Creare un puzzle game non è affatto facile. Bisogna non solo avere un buona idea di partenza, ma è fondamentale riuscire a iterare quell'idea ancora e ancora, variandola, trovando una nuova sfaccettatura. Bisogna anche fare in modo che la difficoltà aumenti nel modo giusto, ad un ritmo che sia soddisfacente per i giocatori ma che al tempo stesso non imponga picchi di difficoltà improvvisi. Patrick's Parabox riesce a fare tutto questo.
Ecco la nostra recensione di Patrick's Parabox, un puzzle game a base di scatole che stanno dentro altre scatole.
Scatole e paradossi
L'idea di partenza è molto semplice. Noi siamo una scatola con gli occhi e possiamo muoversi nelle quattro direzioni fondamentali. Il nostro obiettivo è spostare una scatola colorata all'interno di uno spazio specifico e poi posizionarci in un luogo d'arrivo. A voler essere ingenerosi, potremmo affermare che Patrick's Parabox è solo questo e nulla di più.
Non sarebbe una spiegazione scorretta, ma chiaramente non renderebbe giustizia alla genialità del gioco di Patrick Traynor. In maniera molto chiara, il gioco è diviso in una serie di aree, ognuna delle quali introduce nuove idee che permettono di muovere le scatole in modo diverso.
Si parte, ad esempio, con scatole che sono esse stesse uno spazio all'interno del quale entrare e muoversi. Ci si ritrova ben presto a viaggiare dall'interno di una scatola all'altra, fermo restando che si deve trovare il punto giusto nel quale bloccarla per fare in modo che non si sposti. Gli spazi iniziano poi a essere dentro altri spazi, quindi un'uscita diventa un ingresso e viceversa. Sappiamo che detto a parole sembra non avere alcun senso, ma è questa la genialità di Patrick's Parabox: pur essendo un continuo paradosso fisico e logico, funziona in modo perfetto e la soluzione è sempre comprensibile.
Come detto in apertura, uno dei punti di forza di Patrick's Parabox è che, pur essendo uno dei puzzle game più impregnativi che giocavamo da tempo, non è mai ingiusto o poco chiaro. Ogni nuova area introduce alla nuova meccanica in modo semplice e propone primi enigmi molto semplici così da potersi subito esercitare con l'idea appena proposta, che sia una scatola che clona altre scatole o una che ripete ogni azione ma in versione specchiata. I primi livelli, di norma, si completano in pochi secondi e solo nei successivi ci si ritrova a dover veramente pensare come trovare la soluzione.
Non mancano poi tanti livelli opzionali di difficoltà seriamente superiore. Sono questi ultimi il vero piatto forte di Patrick's Parabox, in quanto offrono le idee migliori. In varie aree il numero di livelli opzionali è pari se non superiore a quello dei livelli obbligatori per l'avanzamento. Per questo motivo, pur vero che anche chi è meno esperto può arrivare alla fine del gioco, saranno soprattutto i giocatori che vogliono essere messi alla prova quelli che si divertiranno di più. Anche la longevità può facilmente raddoppiare se si vuole completare tutti i puzzle. Non mancano poi alcuni extra dallo stile completamente diverso (lo scoprirete), ai quali si sommano anche alcuni Obiettivi speciali che chiedono di creare dei paradossi nel paradosso (come estrarre una scatola da se stessa e raggiungere la fine dell'universo... non stiamo scherzando).
Grafica, sonoro e stile
Tutto perfetto, quindi? Dipende. Se da un puzzle game cercate solo gameplay nudo e crudo, allora Patrick's Paradox non vi deluderà nemmeno per un secondo. Se invece cercate qualcosa di più, allora dovete fare i conti con la sua natura indie.
Patrick's Parabox, perdonateci la ripetizione, è un gioco su una scatola colorata che sposta una scatola colorata dentro una scatola colorata. Non vi sono molti modi per mescolare le carte in tavola e, oltre a qualche variazione cromatica, il gioco è tutto uguale in termini visivi e stilistici. Non vi è molto che possa soddisfare l'occhio e dopo un po' si può percepire una certa stanchezza.
Il discorso è simile con la musica: piacevole, soprattutto perché mai fastidiosa, ma anche in questo caso non vi è spazio per proporre effetti sonori o musiche intriganti. Manca anche una trama o un qualche tipo di contesto che sappia incuriosire. Non siamo di fronte a un progetto come The Witness, per esempio, ma nemmeno a un più semplice ma comunque ricercato Braid.
Patrick's Parabox vuole solo farci giocare, un livello dopo l'altro, senza un secondo di pausa e quindi senza tempi morti. Per alcuni sarà un punto di forza, mentre per altri potrebbe essere un demerito. Se siete in dubbio, sappiate che è disponibile anche una demo: probabilmente ve ne innamorerete subito.
Conclusioni
Patrick's Parabox è geniale, non ci sono altri modi per dirlo. Parte da una piccola idea e la amplia ancora e ancora, mescolando ogni nuova intuizione con la precedente per creare puzzle sempre più ampi e interessanti. Propone tanti contenuti, somministrati in modo rapido al giocatore, con tanti livelli opzionali, che permettono ai più esperti di mettersi alla prova e a chi fa un po' più fatica di avanzare completando solo le sezioni più semplici. Manca di stile, sia a livello visivo che sonoro, ma a una produzione indie di questo tipo crediamo si possa perdonare.
PRO
- Una sola idea, tante variazioni
- Tanti livelli, molti dei quali opzionali
CONTRO
- Stile grafico e sonoro limitato