Negli ultimi mesi Capcom ha sfornato un giocone dopo l'altro e Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, che esce in contemporanea sia su Nintendo Switch che su PC, è una nuova coccarda che può sfoggiare insieme alle altre. Sequel di quel Monster Hunter Stories uscito nel 2017 su Nintendo 3DS, il nuovo gioco è un GDR a turni che offre una prospettiva diversa rispetto alle cacce tradizionali cui abbiamo dedicato centinaia di ore, ispirandosi fortemente alla serie madre sotto moltissimi aspetti, dal gameplay al design di mostri, armi e armature.
Il primo episodio - che ha generato uno spin-off per sistemi mobile e una serie animata - era un GDR solidissimo che sfidava i limiti tecnici della vecchia console portatile e ora Capcom ci riprova con la stessa formula: sono passati quasi cinque anni, funzionerà anche stavolta? Scopritelo nella nostra recensione di Monster Hunter Stories 2.
Storia e comparto tecnico
Se avete giocato la demo o anche soltanto visto i trailer di Monster Hunter Stories 2, allora saprete che il protagonista è un giovane - o una giovane, il personaggio lo create voi all'inizio della partita - Rider del villaggio di Mahana che eredita dal defunto nonno uno strano cucciolo di Rathalos. In quella che è una specie di stravagante rivisitazione di E.T., il nostro dovrà dimostrare, insieme a una coraggiosa Wyverniana di nome Ena e al bizzarro Felyne che si fa chiamare Navirou, che il Ratha tagliente è innocuo e non è certo il mostro profetizzato che causerà una catastrofe con le sue famigerate Ali della Distruzione, sebbene ogni indizio suggerisca il contrario.
Vi diciamo subito che non è necessario aver giocato il primo Monster Hunter Stories per comprendere la trama di questo sequel, ma certamente aiuta: man mano che si prosegue nel gioco, i riferimenti si fanno sempre più frequenti e tornano molti personaggi del passato, compresi alcuni che quella birichina di Capcom non vi ha fatto vedere neppure di striscio nei suoi spoilerosissimi trailer.
Monster Hunter Stories 2 non vi farà mai pesare questi collegamenti e, anzi, qualche volta saranno i personaggi stessi a raccontarvi i retroscena attraverso dialoghi o flashback. Il titolo Capcom non vincerà certo un Nobel per la letteratura, ma è scritto dannatamente bene e, soprattutto, caratterizza con cura e delicatezza i personaggi intorno al protagonista muto, senza scadere nei consueti stereotipi dell'animazione nipponica. Ha solo un problema: la struttura della campagna tende a diluire la narrativa in blocchi di missioni che in qualche momento sembrano solo voler prendere tempo. Ogni volta che raggiungete una nuova città hub, vi ritroverete a risolvere una serie di incarichi che vi porteranno a esplorare tutte le zone più rilevanti della regione prima della svolta nella storia che vi condurrà alla città successiva, in cui ricomincerete da capo questo ciclo.
Le missioni in questione, pur essendo pienamente giustificate dalla sceneggiatura, servono essenzialmente a farvi combattere nuovi mostri nelle diverse mappe, un po' come succede in un Monster Hunter tradizionale, ma sono anche una scusa per conoscere meglio i personaggi che vi accompagneranno di volta in volta. Ecco, a tal proposito vale la pena menzionare che la storia di Monster Hunter Stories 2 inizia di soppiatto, poi prende uno slancio e rallenta pesantemente in una tranche centrale di missioni incentrate sul personaggio di Avinia che i giocatori del prequel conosceranno bene. È probabilmente il capitolo più debole del gioco, ma anche l'unico in cui i flashback non sono cinematiche animate, ma fermo immagini descritte da una voce narrante che ci hanno fatto pensare subito ai problemi che il COVID deve aver causato allo sviluppo del gioco.
Superata quella breve parentesi, però, Monster Hunter Stories 2 riprende un ottimo ritmo fino ai titoli di coda, che abbiamo raggiunto dopo circa quaranta ore di gioco. A stupirci positivamente non sono stati soltanto i colpi di scena che si susseguono nella seconda parte dell'avventura, ma la qualità della regia nelle tantissime cinematiche d'intermezzo, che fa davvero tanto in termini di coinvolgimento.
