Vogliamo essere chiari fin da subito: non è stato semplice cimentarsi con la recensione di Marvel's Guardians of the Galaxy. Il nuovo tie-in sviluppato da Eidos Montreal, che prova a reinventare i Guardiani della Galassia nell'ambito di una dimensione videoludica, in maniera del tutto simile a quanto fatto con gli Avengers lo scorso anno, avrebbe avuto bisogno di qualche settimana di lavoro in più sulla rifinitura e la review build lo testimonia in maniera eloquente.
Al tempo stesso, tuttavia, da una parte Square Enix ha garantito che la patch del day one sistemerà diversi problemi (senza però introdurre il supporto per il ray tracing su PS5 e Xbox Series X|S, che arriverà colpevolmente più avanti); dall'altra ci troviamo di fronte a un'avventura che i fan dei Guardiani e delle produzioni Marvel in generale non potranno ritenere meno che entusiasmante.
Il perché è presto detto: la squadra di eroi galattici capitanata da Star-Lord esprime nel corso di una lunga campagna, caratterizzata da una durata di circa 20 ore (ma rigiocabile almeno una volta per via dei bivi e delle differenze che producono), tutte quelle dinamiche e quelle gag che hanno determinato il successo della trasposizione cinematografica diretta da James Gunn. I personaggi, del resto, prendono abbondante spunto dalle controparti viste sul grande schermo. Con l'unica eccezione di Gamora, che si rifà, invece, ai tratti e al carattere più fracassone della versione cartacea.
Questo tipo di interpretazione, quasi interamente focalizzato sulla narrativa, viene coadiuvato da un doppiaggio in italiano di eccellente fattura, con interpreti quasi sempre perfetti per il ruolo e spesso capaci di imitare i doppiatori dei film, risultando indistinguibili in alcuni frangenti e contribuendo a mettere in scena sequenze memorabili. Se era ciò che cercavate in Marvel's Guardians of the Galaxy, sorridete: siete stati accontentati.
Storia
Come per il già citato Marvel's Avengers, quella di Marvel's Guardians of the Galaxy non è una origin story, in quanto nel gioco il supergruppo capitanato da Star-Lord è già consolidato e famigerato, e la sua formazione la conosciamo bene: oltre a Peter Quill viaggiano a bordo della Milano l'infallibile assassina Gamora, Drax il distruttore, lo scaltro Rocket e il misterioso Groot.
Come detto, Gamora è l'unico personaggio che prende per molti versi le distanze dalla controparte cinematografica, sia in termini di design che di indole, e ciò non mancherà di destabilizzare chi conosce la figlia adottiva di Thanos solo attraverso l'interpretazione di Zoe Saldana. Ad ogni modo, nel corso dell'avventura non mancheranno momenti in cui la letale combattente rivelerà alcuni importanti retroscena, guadagnando spessore rispetto a un inquadramento iniziale forse un po' frivolo.
Il protagonista rimane però Star-Lord e i flashback giocabili della sua vita sulla Terra prima di diventare un Ravager lo ribadiscono in più occasioni, aprendo le porte a una breve sottotrama che gli sceneggiatori di Marvel's Guardians of the Galaxy hanno sfruttato per spiegare quanto siano preziosi e particolari i Blaster che il protagonista si porta sempre dietro, dono di suo padre, capaci di cambiare forma, caratteristiche e funzionalità a seconda della situazione.
Nelle prime fasi della campagna troviamo i Guardiani intenti a dare la caccia a un mostro su di un pianeta remoto. Il fatto che Rocket trasformi alcune sequenze in una gara fra lui e Quill (con tanto di interfaccia che cambia di conseguenza) evidenzia fin da subito il tono del racconto, e così il tutto si traduce in un tutorial estremamente naturale rispetto sia alle meccaniche esplorative che al sistema di combattimento, su cui torneremo fra poco.
Ad ogni modo, la spedizione non va a buon fine e anziché un enorme mostro gli eroi si ritrovano a dover accudire un buffo lama colorato, che decidono di portare con loro sulla Milano. Intercettati dai Nova Corps, tuttavia, vengono arrestati e sottoposti all'immancabile scena della descrizione individuale, in una sorta di presentazione ufficiale da cui Quill esce come al solito ferito nell'orgoglio. Tale evento ci conduce alla prima decisione che dovremo prendere nel gioco: nascondere ai controlli il lama o una cassa di componenti illegali?
