Avete presente Sharknado, improponibile pellicola del 2013 in cui adorabili squali saltavano fuori da una tromba marina mietendo terrore per le strade di Los Angeles? È stato senza ombra di dubbio l'esempio più eclatante di opera "talmente brutta da essere bella". Postal 4 si inserisce di diritto nella prima parte della celebre locuzione, ma bastereranno le consuete dosi di volgarità e violenza per completare la frase ed entrare nell'olimpo dei videogame?
A leggere i commenti sulla versione ad accesso anticipato sembrerebbe proprio di sì, noi cercheremo di fornire un punto di vista più critico nella nostra recensione di Postal 4: No Regerts.
The Postal Dude is back!
Non si tratta di un refuso, avete letto bene: Postal 4 parte col piede sbagliato sin dal titolo. Archiviata l'infelice parentesi del rinnegato Postal 3 (quello era brutto e basta, con un invidiabile 3 affibbiato dal nostro Tommaso), la cui realizzazione era però stata affidata a un team esterno, Running with Scissors ha iniziato i lavori sul quarto capitolo addirittura tre anni fa. Lo scheletro del gioco è rimasto simile a quello di Postal 2: il titolo si divide in cinque giornate (dal lunedì al venerdì) e in ciascuna di esse il nostro Postal Dude dovrà cimentarsi in imprese sempre più epiche. Abbandonata la città di Paradise, teatro delle precedenti scorribande, l'eroe più lercio della storia videoludica viene derubato del proprio camper mentre espleta le esigenze fisiologiche assieme al fido cane Champ.
Senza un dollaro, ma con tanta voglia di risalire la scala sociale, arriva nella cittadina di Edensin dove inizierà con i lavori più umili: manutentore della rete fognaria, accalappiacani, secondino del carcere. Ovviamente ogni compito potrà essere portato a termine con l'attitudine di chi "va alle poste", per cui le risse in prigione andranno sedate a suon di fucilate, gli ingorghi delle fogne ripuliti lanciando delle granate all'interno dei tubi (magari facendo attenzione a non essere travolti dai detriti...), le multe alle macchine regolarmente posteggiate distruggendo i parchimetri. Ci sono quindi molteplici modi di risolvere le quest, anche se nella maggior parte dei casi preferirete quello più rapido e violento. Perché perdere tempo a catturare i gatti con delle crocchette quando si possono prendere a badilate utilizzandoli poi, loro malgrado, come silenziatori di un kalashnikov?
Armi e altre amenità
A tal proposito, l'arsenale del gioco di Running with Scissors si dimostra tra i più creativi (e volgari) concepiti: troveremo, oltre alle classiche armi che fanno il verso a quelle di PUBG (tra cui la pistola lanciarazzi rossa), gabbie di piccioni, scopettoni per la pulizia dei pavimenti, bombolette spray fino ad arrivare alla definitiva Spurt'N'Squirt 9000, il cui nome non dovrebbe aver bisogno di spiegazioni. Le trivialità, soprattutto a sfondo sessuale, sono intrinseche nel DNA del gioco ma probabilmente non sono più dirompenti come lo erano state a inizio millennio con Postal 2, vuoi perché l'effetto shock è stato assimilato, vuoi perché manca quel lampo di follia che aveva caratterizzato i primi due episodi. Uno dei maggiori meriti dei designer è quello di aver riempito le giornate del protagonista con una serie di compiti spassosi, come il sabotaggio delle giostre del luna park o la petizione per installare un bidet in ogni abitazione di Edensin. Naturalmente i cittadini più riluttanti saranno ben lieti di mettere la propria firma con una pistola puntata sulla tempia...