In quei momenti, sembra quasi di guardare un anime tanto sono curate le riprese, le angolature e l'espressività di mostri e personaggi. Peccato solo che su Nintendo Switch questi filmati girino a 20 fotogrammi al secondo: sono stabili e non ci sono rallentamenti, ma non sono fluidissime come avremmo voluto. Quello del frame rate è un problema che il gioco si trascina per tutta la sua durata. È stabile nei combattimenti, in cui è possibile persino accelerare fino a due volte le animazioni, ma Capcom non l'ha bloccato a 30 fotogrammi e ciò si riflette in una generale sensazione di pesantezza mentre ci si muove per le vaste e complesse mappe in cui è diviso il mondo.
Nonostante ciò, Monster Hunter Stories 2 si gioca che è un piacere anche in modalità portatile, ma è l'ennesima dimostrazione che l'hardware Nintendo è allo stremo. In questo senso, il recente annuncio di una revisione OLED che non migliora le prestazioni della macchina appare ancora più controverso.
In ogni caso, complice una direzione artistica strepitosa e la maniacale cura per i dettagli, Monster Hunter Stories 2 è un gioco dal colpo d'occhio straordinario. Le mappe sono enormi, coloratissime e geometricamente complesse, e le animazioni di mostri e personaggi sfoggiano una qualità eccellente soprattutto nei combattimenti, dove gli artisti di Capcom si sono dati veramente da fare, ammiccando continuamente alla serie madre, ma contestualizzando ogni abilità, attacco o situazione nelle dinamiche di un JRPG a turni. Il cerchio lo chiudono le belle musiche e il doppiaggio in lingua inglese di buon livello. Naturalmente il gioco è sottotitolato in italiano, peccato però per qualche refuso sfuggito al controllo qualità.
Sistema di combattimento
Se avete giocato la demo o letto il nostro precedente provato di Monster Hunter Stories 2, allora dovreste conoscere le basi del sistema di combattimento che Capcom ha incentrato su un rapporto di forze in stile morra cinese. All'inizio Monster Hunter Stories 2 può sembrare un gioco abbastanza semplice. In fondo serve solo scegliere il Monstie giusto da opporre all'avversario: se quest' ultimo usa attacchi di tipo Potenza, per esempio, sarà opportuno schierare un Monstie che usi quelli di tipo Velocità, così da vincere gli scontri frontali, chiamati anche Testa a testa o TaT, annullare l'attacco nemico e caricare più velocemente l'indicatore del Legame che consente l'utilizzo di abilità speciali più potenti.
Il Monstie solitamente agisce per conto suo, ma possiamo dargli ordini se non ci piacciono le sue intenzioni, prima di dare via al turno successivo scegliendo non solo il tipo di attacco che sferrerà il nostro Rider, ma anche l'arma che userà. Le diverse parti del corpo di un mostro sono più o meno vulnerabili alle tre tipologie in cui si dividono le armi: taglio, perforazione e impatto.
Sono regole da JRPG introduttivo che i fan più navigati del genere assimileranno in pochissimi minuti, ma vi possiamo assicurare che Monster Hunter Stories 2 non è un titolo da sottovalutare, e il sistema di combattimento ci ha riservato non poche sorprese. Via via che si prosegue nell'avventura, le cose si complicano. I mostri, specialmente i boss, tendono ad alternare diverse fasi in cui cambiano completamente i tipi di attacchi, seguendo uno schema che in qualche modo rievoca i loro comportamenti nella serie madre, e che ci costringerà a sostituire continuamente il nostro Monstie in campo per adattarci alla situazione.
Alcuni mostri sono costituiti da molteplici parti del corpo che bisognerà distruggere per indebolirli o anche soltanto danneggiarli, senza contare che la maggior parte dei combattimenti ci vedrà affrontare un mostro di grandi dimensioni insieme a uno o due creature più piccole, ma non meno fastidiose. Dovremo poi cominciare a prendere in considerazione le debolezze elementali, scegliendo le nostre armi e protezioni di conseguenza, e ricorrere a strumenti utili come le trappole o le bombe per interrompere gli attacchi più letali.
