Quand'è che un appuntamento si può dire rovinato? Quando tutti gli sforzi fatti da una parte per renderlo speciale sembrano inutili e, anzi, poco apprezzati? Quando in mezzo alla serata spunta fuori uno strano figuro che inizia a raccontare stranezze inquietanti? O quando bisogna riuscire a salvarsi la vita da una forza antica e feroce? Magari dopo tanti sforzi si fa pure un figlio che viene fuori una capra. È valsa la pena di sopravvivere?
La recensione di Mothmen 1966 cercherà di rispondere a questa e altre domande, prima di mandarvi da un consulente di coppia.
Gameplay
Mothmen 1966 è una visual novel dallo stile grafico che ricalca la paletta dei colori delle vecchie schede grafiche CGA, in cui sostanzialmente si segue la storia intrecciata di tre personaggi: Holt, il gestore di una stazione di servizio sperduta in un fitto bosco, Lee, un giovane storico che non sopporta la sua bellezza, per un motivo legato al rapporto con suo padre, e Victoria, fidanzata di Lee nonché storica anch'ella, che finiscono invischiati in una specie di guerra tra umani e creature dalla natura non meglio precisata che va avanti da secoli. Quando diciamo che si "segue la storia", intendiamo proprio che per la maggior parte del tempo si leggono dialoghi e descrizioni. Di tanto in tanto si possono prendere delle decisioni tramite un classico sistema di selezione a scelta multipla, ma sono complessivamente poche e non creano diramazioni nella storia. Al massimo cambiano alcuni dialoghi o sbloccano degli oggetti nella galleria, quest'ultima accessibile dal menù principale.
Oltre a ciò ci sono dei minigiochi, complessivamente dei puzzle molto semplici, tutti gestiti tramite prompt testuali che, in caso di errori, possono comportare la morte di uno dei protagonisti, con annesso game over. Sono comunque ritentabili quante volte si vuole e non rappresentano certo uno scoglio insormontabile, visto che se ne capisce la logica solitamente dopo il primo tentativo andato a vuoto. Ad esempio in un caso bisogna trovare l'ordine giusto di azioni da compiere per scacciare dei coyote, in un altro occorre ricostruire un meccanismo girando delle tessere, in un altro ancora bisogna utilizzare un'arma scegliendo quali nemici uccidere per primi, in modo da non farsi soverchiare e così via. C'è anche un solitario "impossibile" da provare a risolvere, che però è completamente facoltativo. Tutto questo per dire che il fulcro dell'esperienza rimane soprattutto la storia, con il resto che fa da contorno.
Stile
Mothmen 1966 non ricrea un'avventura grafica classica per i PC con schede grafiche
Il tentativo di affidarsi alla letteratura e ai fumetti di genere pulp è evidente, ma vi confessiamo che è abbastanza difficile rimanere sorpresi di fronte a certe rivelazioni, anche perché non viene fatto niente per strapparle alla razionalità, rendendole concrete al punto che in certi casi sembrano saltare il fosso e suscitare ilarità, più che orrore o stupore.
Alcune domande rimangono appese, ma sono di quelle cui non si cerca poi con chissà quale ardore la risposta, purtroppo. Anche il tentativo d'infilarci a forza alcuni temi contemporanei, come il ruolo della donna nella società maschilista, appare abbastanza goffo e forzato, quanto decisamente fuori contesto data la storia che viene raccontata e per come viene lanciato nel mucchio, per poi essere quasi completamente sorvolato. Quello che rimane, in ultima istanza, è un'esperienza simpatica, che mette in mostra uno stile grafico curato e a suo modo affascinante, ma che non sembra avere molto fiato e risulta, in ultima istanza, trascurabile.
Conclusioni
Se siete alla ricerca di una storia breve, che costi poco e che abbia uno stile visivo interessante, probabilmente Mothmen 1966 desterà il vostro interesse. Certo, non va mai troppo a fondo e non riesce mai a decollare davvero, accontentandosi di essere un discreto racconto di genere e nulla più. I minigiochi presenti non aiutano, così come non è determinante per l'esperienza nel suo complesso la presenza di elementi da sbloccare, che sono solo un extra senza troppo peso.
PRO
- Stile grafico
- Ben scritto il rapporto tra alcuni dei personaggi
CONTRO
- Non decolla mai
- Finisce senza lasciare molto