Il vero motivo del successo della serie sono comunque le numerose citazioni, che spaziano dalle serie TV, ai film, agli stessi videogame. Il giovedì, ad esempio, Postal Dude deve consegnare dell'erba gatta nel seminterrato di un negozio di animali, con un chiaro riferimento a Breaking Bad, ma sparsi qua e là ci troviamo omaggi anche al Trono di Spade, Harry Potter, Demolition Man. Ci sono poi rimandi ad altri giochi, in particolare ai primi titoli targati id Software, Half-Life, Duke Nukem. Insomma, passerete buona parte della fase esplorativa proprio per il piacere di scovare tutte le easter egg nascoste dagli sviluppatori, alcune delle quali in luoghi cervellotici. Il level design è un altro degli aspetti più interessanti di Postal 4, con location che si sviluppano su due piani e contengono numerosi passaggi nascosti.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 11 Pro
- Processore: AMD Ryzen 9 5950X
- Memoria: 32 GB di RAM
- Scheda video: AMD Radeon RX 6800 XT
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 8/10
- Processore: 2.5 GHz quad core
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: compatibile DirectX11 con 2GB di VRAM dedicata
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 35 GB di spazio disponibile
- Note aggiuntive: configurazione raccomandata per un frame rate di 30FPS
Requisiti consigliati
- Processore: 4.0 GHz quad core
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: compatibile DirectX11 con 4GB di VRAM dedicata
Un disastro su tutta la linea
Se dal punto di vista "culturale" e della struttura dei livelli il nuovo episodio della saga dimostra di essere su un buon livello, sotto l'aspetto tecnico è un disastro su tutta la linea. Siamo al cospetto di un titolo così mal ottimizzato e povero graficamente che il dubbio che certi obbrobri siano stati messi lì ad arte è più che lecito. Postal 4 utilizza la quarta versione dell'Unreal Engine, un toolset che ormai non dovrebbe avere più segreti nemmeno per i programmatori meno esperti, figuriamoci per chi è sulla scena da oltre vent'anni. Eppure, il gioco è funestato da tempi di caricamento che hanno dell'incredibile: scatta persino il logo introduttivo! Sarete in grado di sfrecciare con la vostra carrozzina elettrica solo per poche decine di metri, dopodiché Postal 4 si fermerà per una decina di secondi per caricare la porzione di mappa successiva. Una mappa open world che, a voler essere generosi, è più piccola di quella del primo Assassin's Creed, anno domini 2008, che già all'epoca non aveva problemi di questo genere. E questo nonostante i 32 GB di RAM e l'SSD ultraveloce di Corsair (un MP600 Pro XT) utilizzato nel sistema di riferimento della redazione.
Non si tratta solo di pessima ottimizzazione, anzi: questa è solo la punta dell'iceberg. Parlando di fisica, per esempio, vi accorgerete subito che gli "hitbox" sono casuali: colpite alla vita un passante con il machete-boomerang e lo troverete decapitato, lanciategli addosso una granata e non rimbalzerà, cospargetelo di benzina e a prendere fuoco sarà il muro al suo fianco.
In compenso ci sono tante voci
Siccome ci piace girare il coltello nella piaga, proprio come farebbe il Postal Dude, parliamo di intelligenza artificiale. Qui entriamo nel campo del metafisico: a qualsiasi livello di difficoltà il comportamento degli abitanti di Edensin non cambia. Potrete sparare a un manifestante in processione e gli altri cinque intorno a lui se ne resteranno immobili come se nulla fosse accaduto, così come alcuni rivoltosi del carcere che, dopo aver accennato a una reazione, si bloccheranno ad attendere la propria esecuzione. In compenso, provate a mettere una multa a un'auto parcheggiata e il proprietario tirerà fuori la calibro 22 nell'arco di pochi decimi di secondo, anche se sta passeggiando dall'altra parte del quartiere.
Imbarazzo totale anche per la grafica: in Arizona (lo stato dove ha sede lo sviluppatore) il calendario deve essersi fermato a inizio millennio, perché Postal 4 fa fatica a tenere testa anche ai giochi che giravano con la prima GeForce. Spiace essere tanto severi, ma, giusto per fare un esempio, la tech-demo Blood Spear provata qualche mese fa e realizzata da un gruppo di liceali alle prime armi, al confronto sembra un titolo tripla A.
Sembra che tutto l'impegno sia stato riversato sul doppiaggio: Postal Dude, inizialmente interpretato da Jon St. John (lo stesso di Duke Nukem e Serious Sam), può assumere anche le storiche voci di Rick Hunter (Postal 2), acclamato dai fan dopo un rifiuto iniziale e persino Corey Cruise, che aveva prestato le proprie corde vocali per il terzo capitolo. Probabilmente si tratta di un vero e proprio record.
Conclusioni
Postal 4 non delude le aspettative: chi cerca violenza gratuita, volgarità e satira di cattivo gusto troverà pane per i propri denti. Risultati che sono ottenuti utilizzando la base vincente del secondo episodio, strutturato in cinque livelli per altrettanti giorni della settimana: un po' di originalità in più non avrebbe guastato. Purtroppo, i problemi tecnici sono troppo marchiani per passare in secondo piano: scarsa ottimizzazione, grafica al limite dell'indecente e numerosi bug lo fanno apparire ancora come un titolo in fase embrionale, nonostante i tre anni di sviluppo. O forse era proprio questa l'intenzione dei programmatori? Il voto in calce va letto a seconda della risposta a questa domanda: chi scrive pensa di no e ha adottato uno spirito critico, ma per i seguaci di Running with Scissors il valore può essere tranquillamente raddoppiato.
PRO
- Umorismo becero e critico con la società americana
- Tanta sana violenza gratuita
- Innumerevoli citazioni
CONTRO
- Tecnicamente indegno
- Deve essere per forza un contro?