L'introduzione del compagno di battaglia o socio, poi, vivacizza ulteriormente la situazione, e le diverse dinamiche di gioco cominciano a incrociarsi sempre di più, costringendoci a valutare strategicamente ogni turno. Noi non possiamo controllare affatto il socio - che se è un Rider combatterà insieme a un Monstie, altrimenti sarà da solo - e quindi dovremo tenere in considerazione le sue intenzioni, l'arma che impugna e il suo stile di combattimento. Se vediamo che punta un certo bersaglio con uno specifico tipo di attacco, potremmo decidere di fare lo stesso per innescare un Doppio attacco che infliggerà molti più danni, mentre il nostro Monstie si occupa di un altro nemico oppure si concentra sul medesimo. In certi casi, dovremo scegliere se restare in sella al nostro Monstie per qualche altro turno o consumare subito tutto il Legame accumulato per lanciare insieme al socio una devastante Abilità legame combinata.
Il sistema di combattimento di Monster Hunter Stories 2, come avrete capito, diventa profondamente strategico, specialmente negli ultimi capitoli di gioco dove i mostri picchiano fortissimo e non basta potenziare armi e armature per vincere. Gli scontri durano molto di più rispetto a un normale JRPG, ed è per questo motivo che le mappe non pullulano di mostri che ci sbarrano il passo continuamente, rallentando o frustrando l'esplorazione. Capcom ha addirittura implementato la possibilità di concludere all'istante i combattimenti contro i nemici di basso livello proprio per non tediare i giocatori che magari vogliono raccogliere materiali rari o completare missioni secondarie rimaste in sospeso da troppo tempo.
Questo approccio rende ogni combattimento alla pari più avvincente e significativo, soprattutto quando si affrontano i boss: spesso dovremo decidere se aggirare i nemici visibili o prepararci allo scontro nel migliore dei modi, magari fabbricando strumenti utili o cambiando la formazione dei Monstie nella stalla cittadina, anche perché non esiste un Game Over vero e proprio. Ogni volta che il nostro Rider o il Monstie vengono sconfitti, rigenerano completamente la salute ma perdono un cuore, e una volta perduti tutti e tre si torna automaticamente alla città più vicina.
Esplorazione e attività extra
In Monster Hunter Stories 2 ci sono essenzialmente tre tipi di aree esplorabili, fuori dalle città. Le regioni sono macro aree all'aperto che collegano ogni altro tipo di mappa: solitamente si diramano in una moltitudine di uscite che conducono a zone più contenute, praticamente quelli che in un JRPG comune chiameremmo dungeon. Ci sono poi le tane, che si dividono in due tipi. Le tane di mostro comuni e rare sono completamente procedurali: compaiono a caso nelle mappe - a volte solo dopo che avremo costretto alla ritirata un mostro durante un combattimento - e sono costituite da una combinazione casuale di stanze che vanno a formare una grotta nella quale troveremo mostri, forzieri e materiali collezionabili random.
Le tane nominate sono invece caratterizzate da un ingresso rettangolare e sono predefinite sia nella posizione sulla mappa, sia nella struttura interna. In questi dungeon troveremo i forzieri che contengono i Tappi di bottiglia, una valuta da scambiare in oggetti, equipaggiamento e utili bonus come gli spazi extra nella stalla della città.
Mentre gli altri dungeon si esplorano obbligatoriamente per proseguire nella storia, e spesso si concludono con un boss specifico da sconfiggere, le tane sono completamente facoltative. Al loro interno troveremo sempre un nido dal quale potremo sgraffignare almeno un uovo: contraddistinto da un odore e da un peso che determinano la qualità del mostro al suo interno, l'uovo può essere poi schiuso in seguito nella stalla cittadina. I Monstie non servono solo a combattere, infatti, ma anche a esplorare a fondo le diverse mappe. La maggior parte delle specie possiede una o due abilità sul campo che permettono di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili: gli anfibi come lo Zamtrios o il Ludroth, per esempio, possono superare gli specchi d'acqua a nuoto, mentre i mostri più agili come il Velocidrome o lo Zinogre possono compiere balzi prodigiosi e raggiungere piattaforme distanti. Il Tigrex, il Kecha-Wacha e altri possono arrampicarsi su specifiche pareti rocciose, mentre la famiglia dei Diablos può scavare una buca in punti specifici per ricomparire da un'altra parte, facendoci raggiungere forzieri e altri collezionabili.
