Il mercato dei videogiochi mobile è più soggetto di altri all'andamento delle mode, soprattutto perché la relativa semplicità nella produzione di titoli per tali piattaforme consente spesso lo sviluppo di quantità immani di cloni e giochi dichiaratamente inseriti in determinati filoni prestabiliti. Nel caso di Monsters with Attitude, protagonista di questa recensione, ci troviamo di fronte a una sorta di sotto-genere che sta riscuotendo grande successo, in un'evoluzione costante dai browser game ai giochi in digitale. Si tratta dei cosiddetti ".io games", suffisso che ormai si utilizza comunemente per identificare giochi in PvP nei quali la progressione dei giocatori in partita risulta chiaramente visibile dall'aumento di dimensioni dei personaggi e nei quali ci troviamo, essenzialmente, a cercare di "mangiare" più oggetti possibili per diventare sempre più grandi, con la possibilità di abbattere i giocatori più piccoli ma cercando di evitare di essere colpiti da quelli di dimensioni maggiori. Tutto può essere fatto risalire a Agar.io, gioco estremamente semplice nel quale ci si trova a controllare dei punti colorati che crescono a dismisura assorbendo altri punti in una sorta di PvP a progressione costante, diventato famoso anche grazie alla solita copertura da parte di youtuber celebri, facendolo diventare un vero e proprio genere.
Abbiamo visto già un'applicazione di questa struttura di gioco in King of Crabs e adesso ne vediamo un'altra interpretazione in Monsters with Attitude, che si presenta decisamente più evoluto e curato. In questo caso ci troviamo a controllare un mostro in un'arena PvP per otto giocatori, con lo scopo di diventare più grandi possibile e dunque vincere la partita nel breve arco di due minuti. Anche in questo caso, tutto si basa sulla crescita repentina del protagonista attraverso la distruzione di tutto ciò che lo circonda, ma questa dev'essere eseguita con un certo ordine: il mostro è in grado di radere al suolo soltanto le strutture più piccole di lui, dunque diventa necessario agire in maniera un minimo strategica iniziando a distruggere gli elementi di scenario più piccoli per poi salire di dimensione in concomitanza con l'aumento della stazza del mostro stesso. Tutto sommato, ricorda un po' la particolare meccanica di Katamari Damacy, solo che in questo caso si tratta di spazzare via tutto quello che troviamo a tiro all'interno dell'arena, cercando di effettuare una crescita costante e veloce in modo da risultare i più grandi di tutti allo scadere del tempo concesso.
Distruzione e crescita
Il PvP non prevede l'eliminazione totale degli avversari ma solo l'assorbimento di parte della loro energia, con una dinamica che predilige la distruzione degli scenari piuttosto che il concentrarsi sul combattimento con gli altri concorrenti, considerando anche lo scarso tempo a disposizione per raggiungere delle dimensioni ragguardevoli. Ovviamente l'attacco diretto è comunque una tecnica da tenere sempre in considerazione, visto che serve soprattutto ad ostacolare la progressione degli avversari, nel caso in cui ci si trovi in una posizione di vantaggio. Un ulteriore elemento strategico è dato dalla presenza dei bonus e delle abilità speciali, il cui corretto utilizzo può stravolgere l'esito della gara. Ogni personaggio è dotato di un'abilità specifica che può essere a sua volta evoluta e potenziata, mentre altri bonus di vario tipo possono essere raccolti direttamente sul campo di battaglia. Lo scontro si svolge in tre fasi distinte: all'inizio ci si deve dedicare principalmente alla distruzione dello scenario per far aumentare la dimensione del mostro, nella seconda fase intervengono bonus e abilità speciali, con una distribuzione più frequente di power-up sulla mappa e infine la terza, quando presumibilmente gran parte dello scenario è ormai praticamente raso al suolo, è più improntata sullo scontro diretto con gli avversari.
Parallelamente al combattimento sulle mappe, notevole parte del tempo è dedicata anche alla crescita e al potenziamento dei personaggi. Progredendo nel gioco si sbloccano nuovi mostri, ognuno con abilità specifiche e caratteristiche differenti, pertanto è buona pratica curare lo sviluppo di almeno un gruppo di questi, in modo da avere diverse scelte in termini di stili di distruzione e combattimento. L'evoluzione si basa sulla conquista di punti esperienza per avanzare di livello ma anche di carte speciali da applicare alle abilità, oggetti che solitamente si trovano all'interno delle casse premio insieme alla valuta in-game. Tutto questo ovviamente rientra nella classica dinamica del free-to-play, con le pause forzate prima di poter aprire le casse che possono essere azzerate con le micro-transazioni. Purtroppo, si intravede un accenno di pay-to-win in tutto questo, anche se l'effetto è abbastanza attenuato dalla presenza di 8 giocatori contemporaneamente e dal caos che comunque domina in molte situazioni di gioco. In generale, Monsters with Attitude si rivela essere un gioco ben curato anche dal punto di vista tecnico, con una buona caratterizzazione grafica e un ottimo effetto di ingrandimento in scala dato anche dalla sfericità dei livelli.
Conclusioni
Vale anche per Monsters with Attitude quanto era stato detto nella recensione di King of Crabs, essendo sostanzialmente lo stesso sistema di gioco. È dunque nel senso di progressione costante, che si riflette in maniera evidente nel continuo aumento di dimensioni del mostro, il segreto del successo degli ".io games", in questo caso coadiuvato anche da una buona realizzazione tecnica e stilistica. È facile farsi prendere dai veloci match da due minuti nei quali ci si trova in breve tempo a controllare un mostro gigantesco intento a distruggere il mondo circostante e lo spirito brillante con cui è caratterizzato il tutto contribuisce a farci tornare volentieri in questo caos. Il sistema di evoluzione dei personaggi, purtroppo, tende a incappare nelle classiche trappole del free-to-play, ma preso a piccole dosi Monsters with Attitude funziona comunque piuttosto bene.
PRO
- La crescita dei mostri è un meccanismo irresistibile
- Ottima realizzazione tecnica e stilistica
- Mostri ben caratterizzati anche grazie alle abilità speciali
CONTRO
- Le micro-transazioni tendono a farsi sentire
- Resta un meccanismo estremamente semplice
- A volte non è facile capire precisamente cosa stia succedendo sullo schermo