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Need for Speed Unbound, la recensione del gioco di guida ispirato alla street art

La recensione di Need for Speed Unbound, il nuovo episodio della serie racing di Electronic Arts che è un mix di personaggi cartoon, graffiti e corse frenetiche.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   03/12/2022
Need for Speed Unbound, la recensione del gioco di guida ispirato alla street art
Need for Speed Unbound
Need for Speed Unbound
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Need for Speed è diventato negli ultimi vent'anni, a partire da Underground 2, sinonimo di gare di velocità in un contesto open world: una formula che la serie targata Electronic Arts ha saputo gestire generalmente bene, coniugando l'approccio arcade tipico del franchise alla corposità di questo genere di struttura, in grado di offrire un gran numero di eventi all'interno di mappe liberamente esplorabili.

Nel corso del tempo ci sono state alcune interessanti variazioni sul tema, talvolta riuscite e talvolta meno. Nel 2019, ad esempio, i ragazzi di Ghost Games hanno introdotto un po' di freschezza grazie all'idea delle gare in diurna e in notturna: le prime legali, pensate per incassare denaro; le seconde clandestine, utili per farsi un nome nella scena e al contempo sbloccare nuovi eventi e potenziamenti da acquistare, ma cariche di tensione per via del rischio di essere arrestati dalla polizia e perdere tutti i soldi.

Per il suo ritorno sul brand, Criterion ha pensato bene di recuperare questo peculiare concept e al contempo di rivoluzionare l'aspetto visivo del gioco grazie a personaggi cartooneschi in cel shading, un gran numero di personalizzazioni estetiche ed effetti speciali ispirati alla street art. Cosa ne è venuto fuori? Continuate a leggere la nostra recensione di Need for Speed Unbound per scoprirlo.

Storia: fra tradimenti e rivalse

Need for Speed Unbound, tre dei personaggi principali mostrano l'approccio in cel shading
Need for Speed Unbound, tre dei personaggi principali mostrano l'approccio in cel shading

Se la memoria non ci inganna, sono ormai diverse edizioni che Need for Speed racconta fondamentalmente la stessa storia, con alla base un tradimento e il desiderio del protagonista di ottenere una rivalsa gareggiando. In questo caso la vicenda si svolge sullo sfondo di Lakeshore City, una città fittizia ispirata per molti versi a Chicago, e il personaggio che andremo a creare, maschio o femmina che sia, lavora insieme all'amica Jasmine presso l'officina di Rydell.

Il trio appare affiatato e non c'è dubbio che ci sia del tenero fra il protagonista e "Yaz", ma un giorno si verifica l'impensabile: la ragazza ci chiede di recuperare un'auto per conto di una sua vecchia fiamma, ma giunti sul luogo della consegna scopriamo che si trattava solo di un diversivo per fare in modo che il garage di Rydell restasse incustodito, così che un gruppo di criminali potesse depredarlo e rubare tutte le auto da gara presenti.

Jasmine inizialmente nega di aver preso parte al colpo, ma poi fugge via con la vettura del nostro personaggio, lasciando i suoi due (ex) amici in preda alla disperazione. Passano due anni, l'officina in qualche modo torna in carreggiata e l'arrivo di una esuberante imprenditrice, Tess, ci consente di tornare a gareggiare... a maggior ragione visto che è Yaz a organizzare le corse insieme ai suoi nuovi compagni e abbiamo più di un motivo per sconfiggerla e recuperare la nostra auto.

Il canovaccio narrativo di Need for Speed Unbound ripercorre dunque un percorso già ampiamente battuto dalla serie e lo fa in una maniera apparentemente priva di particolari spunti, che suggerisce già nelle prime ore dove si andrà a parare al termine della campagna. Per fortuna i dialoghi tengono a galla l'esperienza, visto che sono scritti in maniera brillante e hanno il merito di caratterizzare molto bene il nostro personaggio, la folle Tess e Rydell, grazie anche a un doppiaggio in italiano davvero ben fatto, che non mancherà di strapparvi qualche sorriso.

Struttura: un open world fin troppo tradizionale

Need for Speed Unbound, una gara in diurna
Need for Speed Unbound, una gara in diurna

Dicevamo in apertura che l'approccio open world è ormai un aspetto che viene dato quasi per scontato quando ci si avvicina a un episodio di Need for Speed, e da questo punto di vista Unbound non fa eccezione, pur senza brillare in termini di innovazione. La mappa di Lakeshore City è discretamente ampia e sa regalare dei panorami suggestivi, ma nella realtà dei fatti passerete il tempo a spostarvi dal punto A al punto B per partecipare a una gara o per tornare in uno dei rifugi disponibili, senza peraltro la possibilità di ricorrere al viaggio rapido. La sensazione è quella di uno scenario bello da vedere ma fondamentalmente arido, ed è un gran peccato.