Formare una squadra bilanciata di mostri non significa solo sceglierli in base ai tipi di attacchi, ma anche all'utilità che possono avere durante l'esplorazione. Considerando che potrete portare con voi soltanto sei mostri, e uno di questi è obbligatoriamente il Ratha tagliente per quasi tutto il gioco, vi capiterà senz'altro di dover tornare nei dungeon coi Monstie giusti per aprire tutti i forzieri che non siete riusciti a raggiungere. Fortunatamente, Monster Hunter Stories 2 si appoggia a un sistema di spostamento rapido comodissimo. In ogni mappa troverete sempre una o più Gattovane che vi permetteranno di salvare la partita e cambiare il momento della giornata tra pomeriggio e sera, alterando così anche i mostri che gironzolano nei dintorni. Soprattutto, dopo aver sbloccato una Gattovana, potrete raggiungerla in qualsiasi momento semplicemente aprendo la mappa di gioco e scegliendola dall'elenco di quelle che avete già scoperto. Spostarsi da un capo all'altro del mondo è quindi molto semplice, anche se non proprio velocissimo visto che dovrete sempre caricare ogni nuova zona.
Col passare del tempo ci farete l'abitudine, specialmente se vorrete completare i tantissimi incarichi secondari che vi affideranno gli abitanti delle città o che troverete affissi ai tabelloni. La maggior parte di questi incarichi è ripetibile e vi permetterà di crescere velocemente i Monstie appena trovati, dato che partono sempre da livello 1. Fortunatamente Capcom ha studiato abbastanza bene il meccanismo di progressione: tutti i Monstie nella squadra guadagnano punti esperienza, a prescindere che abbiano partecipato o meno allo scontro.
La distribuzione dei punti esperienza è programmata per allineare in fretta i Monstie nuovi a quelli di livello più alto: basta uno scontro per macinare anche più di dieci livelli, e in alternativa si può ricorrere alle missioni secondarie suddette o alle spedizioni, che ci permettono di inviare fino a sei mostri all'avventura mentre noi facciamo altro, stabilendo persino le loro priorità tra raccolta di materiali, accumulo di punti esperienza e così via.
Trovare e crescere nuovi Monstie ha senso non solo perché Monster Hunter Stories 2 ne conta un centinaio tra specie tradizionali e varianti, e quindi ampliare il nostro ranch potrà fare solo che bene alle nostre tattiche in combattimento, ma anche perché la maggior parte dei mostri che troveremo sarà sacrificata nel cosiddetto Rituale sciamanico. Ogni volta che schiudiamo un uovo, infatti, il mostro che nascerà sarà caratterizzato da uno schema di geni disposti casualmente su una griglia 3x3. I geni sono essenzialmente le abilità dei mostri, da quelle che possono usare in combattimento ai bonus passivi che incrementano la salute, la difesa o la probabilità di infliggere danni critici. I mostri rari partono avvantaggiati sia in termini di statistiche, sia per numero o qualità dei geni, quindi ha perfettamente senso setacciare le tane in cerca delle uova rare. Non solo. Il Rituale sciamanico permette di trasferire un gene da un mostro a un altro: il primo scompare nella procedura, ma il secondo guadagna un nuovo gene o potenzia uno di quelli che già possiede.
Disponendo poi i geni in un certo ordine, chiamato Bingo, si sbloccano ulteriori bonus e potenziamenti. L'aspetto gestionale di Monster Hunter Stories 2 è intuitivo e affascinante, poiché incentiva il giocatore a esplorare e cercare continuamente nuove opportunità per potenziare i suoi Monstie a piacimento. Il Rituale sciamanico era già presente nel prequel, ma questa volta è possibile trasferire a certi mostri abilità che normalmente non dovrebbero possedere. Il giocatore diventa quindi un piccolo dottor Frankenstein in grado di creare Lagombi che sputano palle di fuoco, Anjanath velenosi e così via. È una procedura impegnativa, e perfettamente trascurabile se preferite soltanto completare la campagna e chiuderla lì, ma Monster Hunter Stories 2 è un gioco caratterizzato da una nutrita dose di contenuti extra. Non ci sono solo le missioni secondarie che vi chiederanno di trovare alcuni collezionabili o sconfiggere determinati nemici, ma anche boss segreti e mostri "reali", cioè più forti del solito, che troverete a oziare in mappe di livello molto più basso rispetto a loro.
