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Paraworld - Recensione

Dinosauri, sette segrete, tribù primitive, portali spazio-dimensionali, mondi paralleli: shakerate bene il tutto con un gameplay che innova realmente il genere degli strategici in tempo reale ed avrete Paraworld...

RECENSIONE di Fabrizio Montebello   —   27/09/2006
Paraworld
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che il genere degli strategici in tempo reale abbia bisogno di una forte dose di innovazione è un concetto condiviso dalla stragrande maggioranza degli appassionati

Paraworld ci proietta in un mondo solo in parte somigliante al nostro: per prima cosa non esiste il termine “vecchiaia” visto che il tempo non sarà una fonte di cambiamento per il nostro corpo ed è proprio per questo motivo che Jarvis Babbit, lo scienziato che aveva scoperto questa dimensione, ha rinchiuso i suoi più giovani colleghi: non dividere la scoperta con l'umanità tutta ma solo con gli adepti della sua società segreta esoterica.

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War is Over?

Paraworld però non è un paradiso ed anche in questa dimensione parallela purtroppo c'è la guerra. A contrapporsi fra loro ci sono delle tribù simil preistoriche ma dotate comunque di particolari tecnologie finalizzate all'atto bellico (ognuna ha caratteristiche peculiari uniche che il giocatore dovrà sfruttare al meglio per avere un vantaggio nel corso dei conflitti). Per il combattimento poi, gli abitanti di Paraworld hanno pure trovato il modo di addomesticare i dinosauri presenti nel loro mondo e come potete facilmente capire, la potenza di “fuoco” di un T-Rex o la capacità di devastazione di un brontosauro sono letteralmente sconvolgenti.

Paraworld tenta di cambiare le carte in tavola della strategia in tempo reale

Analizzato il background del titolo dei programmatori berlinesi di Sek, tentiamo di prendere in esame la componente più strettamente ludica. Come scritto nel paragrafo di introduzione, anche Paraworld tenta di cambiare le carte in tavola della strategia in tempo reale: se la raccolta di risorse in parte si conferma negli standard, la prima novità è rappresentata dal fattore “esperienza” in battaglia che consente alle proprie unità di “upgradarsi” e acquisire nuove capacità. Tra il macabro ed il grottesco, l'unità di misura dell'esperienza è rappresentata dai “teschi” dei nemici uccisi in guerra.

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Da questo elemento parte un altro aspetto innovativo del titolo visto che dovrete scordarvi gli eserciti immensi di altri RTS: in Paraworld avremo un numero limitato di unità a disposizione (esattamente 52) e quanto più saliremo di livello (ne sono presenti 5) tanto più saranno limitate le truppe sotto il nostro controllo fino ad avere solo una unità all'apice del sistema piramidale di potenziamento. Oltretutto, a seconda di quale elemento faremo salire al grado massimo, diverse saranno le conseguenze (positive) su tutte le unità di ogni livello di upgrade sia per quanto riguarda il combattimento sia per la costruzione degli edifici.

Paraworld presenta inoltre una particolare interfaccia grafica sul lato sinistro dello schermo ribattezzata Army Controller con cui potremo sempre tenere sotto controllo tutti i nostri uomini

A tutto questo sistema particolare, arricchito ulteriormente dalla presenza dei più tipici eroi, Paraworld presenta inoltre una particolare interfaccia grafica sul lato sinistro dello schermo ribattezzata Army Controller con cui potremo sempre tenere sotto controllo tutti i nostri uomini e dare loro ordini precisi senza neppure andare a visualizzarli nel gioco stesso. A rendere ancora più variegata l'esperienza di gioco, ci pensano anche varie sottoquest in stile simil RPG (sfiorando quasi l'adventure) che secondo chi vi sta scrivendo però, si rivelano essere l'aspetto meno riuscito del gioco, vanificando (fortunatamente solo in parte) l'ottimo ritmo creato dal level design delle missioni più tipicamente RTS.

