A volte una mancanza può trasformarsi in una fortuna. Ci riferiamo alla nostra recensione di Outer Wilds che, arrivando con colpevole ritardo, ci da modo di parlarne come non avremmo potuto fare prima di oggi.
Il gioco di Mobius Digital ha debuttato nel 2019, ma, nonostante i tre anni sulle spalle, Outer Wilds resta un'opera estremamente importante, una di quelle esperienze fondamentali per capire cosa può essere un videogioco quando è libero da certe gabbie creative. Uno dei primi a sostituire il vecchio game over con dei più moderni loop temporali, Outer Wilds propone audaci scelte di gameplay e un tipo di progressione forse mai visto prima, almeno fino a quando non è arrivato Deathloop.
Spaceloop
Non sappiamo se Arkane abbia preso ispirazione proprio da Outer Wilds, né con questo possibile collegamento sminuire il suo straordinario gioco. In realtà vogliamo provare l'esatto contrario, che chi "disegna" il suo progetto attorno ai loop guadagna l'accesso a nuovi strumenti che consentono nuovi tipi di gameplay, nuovi tipi di sfide e nuove forme di narrazione ipertestuale. Benefici che possiamo riscontrare in Outer Wilds, in Deathloop e probabilmente in tutti gli altri titoli che faranno la stessa scelta. L'esistenza di entrambi i giochi dimostra inoltre che i loop possono essere adottati su larga scala, che non hanno problemi ad adattarsi a ogni genere e a ogni ambientazione.
I loop di Outer Wilds durano ventidue minuti, o fino a quando il protagonista muore. Il gioco inizia ventidue minuti prima che il sistema solare nel quale risediamo collasserà su sé stesso, spazzando via lo spaziotempo in un reset totale e irreversibile. La nostra casa, il nostro villaggio, i nostri amici si trovano tutti in un piccolo pianeta boscoso ben posizionato nello spazio e da lì, proprio quel giorno, in quanto nuove leve dello sgangherato programma spaziale Outer Wilds, partiremo verso le stelle con un'astronave nuova di zecca, almeno per gli standard locali.
Appena usciremo dall'atmosfera del pianeta si assiste a un piccolo e inatteso miracolo che fino a quel momento il giocatore può aver soltanto intuito: il sistema nel quale ci troviamo e dal quale non si può fuggire è in costante movimento, e ogni pianeta influisce sull'altro in una straordinaria sinfonia siderale che però, ben presto, giungerà al termine della sua esistenza.
Piccolo grande spazio
In Outer Wilds si può sbarcare su ogni pianeta, scendere e risalire sull'astronave in ogni momento. La progressione è legata agli indizi che troveremo durante ogni nostra spedizione, che rimarranno immagazzinati nel computer di bordo anche dopo che il loop sarà concluso. I diversi indizi formeranno lentamente una ragnatela di eventi che alla fine del gioco ci permetteranno nell'arco di un singolo loop temporale di salvare l'universo, o quantomeno di provarci.
In questo incastro tra causa ed effetto, quel che faremo su un pianeta potrebbe cambiare radicalmente la situazione dall'alto parte del sole, aprire a nuove aree e nuovi misteri su una luna lontana, anche se le distanze sono relative nel sistema di Outer Wilds. Qui lo spazio è piccolo, i pianeti non hanno proporzioni realistiche, ma nella sua ricostruzione fantastica Outer Wilds è assolutamente credibile. Nel suo angolo di universo c'è abbastanza spazio per delle avvincenti leggende, storie tramandate ed eroi da inseguire tra le stelle.
Momenti Interstellar
In Outer Wilds, per la prima volta, vi ritroverete davanti a eventi naturali tanto estremi da lasciarvi esterrefatti, se non addirittura spaventati per la loro colossale portata. Con le dovute differenze stilistiche, tecniche e di budget, Outer Wilds è l'unico gioco spaziale in circolazione in grado di offrire diversi momenti Interstellar.
Quel che non troverete in Outer Wilds sono i combattimenti, ma sarebbe uno sbaglio pensare che senza armi e sparatorie non ci sia una sfida, non ci siano pericoli. L'esplorazione è sempre precaria in questo gioco, anche guidare l'astronave non è un esercizio scontato e nemmeno l'esperienza potrà ridurre a zero il fattore rischio di ogni spedizione. Puzzle, esplorazione, incidenti di percorso: c'è tanto a cui stare dietro, ma ben poco che possiamo raccontarvi senza rovinarvi la sorpresa.
Anche senza milioni di pianeti, o ettari calpestabili, l'avventura proposta da Mobius Digital può durare più di una ventina di ore e tutte di gameplay, di gioco giocato, di esplorazione attiva. La sua scala non consente grossi tempi morti, ed anche chiudere tragicamente un loop non ruba mai troppo tempo. Insopportabile e allo stesso tempo bellissimo che un progetto così venga in mente a un gruppo di giovanissimi, tra studenti ed ex studenti, invece che al colosso di turno. Chissà quanti professionisti del settore hanno idee altrettanto forti ma a nessuno di loro è concesso creare qualcosa di anche lontanamente simile ad Outer Wilds, gioco che con la sua stessa esistenza mette alla berlina un modo di fare videogiochi sempre più standardizzato, e sempre meno divertente sia per chi questi prodotti li sviluppa che per chi li gioca.
Made in Mobius
Outer Wilds è un'avventura che non si dimentica, che lascia il segno anche se si nota subito che dietro non c'è il portafogli di Elon Musk ma quello ben più contenuto del giapponese Masi Oka, già attore candidato ai Golden Globe grazie a serie come Heroes, esperto di effetti speciali per conto dell'Industrial Light & Magic e dal 2013 conosciuto anche per essere il fondatore della Mobius Digital, e che in questa occasione è stato aiutato dalla sempre perspicace Annapurna Interactive che ha svolto il ruolo di publisher. Outer Wilds è disponibile su PlayStation, Xbox e PC, quest'ultima la piattaforma dove gira meglio anche se in tutti i casi l'ottimizzazione lascia a desiderare. Su console il fascino di Outer Wilds rimane immutato anche se l'immagine è meno vibrante, e il frame rate alquanto instabile. La stessa idea meriterebbe senza dubbio una realizzazione migliore.
Conclusioni
Outer Wilds è un gioco pieno di mistero, in grado di far tremare le gambe con le sue colossali sorprese e di far girare il cervello con i suoi morbidi puzzle deduttivi. Se eravate alla ricerca di qualcosa di diverso dal solito, lo avete finalmente trovato! Il gioco Moibius Digital è completamente tradotto in italiano ed è disponibile su PC, Xbox, PlayStation e presto anche su Nintendo Switch.
PRO
- Un'esperienza unica
- Avvolgente e misterioso
- Colonna sonora minimale ma di qualità
CONTRO
- Ottimizzazione generale scadente
- Graficamente fa quel che può