Giunti sulla nave dei Nova Corps, i Guardiani notano la presenza di una delegazione della Chiesa Universale della Verità e chiedono di essere accolti da Ko-Rel, ufficiale in comando nonché avvelenata ex fiamma di Quill, ma nella squadra incaricata di scortarli c'è solo la sua giovane figlia Nikki. Qualcosa tuttavia va storto, si verifica un'esplosione e Peter si ritrova a dover aiutare la ragazzina a tornare dalla madre, che per ringraziarlo lo libera insieme ai suoi compagni a patto che paghino una multa salata.
Dove trovare tutti quei soldi? È a questo punto che la trama di Marvel's Guardians of the Galaxy comincia a ingranare, coinvolgendo la temibile collezionista di mostri Lady Hellbender in una sequenza che potreste aver visto, e in cui bisogna scegliere se "venderle" Groot o Rocket in cambio di unità a sufficienza per saldare la multa. Anche in questo caso la decisione che prenderemo andrà a modificare il corso degli eventi, producendo situazioni differenti.
Senza voler anticipare altro, non c'è dubbio che la storia del nuovo titolo targato Eidos Montreal sia ben scritta, al netto di un paio di situazioni che sarebbe stato possibile risolvere in maniera differente. I dialoghi ci sono sembrati addirittura brillanti, con una grande quantità di gag divertenti che si rifanno, come detto, alle dinamiche dei Guardiani cinematografici e che solo verso la fine cominciano ad abusare un po' dei vari "e dai, ragazzi", "siamo una squadra" e soprattutto "razzo!", e che... razzo.
Modalità e contenuti
La campagna di Marvel's Guardians of the Galaxy, che, come detto, è possibile portare a termine in circa 20 ore, è composta da un totale di sedici capitoli e una volta completata garantisce l'accesso al tradizionale new game plus, da sfruttare magari per concedersi un secondo giro. In effetti la rigiocabilità rappresenta senza dubbio uno dei focus di questa produzione, vista la presenza dei bivi a cui abbiamo accennato.
Ci sono scenari che avrebbero meritato senz'altro una seconda visita, su tutti Knowhere: la gigantesca testa di un Celestiale trasformata in un crocevia spaziale, rifugio sicuro per cacciatori di taglie e Ravager nonché dominio di Cosmo, il cane russo dotato di un intelletto superiore e di poteri psichici. È possibile letteralmente perdersi fra le attrazioni (ad esempio la mostra del Collezionista) e i vicoli di questa location, ma sarebbe stato bello puntare ancora più convintamente in tale direzione e dar vita ad attività collaterali e minigame in stile Yakuza, con la possibilità di tornare a Knowhere anche a gioco completato.
Detto questo, la varietà delle ambientazioni è sicuramente uno degli elementi che a Marvel's Guardians of the Galaxy non manca di certo. Durante l'avventura ci troveremo a esplorare alcuni pianeti ben poco ospitali, la già citata nave dei Nova Corps e Knowhere, la fortezza di Lady Hellbender e altri scenari ancora, caratterizzati da un level design che fa spesso ricorso a espedienti un po' troppo inflazionati negli action adventure, come l'attraversamento di una strettoia o gli scivoli per ovviare all'assenza di caricamenti veloci su Xbox One, PS4 e alcuni PC.
Allo stesso modo, tuttavia, la meccanica degli assist viene sfruttata in tali contesti per dar vita a enigmi ambientali discretamente sfaccettati, in particolare quelli che coinvolgono l'attivazione di circuiti elettrici e l'uso prolungato del visore di Star-Lord, che in perfetto stile Batman: Arkham Asylum consente di analizzare ciò che ci circonda alla ricerca di oggetti con cui è possibile interagire in qualche modo, chiedendo ad esempio a Drax di sfondare una parete, a Gamora di tagliare i cavi che ostruiscono un passaggio, a Groot di creare ponti e impalcature di legno, oppure a Rocket di hackerare pannelli e infilarsi in stretti cunicoli.
Gameplay
Se il focus di Marvel's Guardians of the Galaxy è senza dubbio il comparto narrativo, dal punto di vista del gameplay bisogna accettare qualche limitazione, un po' di caos e un pizzico di ripetitività, in un quadro che tuttavia abbiamo trovato godibile e divertente. Come saprete, nel gioco è possibile controllare direttamente il solo Star-Lord, mentre gli altri componenti del team si muoveranno in autonomia, supportandoci con azioni specifiche quando glielo chiederemo.