Stavamo dicendo dei rifugi: potrete sbloccarne di nuovi nel corso della campagna, aiutando le persone giuste, e una volta raggiunti questi luoghi avrete modo di modificare il personaggio, cambiando l'acconciatura e il colore dei capelli oppure acquistando nuovi capi d'abbigliamento basati su marchi realmente esistenti, tutti decisamente "urbani" in termini di stile fra bomber, sneaker e pantaloni di tuta; oppure modificare l'auto dal punto di vista estetico e delle prestazioni, o comprarne una nuova (il parco vetture è abbastanza ricco ma non sconfinato). Possedere diversi veicoli naturalmente può tornare utile per partecipare a eventi limitati a specifiche categorie e indici prestazionali.

Need for Speed Unbound, il sistema di potenziamento delle auto
Need for Speed Unbound, il sistema di potenziamento delle auto

Entrare in un rifugio ci consentirà anche di passare dal giorno alla notte: come abbiamo spiegato nella recensione di Need for Speed Heat, i due diversi momenti implicano la possibilità di partecipare a sfide differenti e, nel caso delle gare in notturna, guadagnare molti più soldi che però potremo rischiare di perdere visto che la polizia sarà più presente e pronta a inseguirci. Tuttavia la tensione del già citato Heat è solo un lontano ricordo: dovremo essere davvero sfortunati e/o incapaci per farci acciuffare dalle forze dell'ordine, il che evidenzia un chiaro problema di bilanciamento della difficoltà.

Il tuning in Need for Speed Unbound appare molto ricco, sotto tutti gli aspetti, e non poteva essere altrimenti considerando la tradizione della serie: avremo modo di rivoluzionare il design della vettura, aggiungere luci e suoni, cambiare gli effetti speciali visualizzati quando derapiamo e spicchiamo salti, ma anche sostituire vari componenti meccanici per potenziare il veicolo e renderlo più competitivo. L'accesso agli upgrade più avanzati, ad ogni modo, sarà legato al miglioramento dell'officina e serviranno tanti bei soldini per farcela.

Need for Speed Unbound, una gara in notturna
Need for Speed Unbound, una gara in notturna

Per incassarli dovremo ovviamente partecipare alle gare visibili sulla mappa, versando spesso una quota di iscrizione e rischiando dunque di non ottenere la contropartita sperata, specie perché al livello di difficoltà intermedio il titolo di Criterion si rivela abbastanza ostico e caratterizzato da un "effetto elastico" piuttosto marcato e frustrante, che può tradursi nel perdere la gara letteralmente all'ultima curva per via di una singola, sciagurata disattenzione.

Una volta deciso che parteciperemo alla Grand, il leggendario torneo organizzato in questo caso dalla nostra vecchia amica Jasmine, la struttura di Unbound passa da una rassegna di eventi casuali a qualifiche settimanali con obiettivi ben precisi e stipulazioni differenti (che includono la modalità Staffetta, basata sul punteggio delle manovre acrobatiche), con anche l'obbligo di raccogliere una determinata quota di denaro per poter pagare l'iscrizione al confronto finale, che si svolge nell'ambito di diverse gare a eliminazione.

Gameplay: derapata colorata

Need for Speed Unbound, le missioni di consegna ci consentiranno di guidare vetture differenti
Need for Speed Unbound, le missioni di consegna ci consentiranno di guidare vetture differenti

Lato gameplay, Need for Speed Unbound ripropone in maniera chiara l'approccio arcade che per la serie EA è sempre stato prevalente, pur con qualche differenza rispetto al già citato Heat. La derapata è infatti ancora fondamentale per poter percorrere i tornanti in velocità, ma tende a lasciare poco controllo o a scivolare troppo (a meno che non si rallenti o si usi la nitro per uscire di curva, recuperando grip), e a quel punto entrano in gioco degli ostacoli antipatici, che nell'episodio sviluppato da Ghost Games generalmente non si presentavano.

Intendiamoci: la distruttibilità ambientale è ancora altissima e il motore grafico Frostbite gestisce con grande disinvoltura la disintegrazione di guardrail, pali, staccionate e quant'altro mentre li attraversiamo con l'auto, ma le vetture appartenenti al traffico e alcuni muri spuntano spesso e volentieri sulla nostra strada, innescando un impatto che può rallentarci al punto da farci sorpassare da uno o più avversari e perdere la gara, anche e soprattutto per via dell'effetto elastico a cui abbiamo già accennato: quando accade è molto frustrante.

Need for Speed Unbound vanta un open world molto bello da vedere
Need for Speed Unbound vanta un open world molto bello da vedere

Tornando alle derapate, insieme ai salti rientrano fra le manovre acrobatiche del gioco e come tali possono contare su effetti speciali che si rifanno all'estetica dei graffiti e che vanno ad agghindare la nostra auto, disegnandole attorno delle ali e dei cerchi, oppure producendo un fumo colorato: tutti aspetti che potremo modificare tramite l'editor presente all'interno dei rifugi, lo stesso che consente di montare nuovi componenti per il miglioramento delle prestazioni. Sul fronte delle personalizzazioni, insomma, è stato fatto un buon lavoro.

