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Norco, la recensione di un’avventura sospesa tra realismo e surrealismo

La recensione di Norco, un'avventura grafica sospesa tra realismo e surrealismo che tocca i temi giusti, senza però arrivare fino in fondo.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   30/03/2022
Norco
Norco
Video Immagini

I videogiochi possono spesso avere un retroterra molto più complesso di quanto possa sembrare a un primo sguardo. Prendete ad esempio Norco, titolo che deve il nome alla città in cui è ambientato: prima ancora di giocarci abbiamo fatto una veloce ricerca sul web per scoprire se il luogo esistesse davvero o se fosse solo frutto della fantasia degli autori. Abbiamo trovato che non solo Norco è un luogo reale della Luisiana, ma anche che la sua storia ha molto a che spartire con quella raccontata dal gioco, tra un passato fatto d'immense piantagioni di canna da zucchero, in cui venivano fatti lavorare centinaia di schiavi e di due drammatici fatti di cronaca, legati alla raffineria impiantata nel 1916 da una sussidiaria della multinazionale Shell. Proprio questi ultimi, il primo, avvenuto nel 1973, la morte di un ragazzo e di un'anziana signora, inceneriti da un'esplosione causata da una perdita di una delle tubature dell'impianto; il secondo un'esplosione che uccise sette impiegati della Shell nel 1988, sembrano essere stati quasi parafrasati dagli sceneggiatori del gioco, che hanno rielaborato la realtà in modo molto personale, pur senza mai perderla di vista all'interno del racconto. Del resto lo sceneggiatore capo e altri membri del team di sviluppo sono cresciuti proprio in quei luoghi, il che spiega molte cose in termini di costruzione delle ambientazioni e situazioni di gioco.

La scoperta si è inevitabilmente riflessa sulla recensione di Norco, perché ci ha fatto assumere una prospettiva completamente diversa verso l'intera esperienza.

America profonda

Norco è piena di personaggi eccentrici
Norco è piena di personaggi eccentrici

Norco è un'avventura punta e clicca in prima persona con grafica in pixel art, in cui si raccolgono e usano oggetti (non moltissimi in realtà), si esaminano a fondo gli scenari in cerca di indizi e si parla con i vari personaggi non giocanti alla ricerca di tracce di Blake, il fratello di Kay, la protagonista, scomparso in circostanze misteriose. Kay è appena tornata a Norco da un viaggio durato cinque anni, che l'ha portata in giro per gli Stati Uniti senza una meta precisa e non le ha permesso di essere presente quando la madre, Catherine, è morta. Il prologo ci racconta proprio questo distacco e l'inevitabile ritorno, con un lirismo sia testuale che grafico davvero notevole, che fa subito capire come gli autori vogliano volare alto.

L'avventura vera e propria inizia nella stanza di Kay, dove è possibile esaminare oggetti ed elementi dell'ambientazione, nonché iniziare a sviluppare uno degli elementi cardine del gameplay: la mappa psichica, in cui vengono ricostruiti i rapporti tra i personaggi e il loro ruolo nella vicenda, a partire proprio dai familiari della ragazza.

Il giocatore di suo non deve solo leggere i ricordi, ma anche indirizzarli in qualche modo, facendo delle scelte su ciò che li compone. La possibilità di scegliere viene spessissimo data anche nei dialoghi, rendendo così il giocatore più attivo nello svolgimento di alcuni eventi.

In realtà i primi passi non dicono molto su cosa dobbiamo fare. La protagonista non sa ancora della scomparsa del fratello e dietro al decesso della madre non c'è niente di misterioso, visto che è stata portata via dal cancro. Ma è proprio qui che Norco inizia a svelare il suo essere intriso di quel realismo magico che finisce per appassionare per tutta l'avventura, pur allungato con elementi fantascientifici.

La pixel art è ottima
La pixel art è ottima

Ben presto ci rendiamo conto di trovarci nella più tipica delle città della provincia americana, con dei luoghi che inevitabilmente richiamano alcuni di quelli visti in Kentucky Route Zero, pur con le ovvie differenze di visione, fosse pure meramente estetica. Norco è una città crepuscolare in cui il laghetto, il pub, il benzinaio e tutti gli altri luoghi che la compongono sono sovrastati dal profilo della raffineria. Allo stesso tempo, in questi posti, tipici della cultura americana, s'incontrano personaggi sopra le righe, compreso un androide amico della famiglia di Kay, oltretutto primo compagno di viaggio della donna (ce ne saranno diversi, con anche alcuni cambi di protagonista), che danno vita a dialoghi davvero ben scritti, che spaziano dal folle, al surreale, passando per il filosofico.

Qualche calo

Kay avvrà diversi compagni di viaggio
Kay avvrà diversi compagni di viaggio

I problemi di Norco iniziano quasi tutti con la seconda parte dell'avventura, dove inspiegabilmente molto di quanto costruito con la prima viene un po' annacquato, tra personaggi che si perdono per strada e l'introduzione di elementi narrativi che banalizzano alcune situazioni, facendogli perdere un po' della loro drammaticità. La scrittura dei dialoghi rimane sempre ottima, compreso l'uso di un dialetto diverso per ogni personaggio, ma è un po' il voler per forza andare a parare in una certa direzione a limitare l'impatto complessivo della storia. Il risultato è che si arriva alla sequenza finale da una parte estasiati dalla visionarietà del tutto, spesso evocata da una scrittura capace di alternare più registri e di passare da un realismo quasi deprimente a un onirismo sublime, ma dall'altra si sente che alcune scelte hanno finito un po' per limitare l'impatto complessivo.

I puzzle sono davvero semplici
I puzzle sono davvero semplici

A questo senso d'incompiutezza contribuiscono anche i puzzle, talmente semplici che spesso non ci si accorge nemmeno che ci siano. Lo stesso dicasi di alcuni mini giochi, che di loro sembrano avere l'obiettivo di rafforzare la visione dell'autore, ma finiscono per essere la parte più debole dell'intera produzione, perché realizzati male. Pensiamo ad esempio alle scazzottate (parlare di sistema di combattimento ci sembra eccessivo), che non esitiamo a definire dannose per l'atmosfera generale. Un'ultima nota la merita la mancanza di una traduzione in italiano. Semplicemente ci limitiamo a sconsigliare Norco a chiunque non conosca più che bene l'inglese, perché alcuni dialoghi possono essere davvero complessi da capire, considerando anche che spesso non hanno volutamente un senso facilmente coglibile.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, GoG
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (8)
7.4
Il tuo voto

Norco è una bella avventura: graficamente è presentato in un'ottima pixel art, composta con estremo gusto, la scrittura è eccellente, anche se richiede di conoscere benissimo la lingua inglese per essere apprezzata e, più in generale, scorre senza grossi intoppi fino alla fine, affrontando oltretutto temi interessanti come la radicalizzazione dei giovani online e l'impatto dell'economia sulla vita delle persone. Nella seconda parte si perde un po', ma rimane comunque intrigante fino alla fine.

PRO

  • Scrittura eccellente
  • Ottima pixel art per uno stile unico

CONTRO

  • Alcuni mini giochi sono terribili
  • I puzzle sono davvero semplici