Abbiamo accennato poc'anzi alle meccaniche legate agli enigmi ambientali e all'esplorazione, a cui si aggiungono fasi platform in cui sfruttare gli stivali a razzo di Peter Quill per effettuare doppi salti e rapidi scatti in avanti. Non è tutto, però: i Blaster del personaggio possono equipaggiare quattro attacchi elementali (ghiaccio, elettricità, fuoco e vento) che torneranno utili sia in battaglia che per risolvere eventuali puzzle.
Non troveremo infatti grande profondità nel sistema di combattimento, che ricorda per via della visuale quello di God of War e ci vedrà scaricare caricatori su caricatori contro nemici di vario genere e tipologia: dai mostri alieni più improbabili a squadroni di soldati equipaggiati con armi ad alta tecnologia, passando naturalmente per una nutrita quantità di boss che includono nomi assolutamente entusiasmanti agli occhi di un qualsiasi fan della Marvel.
Dicevamo: Star-Lord si muove autonomamente in battaglia e colpisce gli avversari con i suoi Blaster o direttamente corpo a corpo, con la possibilità di scansare gli attacchi, ma non di ripararsi dietro un muro o una barriera, mentre i vari Gamora, Drax, Rocket e Groot fanno altrettanto. Agendo sul dorsale sinistro, però, si apre un menu che attiva una sorta di bullet time e permette di selezionare uno dei compagni perché si lanci contro l'avversario che abbiamo agganciato.
Ogni Guardiano, Quill incluso, può sbloccare con i punti esperienza quattro devastanti manovre speciali, che si caricano con il passare del tempo e richiedono un periodo di cooldown per essere utilizzate nuovamente. Nelle fasi avanzate della campagna tale meccanica si trasforma in un vero e proprio delirio di attacchi concatenati, producendo finisher spettacolari ma evidenziando i limiti del personaggio che controlliamo, incapace da solo di infliggere danni significativi. Simpatica l'idea dell'Adunata: quando il relativo indicatore è carico, Star-Lord chiama a raccolta i suoi amici come un coach per motivarli in base all'umore che esprimono, e se la scelta si rivela giusta tutti i personaggi ricevono un boost.
L'equilibrio della soluzione individuata da Eidos Montreal è precario e i potenziamenti che è possibile ottenere presso i banchi da lavoro, spendendo le risorse raccolte in giro per i livelli (che premiano la curiosità esplorativa anche con numerosi costumi extra per i Guardiani), non cambiano più di tanto la situazione. Tuttavia l'impianto riesce a reggere fino alla fine e nelle fasi conclusive della campagna, quando i nemici diventano decisamente numerosi e coriacei, si prende pienamente coscienza della filosofia alla base di questo combat system strategico.
Milano
I Guardiani della Galassia viaggiano a bordo della Milano, la nave spaziale di Star-Lord, al cui interno è possibile muoversi fra una missione e l'altra al fine di sbloccare collezionabili, parlare con i propri compagni (motivandoli, se necessario), cambiare la musica sullo stereo, usare il banco da lavoro per i potenziamenti, visitare le cabine e la stiva, farsi una doccia, chiudere per l'ennesima volta lo sportello del mini-frigo lasciato aperto e infine sedersi al posto di guida per procedere verso la destinazione successiva. La Milano è anche protagonista di alcune sequenze in stile sparatutto nel corso della campagna, simpatiche, ma abbastanza banali.
Grafica e sonoro
Marvel's Guardians of the Galaxy include su PlayStation 5 e Xbox Series X le ormai tradizionali due modalità grafiche che consentono di giocare a 4K reali e 30 fps oppure a 1440p e 60 fps. Vista anche l'attuale assenza del ray tracing che verrà aggiunto solo più avanti, non c'è alcun dubbio su quale delle modalità preferire: i 60 fotogrammi rendono l'esperienza più godibile, specie durante i combattimenti, senza evidenziare una effettiva perdita di dettaglio.
Purtroppo, al momento, si riscontrano alcuni problemi di performance in determinati livelli e situazioni, un intervento dello scaler eccessivo nelle fasi più concitate (ma bisognerà attendere un'analisi tecnica effettuata con strumenti appositi per una conferma in tal senso), alcuni effetti che girano a frequenza dimezzata (vedi il fuoco) e una quantità di glitch molto consistente, che costringono a ricaricare l'ultimo checkpoint perché li si possa eliminare. La patch del day one, già disponibile nel momento in cui leggerete l'articolo, dovrebbe aver sistemato alcuni di questi inconvenienti, certamente legati a una fase di rifinitura frettolosa.