Il problema più grosso che abbiamo riscontrato riguarda l'attrattiva dell'esperienza, nel senso che il sistema di alternanza fra giorno e notte in Unbound è stato implementato in maniera vaga e poco convinta rispetto a Heat, anche per via degli inseguimenti con la polizia resi in maniera banale e inconsistente, mentre le tipologie di gare disponibili sono discretamente varie ma già viste. Non viene insomma fornito un motivo valido e concreto per sviscerare l'offerta, e così ci si ritrova semplicemente a optare per gli eventi che garantiscono il maggior guadagno (con anche l'extra delle scommesse contro i singoli avversari, volendo) per procedere più rapidamente nella campagna.

La modalità multiplayer

Need for Speed Unbound include una modalità multiplayer a cui è possibile accedere dal menu principale e che presenta una progressione separata rispetto alla campagna. Ci verrà dunque chiesto di creare nuovamente un personaggio e scegliere una fra tre auto di partenza, ma avremo subito a disposizione un discreto gruzzolo (150.000 dollari) per poter potenziare il veicolo o acquistarne un altro, diventare competitivi e partecipare agli eventi disponibili insieme agli altri utenti presenti sul nostro stesso server. Il sistema funziona e non abbiamo notato problemi di sorta, ma parliamo di un'esperienza online non integrata nell'impianto principale, concettualmente un po' datata.

Realizzazione tecnica: un approccio controverso

Need for Speed, il personaggio che abbiamo creato si mette in posa mostrando il bicipite
Need for Speed, il personaggio che abbiamo creato si mette in posa mostrando il bicipite

Veniamo quindi al comparto tecnico del gioco, che come sapete è caratterizzato da uno stile senza dubbio originale e inaspettato: i personaggi sono realizzati in cel shading e le nostre performance in strada vengono accompagnate dagli effetti visivi "disegnati" di cui abbiamo parlato poco fa, ma le auto e gli scenari presentano invece una grafica "normale", tendente al realismo. Concessioni prevedibili per un gioco di guida con vetture vere, ma che sottolineano una certa mancanza di coraggio: perché non applicare il cel shading a tutto il gioco? Maliziosamente, potremmo dedurre che questa scelta sia dovuta alla possibilità di riciclare determinati asset dagli episodi precedenti.

Il mix che viene fuori è bizzarro ma tutto sommato piacevole, e i modelli dei veicoli possono contare su di un eccellente livello di dettaglio, nonché su di un'effettistica convincente per quanto riguarda le gocce d'acqua sulla carrozzeria, i riflessi (che però sembra siano semplici cubemap) e finanche la resa (prettamente visiva) dei danni. Gli scenari vantano scorci davvero notevoli, valorizzati da un ottimo sistema di illuminazione (tanto di giorno quanto di notte), da un uso intensivo della screen space reflection sulle pozzanghere e da una buona resa degli effetti meteo.

Need for Speed Unbound consente di personalizzare il fumo derivante dalle derapate
Need for Speed Unbound consente di personalizzare il fumo derivante dalle derapate

Il tutto si muove nominalmente a 4K e 60 fps su PS5, con poche incertezze ma qualche fenomeno di popup sulla distanza che fa capire come mai questo episodio non sia approdato anche su PS4 e Xbox One: le console di precedente generazione non ce l'avrebbero fatta a garantire uno streaming puntuale degli asset, il che per un racer è ovviamente fondamentale. Il Frostbite rappresenta la scelta migliore per una produzione simile? Non ne siamo ancora pienamente convinti.

Il comparto audio può contare da un lato su di una colonna sonora firmata che si adatta molto bene alle atmosfere di Lakeshore City, pur facendo riferimento a generi specifici (c'è molta trap) e senza consentire la classica selezione delle tracce. Del doppiaggio in italiano abbiamo già parlato: si tratta senza dubbio di un valore aggiunto, che ormai non va dato per scontato e che in questo caso riesce a donare spessore e divertimento ai dialoghi. Un ottimo lavoro, peccato ci siano intere sequenze (vedi quelle con ASAP Rocky) che sono rimaste inspiegabilmente in inglese.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 79,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (35)
7.1
Il tuo voto

Need for Speed Unbound riesce da un lato a caratterizzare in maniera forte l'esperienza dal punto di vista visivo, grazie al controverso effetto in stile "Chi ha incastrato Roger Rabbit?" che vede personaggi in cel shading muoversi all'interno di un mondo reso in maniera realistica, auto e scenari compresi; dall'altro rimane sul vago in termini di gameplay, riprendendo l'indovinata formula di Heat ma senza grande convinzione, mettendo in campo un modello di guida che non siamo riusciti ad apprezzare fino in fondo e un open world senza dubbio bello da vedere ma che non fornisce motivi concreti per essere esplorato a fondo.

PRO

  • Stile grafico accattivante, pur limitato a personaggi ed effetti
  • Tante personalizzazioni e upgrade, buon parco vetture
  • Ottimo doppiaggio in italiano, aggiunge valore alla storia

CONTRO

  • Gameplay derivativo e poco coinvolgente
  • Open world molto bello da vedere ma sfruttato maluccio
  • Comparto online non integrato, concettualmente un po' datato