Planet Zoo è un editor fantastico, forse il migliore tra quelli realizzati da Frontier. Per questo motivo leggendo la recensione vi potrà sembrare a tratti che si stia parlando di un applicativo alla Photoshop, più che di un videogioco vero e proprio. Del resto chi ha giocato a Planet Coaster, e in misura minore a Jurassic World Evolution, saprà che il fulcro di questi titoli non è tanto la campagna, debole anche qui, quanto la possibilità di crearsi il parco, in questo caso zoologico, dei sogni.
Frontier, non ci stancheremo mai di ripeterlo, non è una compagnia attiva soltanto nel mondo dei videogiochi, ma anche in quello dei parchi veri e propri (per i quali progetta attrazioni) quindi è normale che a un certo punto abbia deciso di riversare il suo know-how nell'altro suo ambito di competenza, spingendosi oltre quanto fatto da tutti i concorrenti. Del resto affronta il genere dai tempi del port Xbox di Roller Coaster Tycoon e negli anni ha anche più volte lavorato a titoli che tentavano di simulare il comportamento degli animali reali, ad esempio Zoo Tycoon, che ha più di qualche punto di contatto con Planet Zoo, ma anche Kinectimals e Dog's Life, pur partendo da approcci completamente differenti.
Campagna o sandbox?
Planet Zoo è quindi il punto di arrivo di un processo di crescita che parte da molto lontano. Avviato il gioco proviamo subito a buttarci nella campagna, o modalità Carriera, che funge anche da tutorial. La campagna è strutturata in singole missioni, in ognuna delle quali ci vengono dati una serie di obiettivi che possono fruttarci una stella di bronzo, d'argento o d'oro. Ad accompagnarci nella scoperta del gioco ci pensano alcuni buffi personaggi, dei membri del nostro staff, che ci illustrano per filo e per segno cosa dobbiamo fare, almeno nelle prime missioni, dandoci però più spazio nelle successive, quando teoricamente dovremmo essere in grado di muoverci da soli.
Gli obiettivi da perseguire sono i più disparati e vanno dal semplice rinforzo di una recinzione, all'attirare una certa quantità di visitatori adottando magari alcune specie particolarmente amate, o all'accumulare una certa somma per dimostrare il successo del nostro operato.
A questo punto ci teniamo a confessarvi che non siamo arrivati alla fine della campagna, perché abbiamo preferito concentrarci sulle modalità sandbox e sfida (identica alla prima, ma con più problematiche economiche da affrontare), molto più soddisfacenti, nonché il vero fulcro di Planet Zoo. Come già accennato, avere delle missioni da svolgere può andare bene per apprendere i rudimenti del gioco, ma capito il sistema economico, solo leggermente più complesso di quello di Jurassic World Evolution e ripetuti più volte alcuni compiti, abbiamo deciso di dedicarci a qualcosa che fosse completamente nostro e che ci permettesse di mettere in pratica quanto appreso in modo libero.
Dal nostro punto di vista l'unico vero movente per finire le dodici missioni della campagna è lo sblocco di tutti gli scenari, nel caso si voglia avere un punto di partenza più strutturato per le altre modalità citate. Per il resto è tranquillamente ignorabile, anche perché non offre niente di particolarmente brillante.
Gameplay
In Planet Zoo, il compito principale del giocatore è quello di predisporre e ottimizzare i biomi artificiali e non del parco in cui andranno a vivere gli animali. Le opzioni offerte sono davvero moltissime, a tratti stordenti per quantità. In generale ogni animale ha bisogno del suo habitat per essere felice e, nel caso, riprodursi, generando dei cuccioli. A noi spetta l'obbligo di equilibrare le loro esigenze con quelle commerciali del parco. Così dobbiamo per prima cosa costruire dei recinti confortevoli e che siano dell'altezza giusta per non far fuggire gli animali, e poi modellare il terreno per creare un ambiente il più interessante possibile per l'esemplare. Eccoci ora a piantare la giusta vegetazione: tanto per fare due esempi, un orso bruno gradisce di essere circondato da alberi adatti a un clima continentale fresco, mentre una scimmia preferisce gli alberi tropicali, magari abbastanza alti da essere facilmente scalabili.
