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Nobody Wants to Die, la recensione dell'avventura cyberpunk fra Blade Runner e Altered Carbon

In un futuro decadente in cui gli uomini sono diventati virtualmente eterni, nessuno vuole morire... ma un killer misterioso la pensa diversamente: la nostra recensione di Nobody Wants to Die.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   23/07/2024
Il protagonista di Nobody Wants to Die nell'artwork principale del gioco
Nobody Wants to Die
Nobody Wants to Die
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Nobody Wants to Die si muove su di un filo, in equilibrio precario fra l'enorme potenziale che la sua ambientazione futuristica in stile cyberpunk potrebbe esprimere e ciò che un piccolo team di sviluppo indipendente può effettivamente realizzare. E così, per le circa cinque ore della campagna ci si ritrova a osservare questo progetto che barcolla ma non molla, e ogni volta che sembra cadere riesce a riprendersi all'ultimo secondo.

Ci è capitato spesso di parlare di progetti che si sono rivelati troppo ambiziosi, e di come a determinati livelli la cosa in assoluto più importante sia la consapevolezza dei propri mezzi, che si tratti di budget, tecnologie, esperienze o talento vero e proprio. Esprimere una sintesi sfruttando al meglio questi valori può produrre un risultato sorprendentemente vicino alle possibilità di un grosso studio, ed è esattamente ciò che è accaduto in questo caso.

Intendiamoci, il "vorrei ma non posso" traspare evidentissimo in molte delle sequenze di Nobody Wants to Die; tuttavia, pur con i suoi tanti limiti, il gioco firmato Critical Hit Games ci consegna un'esperienza narrativa solida, che avrebbe tratto vantaggio da un pizzico di respiro in più per caratterizzare meglio alcuni personaggi ed elementi, ma che alla fine va benissimo anche così. Vi abbiamo incuriosito?

La morte è un lontano ricordo nella trama di Nobody Wants to Die

Nella New York del 2329 la morte non è che un lontano ricordo: grazie ad alcune innovative tecnologie è possibile ormai da tempo trasferire la propria coscienza in un nuovo corpo, ripetendo il procedimento all'infinito. E chi non se lo può permettere? "Dona" le proprie membra alla società, ma a qualcuno questa idea non piace e così il detective James Karra si ritrova a indagare su di una serie di omicidi che hanno coinvolto l'elite.

Omicidi definitivi, per la precisione: quando l'icorite di una persona viene distrutta, svanisce qualsiasi possibilità di rinascita e il killer sembrava saperlo bene. Non è dunque una combinazione che la prima vittima di questa sanguinosa crociata sia Edward Green, uno degli inventori del sistema e fra gli uomini più influenti della città, apparentemente impiccatosi a un albero nel suo grattacielo poco prima che scoppiasse un incendio.

Karra non è solo nelle sue indagini: il capo della polizia, che gli ha affidato il caso in maniera non ufficiale, ha voluto che lavorasse insieme a Sara Kai, un'abile consulente che lo supporta da remoto e che al contempo deve assicurarsi che il detective, sospeso per via di un controverso incidente avvenuto dopo la morte della moglie e dedito all'alcol, non combini qualche casino.

James parla con sua moglie in una delle sequenze di Nobody Wants to Die
James parla con sua moglie in una delle sequenze di Nobody Wants to Die

Le possibilità che accada, in effetti, sono tutt'altro che remote: sembra che qualcosa sia andato storto durante l'ultimo trasferimento di coscienza del protagonista, che viene colto da continui malori che riesce a tenere a bada a stento, trangugiando farmaci, nonché da vivide visioni della sua Rachel, che continua a parlargli nonostante sia ormai defunta.

Un'ambientazione affascinante, ma il gameplay non la sfiora

Fra livelli che si sviluppano in verticale man mano che aumenta il tenore di vita dei cittadini, auto volanti che affollano i cieli ed enormi insegne luminose a fendere l'oscura decadenza di una metropoli in cui piove sempre o quasi, l'ambientazione di Nobody Wants to Die si ispira in maniera palese a Blade Runner ed è ovviamente un peccato che la si possa solo ammirare da lontano.

Il cielo della New York futuristica di Nobody Wants to Die
Il cielo della New York futuristica di Nobody Wants to Die

Ci sono infatti sequenze in cui il protagonista si ritrova a contemplare il profilo della sua New York e il traffico che scorre fra i palazzi, magari mentre si affaccia dallo sportello aperto della sua stessa auto volante. Tuttavia, una volta messo in moto il veicolo, l'atto di viaggiare verso una qualsiasi destinazione viene rappresentato in maniera automatica, senza la possibilità di pilotare il mezzo.

