nella campagna, gli altri Vendicatori sono una gioia da giocare e vedere interagire. Pur presupponendo un'infarinatura minima da parte dei giocatori, gli scrittori sono riusciti in poche battute a trasmettere tutto il cameratismo, l'empatia, la solidarietà e perché no, la rivalità che caratterizza questa squadra di eroi eccentrici. Nel cast si incastra meravigliosamente Kamala Khan, la giovane Inumana che tenta a tutti i costi di riunire gli Avengers divisi per fermare i piani dell'AIM: la campagna è a tutti gli effetti la sua storia, un percorso di crescita e di accettazione che ci ricorda di che pasta sono fatti i veri eroi.
Meno convincenti i villain, invece, e se è vero che sono le nemesi a fare gli eroi, allora MODOK è una delle scelte meno oculate di questa campagna. Già molto meno famoso di Thanos, Loki o Ultron, il leader dell'AIM è una figura tragica che gli scrittori non sono riusciti a trasmettere pienamente, conferendogli un'ossessione che la storia non spiega mai concretamente. Purtroppo MODOK è l'unico villain degno di questo nome, dato che gli altri sono ancor meno popolari o si ritagliano spazi minuscoli se non del tutto secondari. Ciò nonostante, la campagna fila che è un piacere, grazie soprattutto all'impostazione lineare che obbliga il giocatore a controllare eroi ben precisi nei vari stage. Questo ha consentito a Crystal Dynamics di imbastire sequenze estremamente spettacolari e rocambolesche, attingendo a idee forse anche troppo grandiose che lo sviluppatore ha tradotto a video a fatica, scendendo a compromessi tecnici che qualche volta hanno rischiato di vanificare ogni sforzo creativo. Nondimeno, la campagna passa per momenti veramente memorabili che incolleranno al divano soprattutto i fan degli Avengers cinematografici o cartacei.
Il problema multigiocatore
Accessibile fin dal primissimo momento nella schermata iniziale, il comparto multigiocatore di Marvel's Avengers chiamato Iniziativa Avengers esiste parallelamente alla campagna principale, nel senso che i progressi compiuti con gli eroi in una modalità si riflettono nell'altra e viceversa: il gioco non manca di informarci che l'Iniziativa Avengers potrebbe anticipare gli eventi futuri a chi non ha ancora completato la campagna, poiché sfrutta il medesimo hub, solo proiettato nel futuro, quando i Vendicatori si sono già riuniti. È un compromesso accettabile che permette ai giocatori di fare squadra e calarsi nei panni di tutti e sei gli eroi al lancio senza dover trascorrere una decina di ore in single player.
In questo senso, la modalità multiplayer di Marvel's Avengers è furbetta, perché permette di affrontare ogni missione in compagnia di un massimo di tre amici, oppure da soli con l'aiuto di massimo tre bot. Dunque al momento nessun contenuto sembrerebbe precluso a chi preferisce giocare per conto proprio, e questo è senza dubbio un valore aggiunto.
Giocare insieme agli amici è ovviamente consigliabile, sebbene sia possibile comunicare a voce - unico sistema concesso - anche con gli utenti casuali trovati attraverso il sistema di matchmaking. È chiaro che titoli come questo guadagnano una marcia in più quando si chiacchiera mentre si pestano i nemici, anche perché Marvel's Avengers non vuole essere un gioco d'azione flemmatico e tecnico come un Dark Souls o un Sekiro, ma piuttosto un colorato, caotico button mashing riconducibile ai picchiaduro a scorrimento degli anni '90. Ciò nondimeno, Crystal Dynamics è riuscita a progettare un sistema di combattimento interessante: gli eroi sono estremamente diversificati nelle meccaniche e nelle abilità individuali, che poi si possono sviluppare ulteriormente assegnando i punti guadagnati a ogni level up nei menù dedicati. Se inizialmente le meccaniche possono apparire estremamente basilari, la scena cambia sensibilmente già intorno a livello 15, quando si aprono molte più possibilità di personalizzazione che vanno a influenzare non solo le dinamiche in singolo, ma anche e soprattutto quelle di gruppo.
Il livello di difficoltà standard dei quattro selezionabili per ogni missione multiplayer di Marvel's Avengers non è mai talmente impegnativo da costringere a ricercate strategie e combinazioni di abilità, né tanto meno al farm di oggetti o esperienza, ma già alzando l'asticella diventa più consigliabile, nonché appagante, ricercare una sinergia tra gli eroi in squadra e i bonus che conferiscono i loro poteri.