Decisa la vegetazione è la volta del cibo e dell'acqua, quindi bisogna costruire le giuste strutture (ad esempio un rifugio), e poi predisporre il recinto in modo tale da creare dei punti di osservazione per i visitatori, così da favorire le donazioni al parco. Fatto tutto ciò si possono selezionare gli animali assegnati al recinto, che vanno prima adottati nel negozio di gioco e fatti trasportare dagli inservienti, e vedere se hanno delle esigenze che non abbiamo considerato. Ad esempio potrebbero annoiarsi, e quindi costringerci a comprargli dei giochi, oppure potrebbero sentirsi soli, chiedendoci di adottare qualche loro simile per dargli compagnia, o ancora potrebbero non gradire il cibo che gli stiamo dando, o questo potrebbe non essere sufficiente e altro ancora.
Gli animali dello zoo
Mettersi a elencare ogni singola funzione dell'editor di Planet Zoo è francamente impossibile e inutile, anche perché, come già accennato, alcuni menù fanno concorrenza a degli applicativi veri e propri per quanto sono complessi e pieni di pulsanti, considerando che non comprendono solo le funzioni di gestione degli animali, ma anche quelle del parco, tra edifici per gli inservienti, strutture ricettive e così via. L'apparente freddezza del tutto però non inganni, perché ci troviamo di fronte a un titolo capacissimo di generare delle emozioni contrastanti nel giocatore. Sarà per il realismo con cui sono rappresentati, sarà per le cure che bisogna dargli per farli vivere bene o proprio sopravvivere, ma giocando si sviluppa una forte empatia verso gli animali del nostro zoo (non quelli umani), soprattutto in modalità sandbox.
Sinceramente non sapremmo come chiamare altrimenti quell'urgenza che il gioco di Frontier ci ha fatto nascere di controllare costantemente i nostri animali e di iniziare a pensare ogni nostra azione in loro funzione.
D'altronde quando l'orso Pier, decano del nostro zoo nordico, è morto, eravamo tristi come se avessimo perso una persona cara. Forse stiamo esagerando, però è indubbio che Planet Zoo permette di interagire con gli animali a un livello tale che si finisce per sentirsi responsabili nei loro confronti, come se il gioco ci proiettasse attraverso le sue meccaniche dentro la funzione che stiamo ricoprendo nella simulazione, rafforzando l'illusione attraverso un lato grafico verosimile. Dal punto di vista estetico Planet Zoo mira al realismo, ma è un realismo funzionale al messaggio, che finisce per aumentare il coinvolgimento. Una scimmia che sembra una vera scimmia, si muove come una vera scimmia e si comporta come tale è interessante da guardare oltre che piacevole da accudire.
Del resto l'avere a disposizione un completissimo editor consente di sbizzarrirsi nel realizzare qualcosa di più personale e sentito, le cui potenzialità sono ben visibili nella varietà degli zoo prefabbricati forniti dagli sviluppatori, che vanno dal classico parco all'Europea, organizzato in aree ben distinte, e arrivando a spettacolari giardini zoologici fusi con la natura selvaggia che sono uno spettacolo da ammirare. Infine non va sottovalutato il fatto che nei prossimi mesi ne vedremo delle belle, con i modder che non mancheranno di fornirci nuovi parchi da visitare e da gestire.
Conclusioni
Planet Zoo è un titolo importante per Frontier, perché ne dimostra la completa maturità nell'ambito delle simulazioni di parchi. Tutta la parte dell'editor, quindi quella della cura degli animali, è mastodontica e completissima, al punto che ci si può dimenticare tranquillamente del resto. Peccato per la campagna, non proprio eccezionale, e per una simulazione economica debole, che non rende giustizia al genere, nonostante sia migliore di quella di Planet Coaster e di Jurassic World Evolution. Comunque sia è evidente come ancora una volta gli sviluppatori di Frontier abbiano voluto puntare tutto sugli strumenti forniti al giocatore, mettendo da parte resto, e da questo punto di vista Planet Zoo è un titolo semplicemente eccellente, al punto che ci si possono passare sopra giorni e giorni senza stancarsi mai, per provare a costruire più parchi in ambienti differenti. Un gioiello.
PRO
- L'editor dei recinti è davvero eccezionale
- Ci si affeziona agli animali
- Tanti scenari differenti, per una personalizzazione estrema
CONTRO
- Campagna sorvolabile
- La simulazione economica