Esaurito il discorso prettamente tecnico, consentiteci qualche considerazione sullo spessore artistico del gioco, che a nostro avviso riesce a regalare degli scorci davvero suggestivi e a combinare il tutto con un bel po' di fanservice. Per un appassionato di fumetti Marvel della vecchia guardia trovarsi di fronte a sequenze del genere non può che essere esaltante, e siamo sicuri che anche voi salterete letteralmente dalla sedia quando vi ritroverete nel mezzo di determinate situazioni, all'interno di determinati scenari e in compagnia di determinati compagni di viaggio.
Abbiamo apprezzato il design dei protagonisti, che come Marvel's Avengers si pone a metà strada fra l'aspetto cartaceo e quello cinematografico dei Guardiani della Galassia. Peter Quill somiglia molto a Charlie Hunnam in versione King Arthur, Gamora come detto è vicina alla controparte fumettistica, ma ha i capelli più corti e con le sfumature rosse viste nel Marvel Cinematic Universe, Drax è esteticamente piuttosto neutro, ma la chiave di lettura è quella dei film, che Rocket riprende in maniera fedelissima. Groot si presenta infine come una via di mezzo, così come altri comprimari che non vogliamo rivelare. I modelli poligonali sono davvero dettagliati e dotati di animazioni facciali eccellenti, mentre i movimenti in combattimento di Star-Lord spesso e volentieri si piegano a esigenze di praticità che non producono risultati splendidi.
Il Photo Mode, aggiunto dagli sviluppatori con la patch del day one, consente di ritrarre il tutto in maniera spettacolare, con la tradizionale quantità di filtri e regolazioni per creare degli scatti davvero memorabili. La versione PS5, che abbiamo testato per la recensione, vanta caricamenti rapidissimi e un discreto supporto alle funzionalità del controller DualSense, con il feedback aptico e i trigger adattivi che trasmettono sensazioni differenti a seconda di ciò che accade sullo schermo o della modalità di fuoco selezionata per Star-Lord.
In un gioco come Marvel's Guardians of the Galaxy la colonna sonora non poteva che essere firmata, con un totale di trentuno brani classici che è possibile ascoltare nelle fasi di relax a bordo della Milano oppure durante i combattimenti. Artisti come Iron Maiden, Simple Minds, Def Leppard, Frankie Goes to Hollywood, A-Ha, Europe, Kiss e Billy Idol accompagneranno dunque l'azione in-game, in un mix adrenalinico che include anche una selezione di ottimi brani originali.
Il doppiaggio italiano
Merita un box a parte il doppiaggio italiano di Marvel's Guardians of the Galaxy, realizzato in maniera eccellente e con un cast davvero ottimo. Massimo Triggiani nei panni di Star-Lord riprende alla perfezione la caratterizzazione di Andrea Mete, tanto che a volte è facile confonderli, mentre Chiara Francese accetta la sfida di una Gamora diversa da quella dell'MCU con toni scanzonati ma anche tanto spessore nelle fasi avanzate della storia. Il Rocket di Paolo De Santis è identico a Nanni Baldini, mentre il Drax di Paolo Alessandroni parte dal solco tracciato da Nino Prester nei film ma si rivela a nostro avviso più solido. Ottimi anche gli altri interpreti, con un'unica scelta che purtroppo paga dazio sul finale contrapponendo due voci troppo simili.
Conclusioni
Marvel's Guardians of the Galaxy è esattamente ciò che i fan dei Guardiani della Galassia vorrebbero da un tie-in. Fatta salva la scelta di controllare unicamente Star-Lord, relegando gli altri personaggi all'esecuzione dei pur spettacolari assist, l'avventura sviluppata da Eidos Montreal vanta uno script brillante, che sfrutta in maniera efficace le dinamiche che hanno decretato il successo dei film diretti da James Gunn e ci consegna una storia solida, con poche incertezze e una serie di sequenze davvero spettacolari. Peccato solo per alcuni limiti del gameplay e per le magagne tecniche del lancio, che finiscono per appannare le grandi ambizioni di un progetto che francamente non ci aspettavamo potesse essere così interessante.
PRO
- Storia, dialoghi e direzione brillanti
- Campagna duratura, da giocare due volte
- Ottima grafica, sonoro e doppiaggio in italiano
CONTRO
- Gameplay piacevole e spettacolare ma con qualche limite
- Un po' troppi glitch e problemi di performance da risolvere
- Ray tracing su PS5 e Xbox Series X|S assente al lancio