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Pendragon, la recensione

Pendragon è un particolare roguelike strategico con una forte componente narrativa inspirato al mito di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda.

RECENSIONE di Massimo Reina   —   28/09/2020
Pendragon
Pendragon
Video Immagini

Negli ultimi anni il team britannico Inkle si è distinto per la realizzazione di titoli al di fuori degli schemi, incentrati sulla narrazione e la lettura quale elemento portante, come i pluripremiati 80 DAYS e Heaven's Vault, anche se stavolta, con la recensione di Pendragon parliamo di un titolo che sceglie un sistema di gioco completamente diverso dai precedenti. D'altronde se c'è una cosa che non manca a Jon Ingold e al suo team è proprio il desiderio di continuare a sperimentare senza limitarsi a ripetere quanto realizzato in precedenza, pur mantenendo tra esse un unico comune denominatore, ovverosia la centralità del racconto.

La struttura

Pendragon è un roguelike strategico proprio con una forte componente narrativa procedurale, incentrata sul mito arturiano. Da questo punto di vista, sistema di gioco a parte, Inkle ha scelto di proseguire, come accennato all'inizio, nella coraggiosa quanto fortunata strada intrapresa coi suoi titoli precedenti dando vita a quello che è di fatto quasi un "romanzo interattivo", nell'accezione più ampia del termine, i quanto la lettura dei dialoghi e dei testi in generale, costituisce un aspetto fondamentale e un elemento portante dell'intera esperienza. La storia è ambientata nel 673 DC, dopo la caduta di Camelot ad opera di Sir Mordred, che con le sue cospirazioni e i suoi inganni ha di fatto distrutto la compagnia della Tavola Rotonda.

Pendragon Mappa

Per Re Artù è giunto il momento di affrontare la sua battaglia finale per il trono di Britannia in quel di Camlann. Come recita l'incipt del gioco, l'obiettivo del videogamer è quello di "radunare i Cavalieri della Tavola Rotonda (e non solo loro) per raggiungere Artù prima che questi incontri il suo destino. Alcuni arriveranno a destinazione, altri cadranno nel tentativo di giungervi". E qui entra in scena un altro degli elementi chiave del titolo, ovverosia un sistema di bivi che a seconda delle scelte compiute dal giocatore cambierà la storia e parte degli eventi. Qualunque sia la decisione presa, ci sarà infatti sempre una conseguenza, non necessariamente negativa. E la cosa incredibile è che il gioco riesce a mantenere bene allacciati i fili della narrazione nonostante le tantissime variabili causate proprio da questo sistema.

Pendragon Combattimento 2

Se a causa di una di queste scelte il personaggio principale utilizzato in quella fase incorrerà in una brutta fine, la storia proseguirà con gli altri membri del party. In Pendragon tutti possono morire, anche gli eroi più conosciuti, ma la compagine di cavalieri e non che combatte per Artù, continuerà imperterrita la sua missione, fino a quando questa non verrà completata o non resterà più nessuno in piedi. Ogni volta che si lancia una nuova partita, che mediamente può durare circa venti minuti se si arriva fino in fondo, l'utente interpreta a scelta un membro della corte di Artù, tra i quali Ginevra, Lancillotto, il Mago Merlino, Sir Kay e via discorrendo. Lungo però il percorso, è possibile reclutare altri personaggi, da gestire come in un normale gioco di ruolo potenziandoli, armandoli e curandoli quando feriti.

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Il gameplay

Dal punto di vista della giocabilità, il titolo si caratterizza per la buona combinazione di vari generi, con una forte componente RPG strategica. L'azione principale, compresi i dialoghi, si svolge infatti su una piccola mappa con tanto di griglia e visuale isometrica, coi personaggi però bidimensionali, anche se posizionamento e modo di muoversi e agire durante le battaglie ricordano un po' gli scacchi (dopo aver eliminato l'avversario se ne occupa la casella).

Pendragon Fiamme

Di fatto la strategia predilige favorire la posizione, più che le armi, quindi diventa importante sapersi muovere e piazzare nelle giuste caselle, attirando l'avversario in un riquadro conveniente dal punto di vista tattico. In questo caso il giocatore può muovere arma in pugno solo linearmente, mentre per farlo in diagonale deve prima rimettersi in posizione d'attesa. Tranne se ha particolari abilità acquisite. Lo schema è abbastanza semplice, ma in realtà offre un buon livello di sfida e, almeno inizialmente, una discreta varietà complice la presenza di mosse speciali, del morale e di un buon numero di avversari di diversa fattura.

