Dopo l'anteprima di qualche giorno fa siamo ora pronti per la recensione di Monster Energy Supercross - The Official Videogame 3. L'impressione che il titolo fosse in dirittura d'arrivo si è confermata corretta, visto che, in termini di spazio su disco, il peso del download è rimasto pressoché invariato. Breve riepilogo per i neofiti del genere: il Supercross è il parente a stelle e strisce del più ortodosso Motocross (a cui Milestone dedica un altro franchise, MXGP). Le due serie si differenziano principalmente per l'attenzione al pubblico che viene privilegiato (ovviamente) nella variante statunitense. Le piste sono quindi ricavate all'interno di stadi o arene, con gli spalti posizionati a pochi metri dai centauri; i dossi inoltre sono molto più frequenti e garantiscono uno spettacolo per certi versi simile a quello del freestyle. Le moto si dividono in due categorie a seconda della cilindrata: le 250cc sono quelle meno potenti, mentre la classe regina è rappresentata dalle 450cc. Il campionato di quest'ultima si snoda lungo tutto il territorio degli U.S.A., mentre quello delle 250cc si dirama tra la West e la East Coast, che condividono solo un paio di eventi.
Computer infallibile
Il livello di difficoltà di Monster Energy Supercross - The Official Videogame 3 a tratti sfiora il proibitivo. Attivando tutti gli aiuti e impostando l'Intelligenza Artificiale al minimo, in alcune gare non siamo quasi mai stati in grado di superare la penultima posizione. Il problema è che il computer si parametra esageratamente al livello dell'utente, e questo capita soprattutto nella modalità carriera, quasi che il sistema volesse impedire che si riesca a raggiungere il gradino più alto del podio senza aver prima potenziato la moto. In linea di massima, se si riesce a prendere la testa della corsa e si guida senza commettere grossi errori, si può puntare tranquillamente alla vittoria, ma, se disgraziatamente ci si trova nel mezzo del gruppo alla prima curva, la risalita diventa un compito degno delle fatiche di Ercole. Gli avversari sfoggiano una notevole aggressività, costringendo spesso al fuori pista o alla caduta, e approfittano del primo salto sbagliato per superare in massa il giocatore, lasciandolo senza alcuna via di scampo. Emblematico il caso in cui ci si trovi in ultima posizione: con un ritmo regolare si riesce a recuperare la ventunesima o ventesima piazza con una certa facilità, ma una volta iniziata la rimonta le moto degli ultimi in classifica iniziano a sparare giri veloci fino a quando non si torna ad essere fanalino di coda. Solo a quel punto il ritmo indiavolato degli avversari si placa per poi ripresentarsi ogni volta che ci si riavvicina, in una sorta di girone dantesco.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 10 Pro 64-bit
- Processore: AMD Ryzen 7 2700X
- Memoria: 16 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce RTX 2080
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 7 64-Bit
- Processore: Intel Core i5 4460 3.2 GHz o AMD A10-7850K 3.7 GHz
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 760 2GB o AMD Radeon R7 370X 2GB
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 10 GB di spazio disponibile
- Scheda audio: DirectX compatible
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Windows 10 64-bit
- Processore: Intel Core i7-4820K 3.7 GHz o AMD Ryzen 7 1700x
- Memoria: 16 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1060 6GB o AMD Radeon RX 480 8GB
Soliti problemi di fisica
Il tasso di difficoltà del titolo di Milestone non è dovuto solo alla severità del computer, pronto a punire con il riposizionamento sulla salita di un dosso (il che comporta spesso altre rovinose cadute) il minimo fuori pista (anche aereo!), ma soprattutto da un modello di guida che non lascia spazio a esitazioni. La chiave per ottenere un buon tempo è quella di trovare il giusto ritmo (ossia il flow) nella percorrenza dei dossi (whoops), utilizzando allo scopo la leva analogica destra del joypad. Questa pratica richiede una concentrazione costante perché può bastare uscire troppo lenti da una curva per compromettere l'intero rettilineo successivo. Quello che dovrebbe essere un compito sfidante viene reso gravoso, ai limiti della frustrazione, da un motore fisico non all'altezza: ancora una volta le moto ci sono sembrate troppo leggere e in grado di muoversi in aria con eccessiva disinvoltura, costringendo il giocatore ad un controllo chirurgico del mezzo, soprattutto durante le accelerazioni in uscita dalle curve a gomito. La gestione degli "scrub", ossia le pieghe in volo che permettono di controllare la moto in fase di atterraggio, è una delle migliorie più evidenti, ma non sempre risulta efficace. Una piaga che affligge pesantemente Monster Energy Supercross è il software che gestisce le collisioni: a volte è sufficiente passare troppo vicini ad un cordolo (senza nemmeno toccarlo) per trovarsi a gambe all'aria, altre ancora una minima inclinazione in avanti dell'asse della moto porta a scenografiche capriole. A ben vedere non si tratta di nulla che non avessimo già evidenziato nella precedente anteprima e nella recensione dello scorso anno: per farla breve i miglioramenti, seppur tangibili, non sono sufficienti a cambiare un sistema di guida che avrebbe bisogno di ritocchi più pesanti.
Tecnica
Confermato anche per Supercross 3 il motore grafico Unreal 4: da un lato troviamo una maggiore cura nella realizzazione dei tracciati, ora più ricchi di particolari, e delle moto, più realistiche non tanto per l'utilizzo di modelli più dettagliati ma per l'adozione di una palette cromatica meno accesa. Rispetto al passato fa capolino la pioggia che bagna il tracciato cambiando leggermente anche il modello di guida. Purtroppo, però ci sono ancora troppe mancanze che vanno aggiustate: il terreno non si modifica (se non in maniera estetica) al passaggio delle moto, e le imbottiture che delimitano la pista vengono rimesse al loro posto dopo ogni passaggio, nonostante spesso e volentieri ci si finisca contro. I modelli dei personaggi sono molto grossolani, in particolare per quanto riguarda le animazioni che sembrano quasi aver fatto un passo indietro rispetto alla versione dell'anno scorso. La colonna sonora viene rapidamente a noia soprattutto a causa del numero limitato delle tracce e della "telecronaca", presente solo durante la partenza, di cui si poteva fare benissimo a meno. Si finisce così per lasciare attivi solo i rombi delle moto, il cui campionamento è finalmente soddisfacente.
Conclusioni
Nonostante sotto alcuni punti di vista sia tangibile il lavoro svolto da Milestone, la serie Supercross continua a presentare alcuni fastidiosi problemi, tra cui il sistema delle collisioni e il comportamento troppo severo dell'IA. Il modello di guida è il solito mix tra arcade e simulativo in cui la massa del pilota e delle moto, trattati come un tutt'uno, è troppo leggera. Gli amanti del genere troveranno pane per i propri denti; difficile consigliarlo ad una platea molto più ampia.
PRO
- Offerta variegata
- Alcune movenze migliorate
- Server stabili e veloci
CONTRO
- Comparto grafico arretrato
- Problemi con la gestione delle collisioni
- Difficoltà a volte sbilanciata