Monster Hunter Stories 2, poi, si fregia di una solida componente multigiocatore che sfortunatamente non abbiamo potuto testare online a causa delle limitazioni imposte dal publisher. Il gioco, tuttavia, offre una specie di tutorial che spiega le dinamiche di una modalità che credevamo essere soltanto un divertissement aggiuntivo, e che invece parrebbe essere qualcosina di più. Divisa in una componente cooperativa e in una competitiva, la modalità multigiocatore online e locale consente di sfidare altri giocatori in veri e propri duelli in cui ogni partecipante adotta una formazione di massimo tre Monstie e vince quello che azzera per primo i cuori avversari. Questa modalità può essere pure organizzata a mo' di torneo, e sicuramente varrà la pena tornarci su una volta che la community avrà studiato un vero e proprio meta di Monstie geneticamente modificati.
La modalità cooperativa è invece quella che ci rammarichiamo di più di non aver provato, perché sulla carta appare molto interessante, sebbene un po' macchinosa. Innanzitutto bisogna premettere che la modalità multigiocatore in toto si sblocca dopo alcune ore di campagna, quindi non è un'opzione che potrete selezionare dall'inizio. In secondo luogo, le missioni cooperative hanno un costo in Tappi di bottiglia: il giocatore che ospita la partita deve infatti acquistare un apposito Biglietto esplorazione, la cui qualità - e quindi il costo - determina anche la pericolosità dei nemici nella tana e la rarità delle uova che troveremo nel nido. A quanto pare la modalità cooperativa potrebbe essere l'unico modo per affrontare certi boss o trovare specifici Monstie o geni, ma anche questa è una parte che merita di essere approfondita in un secondo momento.
Va detto però che Monster Hunter Stories 2 è un titolo ricchissimo per chi cerca un'avventura lunga e duratura, ma anche nutrita di extra e attività secondarie. Se anche non ci fosse stata la modalità multigiocatore, in tutta franchezza non avremmo avuto di che lamentarci, specie sapendo che Capcom intende supportare il titolo con una serie di aggiornamenti gratuiti che cominceranno una settimana dopo il lancio e proseguiranno per mesi, aggiungendo regolarmente nuovi Monstie al già ricco bestiario. In questo senso, Monster Hunter Stories 2 è indubbiamente uno dei migliori JRPG nella sempre più interessante libreria di Nintendo Switch, e un vero e proprio trionfo di fanservice per tutti i fan della serie Capcom che cercano qualcosa di fresco e divertente da portare sotto l'ombrellone in questa caldissima estate 2021.
Conclusioni
Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin è davvero molto simile al suo predecessore sotto parecchi punti di vista, ma Capcom ha migliorato tantissimo praticamente ogni aspetto del gioco per renderlo più accessibile, longevo e divertente. È un JRPG fortemente strategico che riesce a essere impegnativo senza diventare mai frustrante, caratterizzato da un'attenzione per il dettaglio straordinaria e un fanservice maniacale. Peccato per qualche incertezza nel ritmo della narrativa, ma soprattutto per i limiti tecnici che costringono la versione Nintendo Switch a infelici compromessi. In definitiva, lo consigliamo di cuore non solo ai fan di Monster Hunter, ma anche a tutti quelli che amano i giochi di ruolo nipponici a turni.
PRO
- La storia è accattivante e i personaggi sono tutti ben caratterizzati
- Direzione artistica sublime, specialmente nelle cinematiche
- Sistema di combattimento a turni strategico e impegnativo
- Tra la campagna, i mostri, i geni, i collezionabili, le missioni secondarie e la modalità multigiocatore, vi terrà impegnati per tantissimo tempo
CONTRO
- È davvero molto simile al predecessore sotto molteplici aspetti
- La narrativa ha un ritmo altalenante, specialmente nel troncone centrale
- Peccato per il frame rate instabile nella versione Nintendo Switch