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Metal Gear Acid

Metal Gear arriva su Psp! Ma aspettate a spolverare le vostre teniche stealth...

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   06/05/2005
Metal Gear Acid
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Metal Gear Acid
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Un ingranaggio strano

A differenza di quanto fosse però lecito pensare, l’esordio su Psp della creatura di Kojima si è rivelato ben diverso da quanto tutti si aspettassero. Con una mossa a dir poco sorprendente infatti Metal Gear Acid, questo il nome del gioco in questione, non segue affatto il filone action-stealth che la stessa serie ha praticamente creato. Al contrario, Acid è uno strategico a turni. Avete letto bene, stiamo parlando proprio di quel genere a cui appartengono titoli come Front Mission, Final Fantasy Tactics e Disgaea, solo per citarne alcuni, anche se il paragone è piuttosto forzato per tutta una serie di motivi che andremo a spiegare. In realtà Konami ha deciso di mettere nel pentolone anche un’altro genere particolarmente in voga, quello dei card game, tanto che alla fine della fiera Metal Gear Acid su Psp è tutto tranne che un gioco della serie Metal Gear come siamo abituati a conoscerla. La struttura di gioco è infatti piuttosto complessa, nonchè resa ancor più ingarbugliata da un tutorial stucchevolmente lacunoso e un manuale cartaceo anch’esso privo di qualsivoglia informazione in tal senso. Resta quindi al giocatore cercare di comprendere passo dopo passo il sistema di regole a cui è subordinato il gioco, fattore quest’ultimo ulteriormente appesantito da un ritmo di gioco blando ed estremamente lento. In poche parole, ad ogni turno vengono messe a disposizione del giocatore 6 carte pescate dal mazzo principale, le quali possono venire utilizzate sulla base delle proprie singole caratteristiche (ovvero sparare, compiere un’azione o ottenere un bonus), oppure convertite in movimento. In quest’ultimo caso viene data la facoltà di spostarsi di un tot di quadrati all’interno dell’ambientazione, che è appunto divisa come una scacchiera esattamente alla stregua dei più classici strategici. In ogni caso, ogni propria azione va valutata sulla base dei punti “Cost”, che ovviamente sono in quantità assai limitata richiedendo quindi una attenta analisi delle azioni da eseguire durante il proprio turno. A differenza degli strategici che finora siamo stati abituati a conoscere, Metal Gear Acid non mette il giocatore al controllo di un gruppo, ma –salvo rare occasioni- di un solo personaggio (ovviamente Snake). Elemento questo piuttosto difficile da apprezzare, dal momento che riduce le possibili tattiche e impone una condotta di gioco piuttosto piatta: spostati, individua il nemico, colpiscilo o evitalo, e poi di nuovo.

Metal Gear Acid
Metal Gear Acid
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Snake, Snaaaaake!

Ovviamente per giustificare l’utilizzo del nome “Metal Gear” i programmatori di Konami hanno inserito il gioco all’interno di un contesto estremamente familiare ai fan della serie. Il protagonista, come già detto, è il solito Snake, impegnato stavolta a sventare l’ennesima minaccia di un gruppo di terroristi che hanno dirottato un volo aereo sul quale viaggiava un candidato alla presidenza degli Stati Uniti. Malgrado la storia narrata riprenda i concetti tracciati da Kojima, il risultato non si rivela all’altezza. Anzitutto, ci sono ripetizioni di concetti già visti fin troppe volte nel corso della serie, vedi l’infiltrazione in una base nemica tra l’altro esteticamente fin troppo simile a quella di MGS 2. In secondo luogo, nel tentativo di instillare quegli aspetti intriganti della trama che sono diventati tra i marchi di fabbrica della serie, gli sviluppatori hanno esagerato dando vita ad alcuni personaggi davvero troppo bizzarri, e appesantendo la narrazione con dialoghi e dettagli francamente evitabili in più di qualche occasione. La sensazione generale, giocando a Metal Gear Acid, è proprio quella di trovarsi di fronte ad un titolo dalle buone potenzialità, ma sviluppate in maniera non pienamente soddisfacente e soprattutto svilite da un ritmo di gioco soporifero per la maggior parte dell’utenza. Un peccato, perchè malgrado lo sviluppo di un capitolo fedele alla struttura di gioco originale avrebbe di certo goduto di un enorme successo soprattutto a fronte del non certo sovrabbondante parco software attualmente disponibile su Psp, anche l’idea di portare l’universo di Metal Gear all’interno di un gameplay diverso non era affatto da bocciare a priori. Allo stato delle cose invece, Acid è un titolo dai contenuti appena sufficienti, sollevato parzialmente da un aspetto tecnico che non fa che confermare le potenzialità del portatile Sony. Pur non potendo infatti essere paragonato a quanto visto su Ps2, il colpo d’occhio offerto da questo episodio su Psp è davvero notevole, con personaggi ben caratterizzati, ambienti ricchi di dettaglio e texture di alta qualità. Legnose invece le animazioni, ma questo è un difetto che la serie porta avanti da molto tempo.

Metal Gear Acid
Metal Gear Acid
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Commento

Metal Gear Acid è un titolo che fatica e convincere. Una trama poco convincente, soporifera e per nulla originale accompagna un gameplay che con la serie in questione non ha nulla a che fare. Malgrado questo non sia da considerarsi come un difetto a priori, la produzione Konami non riesce mai nel corso del suo sviluppo a coinvolgere realmente il giocatore, vittima di una meccanica di gioco resa inizialmente oscura da un tutorial del tutto insufficiente, salvo poi svelarsi semplicemente noiosa e poco varia. Un debutto amaro di Snake su Psp, nella speranza che un suo futuro ritorno sul portatile Sony si riveli fedele al gameplay che siamo abituati ad associare al suo nome.

    Pro:
  • Tecnicamente molto buono
  • Inizialmente intrigante
  • Ambientazione sempre affascinante
    Contro:
  • Meccanica noiosa e mal sviluppata
  • Ritmo di gioco fin troppo blando
  • Brand poco adatto a questo genere di gameplay

Al di là dei freddi numeri riguardo a poligoni al secondo, cpu ed effetti speciali, ciò che davvero decreta il successo di una console sono i giochi di qualità. Ancora meglio se si tratta di nomi famosi, capaci di richiamare anche i casual gamer e allo stesso tempo dare credibilità e solidità al sistema su cui girano. Sony conosce molto bene la lezione e con Psp, il suo esordio nel mondo degli handheld, ha voluto richiamare alcuni dei brand più famosi del mondo dei videogiochi. Tra cui un certo Metal Gear di Konami...