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Vario e vivo

Passando all'aspetto tecnico, non si può che rimanere favorevolmente colpiti dall'ottimo lavoro che compie il motore grafico tridimensionale. I programmatori sfruttano nel modo migliore i vertex shaders ed offrono delle ambientazioni che oltre ad essere molto varie, si presentano soprattutto molto “vive” (un vero spettacolo il soffio del vento su ogni elemento della vegetazione) all'occhio del giocatore. Decisamente lodevole anche la palette cromatica molto intensa ed il character design di indubbio valore con il picco positivo rappresentato dagli enormi dinosauri presenti, animati in modo veramente convincente. Per avere tutta questa magnificenza, dovrete avere però un PC di fascia medio alta visto che i requisiti minimi sono indicati da un processore a 1.6 GHz, da 512 MB di ram e da una scheda video con 128 MB ma per andare al di là della semplice partenza del programma dovrete essere più vicini alla configurazione consigliata che prevede un processore da 3 GHz ed un GB di ram. Prima di chiudere le considerazioni sull'aspetto estetico di Paraworld, è da lodare anche l'ottimo accompagnamento musicale degno di un buon lungometraggio cinematografico (scusate l'ovvietà ma è facile correlarlo a Jurassic Park) mentre si fa un po' sentire la mancanza della localizzazione in italiano dei dialoghi rimasti inglese (ma comunque sottotitolati nel nostro idioma).

i programmatori sfruttano nel modo migliore i vertex shaders ed offrono delle ambientazioni che oltre ad essere molto varie, si presentano soprattutto molto “vive”

Prima di arrivare alle conclusioni, prendiamo in esame la durata di Paraworld: in single player il titolo richiede intorno alle 20 ore per essere concluso, anche se tutti bonus e le quest secondarie potrebbero aumentare notevolmente il tempo di permanenza solitaria nella dimensione parallela. Immancabile poi una componente multiplayer che prevede la possibilità di giocare, sulle 15 mappe a disposizione, fino ad un massimo di 8 utenti: alle più che tipiche modalità deathmatch e team deathmatch, si affiancano le più ricercate (almeno nei termini) Defender e Domination. La prima altro non è che “uno contro tutti” in cui lo sfortunato della situazione dovrà cercare di resistere all'annientamento per quanto più tempo possibile. Domination invece è un modo più altisonante di chiamare il “capture the flag”...

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Commento finale

Paraworld è indubbiamente una bella ventata di novità nel campo degli strategici in tempo reale. Non siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione ma assistiamo a piccole innovazioni nella gestione delle truppe, nel loro upgrade ed in un gameplay intriso di elementi provenienti da altri generi. E' però proprio nella componente RPG, presente in alcune quest, che abbiamo trovato l'unico elemento non del tutto convincente della produzione Koch Media che sotto tutte le altre prospettive si mantiene su livelli eccellenti a cominciare dalla componente tecnico-estetica, senza dimenticare la buona trama e l'originalità del background (non tanto in senso assoluto quanto nel genere degli RTS). Se non avete paura dei dinosauri, Paraworld è indubbiamente uno degli strategici in tempo reale più interessanti degli ultimi tempi.

Pro

  • Molte innovazioni apprezzabili
  • Ottima realizzazione tecnica
  • Ambientazione originale per un RTS
Contro
  • Componente RPG non del tutto convincente
  • Mancata localizzazione in italiano dei dialoghi

Voglia di cambiare

Paraworld - Recensione

Che il genere degli strategici in tempo reale abbia bisogno di una forte dose di innovazione è un concetto condiviso dalla stragrande maggioranza degli appassionati. E così nel corso degli ultimi anni, molti team di sviluppo hanno cercato, in modo più o meno evidente, di apportare modifiche alla componente più propriamente strutturale dei loro RTS. Anche Paraworld gioca così le sue carte ma tenta vie nuove anche sotto il profilo dell'universo immaginifico di riferimento: niente conflitti reali del passato, niente fantascienza cyberpunk ma una dimensione parallela raggiungibile tramite alcuni portali in cui vengono rinchiusi con un tranello, tre giovani scienziati che dovranno mettere forzatamente in gioco la propria stessa vita.