È una sensazione che si percepisce soltanto dopo parecchie ore di multigiocatore e a livelli più alti, beninteso, ma forse sta qui il principale problema della visione di Crystal Dynamics, che fatica a coniugare la spensierata azione a schermo con le meccaniche GDR associate all'equipaggiamento, alla crescita dei personaggi e delle fazioni. Ogni eroe, infatti, progredisce sostanzialmente su due piani che restano separati troppo a lungo: uno è il suddetto sistema delle abilità personalizzabili, l'altro è quello in cui esiste il bottino casuale, l'equipaggiamento che troviamo spesso nelle missioni e che non cambia l'aspetto dei personaggi, lasciando quel compito soltanto ai numerosi costumi collezionabili.
Il look che non cambia alla lunga diventa l'ultimo dei nostri problemi: l'equipaggiamento - individuale per ogni eroe, tranne che per alcuni accessori, e impossibile da scambiare con gli altri giocatori - garantisce spesso vari tipi di effetti, può essere potenziato o smontato per accumulare le risorse necessarie e migliorare altri pezzi. In realtà, passerete gran parte del gioco a premere il tasto che sceglie l'equipaggiamento migliore in automatico sulla base di un valore che determina la potenza media di ogni personaggio, rendendolo più o meno portato ad affrontare certe missioni.
La strategia e la microgestione delle statistiche e dei bonus trova posto soltanto ai massimi livelli, quando magari diventa necessario indossare protezioni specifiche o impiegare effetti precisi contro determinati avversari. Ma è una strada lunga da percorrere, e molto ripetitiva. La modalità multigiocatore è dunque questa: ripetere missioni su missioni per crescere ogni personaggio fino al massimo livello, quindi migliorare il suo equipaggiamento.
La varietà del contenuto, tuttavia, è discutibile. L'Iniziativa Avengers si articola in un numero generoso di missioni, talvolta più articolate e suddivise in diverse fasi, ma la maggior parte si svolge nelle mappe già visitate durante la campagna, riconfigurate all'occorrenza. Questo significa che vi ritroverete ben presto a ripetere incarichi molto simili, quando non sono identici: sconfiggere un certo numero di nemici o miniboss, proteggere alcuni PNG, distruggere specifici bersagli e così via. Una volta completata la campagna, la sensazione di ripetitività sopraggiunge nel giro di poche ore, e diventa difficile immaginare la stessa esperienza moltiplicata per sei volte e poi per tutti gli eroi che Crystal Dynamics aggiungerà nel corso dei mesi. In questo senso ci ha particolarmente deluso la penuria di boss iconici al lancio, praticamente solo Taskmaster e l'Abominio sebbene gli Avengers vantino una pletora di nemici importanti che ci sarebbe piaciuto affrontare anche a più riprese.
A conti fatti, la modalità multigiocatore di Marvel's Avengers non si discosta dalle offerte tipiche dei GaaS; tuttavia, sebbene vanti un team di eroi carismatici, diversificati e molto divertenti da giocare, mostra troppo presto il fianco a un loop che riesce a essere appagante solo se sbocconcellato e che può diventare noioso in una full immersion da tante ore al giorno. Detto ciò, non mancano i motivi per continuare a giocare nel tempo. Tra fumetti, costumi, emote, targhe e così via, ci sono tantissimi collezionabili da cercare o sbloccare nelle cosiddette Carte Sfida, praticamente un elenco di ricompense individuali che premiano la crescita dei singoli eroi. È qui che entrano in gioco le famigerate microtransazioni, ma vogliamo essere molto chiari: sono davvero ininfluenti. Esse consentono di acquistare a pacchetti la valuta necessaria a comprare le ricompense nelle Carte Sfida senza completare i piccoli incarichi corrispondenti, ma basta un po' di impegno e di costanza per prendere tutto senza sborsare un centesimo. In questo senso, le dinamiche di microtransazione non hanno avuto nessun peso sulla nostra valutazione finale.
Grafica e aspetti tecnici
Se la campagna ci ha piacevolmente sorpresi, e il multigiocatore ha pregi e difetti che peseranno in modo differente sulle spalle di diversi tipi di videogiocatori, il comparto tecnico di Marvel's Avengers è una questione completamente diversa da affrontare, e non meno complicata.
Il colpo d'occhio del gioco Crystal Dynamics è notevole, specialmente nei particolari, e i modelli 3D dei vari eroi sono stati animati con una cura e un'attenzione sopra le righe. Quando combattiamo nei panni di Iron Man, Thor, Cap e via dicendo, stiamo effettivamente controllando gli stessi eroi che abbiamo amato nei fumetti o al cinema. Gli artisti di Crystal Dynamics li hanno ricostruiti meticolosamente, riservando una parte di quella diligenza alle mappe di ampio respiro, piene di particolari ed elementi distruttibili, e alle coreografiche sequenze della campagna che paiono uscire direttamente dal Marvel Cinematic Universe. Poi, però, quando ci si comincia a muovere, e si guarda più attentamente lo schermo, l'incantesimo si spezza e saltano all'occhio tutte quelle mancanze che ci hanno fatto pensare a una release affrettata e a un codice che forse sarebbe dovuto uscire tra qualche mese.
