Qual è la prima cosa che vi viene in mente pensando al cibo? Forse un piacevole pranzo della domenica a casa della nonna, seguito magari da un bel pisolino, oppure i pasti più semplici, a volte triviali, che siamo abituati a mangiare nella vita frenetica di tutti i giorni. In Nour: Play With Your Food il cibo viene celebrato in tutte le sue declinazioni, ricevendo un omaggio di pregio soprattutto dal punto di vista visivo, mentre siamo rimasti meno soddisfatti del pasto sotto il profilo del gameplay.
Gli sviluppatori precisano che il prodotto va inteso come un'esperienza interattiva sui generis e non tanto come un videogioco tradizionale, ma riteniamo che il confine sia labile e non ci soffermeremo su queste definizioni. Ciò che conta è che Nour: Play With Your Food non riesce a trovare un suo centro di gravità permanente, a proporre un messaggio convincente e concreto, e si perde in interazioni che rischiano di risultare futili, superflue, come inutili esercizi di stile che non si traducono in un'esperienza significativa per il giocatore.
Vi raccontiamo del nostro viaggio in venti portate all'interno dello straordinario mondo del cibo nella nostra recensione di Nour: Play With Your Food.
Viaggio nel gusto di Nour: Play With Your Food
L'avventura si apre mostrandoci un breve filmato introduttivo, in cui possiamo intravedere la produzione di cibi standardizzati, a forma di cubo, ciascuno dotato di un sapore amato da una particolare persona. Tutto il processo ludico di Nour: Play With Your Food è finalizzato proprio a solleticare il nostro palato, proponendoci venti diversi livelli, ciascuno incentrato su una particolare portata. È un peccato che il comparto narrativo sia appena accennato e alcuni elementi - tra cui la medusa, di cui non diremo di più per evitare spoiler - risultino poco o nulla integrati all'interno della trama del flebile racconto fatto dagli sviluppatori.
È indubbio che la parte del leone la faccia l'esperienza visiva del cibo. In Nour: Play With Your Food i piatti sono straordinari da vedere: si va dal ramen, passando per dei succulenti biscotti, fino ad arrivare a un piatto gourmet componibile con asparagi, funghi, tentacoli di polpo e chi più ne ha, più ne metta. Invitanti e colorati, i cibi virtuali tratteggiati dagli sviluppatori di Terrifying Jellyfish non tardano a diventare inquietanti, disturbanti, quantomeno se guardati da un certo punto di vista: i toast possono accumularsi quasi all'infinito e così bacon, uova, udon e bottigliette di Ramune (una famosa bevanda giapponese), in un tripudio coloratissimo che - ce lo aspettiamo - qualche artista appassionato di machinima potrebbe utilizzare per realizzare opere per riflettere sulla sovrapproduzione di cibo nel mondo occidentale.
Meno sviluppato, invece, il comparto audio, spesso ridotto ai rumori che l'apparizione di ciascun ingrediente produce una volta che appare a schermo. Menzione d'onore per la gestione della fisica all'interno del gioco, convincente anche quando si accumulano decine e decine di cibi differenti. Interessante anche l'utilizzo delle caratteristiche esclusive del DualSense di PlayStation 5, senz'altro la migliore piattaforma su cui provare Nour: Play With Your Food: è la prima volta in cui ci troviamo ad apporre la nostra firma utilizzando il touchpad del controller creato da Sony.
Una pioggia di cibo
L'interazione con gli ingredienti dei venti livelli di Nour: Play With Your Food si traduce nella pressione dei tasti frontali e dorsali del controller per far piovere sullo schermo differenti tipologie di cibo. Ecco che potremo riempire la nostra ciotola di ramen con chashu (la tipica pancetta brasata giapponese), narutomaki (l'inconfondibile surimi di pesce dalla forma distintiva) e shiraga negi (il cipollotto tagliato sottilissimo che costituisce uno dei topping più frequenti di questo iconico piatto). E, per buona misura, potremo anche dare fuoco al nostro ramen! Di queste interazioni per così dire "particolari" il gioco è pieno, ma è spesso difficile individuare il modo per scatenare tali situazioni, ed è necessario affidarsi perlopiù al caso.
Purtroppo, a conti fatti Nour: Play With Your Food sembra più una scorpacciata da fast food che una cena da ristorante stellato: all'inizio l'entusiasmo è incontenibile, ma ben presto ci si accorge che la portata non è all'altezza delle nostre aspettative. Giocare con il cibo è inizialmente divertente, ma presto diventa ripetitivo, anche perché manca un vero e proprio scopo.
Questa mancanza di un focus chiaro e ben delineato è senz'altro il difetto più pesante di un prodotto che avrebbe potuto puntare decisamente più in alto, anche considerata la sua buona realizzazione tecnica.
Conclusioni
Nour: Play With Your Food si rivela un'avventura culinaria ben più superficiale di quanto ci aspettassimo. Al di là delle interazioni col cibo in sé e per sé - spesso limitate al semplice far piovere ingredienti a non finire su tavole deliziosamente imbandite - il prodotto di Terrifying Jellyfish non ha molto altro da offrire. Una volta visti i livelli e le pietanze ivi inserite, non si prova quel desiderio di tornare a farvi capolino per scoprire le piccole situazioni nascoste dagli sviluppatori (quella dell'incendio del ramen è soltanto un esempio). È un peccato, perché di variazioni videoludiche sul complesso tema del cibo ci sarebbe davvero tanto bisogno.
PRO
- Splendido dal punto di vista visivo
- Le funzionalità del DualSense sono ben implementate
CONTRO
- Trama appena accennata e non compiutamente approfondita
- Le interazioni sono fini a sé stesse, senza un messaggio vero e proprio
- Sound design poco soddisfacente
- Le situazioni segrete sono spesso ottenibili soltanto grazie al puro caso