Pendragon Combattimento

Da segnalare come anche durante un combattimento o un incontro con i nemici (che non necessariamente può tramutarsi in scontro: a volte, dopo qualche diverbio verbale, la discussione finisce lì e il contendente lascia la scena) la componente narrativa è molto presente, nelle battute, nelle frasi, nei discorsi che intercorrono tra personaggi. Essendo un roguelike, comunque è facile morire all'improvviso, magari a causa di un imboscata o dell'attacco di un branco di lupi affamati, e con un colpo solo. Per questo occorre prestare molta attenzione anche durante le fasi esplorative, utili per approfondire alcuni elementi della storia, ma anche per trovare oggetti rari o alleati.

Pendragon Storia

La parte tecnica

Inoltre si deve cercare di evitare di sprecare troppo tempo: se si accumulano giorni extra a quelli richiesti per il viaggio principale per raggiungerlo, Re Artù potrebbe risentirne, e senza rinforzi subire una disfatta. Talvolta meglio fuggire che restare a morire. Oltre al sistema di fuga, c'è anche uno stato che provoca una sorta di furia cieca ai personaggi, al punto da fargli compiere un maggior numero di mosse in un unico turno. La condizione, però, richiede l'uccisione dei nemici sullo schermo, pena la morte del personaggio stesso.

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Pendragon propone una grafica essenziale ma al contempo elegante e colorata, che ricorda molto le illustrazioni presenti in alcuni testi medievali o nelle vetrate delle cattedrali d'epoca. Gli scenari sono piuttosto vari, con foreste, monasteri, paludi e villaggi a costituire un mosaico di luoghi decisamente in linea con l'ambientazione. La stessa varietà la ritroviamo nei personaggi, soprattutto nemici, che spaziano da quelli umani, come contadini, cavalieri, briganti e chi più ne ha, più ne metta, a quelli del regno animali come lupi, cani selvatici, ragni giganti, serpenti e topi.

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Nella norma gli effetti sonori, carine invece le musiche, mai fastidiose e in linea come sonorità e melodie con l'epoca e l'ambientazione rappresentata nel videogioco. Nota a margine sulla localizzazione: Pendragon è un gioco completamente in inglese, e considerando la mole di testo che è necessario leggere, è fondamentale perlomeno una conoscenza sufficiente della lingua. Altrimenti, purtroppo, la produzione di Inkle rischia di non essere goduta e apprezzata fino in fondo.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5-6600K
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1070 Ti
  • Memoria 16 GB di RAM
  • Sistema operativo Windows 10 64bit

Requisiti minimi

  • Sistema operativo 64-bit: Win 7 SP1, Win 8.1, Win 10
  • Processore Intel Core i5-2300 | AMD FX-6300
  • Memoria 4 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 550 Ti | AMD Radeon HD 5770
  • DirectX: Versione 10
  • Memoria 1 GB di spazio disponibile

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo 64-bit: Win 10
  • Processore Intel Core i5-2300 | AMD FX-6300
  • Memoria 4 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 550 Ti | AMD Radeon HD 5770
  • DirectX: Versione 10
  • Memoria 1 GB di spazio disponibile

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 13,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (2)
5.2
Il tuo voto

Pendragon è una bella esperienza, di quelle forse non adatte a tutti, dove avventura, romanzo interattivo e elementi roguelike, calati all'interno di una struttura da gioco di ruolo strategico, si intrecciano per offrire un prodotto "particolare", con una narrazione procedurale ricca di sfaccettature. Peccato solo che alcune di queste si perdano talvolta sia a causa della brevità delle partite, che talvolta non consentono maggiori approfondimenti, sia per la disponibilità del gioco solo in lingua inglese. Fattore, quest'ultimo, che di certo non aiuta a capire pienamente ogni sfumatura della storia a chi non lo mastica particolarmente bene.

PRO

  • Trama bene intrecciata e personaggi eccellenti
  • Ricco di dettagli e riferimenti alla leggenda arturiana
  • Situazioni variabili in base alle proprie scelte
  • Tecnicamente elegante nella sua semplicità

CONTRO

  • Alcuni scontri, alla lunga, risultano un po' ripetitivi
  • La mancata localizzazione in italiano potrebbe tenere lontani alcuni utenti
  • Inevitabilmente di nicchia