La più eclatante è certo l'instabilità del frame rate che, su una rumorosissima PlayStation 4 Pro, e selezionando la modalità 4K dalle opzioni al posto di quella Performance, fatica a reggere costantemente i 30 fotogrammi al secondo. Quando scende al di sotto di quella soglia, non lo fa in modo catastrofico, ma è comunque evidente e succede spesso, specialmente nelle mappe geometricamente più complesse e soprattutto quando gli eroi cominciano a combattere, sollevando un'impressionante quantità di effetti particellari. Nelle spettacolari sequenze della campagna che citavamo più sopra, può bastare un sensibile rallentamento a rovinare la scena - e qualche volta a mandare in Game Over - ed è un vero peccato: è chiaro che i ragazzi di Crystal Dynamics non sono riusciti a ottimizzare il codice in tempo per l'uscita, e possiamo solo sperare che risolvano questi problemi nei prossimi aggiornamenti, anche perché al momento non ce la sentiamo proprio di consigliare l'acquisto su PlayStation 4 liscia.
La nostra recensione della versione PC arriverà a breve, quindi avremo modo di sviscerare ulteriormente anche quel comparto tecnico. Il frame rate, tuttavia, non è l'unico problema a funestare Marvel's Avengers, che soffre di una quantità importante di bug e glitch che Crystal Dynamics sta pian piano cercando di risolvere, ma che riconfermano la frettolosità che ha caratterizzato questa release, peraltro già rinviata almeno una volta. Sono fortunatamente bug minori che raramente vanno a intaccare il gameplay, ma tra dialoghi un po' in italiano e un po' in inglese, strane animazioni, personaggi che non parlano o che parlano a bocca chiusa e teste che galleggiano a mezz'aria senza un corpo, il quadro complessivo ci è apparso abbastanza preoccupante.
A nostro giudizio, lo sviluppatore californiano dovrebbe passare una mano di vernice anche su vari aspetti dell'interfaccia o dei menù, che ci sono apparsi un po' obsoleti, per esempio la necessità di dover smontare i pezzi di equipaggiamento inutili uno alla volta, o di dover fare avanti e indietro per l'Helicarrier a causa della disposizione poco oculata dei vendor.
Quello che stiamo cercando di farvi capire in queste ultime righe, in effetti, è che molto di quello che non funziona in Marvel's Avengers può essere facilmente ritoccato e migliorato. I Game as a Service come questo possono evolversi nel tempo e rovesciare l'opinione del pubblico, se sostenuti adeguatamente da uno sviluppatore attento. La licenza degli Avengers ha un peso enorme. Questo non è Anthem: dietro ci sono nomi altisonanti come Marvel e Square Enix, e all'orizzonte un piano lungo, ricco e duraturo che Crystal Dynamics dovrà rispettare per mantenere la sua reputazione. Per quanto ci riguarda, ha già vinto parte della sfida con una campagna davvero ottima sotto quasi tutti gli aspetti.
Ascoltando i feedback dei giocatori, continuando l'ottima comunicazione delle ultime War Table mensili e tenendo a cuore il progetto come sembra, ci sono ottime probabilità che Marvel's Avengers tra qualche mese riesca a brillare come avrebbe meritato fin da subito. A questo punto dovete essere voi a chiedervi se volete dargli una possibilità ora o aspettare qualche mese e magari uno sconto.
Conclusioni
Marvel's Avengers è un groviglio di problemi tecnici nel quale batte un gran cuore: la campagna single player è coinvolgente e ben scritta, il sistema di combattimento è caotico ma divertente e gli eroi al lancio sono diversificati e interessanti da personalizzare. Migliorando il frame rate, risolvendo i vari bug e aumentando la varietà di contenuti aggiuntivi a suon di patch, Crystal Dynamics potrebbe davvero riuscire a sostenere questo progetto per anni. Nel frattempo, però, dobbiamo accontentarci di un esordio riuscito soltanto a metà che consigliamo ai fan dei Vendicatori e a chi cerca un titolo scacciapensieri da giocare soprattutto in compagnia.
PRO
- La campagna single player è coinvolgente e spettacolare
- Gli eroi sono molto diversi e ricchi di abilità e tecniche di combattimento
- La varietà di contenuti multigiocatore da affrontare dopo la campagna è notevole a una prima occhiata...
CONTRO
- ...ma in realtà l'esperienza diventa ripetitiva in fretta e mancano gli stimoli a crescere ogni singolo eroe
- Problemi tecnici importanti, a cominciare dal frame rate instabile
- Alcune meccaniche GDR non si abbinano bene a un gameplay divertente, ma caotico e approssimativo