Di fatto i momenti in cui ci viene concesso di esplorare lo scenario sono pochi e limitati, a dimostrazione di come il contorno scenografico dell'avventura sia appunto questo: un semplice contorno, pensato per arricchire e contestualizzare un gameplay che di fatto si limita all'analisi delle scene del crimine o ai puzzle che concludono un'indagine andando a sommare i vari elementi.

Il dispositivo che consente a James di 'riavvolgere il tempo' sulle scene del crimine in Nobody Wants to Die
Il dispositivo che consente a James di "riavvolgere il tempo" sulle scene del crimine in Nobody Wants to Die

Ebbene, come sono state gestite le meccaniche investigative? In questi casi il rischio è di ritrovarsi di fronte a una semplice gimmick che si concretizza in una progressione molto lineare e guidata, senza che l'utente si senta davvero padrone degli strumenti e delle procedure, e in effetti anche Nobody Wants to Die finisce per seguire questa strada.

Giunti su di una scena del crimine, potremo azionare un dispositivo in grado di "riavvolgere il tempo" e rivelare elementi da approfondire e visualizzare, ricorrendo anche ad apparecchi come la fotocamera, la lampada UV e il visore a raggi X per ricostruire di volta in volta ciò che è accaduto e chi ha fatto cosa. Questa parte dell'esperienza è piacevole e molto ben coreografata, ma come detto risulta parecchio guidata.

La luce dorata indica l'istante da controllare in Nobody Wants to Die
La luce dorata indica l'istante da controllare in Nobody Wants to Die

L'interfaccia del gioco dispensa suggerimenti in continuazione, al punto che la modalità di visualizzazione teoricamente deputata a fornire dei consigli si rivela inutile. Ci viene detto fino a dove far scorrere il tempo (vedi le sezioni dorate sul bracciale di James), che strumento utilizzare e quando, rendendo futile persino la ruota di selezione dei dispositivi; e così anche il gameplay stesso si rivela semplicemente funzionale alla narrazione.

Struttura e tecnica

Per fortuna la narrazione non delude e riesce a colmare le mancanze di Nobody Wants to Die, grazie a una storia che si rivela più interessante e inaspettata man mano che ci si addentra nella campagna, impreziosita dalle ottime interpretazioni degli attori di James e Sara, nonché da alcune scelte nei dialoghi che vanno a influenzare il corso degli eventi e possono condurci verso quattro differenti finali.

Una delle scene del crimine di Nobody Wants to Die
Una delle scene del crimine di Nobody Wants to Die

A supportare il racconto troviamo un comparto tecnico e artistico di sorprendente qualità, anche qui con qualche inevitabile limite produttivo ma anche tante belle cose da vedere, che impiega molto bene le funzionalità messe a disposizione dall'Unreal Engine 5 per costruire un mondo convincente e donare alle fasi investigative un grande fascino, in particolare per quanto concerne la resa delle esplosioni e il sistema di illuminazione.

Su PS5 e Xbox Series X il gioco offre due modalità grafiche che confermano ancora una volta quanto sia sofisticato ma al contempo esigente il motore grafico di Epic Games: una gira a 1440p e 30 fps applicando però riflessi in ray tracing e miglioramenti sul piano delle luci, l'altra scende a 1080p ma raggiunge i 60 fps rinunciando all'effettistica avanzata.

L'appartamento di James in Nobody Wants to Die
L'appartamento di James in Nobody Wants to Die

La differenza si vede, e sebbene non risulti enorme stiamo pur sempre parlando di un'esperienza che si può fruire senza grossi disagi anche a trenta fotogrammi: nulla che vada a scalfire le eccellenti atmosfere che il titolo di Critical Hit Games riesce a creare, ricorrendo anche a un sound design meticoloso e a una colonna sonora perfettamente adeguata al contesto.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 24,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (53)
7.6
Il tuo voto

Nobody Wants to Die è un'avventura a base narrativa caratterizzata da un'affascinante ambientazione cyberpunk, che attinge a piene mani da alcune opere piuttosto celebri (Blade Runner, Altered Carbon e un pizzico di Ghost in the Shell) per raccontare una storia interessante e coinvolgente, costruita interamente sui due protagonisti. È vero: il gameplay si limita all'analisi delle scene del crimine e gli sviluppatori non hanno osato sconfinare, infarcendo anzi le meccaniche investigative di suggerimenti contestuali che rendono l'esperienza parecchio guidata, ma non per questo meno piacevole.

PRO

  • Ambientazione molto affascinante
  • Una bella storia con due personaggi interessanti e quattro finali
  • Comparto tecnico e artistico sorprendente

CONTRO

  • Gameplay fortemente limitato
  • L'analisi delle scene del crimine risulta troppo guidata
  • Si completa in fretta